DI THE SAKER
La Russia sta davvero girando lo sguardo verso la Cina, l’America Latina, l’ Africa e verso altri paesi anche se i suoi diplomatici continueranno a sorridere e a parlare di “partner” e di “amici”, ma credo che stiamo assistendo ad un evento storico: per la prima volta dal 13° secolo, la Russia si sta allontanando di nuovo dall’Occidente per scommettere sull’Asia per il suo futuro (e per quello del resto del pianeta).
L’altra sera guardavo con interesse un talk-show “Diritto di sapere”, incentrato su una intervista di un’ora tra Sergei Lavrov (chi comprende il russo può vederlo: qui) e cinque giornalisti russi. Il colloquio, in sé non era tanto importante da giustificarne l’intera traduzione ma credo che sia interessante condividere con voi una cosa che avevo già notato in passato e che è stata espressa con forza durante questa conversazione.”Signori, parlare con voi è inutile, siete gente senza speranza e in declino, noi non abbiamo bisogno di voi, arrivederci“,
Com’era prevedibile, gli argomenti toccati trattavano della guerra civile in Ucraina, dello stato delle indagini sull’abbattimento del MH17, delle sanzioni contro la Russia, dell’espansione della NATO, dei negoziati a Minsk e dell’impegno della Russia con i paesi BRICS.
Su tutti questi argomenti, è stato seguito uno stesso schema di “domanda e risposta”. Uno dei giornalisti ha chiesto Lavrov di commentare quella che sembra essere una situazione senza via d’uscita e Lavrov ha risposto dicendo “abbiamo fatto del nostro meglio, ma con grande rammarico, non è servito a niente!”. La cosa che mi è sembrata più interessante è stato quando i giornalisti stavano esprimendo le loro perplessità su come siano andate le cose finora e la reazione di Lavrov del tipo “Sì, avete ragione, questo è proprio un caso senza speranza”. Sembrava di essere in un consiglio di classe mentre si stava discutendo se rimandare o bocciare uno studente irrimediabilmente stupido e incapace. Solo che in questo caso lo “studente” in questione era l’intero Occidente.
Per esempio, sul volo MH17, i giornalisti hanno espresso il loro grande stupore per la sterilità e la genericità del rapporto recentemente pubblicato ma hanno anche notato che tutti i media occidentali sono entrati in ” modalità di completa isteria” uscendo con titoli come “PUTIN IL TERRORISTA !!!!” o “BASTA!! ” Come se tutti si fossero dimenticati che l’indagine è ancora aperta. La reazione di Lavrov è stata “Sì, sono d’accordo con voi, abbiamo provato al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, a presentare le nostre interpellanze, volevamo un cessate il fuoco completo per permettere una indagine approfondita sui detriti, abbiamo offerto di collaborare con la nostra intelligence, abbiamo parlato con i malesi, volevamo parlare con gli esperti, ma questi hanno perso tre settimane a Kiev per parlare con i funzionari della Junta, vorremmo fare ancora molto di più, ma sembra che siamo gli unici ad essere ancora interessati ad arrivare a una indagine completa, trasparente e responsabile”.(Questo non è un riassunto della conversazione, ma una sintesi fedele, credo). Il senso che percepiva chi stava ascoltando la trasmissione era “francamente, ho perso le speranze, che altro possiamo fare?”
Parlando delle sanzioni, i giornalisti hanno detto che molti paesi sono stati sorpresi dalla velocità con cui la Russia si è allontanata dall’occidente ed ha iniziato a costruire relazioni con l’Asia, l’Africa, l’America Latina e il subcontinente indiano e, ancora una volta, Lavrov ha risposto “Sì, anche noi siamo stati sorpresi dal ritmo incalzante degli eventi, ma non abbiamo avuto altra scelta “.
Questo non è stato l’unico segnale ricevuto da questa intervista. Il sapore che mi resta in bocca è che la Russia abbia rinunciato a seguire l’Occidente. Certo, continuerà a parlare, cercherà, contro ogni evidenza, a sperare in qualche comportamento da adulto-responsabile da parte dei politici occidentali, ma nessuno in Russia vuol continuare a dipendere più dal loro alito vitale.
In un altro talk show (domenica Sera con Vladimir Soloviev), si è sottolineato che la Germania ha preso l’iniziativa di fare pressioni su Finlandia, Repubblica slovacca e sulle altre nazioni che non vogliono adottare altre sanzioni. Anche in questo caso, il messaggio che è arrivato dalla trasmissione è stato “lasciamo stare i tedeschi, tanto non ci sono speranze (neanche per loro)”.
Mi sembra di capire che in Russia esista un certo senso sincero e diffuso di disgusto e di disperazione verso i paesi dell’Unione Europea. Lo stesso sentimento che hanno per gli Stati Uniti, che spesso vengono visti come invasati messianici pieni di odio, pronti a tutto pur di far danni alla Russia in qualsiasi modo, non importa quanto questo sia folle, assurdo, inutile o ipocrita.
A tutto questo si deve sommare un generale consenso sulla necessità di evitare una guerra con gli Stati Uniti e con la NATO, naturalmente, ma anche sul fatto che comunque non ci sia niente da guadagnare se si continua a fare altri sforzi. Molti politici ora dicono “la nostra politica estera si è incentrata per troppo tempo sull’Occidente e questo deve finire – il nostro futuro, evidentemente, è altrove“.
L’ adozione delle ultime sanzioni contro la Russia ne è stato un esempio perfetto. Mentre qualche liberale profondamente filo americano ha cominciato a lamentarsi – non scherzo – che le ostriche francesi ‘belon‘ non si troveranno più in giro per Mosca, la maggior parte delle persone “normali” vede che queste sanzioni sono state come una benedizione nascosta, per il fatto che costringeranno la Russia a tagliare ogni legame con l’Occidente, qualcosa che credono si sarebbe dovuto fare molto tempo prima. Tra non molto tempo, le sanzioni occidentali “morderanno” particolarmente sui componenti high-tech, ma in generale la maggior parte della gente capisce che essere dipendenti dall’occidente per la tecnologia è stato il primo vero grande errore.
Anche qui prevale un senso di disgusto, di smarrimento e di stanchezza. Anche se nessun diplomatico – e tanto meno Lavrov – si permetterebbe mai di dire apertamente che la reazione generale sarebbe “Signori, parlare con voi è inutile, siete gente senza speranza e in declino, noi non abbiamo bisogno di voi, arrivederci“, ma se anche potesse dirlo, lo direbbe senza rabbia, e davvero con un velo di tristezza. Non credo che la diplomazia russa comincerà a fare dichiarazioni anti-occidentali, alle Nazioni Unite o in altre istituzioni.
Il contrario dell’amore non è l’odio, ma l’indifferenza. Si continuerà a parlare dei “nostri partner” o anche dei “nostri amici“, ma mentre continueremo a sentire questi bei suoni retorici, le relazioni con l’Occidente gradatamente cessaranno di essere una priorità per la diplomazia russa, per la comunità imprenditoriale e anche per la gente del popolo. Del resto la Russia sta già costruendo un mondo multipolare e se l’Occidente vorrà esserne una parte- ben venga. I russi sanno che l’Occidente non può impedire che emerga questo nuovo mondo, e non si preoccupano se si rifiuterà di accettare questa realtà o le nuove regole del gioco.
Ancora una cosa: i russi sicuramente sono arrabbiati per l’atteggiamento eccessivamente aggressivo della NATO perché – giustamente – loro lo interpretano come un segno di ostilità. Ma, contrariamente a quello che scrivono tanti blogger, i russi non hanno paura della minaccia militare che rappresenta la NATO. La reazione russa alle ultime mosse della NATO (più basi, più personale in Europa centrale, più di spesa, ecc…) è stata la sua denuncia come atti provocatori, ma funzionari dell’esercito russo insistevano nel ripetere che la Russia è in grado di gestire questa minaccia militare. Come ha detto ingenuamente un deputato russo ” 5 rapide azioni difensive di gruppi differenti sono un problema che possiamo risolvere con un solo missile”. Una formula semplicistica ma fondamentalmente esatta. Putin ha detto la stessa cosa quando ha chiaramente precisato che in caso di un massiccio attacco convenzionale da “chiunque” la Russia potrebbe usare armi-tattiche-nucleari . Infatti, se la NATO dovesse andare avanti con il suo stupido piano che prevede il dispiegamento delle sue forze in Polonia e/o nei Paesi Baltici mi aspetto che la Russia si ritiri dal trattato IRNF e distribuisca gli ultimi prototipi del famoso RSD-10 (SS-20). Come ho detto, è stata comunque già presa la decisione di raddoppiare le dimensioni delle forze aeree russe e di rimodernare l’ elite del 45° Reggimento Aereo portandolo alle dimensioni di un’intera brigata. Si potrebbe dire che la Russia abbia anticipato le mosse della grande forza della NATO raddoppiando le proprie forze mobili-(aeree). In questo modo avendo già preso le dovute misure contro questa minaccia, il Cremlino semplicemente si può occupare di altri ben più importanti attività, altrove.
Tra le tante idee sbagliate che ci inculcano in testa durante il nostro addestramento (non posso dire “educazione”)ce ne è una, che abbiamo in Occidente, che mette la nostra parte del mondo al centro del pianeta, anzi qualcuno potrebbe addirittura dire che questa sia la parte veramente indispensabile ed importante del pianeta. Questo possiamo vederlo sistematicamente sulle carte geografiche del mondo, dove Europa o Stati Uniti sono al centro, come nelle nostre convinzioni dogmatiche, dove nessun altro conta tanto quanto noi.
Questo è sbagliato.
Infatti, mentre l’Impero AngloSionista è in lento ma costante e ineluttabile declino, il resto del mondo anche se continua a slinguazzare chi comanda, in qualche modo si sta muovendo. Se quelle strutture di addestramento che normalmente chiamiamo “scuole” avessero avuto degli insegnanti capaci e istruiti, avremmo cominciato ad attaccare alle pareti delle aule scolastiche di tutto il mondo, della carte geografiche Cina-centriche e avrebbero raccontato ai loro giovani allievi che nessuno prende più seriamente i cosiddetti “valori occidentali”, non perché non siano buoni, ma perché è chiaro che il primo a non prenderli sul serio sia proprio l’Occidente.
Obama ha voluto annunciare che l’Asia sarebbe stato il “pivot” del mondo ma lo ha fatto, nel modo tipico AngloSionista di intendere le cose : perno doveva significare più forze militari e più pressione perché l’Asia possa rispondere meglio alle esigenze dell’Impero. A differenza degli Stati Uniti, la Russia non ha annunciato nessun “pivot”, ma Putin ha già incontrato Xi Jinping quattro volte quest’anno ed entrambe le parti hanno dichiarato che la loro alleanza strategica è diventata la più forte che sia mai esistita nella storia delle relazioni tra i loro paesi.
La Russia sta davvero girando lo sguardo verso la Cina, l’America Latina, l’ Africa e verso altri paesi anche se i suoi diplomatici continueranno a sorridere e a parlare di “partner” e di “amici”, ma credo che stiamo assistendo ad un evento storico: per la prima volta dal 13° secolo, la Russia si sta allontanando di nuovo dall’Occidente per scommettere sull’Asia per il suo futuro (e per quello del resto del pianeta).
The Saker
Fonte: http://vineyardsaker.blogspot.it
Link: http://vineyardsaker.blogspot.co.uk/2014/09/listening-to-lavrov-giving-up-on-west.html?m=
Il testo di questo articolo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali, citando la fonte comedonchisciotte.org e l’autore della traduzione Bosque Primario.