DI GILAD ATZMON
gilad.co.uk
Il video qui sopra “I’m Not Racist” è stato fatto del rapper Joyner Lucas . Qualcuno a vederlo potrebbe provare un certo disagio, ma nel giro di pochi giorni è stato visto da 12 milioni di persone.
Il video comincia con un omone bianco che indossa un cappello con scritto “Make America Great Again” che rispecchia quello che pensa ed esprime quello che molti americani bianchi credono sui neri. Nella seconda strofa, la canzone prende una svolta sorprendente – un ragazzo di colore con le trecce da rasta racconta la sua storia e risponde ad una ad una a tutte le generalizzazioni fatte dal bianco.
Perché I’m Not Racist ha incuriosito milioni di spettatori? Perché a differenza degli accademici occidentali, dei media, dei politici e dei progressisti che cercano di reprimere il modo e in cui la gente pensa e in cui si esprime, l’artista qui tenta di rimodellare l’universo, offrendo una prospettiva di unità.
Mentre gli oligarchi e i loro cagnolini che vorrebbero somigliargli ci spingono verso guerre di razza, conflitti religiosi, interventi che provocano disastri immorali e battaglie sulla identità, la bellezza si concentra sull’universale. L’arte ci mostra la strada per uscire dalla distopia che ci hanno imposto i vari Soros e tutti i loro mercenari della cultura e della politica.
Nella scena finale di I’m Not Racist troviamo il perdono: Gli uomini bianchi e neri si riconciliano. Quell’omone che faceva il tifo per Trump e il ragazzo di colore si abbracciano. Il legame umano prevale. Proviamo ad allargare un po’ questo discorso.
Non potremmo immaginare che un israeliano e un palestinese si dicano veramente cosa pensano l’uno dell’altro? Credo che potremmo immaginarcelo. Non potremmo pensare a un musulmano jihadista che ragiona allo stesso modo con un fanatico della guerra globale? Credo che potremmo immaginare anche questo.
Ma che dire di un Goy e di un ebreo? Possiamo immaginare un video dove un Goy grida con tutta la sua rabbia a un ebreo quello che molti Goyim pensano di Israele, del popolo eletto, della Fed, di Goldman Sachs, di Soros, di Hollywood, dell’industria dell’Olocausto e dell’Holodomor, della Palestina, dell’AIPAC, del CFI, della Lobby, di Weinstein, di Epstein e di Lord Janner? Un video con questi contenuti riuscirebbe a restare su youtube per almeno una giornata? E dall’altra parte potremmo immaginarci un ebreo arrabbiato in piedi davanti ad una telecamera che ci spiega come vedono la storia gli ebrei? Che ci mostra la visione ebraica del mondo e in particolare come gli ebrei vedono i Goyim? Ci spiegherà cosa intende quando dice Goyishe Kopf , shiksa e Shvartze ? Sospetto che tutti noi già conosciamo la risposta, ma questo in-video non lo vedremo mai, per la stessa ragione per cui nessuno lo ha mai fatto.
Chi si qualifica (politicamente) come ebreo spesso vive fuori dal regno dell’universale. Quando gli ebrei “si oppongono al razzismo”, prima di tutto pensano all’antisemitismo. Anche quando sostengono i palestinesi, li appoggiano guardandoli chiusi dentro un razzismo esclusivo che domina le cellule politiche ebraiche, come attestano i JVP. Quando combattono per la “libertà di parola su Israele all’interno del partito laburista, si muovono come “voce ebraica per il lavoro e formano un pannello tutto ebraico”.
È ragionevole sostenere che la relazione Ebreo/Goy sia qualcosa di volatile, di sorvegliato e persino presidiato da una varietà di mezzi, comprese le misure legali.
Il giovane rapper Joyner Lucas attraversa le divisioni nero/bianco perché per lui vivere nel mondo significa vivere in mezzo agli altri. Per raggiungere lo stesso obiettivo, gli ebrei dovrebbero trovare un modo per sbarazzarsi di tutte le tracce del popolo eletto e del loro eccezionalismo. Ed ecco, ancora una volta, il dilemma ebraico – se un ebreo fa questo passo, si allontana dal popolo eletto, diventa un noioso essere umano comune, smette di essere ebreo e diventa un Goyim.
Alcuni ebrei in passato hanno scelto questa strada – si sono fusi con successo – e si sono persi nell’universale.
Gilad Atzmon
Fonte: http://www.gilad.co.uk/
Link: http://www.gilad.co.uk/writings/2017/12/10/im-not-racist-am-i
10.12.2017
Il testo di questo articolo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali, citando la fonte comedonchisciotte.org e l’autore della traduzione Bosque Primario