DI NATALINO BALASSO
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Ancora una volta siamo di fronte alla grande bugia sull’inquinamento.
Città e Comuni invitano la gente a stare in casa, come in guerra, e fanno chiudere le pizzerie col forno a legna per via delle polveri sottili (davvero il problema sono i forni a legna?) per tacere il solito incompetente lassismo delle istituzioni rispetto ai veri grandi motori d’inquinamento presenti nel territorio. Eppure si sa da molto tempo qual è (qual’è) il problema: le grosse industrie, se escludiamo il complicato discorso sulle polveri sottili, le cause sono le industrie agroalimentari in primis. La scelta è: continuiamo con questo sistema industriale e a raccontarci la Grande Bugia dello sviluppo compatibile oppure capiamo che bisogna cambiare sistema, consumare meno, cambiare comportamenti, desiderare meno?
Nemmeno le grandi associazioni ambientaliste, nemmeno Green Peace, come viene denunciato nel bel film Cowspiracy, puntano l’indice contro gli allevamenti intensivi, che sono la PRIMA causa mondiale dell’inquinamento, molto più dei trasporti, aerei compresi, molto più del riscaldamento domestico, e moltissimo di più, ovviamente, che tutte le pizzerie con forno a legna del mondo.
Gli allevamenti intensivi di bovini, a causa dell’enorme richiesta di un’umanità che in 50 anni ha modificato completamente le proprie abitudini alimentari (una volta la carne si mangiava la domenica, quando c’era), stanno occupando un’enorme quantità di terreno e nemmeno l’alternativa dell’alimentazione (più sana) ad erba è praticabile: servirebbe metà del pianeta solo per i bovini. Negli allevamenti intensivi gli animali vengono trattati ad antibiotici anche quando sono sani, per produrre un chilo di carne serve una quantità enorme di acqua e cereali, uno spreco enorme, oltre che un danno ambientale che è sotto gli occhi di tutti. L’allevamento intensivo di animali da macello è anche la PRIMA causa del disboscamento delle foreste amazzoniche.
Perché dunque Green Peace, con le bravate dei suoi pirati dei Caraibi non denuncia tutto questo? Semplice: le associazioni ambientaliste devono fare iscritti, campano di quote associative, e chi ti paga la quota se tu gli dici: “devi cambiare vita”? Si, perché con tutti i blocchi di traffico è chiaro a tutti che il problema non si risolve e che l’inquinamento aumenta. Questo perché c’è una grossa nube nera al di sopra di tutti i nostri temporali quotidiani, e facciamo finta di non vederla.
La FAO, nel 2006, ha pubblicato un dossier intitolato: “Livestock’s long shadow” (la lunga ombra degli allevamenti intensivi) in cui si afferma che, in base ai calcoli effettuati, il 51% di anidride carbonica, metano e protossido d’azoto è emesso dagli allevamenti contro il 14% determinato da attività di trasporto via terra, acqua e mare.
ecco alcune dichiarazioni:
« L’allevamento bovino americano è responsabile di circa un terzo dell’azoto e del fosforo che si riversa nelle acque dolci del paese. (Fonte: FAO, 2006) »
« Certi grandi allevamenti producono più rifiuti grezzi della popolazione umana di una grande città americana. (Fonte: US Government Accountability Office, 2008) »
« L’allevamento del bestiame è responsabile di oltre il 60% delle nostre emissioni globali di ammoniaca. (Fonte: FAO, 2006)»
« Il liquame di maiale è 75 volte più inquinante dei liquami domestici grezzi. (Fonte: Archer, 1992) »
È chiaro che a dire alla gente che le scoregge dei bovini creano più inquinamento delle fabbriche si rischia anche di non essere presi sul serio. Ma è proprio così che vanno le cose. E gli allevamenti di pesce creano gli stessi danni, teniamo presente che per ogni chilo di pesce pescato ci sono almeno tre chili di altri pesci non utilizzati. Gli allevamenti in mare uccidono la biodiversità marina, lo sfruttamento intensivo rovina i fondali. Questo non significa che tutti i passi fatti nel campo dei carburanti e del consumo domestico non abbiano senso, o che occorra concentrarsi su una forma di inquinamento ignorando le altre, ma vorrei che le associazioni ambientaliste che rompono i coglioni sul led del televisore, se ne ricordassero anche quando i comuni premiano le migliori luminarie di Natale o quando qualche azienda s’inventa simpatiche cazzate da 10.000 watt. Se abbiamo abbracciato la droga del consumo, dobbiamo accettarne la tossicità acriticamente, oppure tocca cominciare a pensare.
Natalino Balasso
Fonte: www.facebook.com
23.12.2015
"Dottore, ho un callo al piede che mi procura dolore".. "Ma lei fuma?".."Si".." Ecco, smetta di fumare". Nel meccanismo perverso della vita di tutti i giorni, il ‘Capro espiatorio’ è l’invenzione più utile per indirizzare l’attenzione della gente verso un bersaglio più facile da colpire.
Che poi ci rompono le palle per inquinamento di auto e riscaldamenti che comunque servono quando le scie chimiche avvelenano l aria appositamente , cioe’ targhe alterne si ma aerei che spruzzano veleno vanno bene tutti i giorni notte e giorno
Per quanto riguarda i bovini e gli animali da macello in genere, la soluzione è facile, basta smettere di cibarsi di carne o almeno consumarla in modo morigerato.
Si hai ragione e una buona dieta farebbe meglio a tutti…solo che i signori dottori dovrebbero inventarsi qualche altra malattia…se avessi un figlio e vorrebbe fare medicina consiglierei di fare il pneumologo..di qui a venire avrebbe una buona e vasta clientela…per il resto dal famoso agente orange fino ai confetti di uranio impoverito i nostri amici americani se da una parte fanno finta di volere salvare il mondo con i vari protocolli poi lo devastano….vedi Exxon Valdez..Bhopal e quanto altro non ci è dato a sapere..un particolare ringraziamento ai Giapponesi con Fukushima…tanto a presto per fare cassa renzi e co metteranno i catalizzatori ai camini..Buon Natale a tutti..ps regalatevi una maschera antigas non si sa mai…
Vero , comunque per ora non muore ( quasi ) nessuno : Siamo 7 miliardi in crescita , ogni anno 80 milioni in piu’, i vecchi non muoiono e la gente fa figli che stanno ( quasi ) bene ( vaccini dannosi )
bel commento
la tendenza è farci cibare di cereali…. esattamente come tutti gli animali d’allevamento…
http://www.repubblica.it/cronaca/2015/12/23/news/il_mistero_del_2015_quei_45mila_scomparsi_come_in_una_guerra_-130020393/?ref=HREC1-10
Da meditare…penso che una volta tanto sia vero..
Diciamo che ci siamo ritrovati in questo mondo, un mondo che ama farsi pubblicità, un mondo che ama auto celebrarsi.
Se nei prossimi anni si morira’ sempre di piu’ allora i conti tornerebbero visto tutte le schifezze che facciamo noi umani
Tutto vero… Ma sarebbe appunto il caso di non restare passivamente inerti di fronte alla questione e prendere l’iniziativa, che in questo caso è semplicissima: abbandonare lo stra-consumo di carne e smettere di foraggiare l’industria dell’allevamento.
Non credo che Greenpeace necessiti di difensori: non viene richiesta alcuna sottoscrizione e perlomeno qualcuno dei grandi problemi di inquinamento
scusate, ma che c’entrano gli allevamenti animali (grandi produttori di Co2) con le polveri sottili?
Forse l autore mettere inquinamento dell aria, polveri sottili e CO2 tutto in una categoria?
Non posso essere che d’accordo con lautore di questo articolo, Ai tempi del Tamiflu , quando la CNN ha tentato di fare il lagaggio del cervello ripetendo sempre la stessa notizia ogni ora per 3 giorni, ho fatto una ricerca che mi ha portato agli allevamenti intensive in Colorado.
il mio lungo comment con nomi e date è ripostato nel forum sotto un articolo del 2009 ai tempi della febbre suina. Ricordo che un allevamento intensivo del Cororado dopo tante controversie è stato chiuso per il forte inquinamento .Le denounce fioccavano e li non si scherzo con I risarcimenti. Lo stesso allevamento è riapparso in Mexico con un leggero cambimento del nome ma stessi propretari. Anche I messicani hanno protestato per l’inquinamento ma sono stati messi a tacere.La macchina dei risarcimenti li non funziona . Non potendoli arrestare per protesta contro l’allevamento ricordo d’aver letto li hanno messi in prigione per due anni per occupazione della strada principale e per i disagi procurati al traffico. Naturalmete tutti ricordiamo la storia del Tamiflu prodotto in mexico. Le morti da inquinamento gia c’erano ma I media ne hanno parlato solo quando il Tamiflu era pronto per la vendita. Ricordo che il dieci 10% del patentino del Tamiflu era di proprietà di uno che era al governo in Usa il tizio ha venduto tutto ma si era tenuto solo la quota del patentino sul Tamiflu.- e la CNN gli ha fatto un sacco di pubblicità dandogli una mano per aumentare le vendite ma gli allevamente intensive continuano a fare danni
Ma cosa dici ? sono tutte cose diverse, ora è giusto diminuire l’uso della carne perchè cancerogena, perchè produce metano e perchè consumano acqua, terreno, alimenti ma quando si parla di inquinamento cittadino ci si riferisce principalmente alle polveri sottili che notoriamente non sono prodotte dalle mucche, ne dai maiali e neppure dalle capre ed agnelli se non quando cucinate sul barbeque ma dai maledetti motori diesel, dai trogloditi che ancora si ostinano ad usare i camini a legna pensando di essere soli nelle valli montane disabitate mentre vivono nelle metropoli e dai rimanenti impianti e centrali a carbone o a gasolio principalmente pubblici, dai diesel marini che spostano navi da 300 metri e via dicendo.
Se poi riflettessimo sul fatto che figliamo come conigli e che solo quest’anno la popolazione del mondo è cresciuta quanto tutta la popolazione della Grande Germania ?
Ci stiamo comportando come i fermenti del mosto che si nutrono dello zucchero dell’uva e si moltiplicano a dismisura felici e spensierati emettendo come rifiuto del loro metabolismo l’alcool finchè non è così tanto che li uccide, muoiono nella loro merda, appunto. Speriamo che milioni di anni di evoluzione siano serviti a qualcosa.
I "fermenti "si chiamano lieviti, e non muoiono per l’alcool, ma per mancanza di cibo, dopo aver terminato gli zuccheri fermentabili.
Questo articolo sembra scritto con lo
stampino. Se ne possono leggere una infinità d’altri, tutti uguali,
tutti a ripetere a pappagallo.
La grande bugia sull’inquinamento è
che la causa prima è la sovrapopolazione. Non è il consumo di
carne. Se continuiamo a sovrapopolarci non rimarranno neanche le
bucce delle patate.
La seconda grande bugia è che la
Lombardia è aumentata del 15% della popolazione per colpa
dell’immigrazione, e Milano del 25%. Aumenti di popolazione
comportano aumenti e maggiori concentrazioni di inquinamento.
Traslare immense masse di persone da aree meno densamente popolate ad
aree più densamente popolate è ovviamente un crimine ecologico. Ma
è quello che continuano a fare.
La terza grande bugia è che in questi
articoli-stampino si critica sempre il consumo personale di carne, ci
si autoflagella cristianamente in una eterna quaresima. Ma mai che
venga ricordato che il vizio di tenere cani in città implica un
enorme consumo di carne. Ci sono circa 100.000 cani in Milano.
Secondo una ricerca nuovazelandese mantenere un cane di media taglia
per un anno ha un impatto ambientale, misurato come ettari di terra
necessari, doppio di guidare un Suv per 10.000 km l’anno. Calcoli
basati sul consumo medio annuale di 164 kg di carne e 95 kg di
cereali.
http://www.thestar.com/news/gta/2009/10/27/mans_best_friend_mankinds_worst_enemy.html [www.thestar.com]
Ma il fare figli sconsideratamente,
l’immigrazione e il detenere cani in città sono considerati “buoni”
a priori. Se tu, uomo, che vuoi continuare a mangiare naturalmente
quello che hai sempre mangiato per millenni che sei “cattivo”, tu
devi cambiare, devi mangiare e vestirti di plastica.
Si ricordi che l’immenso trangugio di
carboidrati che vogliono propinarci, magari come “dieta
mediterranea”, non è una cosa così naturale per l’uomo dato che è
stato reso possibile solo con lo sviluppo dell’agricoltura. Prima non
era possibile trangugiare tutti quei carboidrati. La cacciagione, e
poi l’allevamento, sono stati la base si cui si è evoluto il corpo
umano fino ad epoche molto recenti.
c’hai ragione
bhe certo, è noto che le nostre città sono piene di allevamenti intensivi……
… e i cereali sono la causa primaria delle patologie più diffuse oggi…. e la stanchezza cronica che affligge ormai tutti già dalla tenera età.
L’inquinamento è strettamente legato al secondo principio della termodinamica: è energia degradata prodotta da "macchine" (se non fosse così si potrebbe pensare di utilizzarlo per produrre energia).
Tra le "macchine" ci sono tutti gli esseri viventi (cani compresi come ricorda Castagna – a proposito: i 164 kg di carne e 95 kg di cereali sono le quantità consumate dal singolo cane, ma gli animali che hanno prodotto i 164 kg di carne hanno consumato 164 * 2 * 7 = 2296 kg di mangime (164 è moltiplicato per 2 per tener conto degli scarti da animale vivo ad animale morto, e per 1 kg di peso di un animale vivo ne occorrono almeno 7 di mangime), senza considerare il consumo idrico associato che ci porterebbe troppo lontano vedi ad es. http://www.ilfattoalimentare.it/carne-sostenibile-acqua.html [www.ilfattoalimentare.it] – )
Ma gli esseri viventi sono solo una piccola parte delle "macchine" che producono energia degradata, e gli esseri umani a loro volta sono una piccola parte degli esseri viventi.
Insomma la sensazione è che l’influenza, diretta e indiretta, degli esseri umani sul problema sia bassa; mentre il problema collegato alla riduzione di tale influenza è enorme: occorre diminuire gli esseri viventi.
Il problema è quindi: chi toglie il disturbo ?
La risposta più frequente è : gli altri (chiunque siano, basta che non siamo noi)
Cominciare a pensare che ognuno di noi debba tassativamente togliere il disturbo al compimento, che so, del 60° anno di età potrebbe aiutare a trovare una risoluzione. Proposta perfida ma costruttiva.
Buon Natale a Tutti.
Per maggiori ragguagli,chiedere alla famiglia reale inglese,propriamente al consorte della regina elisabetta.
Caro, io mi avvicino al sessantesimo anno ma non ho nessuna intenzione di togliere il disturbo..
ottimo commento.volevo dire le stesse cose ma non le avrei esposte cosi bene.
Se l’influenza degli umani è bassa, ridurne il numero non risolve niente.
Ma invece pare che il problema sia "collegato alla riduzione di tale (bassa) influenza", e che sia ENORME.
Mi devo essere perso un passaggio…
Luiginox, sono contento di non essere
il solo, anzi credo che non siamo neanche in pochi.
Ma in questo come in altri campi sebbene spesso siamo la maggioranza ad avere visioni simili non
riusciamo ad aggregarci, non riusciamo a trovare quelle sintesi
intorno le quali riunirci. In poche parole credo che siamo una
generazione di succubi delle minoranze.
Sono d’accordo con molto di quello che dici.
E sono uno strenuo e sarcastico detrattore di ogni "vegetarianesimo", se inteso come religione, coi suoi dogmi intoccabili, le sue scomuniche immotivate e i suoi sacerdoti raccatta-soldi dai fessi che li seguono.
Tuttavia non posso esimermi dal puntualizzare che l’agricoltura ci ha tirato fuori dalla "barbarie". Cioé ci ha permesso di smettere di sopravvivere dedicando 3/4 del nostro tempo alla disperata ricerca di cibo per noi e i nostri bambini. E cominciare ad avere tempo per pensare a una cosa chiamata "futuro" e a come migliorarcelo.
E’ vero che i nostri antenati cacciatori-raccoglitori (pare) fossero robusti e aitanti e che l’introduziione della dieta "povera" (agricola) abbia bruscamente abbassato l’altezza, accorciato l’aspettativa di vita, reso più deboli i denti e chissà cos’altro (parliamo di scheletri di età pre-scrittura, quindi molto è all’immaginazione).
Ma i vantaggi hanno abbondantemente risarcito l’umanità di queste carenze indotte: dopotutto i cacciatori erano "belli" anche perché c’era una micidiale selezione degli infanti e solo i più robusti e accuditi sopravvivevano alla prima invernata o stagione siccitosa. Non sappiamo determinare quanta di questa loro prestanza fosse dovuta al mero consumo di carne e non ad altri fattori.
Lo sviluppo delle civilizzazioni ha portato a una razionalizzazione dei consumi di carne: l’allevamento è più comodo della caccia ma è comunque più oneroso della coltivazione.
Il marcio sta (forse, probabilmente) nella coltivazione e nell’allevamento quando vengono praticati in maniera intensiva, dando luogo a logiche mercantili che cessano di tenere conto dell’economicità globale di queste attività: cioé quando le "esternalizzazioni" in termini di impatto sull’ambiente non sono più vissute come impossibilità a espandere all’infinito la produzione e/o a concentrarla geograficamente "lontano dagli occhi".
Dopotutto fra le conquiste che hanno fatto fare il salto di qualità a certe civilizzazioni e hanno permesso le aggregazioni a livelli di nazioni e imperi, c’è la rotazione delle colture (che è l’esatto contrario della monocoltura intensiva).
Quindi ben vengano i richiami a chiedersi quale sia il "fardello ecologico" che si portano dietro i comportamenti moderni. E al consumo responsabile di tutto: all’uso di carne come a quello di carboidrati, all’utilizzo del legno come delle plastiche, alla ricerca di beni durevoli invece che usa-e-getta.
Ma senza divisioni manichee fra ciò che è decretato come buono o cattivo una volta per tutte.
I cereali sono una mano santa per fare scorte durevoli di cibo, come lo è la taurina dei grassi animali per (fra l’altro) costruire fibre muscolari/nervose e sistemi epatici/immunitari sani e robusti.
Sono sinceramente imbarazzato dalla tua domanda
Ti sembra una decisione da poco cercare di diminuire il numero di persone con mezzi palesi e/o occulti, diretti e/o indiretti, in tutte le loro combinazioni (eugenetica, eutanasia, vaccini che inducono la sterilità, epidemie indotte, riduzione drastica dei servizi sanitari, riduzione delle disponibilità finanziarie, che non permette ai vecchi di curarsi adeguatamente e ai giovani di crearsi una famiglia, – e a questo si deve porre rimedio importando con la forza "rifugiati politici" – , di avere un lavoro dignitoso, ecc e tutto questo per cosa ? per permettere a un manipolo di bastardi schifosi di continuare il loro arricchimento.
Credo proprio, Makkia, che tu ti sia perso molto.
Credo che l’agricoltura abbia avuto
l’importanza di far diventare stanziale le popolazioni , e quindi di
dare inizio alla civiltà nel senso specifico e ristretto del
termine.
Per la diminuzione del lavoro non
saprei; non sono certamente un esperto ma da quello che ho studiato
e da quel poco che ho visto sul campo le popolazioni che vivono
prevalentemente di caccia, pesca e raccolta, e solo in piccola parte
di coltivazioni o allevamenti, non è che si sbattano molto. E’
anche vero che non hanno molti beni materiali, vivono di ben poco, ma
da quel poco che so e da quel poco che ho visto io personalmente non
lavorano di più degli agricoltori, anzi.
Il problema è che utilizzando gli
utili idioti degli animalisti hanno prima cercato di impedire di
vestirci di pelli e pellicce per poterci ricoprire tutti di plastiche
e sintetici vari, e adesso attaccano addirittura l’alimentazione
criminalizzando la dieta naturale dell’uomo. Il loro ideale è che ci
si vesta di plastica e che si mangi cereali modificati.
Purtroppo nell’Italia di merda dopo le
“religioni” cattoliche, comuniste e femministe ci mancava anche
la religione animalista, specificatamente quella degli animalisti
cagnari che credo costituiscano uno dei punti più stupidi e
degenerati a cui siano stati ridotti gli uomini: non mangio carne per
non uccidere animali, e pretendo che anche gli altri uomini facciano
altrettanto, però ammazzo centinaia di bestie per il mio vizio e
sollazzo di detenere un OGM detto “cane”.
Ma, a parte i poverini che riempiono i
vuoti emotivi col cane, la questione principale è che se non
riusciamo a rimettere al centro la questione
ambientale-ecologica-demografica non potremo andare lontano.
Sviluppo sostenibile, controllo della demografia e dell’immigrazione,
procreazione volontaria e responsabile, eugenetica: se non ci
riappropriamo di questi temi ogni scelta politica sarà a lungo
termine perdente.
Stupidità di massa all’opera.
Mai parlato di diminuzione del lavoro. I cacciatori-raccoglitori lavorano MENO ma sono specializzati: fanno SOLO quello.
La civilità richiede una serie di attività che col cibarsi non hanno niente a che fare. La differenziazione delle attività porta a evolvere e migliorare la vita di tutti.
Dopodik entra in gioco il profitto: e le attività "collaterali" vengono asservite ai bisogni dei pochi. Al punto che si sono dovute fare le lotte (e le hanno fatte i "comunisti" che tanto ti dispiacciono), con morti, feriti e incarcerati, solo per – ad esempio – affermare il semplice fatto che otto ore al giorno di lavoro/schiavitù al servizio del profitto (e dunque non del miglioramento della comunità) DEVONO bastare.
Sorvolo sull’abolizione della schiavitù vera e propria (là dove si è riusciti almeno ad abolirla giuridicamente), che credo sia un concetto non controverso né occultato, a differenza delle conquiste sociali, volte a mettere un freno all’avidità dei pochi a detrimento del benessere dei molti: queste conquiste sono marchiate anch’esse come "utili idiozie" da chi aborre il socialismo.
Il che mi fa dubitare che anche i detrattori del socialismo, così pronti a buttare le conquiste di civiltà degli ultimi due secoli in nome della loro antipatia, siano idioti assai utili.
Motivi per cui mi disturba accomunare gli animalisti ad altre e ben più nobili battaglie.
Che è anche il motivo per cui tra le "religioni" non metterei le "sette" minori come il femminismo e l’animalismo/ambientalismo o altre che ti sei dimenticato: il multiculturalismo, il nazionalismo, ecc.
E ci aggiungerei (alle sette) il consumismo (che parimenti ti sei dimenticato), che è probabilmente svariati ordini di grandezza peggiore rispetto a tutti gli altri, quanto a danni alla civilizzazione.
Fra le religioni vere e proprie, poi, meritano di essere ricordati il famoso liberismo (pur se nessuno sa esattamente cosa sia) e l’umanesimo/illuminismo.
Religioni in senso lato, cioé corposi "edifici di pensiero" che hanno determinato il corso della civilizzazione come la conosciamo oggi.
I pensieri religioso, materialistico, liberale (e, perché no, scientifico), hanno anche dei pregi, oltre che difetti.
Cerchiamo di inquadrare cosa sia rilevante e cosa sia semplice accessorio (o, meglio, conseguenza delle [i]distorsioni[/i]) delle grandi correnti di pensiero che hanno portato l’umanità, nel bene o nel male, molto avanti rispetto a quando eravamo cacciatori "felici" (ma piuttosto arretrati e molto precari come sopravvivenza).
p.s.: eugenetica? Parliamone, per carità, ma non ha una bella fama. Argomentare un pochino, prima di buttarla lì come se fosse un concetto privo di controversie 😉
Rileggiti:
Insomma la sensazione è che l’influenza, diretta e indiretta, degli
esseri umani sul problema sia bassa; mentre il problema collegato alla
riduzione di tale influenza è enorme: occorre diminuire gli esseri
viventi.
Sono due frasi coordinate da un "mentre", cioé conseguenziali. Solo che invece di completarsi a vicenda si contrappongono radicalmente. Normale è chiederti a quale dei due campi vuoi appartenere ovvero se appartieni, grazie a qualche ragionamento, a entrambe i campi.
Qui nei commenti non mancano davvero affermazioni che (con qualche controrsione) conciliano gli opposti.
Nel caso, ero curioso di come un "anti-antropogenico" potesse essere anche malthusiano.
Se non è quello il caso, e il tuo "mentre" era un infelice tentativo di ironia, come non detto. Ma non è che mi perdo le cose io. E’ che, se proprio vuoi essere "sinceramente imbarazzato", potresti cominciare dal come mai non ti sei accorto di aver costruito una "coppia logica" di concetti così ambigua.
Noto che, alla domanda "come concilii il fatto che un problema minimo diventa enorme?" hai replicato "come fai a non accorgerti che ci sono orrendi delitti in atto?" che è sì una risposta, ma a una domanda che nessuno ti aveva fatto 😉
Comunque, scusa se ti avevo attribuito un ragionamento complesso, cercherò di non ri-commettere questa ingiustizia nei tuoi confronti.