La confusione sul Target 2 serve solo a far continuare a credere che la moneta si crei a debito!

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di Megas Alexandros (alias Fabio Bonciani)

Per non ripartire da capo a spiegare nuovamente cosa sia il sistema dei pagamenti denominato Target 2 (Trans-European Automated Real-Time Gross Settlement Express Transfer System), vi invito a leggere i miei due recenti articoli sul tema:

Nonostante i due articoli siano pienamente esaustivi, devo mio malgrado, ritornare sull’argomento per smentire ancora con maggior forza, la falsa credenza che continua a pervadere la mente di molti, addetti ai lavori compresi (banchieri, stampa di regime ed economisti in primis), secondo la quale, la creazione di moneta da parte delle Banche centrali, sarebbe di natura debitoria.

La mia insistenza nel rafforzare l’evidenza di tale falsità è mossa dal fatto che proprio su tale credenza si è costruito tutto l’impianto-truffa del sistema-euro, il quale appunto si cementifica sul far credere alla gente che la moneta creata dalle banche centrali, abbia un “fantomatico creditore” a cui dovrebbe essere restituita.

Tutta questa novella è sostenuta a livello mentale della maggioranza, dal semplice fatto che quando le banche centrali creano denaro, provvedono ad effettuare una annotazione nel passivo del loro bilancio, mentre all’attivo registrano un asset rappresentato da un titolo di stato (Tds).

Nella sostanza, ecco cosa avviene:

la banca centrale crea il denaro “dal nulla” con un semplice click sul suo computer e lo registra nel passivo del suo bilancio, mentre all’attivo registra un Tds (oggi dematerializzato) emesso dal Tesoro, anch’esso dal nulla; dopo di che provvede ad accreditare la moneta creata sul conto del Tesoro, il quale poi la potrà spendere.

Ora, potete ben comprendere che la stessa procedura, potrebbe essere tranquillamente effettuata eliminando i Tds e procedendo semplicemente ad un accredito da parte della Banca centrale sul conto del Tesoro. Niente cambierebbe nella sostanza, sia a livello tecnico-contabile che di diversa identificazione dell’operazione.

Saltando subito alle conclusioni attraverso la limpida esposizione dei fatti, chi ancora crede che tale creazione generi un debito effettivo, dovrebbe spiegarlo e darne le motivazioni logiche, giuridiche e morali, su come può essere identificato un debito da restituire a qualcuno, uno scambio di numeri creati dal nulla su un computer e di conseguenza dovrebbe anche indicarci chi fosse il legittimo creditore di un eventuale credito effettivo che sarebbe sorto dal creare tali numeri.

Allora mi chiederete voi: perché si emettono i Tds, i famosi Titoli di Stato?

Le ragioni che stanno dietro alla scelta che fu fatta allora, ossia di optare per questa procedura contabile, potrebbero essere molteplici; sicuramente quella di continuare a farlo a tutt’oggi, pur non essendoci una reale necessità (stante l’essere fiat della moneta), è certamente dovuta e funzionale all’imbroglio di far credere che la creazione di moneta sia a debito. Ovvero si vuol far intendere, in modo del tutto distorto, che i Tds siano la prova di un debito o un impegno che lo Stato avrebbe contratto nei confronti della banca centrale a fronte di una fornitura di denaro.

Potete ben comprendere che, in quanto appena spiegato non esiste nessun impegno e tanto meno nessun sacrificio immane che la banca centrale ha fatto per mettere a disposizione tali mezzi al Tesoro, tale da giustificare un debito:

Il denaro che fornisce al Tesoro, la Banca Centrale non lo possiede per natura divina e tanto meno lo chiede in prestito a qualcuno.. MA, SEMPLICEMENTE.. LO CREA!

Lo strumento dei Tds, per la verità, nacque al tempo del “gold standard”, ovvero quando formalmente (ma non di fatto), ancora la moneta non era fiat, ma la sua emissione era connessa alle riserve auree detenute dal paese e convertibile in esse. Chiaramente questo poneva un grosso limite alla spesa pubblica degli Stati. Eravamo a tutti gli effetti all’interno di un cambio fisso. Quindi per poter espandere la spesa pubblica i governi idearono lo strumento dei Tds, concedendo ai loro detentori un interesse in cambio della rinuncia alla convertibilità in oro. In pratica, con questo stratagemma, era come se di fatto gli stati operassero già in regime fiat, potendo agire liberamente ed a proprio piacimento nell’esercizio della loro funzione di politica fiscale.

Eliminata per legge la convertibilità e divenuta la moneta a tutti gli effetti fiat, nessuna ragione avrebbe giustificato la permanenza in vita dei Tds, ma per scelta politica si è deciso di non farli morire.

Oggi, a livello tecnico i Tds assolvono a due funzioni principali:

  • una di politica fiscale, ovvero di fornire un reddito ai risparmiatori;
  • una di politica monetaria, ovvero di consentire alle banche centrali, attraverso operazioni a breve termine sui titoli stessi, di raggiungere il loro obbiettivo di tasso;

Nulla vieta però, che entrambe le funzioni, possano essere facilmente assolte anche senza l’utilizzo dei Tds. I governi infatti, potrebbero tranquillamente fornire redditi al settore privato sotto qualsiasi altra forma e decidere i tassi per semplice decreto.

Ma come già esplicato, il mantenimento della figura del Titolo di Stato, serve soprattutto a decorare il disegno di matrice elitaria, nella mente della gente, ossia che lo Stato abbia un debito. E che tale debito sia onere dei cittadini contribuire a ripagarlo.

Altrimenti se ci dicessero che non è un debito e che non esiste chi rivuole indietro questi soldi, col cavolo che tutti gli immani sacrifici che stiamo facendo sarebbero accettati obtorto collo così facilmente. Sacrifici che nella realtà dei fatti non servono assolutamente a ripagare il debito ( che intanto aumenta sempre di più!), ma servono solo a far migrare i soldi dalle vostre tasche a quelle dei pochissimi che gestiscono il “sistema” economico e monetario.

Se volete un altro dato fattuale che conferma quello che sto dicendo, basta anche notare che i suddetti Tds – i quali, ripeto ancora, sono registrati nell’attivo del bilancio della BC all’atto della creazione della moneta – di fatto non danno mai luogo ad un rimborso effettivo, anzi, ad ogni scadenza, vengono prontamente rinnovati con nuove emissioni in una sorta di roll-over all’infinito. Per non parlare degli interessi che i suddetti titoli producono e che le banche centrali detentrici, rimandano indietro per intero al Tesoro.

Avete mai visto un creditore che non rivuole mai indietro i soldi prestati e per giunta vi restituisce anche tutti gli interessi maturati sul prestito!?

Nonostante questo, c’è ancora chi fra politici, banchieri, economisti e stampa,  per non parlare dei frenetici commentatori da “tastiera” – si affanna ad identificare come debiti e crediti reali i saldi contabili del conto Target 2, che le varie banche centrali dei paesi membri (BCN) intrattengono con la Banca Centrale Europea.

Gli squilibri che troviamo nei saldi del Target 2, evidenziati dal fatto che alcune BCN risultano attive ed altre passive nei confronti della BCE, sono dovuti al sistema di creazione/distruzione di moneta che avviene ogni qualvolta ci troviamo di fronte ad un pagamento e/o un trasferimento di capitali transfrontaliero all’interno della UE.

Mi spiego meglio: a livello tecnico, quando i flussi finanziari (soldi), passano da un conto di un italiano al conto di un tedesco, avviene una distruzione della moneta creata originariamente in Italia da parte di Bankitalia e contemporaneamente una creazione di moneta per lo stesso importo da parte della Bundesbank.

Considerato quanto sopra esposto, sul meccanismo contabile di come le banche centrali registrano l’originaria creazione di moneta dopo ogni operazione di trasferimento, rimane uno sbilancio nelle due BCN coinvolte. Questo perché alla distruzione della moneta creata in Italia da parte di Bankitalia ed alla contemporanea creazione di moneta che la Bundesbank registra nel suo passivo, i Tds che sono la contropartita contabile originaria (ripeto ancora, non necessaria!) di quella moneta rimangono nell’attivo del bilancio di Bankitalia. Questo sbilancio viene registrato nel conto T2 che le due BCN (banche centrali) intrattengono con la BCE.

Tutto questo avviene all’interno di un sistema centralizzato, dove tutte le BCN fanno capo al monopolista della moneta euro (la BCE), che è l’unico emettitore e quindi garante della moneta euro. Anche se parte dei Tds a contropartita della creazione della moneta sono registrati nei bilanci delle BCN, non esiste nessun tipo di rischio visto che di fatto è come se fossero nel bilancio della BCE; del resto, sarebbe sufficiente una semplice decisione di Francoforte di procedere nella direzione di un bilancio consolidato, per renderlo effettivo. Fermo restando sempre il principio espresso all’inizio, ossia che i suddetti Tds non rappresentano nel modo più assoluto un debito effettivo, ma un modo di contabilizzare la creazione di moneta oggi non più necessario e del tutto fuorviante, per non dire truffaldino, per tutte le ragioni già sopra esposte.

Insomma quando Bankitalia o Bundesbank creano moneta lo fanno sotto l’egida della BCE e non autonomamente. In questo processo di creazione/distruzione la massa monetaria totale non aumenta ma rimane esattamente la stessa, solo che la moneta creata inizialmente in un paese si trasferisce in un altro.

Quindi per arrivare al nocciolo della questione e rispondere indirettamente anche ad alcune personalità, come ad esempio, l’economista tedesco Hans-Werner Sinn, da alcuni indicato come il capofila di coloro che non dormono la notte al sol pensiero che i saldi del T2 non siano oggetto di regolazione – voglio sottolineare come i saldi positivi della Bundesbank siano originati da creazione di moneta dal nulla (sotto l’egida della BCE), ovvero dal ricreare in Germania quella moneta oggetto dei maggiori flussi finanziari che essa riceve rispetto a quelli che invia. Moneta, che ripetiamo, è stata distrutta dalla banca centrale del paese che ha provveduto ad inviarla.

E’ chiaro che tale regolazione dei suddetti saldiche contabilmente avverrebbe all’interno dell’eurosistemanon porterebbe un solo euro in più al sistema economico tedesco e quindi Sinn ed i suoi seguaci possono dormire sonni tranquilli e dedicarsi a cose più importanti ed urgenti per i loro popoli.

La liquidità in questione è già entrata nel sistema tedesco al momento che un italiano acquista una Mercedes, oppure quando apre un conto in Germania o ancora acquista un Bund (il Tds tedesco). Il resto fa parte di una creazione contabile che, come abbiamo visto, serve solo a tenere in piedi un preciso disegno; mentre, come abbiamo dimostrato, una banca centrale che crea denaro dal nulla, non può mai considerare quella creazione un debito.

Semmai gli squilibri del Target 2 sopra esposti, gettano l’allarme e la conferma su come questa Unione monetaria sia stata costruita su false basi dottrinali, ossia la naturale conseguenza di non aver completato il progetto europeo attraverso l’unione fiscale, oltrechè il frutto della frode di stampo colonialista che vede ancora oggi mantenere un differenziale nei tassi tra i vari paesi appartenenti.

E’ logico che con tassi diversi, la falsa prospettiva che un paese possa fallire rispetto ad un altro e la totale mancanza di trasferimenti fiscali, poi si debba affrontare il problema della migrazione dei capitali verso le “cosiddette” economie apparentemente più solide. Come è logico e necessario che il sistema bancario dei paesi che traferiscono denaro debba poi correre a rifinanziarsi presso gli istituti centrali, creando ancora situazioni di maggiore squilibrio.

In definitiva, se qualcuno ancora avesse dei dubbi sull’essenza della creazione di moneta, analizzando il sistema Target 2 con professionalità ed onestà intellettuale, può tranquillamente giungere alla conclusione che la creazione di moneta da parte delle banche centrali non rappresenta un debito nel modo più assoluto, ma una partita di giro fra la banca centrale stessa ed il Tesoro.

PS: l’eventuale uscita di un Paese dall’euro non cambierebbe il modo di creazione della moneta da parte delle banche e di conseguenza rimarrebbero validi anche tutti i concetti e le conclusioni presenti nell’articolo.

di Megas Alexandros

 

Fonte: La confusione sul Target 2 serve solo a far continuare a credere che la moneta si crei a debito! – Megas Alexandros

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