Il paese che si sta rialzando
dal collasso delle sue banche e del governo usa i social media per convincere
i cittadini a condividere le proprie idee
DI HAROON SIDDIQUE
Guardian.co.uk
Non è come avrebbero fatto gli
scriba del passato, ma l’Islanda sta buttando al macero il libro delle
regole per disegnare la sua nuova costituzione attraverso il crowdsourcing.
E mentre il paese è in una fase
di recupero dopo la crisi finanziaria che ha provocato il collasso delle
sue banche e del governo, sta usando i social media per avvicinare
i propri cittadini per condividere le proprie idee su quello che il
nuovo documento dovrebbe contenere.
“Io credo che questa sia la prima
volta in cui una costituzione viene abbozzata principalmente in
Internet”, ha detto Thorvaldur Gylfason, un membro del consiglio
per la Costituzionale islandese.
“Il pubblico vede i progressi
della costituzione davanti ai propri occhi. […] È molto diverso da
quello che succedeva in passato quando le persone che scrivevano la
costituzione spesso pensavano che fosse meglio trovare un posto fuori
dalla visuale, dal contatto col prossimo.”
La costituzione che è al momento
in vigore in Islanda risale ai giorni in cui il paese ottenne l’indipendenza
dalla Danimarca. Venne presa la costituzione danese e furono fatti alcuni
aggiustamenti marginali, come il sostituire la parola “re” con “presidente”.
Per creare il nuovo documento il consiglio
ha postato le bozze delle proposte sul suo sito web ogni settimana da quando in aprile il progetto
è stato avviato. Il pubblico può commentare o seguire una discussione
sulla pagina
di Facebook del consiglio.
Il consiglio ha anche un account su Twitter, una pagina su pagina
su YouTube dove vengono
postate con regolarità le interviste con i suoi membri e un account Flickr
che contiene le foto delle venticinque persone al lavoro, ben intenzionate
a massimizzare l’interazione con i cittadini.
Le riunioni del consiglio sono aperte
al pubblico e diffuse in streaming sul sito web e sulla pagina
di Facebook. L’ultimo ha più di 1.300 “mi piace” in un paese
di 320.000 persone.
Il crowdsourcing è nato da
un forum nazionale dello scorso anno dove 950 persone scelte a caso
hanno trascorso un giorno per discutere della costituzione. Se il comitato
riuscirà a redigere il progetto di legge, che dovrebbe essere pronto
per la fine di luglio, sarà votato in un referendum senza alcun
cambiamento imposto dal parlamento, e così sarà davvero un’iniziativa
del popolo, per il popolo.
Visto che l’intenzione era quella
di indire un referendum, ha detto Gylfason, l’idea era che
il pubblico potesse essere coinvolto fin dall’inizio del processo
e non solo alla fine. I social media sono stati ritenuti il modo
migliore per rendere questa cosa possibile, visto che la popolazione
islandese è tra le più abili al mondo nell’uso del computer. Due
terzi dei suoi abitanti sono su Facebook.
Gylfason ha detto che è stato
piacevolmente sorpreso dal livello delle discussioni. “C’è stato
molto apprezzamento per quello che stavamo facendo. Il pubblico ha aggiunto
molto al nostro dibattito. I loro commenti sono stati di grande aiuto
e hanno avuto un effetto positivo sul risultato.”
Gylfason, un professore di economia
all’Università d’Islanda, ha detto che il progetto di legge includerà
controlli e responsabilizzazione per il parlamento e l’introduzione
della separazione dei poteri per prevenire il ripetersi della crisi
finanziaria. Conterrà anche cambiamenti significativi che riguardano
le elezioni dei parlamentari e le nomine dei giudici.
Fonte: http://www.guardian.co.uk/world/2011/jun/09/iceland-crowdsourcing-constitution-facebook
09.06.2011
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SUPERVICE