DA NEWS.COM
Secondo uno studio di due organizzazioni no profit, il presidente Usa George Bush e altri alti funzionari hanno rilasciato quasi 1000 dichiarazioni false sulla minaccia alla sicurezza nazionale rappresentata dall’Iraq dopo gli attacchi dell’11 settembre.
La Associated Press ha riferito che lo studio, pubblicato sul sito Web del Centre for Public Integrity, ha concluso che le dichiarazioni “erano parte di una campagna orchestrata che ha efficacemente galvanizzato l’opinione pubblica e, con ciò, portato la nazione in guerra con dei pretesti palesemente falsi”.
Secondo lo studio 935 false dichiarazioni sono state rilasciate dalla Casa Bianca nei due anni successivi agli attacchi dell’11 settembre 2001.
In discorsi, briefing e interviste, il presidente Bush e altri funzionari hanno affermato “inequivocabilmente” in almeno 532 occasioni che l’Iraq aveva legami con al Qaeda, o aveva armi di distruzione di massa o stava cercando di ottenerle.
“È ormai fuori discussione che l’Iraq non possedesse alcuna arma di distruzione di massa o avesse significativi legami con al Qaeda”, hanno scritto gli autori dello studio Charles Lewis e Mark Reading-Smith.
“In breve, l’amministrazione Bush ha portato la nazione in guerra sulla base di informazioni erronee che sono state metodicamente propagate e che sono culminate in una azione militare contro l’Iraq il 19 marzo 2003”.
Lo studio ha scoperto che il solo presidente Bush ha reso 259 dichiarazioni false– 231 sulle armi di distruzione di massa e 28 sui legami dell’Iraq con al Qaeda.
Gli altri funzionari citati nello studio sono il vicepresidente Dick Cheney, l’allora consigliere per la sicurezza nazionale Condoleezza Rice, l’allora segretario alla difesa Donald Rumsfeld, l’allora segretario di Stato Colin Powell, il vice segretario alla difesa Paul Wolfowitz i portavoce della Casa Bianca Ari Fleischer e Scott McClellan.
[Sopra: Powell e Rumsfeld. Sotto: il numero di dichiarazioni false per mese tra l’ Ottobre 2001 e l’Agosto 2003 (cliccare per ingrandire)]
“L’effetto cumulativo di queste false dichiarazioni–amplificato da migliaia di servizi giornalistici e trasmissioni–è stato enorme, e la copertura mediatica ha generato un muro di suono praticamente impenetrabile per molti dei mesi critici nell’avvicinamento alla guerra”, conclude lo studio.
“Alcuni giornalisti–e di fatto persino alcune organizzazioni giornalistiche–hanno poi riconosciuto che la loro copertura durante quei mesi precedenti alla guerra era sin troppo acritica e deferente. Nonostante questi mea culpa, gran parte della onnicomprensiva copertura mediatica ha fornito un’addizionale convalida ‘indipendente’ delle false affermazioni dell’amministrazione Bush sull’Iraq”
Titolo originale: ” George Bush and White House issued 935 false statements after September 11″
Fonte: http://www.news.com.au/
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23.01.2008
Scelto e tradotto per www.comedonchisciotte.org da ALCENERO