La società statunitense che ha fornito le immagini dell’impianto nucleare israeliano ha fotografato un altro sito altamente sensibile
Planet Labs ha fotografato un’area che si trova a ovest rispetto a Beit Shemesh, che si presenta come un normale spazio aperto. Ancora ignoto il committente delle foto satellitari.
Chaim Levinson – Archive.Today – 28 febbraio 2021
La società americana che fornì le foto satellitari del reattore nucleare di Dimona, in Israele, la scorsa settimana ha fotografato un’altra struttura di sicurezza classificata.
La scorsa settimana, Planet Labs ha fornito alla Associated Press alcune foto satellitari del cantiere del centro di ricerca nucleare Shimon Peres Negev. Adesso però si scopre che, allo stesso tempo, ha spedito al giornale anche una foto ad alta risoluzione di una struttura militare israeliana segreta.
L’area fotografata, che si trova ad ovest della città di Beit Semesh, nel distretto di Gerusalemme, figura sulle normali mappe di Israele come spazio aperto e sulle mappe di volo come zona off-limits. Secondo molti rapporti stranieri, quest’area è, in realtà, la sede della base aerea israeliana Kanaf 2. Il sito web di Globalsecurity.org dice che in questa base si trovano tre gruppi di missili terra-terra Jericho.
Non è ancora chiaro chi abbia commissionato le fotografie di quest’area, o che segnino il preludio di un altro rapporto sulle attività militari israeliane. In passato, sono apparse sui mass media stranieri molte rivelazioni sulle capacità nucleari e sui missili balistici di Israele, spesso sullo sfondo delle tensioni tra America e Israele relativamente al controllo degli armamenti ed alla supervisione delle attività nucleari. Le nuove immagini del reattore di Dimona sono state diffuse proprio nel momento in cui il presidente americano Joe Biden tenta di rientrare nell’accordo nucleare con l’Iran, nonostante l’opposizione del primo ministro Benjamin Netanyahu.
Le foto satellitari che l’AP ha pubblicato giovedì scorso mostrano la costruzione di un nuovo ampio complesso a Dimona. Secondo il rapporto dell’agenzia, si tratta di uno dei progetti di costruzione più grandi documentati in quella località negli ultimi decenni. Secondo il rapporto, il sito di costruzione, situato a pochi metri dal reattore già in funzione, è più o meno delle stesse dimensioni di un campo da calcio ed è alto diversi piani.
“Lo scopo della costruzione non è ancora chiaro” continua il rapporto, “e Israele non ha voluto rispondere alle domande in merito”. Però gli esperti consultati da AP hanno comunicato che la costruzione è probabilmente legata al timore di una fuga di radiazioni nucleari dal reattore. A soli due chilometri da questo sito, sono stati fotografati altri due edifici di cemento che potrebbero essere utilizzati per lo stoccaggio di rifiuti nucleari.
La pubblicazione di queste foto è stata portata avanti grazie ad un ordine presidenziale del predecessore di Biden, Donald Trump, che ha permesso ad aziende americane di scattare foto satellitari di Israele.
Nel 1997 il Congresso aveva approvato una legge che impediva alle aziende americane di scattare foto satellitari di Israele ad una risoluzione più alta rispetto a quelle disponibili da fonti commerciali straniere. La legge, promulgata dal governo israeliano, è stata approvata solo per la zona di Israele e ha lo scopo di proteggere le sue strutture di difesa. È la ragione per cui le foto di Israele da Google Earth e database commerciali simili sono ad una risoluzione inferiore a quelle di altri paesi.
Nel 2012, la National Oceanic and Atmospheric Administration del Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha permesso di aumentare la risoluzione delle foto satellitari di Israele a 2.0, il che significa che ogni pixel rappresenta due metri sul terreno. Ma cinque anni dopo, i ricercatori hanno chiesto all’agenzia di aumentare di nuovo la risoluzione, dicendo che una società sudcoreana stava già scattando foto a più alta risoluzione.
Durante la scorsa estate, Trump ha firmato un’ordinanza che consentiva fotografie con una risoluzione di 0,4, il che significa che ogni pixel rappresenta appena 40 centimetri di terreno. Le foto scattate da Planet Labs sono ad una risoluzione di 0,5, leggermente al di sotto del limite massimo consentito.
Link: https://archive.vn/6daXx#selection-1265.0-1265.230
Traduzione di Francesco Paparella per ComeDonChisciotte