DI YURI RUBTSOV
strategic-culture.org
Lo storico ceco Eve Hahnovà ha scritto un articolo riguardo agli stereotipi anti-Russia della propaganda di Goebbels. In esso si dice che i media occidentali contemporanei assomigliano molto alla propaganda nazista nella Germania fascista. Offrendo il suo commento ai diari di Goebbels, Eve Hahnovà ci riferisce che l’Occidente usa un’immagine creata artificialmente dalla propaganda nazista fino alla fine della II Guerra mondiale: la “minaccia che arriva da Est” e “la minaccia russa” rivivono gli stereotipi della propaganda di Hitler.
La conclusione è ovvia. All’inizio della guerra la propaganda nazista affermava che Hitler doveva necessariamente condurre un’offensiva verso Est per prevenire un attacco sovietico. La macchina della propaganda nazista finì per diffondere un’ enorme bugia. Goebbels fu il primo a far circolare voci riguardo al fatto che migliaia di donne tedesche fossero state stuprate dai soldati sovietici. Nel marzo del 1945 scrisse nel suo diario che “soldati sovietici si comportarono come feccia… Terribili storie arrivarono dalla Slesia del nord. Hanno violentato donne tra i 10 e i 70 anni”. Disse che la Germania avrebbe lanciato un’ampia campagna sia a casa che all’estero affinchè divenisse di pubblico dominio. E lo fece. Werner Naumann, il sostituto Ministro della Propaganda di Goebbels, sapeva che gli sforzi della propaganda erano produttivi. In accordo con lui, “i cittadini di Berlino avevano paura di morire. Le storie dell’orrore mozzafiato iniziavano a divagare all’interno della città. I russi venivano dipinti come uomini che avevano gli occhi a mandorla come i mongoli e che uccidevano i bambini e le donne senza esitazioni. Dissero che usavano lanciafiamme per bruciare vivi i monaci. Le monache venivano stuprate e fatte correre in mezzo alla strada senza vestiti. La propaganda diceva che le donne venivano fatte lavorare come prostitute che accompagnavano le unità militari”.La paura paranoica prima dell’arrivo delle “orde dell’est” divenne un’ossessione. Come le forze sovietiche raggiungevano le campagne della capitale, ci fu un’ondata di suicidi.
Osmar White, un giornalista australiano, corrispondente di guerra e scrittore, fu assegnato alla Terza Armata del generale George Patton. Lo seguì dentro alla Germania durante gli ultimi giorni della guerra in Europa. In accordo con lui, più di 40 mila cittadini di Berlino si suicidarono. La popolazione seppe che le truppe di Hitler avevano commesso orribili crimini nei territori occupati. Molti tedeschi persero ogni speranza di ottenere pietà da parte dei vincitori. Elena Sinyavskaya, uno storico russo, riprese le parole di un soldato tedesco: “se perdiamo… e i russi, i polacchi, i francesi, i cechi ci faranno anche solo l’1% di quello che noi abbiamo fatto a loro durante 6 anni, allora nessun tedesco rimarrebbe in vita in poche settimane. Io fui li per 6 anni; so di cosa sto parlando”.
I soldati sovietici assisterono alle atrocità di massa commesse dagli occupanti fascisti ai danni dei loro compatrioti. Milioni di uomini di servizio dell’Armata Rossa persero i loro parenti e i compagni in armi. Molti furono amareggiati, ma è un fatto certo che l’odio nei confronti del nazismo non rese ciechi i soldati sovietici, non si diffuse contro i civili in Germania e negli Stati alleati. Il 19 gennaio 1945 Stalin, il Comandante supremo, ordinò: “Ufficiali e membri dell’Armata Rossa! Stiamo entrando nel Paese del nemico, il resto della popolazione nelle aree liberate senza riguardo se essi siano tedeschi, cechi o polacchi, non dovrà essere soggetta a violenze. Gli autori di violenze saranno puniti in accordo con le leggi della guerra. Nei territori liberati non sono ammesse relazioni sessuali con le donne, gli autori di violenze e stupri saranno giustiziati”.
Non significa che tutto fosse amore e pace nelle relazioni tra soldati sovietici e civili tedeschi: il procuratore militare del “1° Fronte Maggiore” bielorusso, il Generale L. Yachenin riportò al consiglio del Fronte militare che casi di sparatorie, saccheggi e stupri ingiustificati sono stati ridotti. Ma anche dopo che le direttive corrisposte del Comando Supremo e dai tribunali militari furono ordinate, qualche caso avvenne lo stesso. Non era di certo facile per i sovietici in servizio, i quali sono passati attraverso la tragedia della perdita di parenti e di chi gli stava vicino, elevarsi al di sopra del sentimento di odio e dolore per superare il desiderio di ottenere vendetta. Elena Sinyavskaya ha analizzato il materiale disposto dai tribunali militari e ha trovato che questi casi non eccedevano il 2% di tutti i casi criminali.
I residenti del distretto di Teptow a Berlino fecero una petizione da mandare al sindaco della città con la richiesta di rivolgersi all’ Alto Comando per chiedergli di cambiare i suoi piani lasciando che il loro territorio rimanesse sotto il controllo sovietico anziché essere inseriti nella zona di occupazione degli USA. Chi li spaventava maggiormente? I soldati dell’Armata Rossa o gli anglo-sassoni?
Il cammino della propaganda di Hitler è largamente utilizzato dall’ Occidente nella loro politica estera. Nell’ aprile del 2005 Ria Novosti ordinò uno studio di 86 radio straniere e compagnie televisive. Venne fuori che “i rapporti dei giornalisti furono basati su visioni soggettive, esperienze personali di ex-veterinari e stratagemmi della propaganda di Goebbels per fare in modo che venisse fuori il punto centrale dei casi che riguardano odio, vendetta e violenza”.
Durante i recenti 15-20 anni i rapporti riguardo stupri di massa in Germania commessi dai soldati sovietici mosse dalla pagina della cronaca gialla fino ai giornali più rispettabili o libri che dichiaravano di essere scientifici. I libri scritti da Antony James Beevor (incluso “Berlino: la caduta 1945”) o Joachim Hoffmann (“la guerra di sterminio di Stalin 1941-1945” ) sono richiesti, quest’ultimo è passato attraverso la stampa di numerose edizioni solo in Germania. Un uomo medio crede a ciò che legge, ma alcuni sono immuni al lavaggio del cervello.
“When the Soldiers Came/Post War Rape” (Quando arrivarono i soldati/stupro post guerra) è un libro scritto da MiriamGebhardt, uno storico rinomato in Germania che ha rintracciato diverse vittime per intervistarle riguardo il loro calvario nelle mani dei soldati britannici e statunitensi, che ha portato definitivamente alla luce la prova del trattamento riservato alle donne della sconfitta Germania nazista che rimasero in silenzio per decenni a causa di vergogna e umiliazione. Inoltre analizzò le informazioni provenienti dai monaci della Baviera. In accordo con lei, i soldati americani stuprarono all’incirca 190 mila donne tedesche. La testimonianza riportata dai monaci fu declassificata solo nel 2014.
Perché la Germania l’ha tenuto segreto se questo non avrebbe avuto alcuna implicazione negativa per il proprio popolo? La risposta è: non lo fecero perché non vollero diffamare gli alleati della NATO.
Goebbels sarebbe soddisfatto: l’esperienza del lavaggio del cervello del Terzo Reich è richiesto oggi per favorire un nuovo Reich, chiamato “Pax Americana”
Fonte: www.strategic-culture.org
Link: http://www.strategic-culture.org/news/2015/04/23/western-propaganda-and-doctor-goebbels.html
23.04.2015
Traduzione per www.comedonchisciotte.prg a cura di MATTIA BAGHERINI