DI ANDREW G. MARSHALL
geopoliticalmonitor.com
Questo articolo esamina il genocidio e la guerra attualmente in corso nella Repubblica Democratica del Congo, iniziati a metà anni 90, sottolineando in particolare il ruolo di operazioni segrete e di aziende occidentali, e il saccheggio di risorse che ne è risultato.
Guerra in Congo
La guerra di re Leopoldo per la gomma
Quasi 125 anni fa, durante l’inizio dello “slancio verso l’Africa” europeo, gli imperi europei entrarono in competizione l’uno con l’altro per impadronirsi dell’Africa e saccheggiarne le risorse. Il re del Belgio di allora, re Leopoldo II, cercò di ottenere il controllo del Congo, dal momento che allora, “la richiesta di gomma era aumentata drammaticamente”, e il “Congo conteneva alberi della gomma selvatici che potevano essere immediatamente sfruttati per andare incontro alla crescente domanda” [1].Si ottenne ciò forzando i maschi africani a lavorare “prendendo le loro famiglie in ostaggio fino a che non fosse statoa raccolta una certa quantità di gomma”, sarebbero state “tagliate le mani di quegli africani che non fossero riusciti a raggiungere la loro quantità o che avessero opposto resistenza alla richiesta europea di più gomma”. Tutto ciò risultò nella morte di “10 milioni di persone tramite una combinazione di omicidi, fame, esaurimento fisico, malattia e crollo delle nascite” [2].
La guerra civile nel Congo: 1996-1998
Nel 1996, due anni dopo gli omicidi di massa avvenuti in Rwanda, sorse un nuovo conflitto che è tuttora in corso e che ha portato in questi ultimi 12 anni a milioni di morti. Il Congo, che precedentemente portava il nome di Zaire, fu invaso nel 1996 dalle truppe ruandesi agli ordini del presidente Tutsi Paul Kagame. Egli disse che “gli Hutu oltre confine ponevano una minaccia alla sicurezza ruandese” [3]. L’esercito di Kagame “massacrò migliaia di Hutu non combattenti che avevano preso rifugio in Congo quando Kagame era salito al potere” in Rwanda. Il Burundi, che anche aveva un governo Tutsi, e l’Uganda, mandarono nel 1997 truppe per aiutare il gruppo ribelle congolese di Laurent Kabila, che stava cercando di rovesciare il dittatore dello Zaire Mobutu Sese Seko [4].
L’installazione di un nuovo fantoccio
Mobutu fu rovesciato nel 1997, e ciò portò Kabila, convinto alleato degli Usa, a diventare il nuovo leader dal pugno di ferro. Nel 1998, Kabila ottenne che le truppe ruandesi e ugandesi lasciassero il Congo, poi però il Rwanda “compì una nuova invasione affermando di avere bisogno di inseguire gli Hutu che minacciavano la sua sicurezza” e anche l’Uganda invase con la motivazione di dover combattere i gruppi ribelli ugandesi che avevano le loro basi nel Congo [5]. L’Uganda e il Rwanda volevano controllare l’area del Congo orientale lungo i confini dei loro paesi, mentre Kabila cercava l’aiuto di altre nazioni africane per assumere il controllo dell’intero paese.
L’Occidente e la Guerra
Finanziare entrambe le parti
Fu in quel momento che gli Stati Uniti iniziarono a finanziare entrambe le parti in conflitto dando denaro sia all’esercito congolese del presidente Kabila che agli avversari della Adunanza Congolese per la Democrazia [Congolese Rally for Democracy]. La crescita del conflitto destabilizzò il paese rendendolo più suscettibile all’influenza e al controllo straniero [6].
Coinvolgimento militare occidentale segreto
Le forze speciali Usa che avevano addestrato Kagame e il RPF sin dal 1994 [Fronte Patriottico Ruandese, vedi l’articolo “IL COINVOLGIMENTO OCCIDENTALE NEL GENOCIDIO RUANDESE” n.d.t.] intrapresero il compito di addestrare l’ “Esercito Patriottico Ruandese” (RPA) di Kagame in tattiche quali “il combattimento, le operazioni anti insurrezionali, operazioni psicologiche e diedero istruzioni su come combattere in Zaire” [7]. Venne rivelato che “ in agosto, prima di ordinare l’invasione del 1996, Kagame fece visita al Pentagono per ottenere l’approvazione Usa”, e che, “ soldati ruandesi e ugandesi che erano stati addestrati a Fort Bragg negli Stati Uniti [quartier generale delle forze speciali Usa] parteciparono nell’invasione del 1996-97 per rovesciare Mobutu” [8]. Fu pure riferito che “ soldati Usa (probabilmente delle forze speciali) furono avvistati in compagnia di truppe ruandesi in Congo il 23 e 24 luglio 1998–circa una settimana prima della seconda ‘ ufficiale’ invasione ruandese del Congo” [9].
[Re Leopoldo II in una illustrazione al pamphlet di denuncia di Mark Twain “Solilquio di Re Leopoldo” (1905) che contribuì a far conoscere la barbarie del regime colonialista belga]
King Leopold, Inc.
Durante il saccheggio del Congo da parte di re Leopoldo, “agenti della gomma” che agivano per conto tanto dell’impero belga che degli interessi dell’industria della gomma, si impegnarono attivamente in omicidi di massa, tortura e abusi sugli africani [10]. Esistono ancora agenti della gomma in versione moderna. “La ditta appaltatrice militare [Kellogg] Brown & Root, una sussidiaria della Halliburton, avrebbe costruito una base militare sul confine tra Congo e Rwanda dove è stato addestrato l’esercito ruandese. Similmente la Bechtel Corporation ha fornito mappe satellitari e foto di ricognizione a Kabila in modo che potesse monitorare i movimenti delle truppe di Mobutu”.
La Bechtel è una ditta appaltatrice estremamente riservata con individui come il segretario di Stato di Reagan George Schultz nel suo consiglio di amministrazione, e l’ex segretario alla difesa Caspar Weinberger come consigliere legale [11]. Si dovrebbe notare che, durante quel periodo, Dick Cheney era amministratore delegato della Halliburton, proprietaria della KBR. È stato ulteriormente corroborato, da un investigatore indipendente per i diritti umani, che “nel periodo 1996-1998, il Pentagono è stato direttamente coinvolto, insieme alle aziende militari private Usa Military Professional Resources Incorporated e Kellogg, Brown and Root (Halliburton)” [12].
Il saccheggio delle risorse
Approfittare del genocidio
Il Congo è estremamente ricco di risorse naturali. Il Rwanda, l’Uganda e l’Occidente hanno tutti lottato, in parte con campagne di destabilizzazione, per approfittare della ricchezza del paese.
Il fratello del presidente ugandese Yoweri Museveni, Salim Saleh, ha prestato tre velivoli “all’esercito ugandese per trasportare truppe e rifornimenti in Congo. Con la collaborazione di ufficiali dell’esercito ugandese, di gruppi ribelli congolesi e di imprenditori privati, Saleh si assicurò che gli aerei ritornassero in Uganda carichi di oro, legname e caffè”. Durante lo stesso periodo, sebbene il Rwanda non abbia miniere di diamanti, “le sue esportazioni in diamanti aumentarono da 166 carati nel 1998 a 30.500 carati nel 2000” [13].
Corteggiare le Corporation
Il leader ribelle congolese Kabila, prima di diventare presidente, “mandò un rappresentante a Toronto all’inizio del 1997 perché parlasse alle aziende minerarie sulle ‘ opportunità di investimento’”, e, “ nel maggio 1997 la American Mineral Fields (AMF) stipulò un accordo da 1 miliardo di dollari con Kabila subito dopo che le sue forze catturarono Goma”. I negoziati furono intrapresi “dal ministro delle finanze di Kabila, addestrato negli Usa”, che, “ concesse alla AMF diritti esclusivi di esplorazione per le miniere di zinco, rame e cobalto in quell’area. Mike McMurrough, amico del presidente Usa Bill Clinton era il presidente della AMF” [14]. Un’altra grande azienda occidentale con interessi minerari nella zona è la Barrick Gold Corporation,1’azienda mineraria canadese il cui consiglio dei direttori comprende individui come l’ex primo ministro canadese Brian Mulroney, il consigliere di Clinton Vernon Jordan, e che ha avuto come consigliere George Herbert Walker Bush [15].
Tra le altre aziende che ne traggono profitti ci sono la Heritage Oil and Gas canadese, che “arrivò con le truppe ugandesi e ruandesi quando invasero il Congo nel 1998”, la Citibank NY che diede un prestito di $ 5 milioni “al braccio finanziario della RCD-Goma (la milizia congolese alleata del Rwanda),” e, “ mentre Rwanda e Uganda continuavano ad arricchirsi con il saccheggio ricevettero le congratulazioni del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale per aver incrementato il loro prodotto interno lordo” [16].
[Sopra, e accanto al titolo: bambini soldato in Congo]
Genocidio nel Congo
Keith Harmon Snow, un investigatore indipendente per i diritti umani e corrispondente di guerra per le organizzazioni Survivors Rights International e Genocide Watch e per le Nazioni Unite, ha recentemente riferito che nell’ottobre del 1996 ci sono stati almeno 1,5 milioni di rifugiati ruandesi e del Burundi nello Zaire orientale [Congo]. L’invasione a tutta scala è iniziata più formalmente quando le forze delegate dalla Rwandan Patriotic Army e dalla Ugandan Patriotic Defense bombardarono con l’artiglieria i campi profughi, uccidendo centinaia di migliaia di persone in un “chiaro caso di genocidio” [18].
Il medesimo rapporto faceva anche notare che il numero di morti in Congo ha raggiunto livelli paragonabili a quelli del genocidio voluto dal re belga Leopoldo in Congo più di 100 anni prima, con “oltre 10 milioni di morti in Congo dal 1996, e milioni in più in Uganda e Rwanda”. Esso ha definito le morti come “ prodotti delle amministrazioni Bush-Clinton-Bush” [19].
Considerazioni conclusive
Nell’aprile del 2001 il membro del congresso Cynthia McKinney tenne un’udienza sul coinvolgimento occidentale nel saccheggio dell’Africa, in cui affermava che “al cuore della sofferenza dell’Africa c’è il desiderio dell’Occidente, e soprattutto degli Stati Uniti, di accedere ai diamanti, al petrolio, al gas naturale e ad altre preziose risorse africane… l’Occidente, e in particolare gli Stati Uniti, hanno messo in moto una politica di oppressione, destabilizzazione motivata, non da principi morali, ma da uno spietato desiderio di arricchirsi con le favolose ricchezze dell’Africa” [20]. Sembrerebbe quasi che re Leopoldo II sia tornato in Congo, ma se ne era mai andato?
Note
[1] Robert O’Brien and Marc Williams, Global Political Economy: Evolution and Dynamics. Palgrave MacMillan: New York, 2007: page 94
[2] Ibid, page 95
[3] Steven Hiatt, ed., A Game As Old As Empire: The Secret World of Economic Hit Men and the Web of Global Corruption. Berrett-Koehler Publishers, Inc: 2007, page 94
[4-5] Ibid
[6] Ibid, page 98
[7-9] Ibid, page 99
[10] Robert O’Brien and Marc Williams, Global Political Economy: Evolution and Dynamics. Palgrave MacMillan: New York, 2007: pages 94-95
[11] Steven Hiatt, Op cit, page 99
[12] Keith Harmon Snow, The War that did not make the Headlines: Over Five Million Dead in Congo? Global Research: January 31, 2008:
http://www.globalresearch.ca/index.php?context=va&aid=7957
[13] Steven Hiatt, Op cit, page 95
[14] Ibid, page 99
[15] Ibid, pages 99-100
[16] Ibid, page 100
[17-19] Keith Harmon Snow, Op cit.
[20] John Perkins, The Secret History of the American Empire. Penguin Group: New York, 2007: page 257-258
Titolo originale: ” Congo Resource Wars”
Fonte: http://geopoliticalmonitor.com/
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01.03.2008
Scelto e tradotto per www.comedonchisciotte.org da ALCENERO