DI NICHOLAS TURSE
TomDispatch.com
L’Iraq sta facendo crollare il numero di nuovi arruolati, e i reclutatori, disperati, stanno facendo entrare un folle mix di teenager non abbastanza cresciuti, combattenti stranieri, neonazisti, ed ex-carcerati.
Il reclutamento militare nel 2006 è stato segnato da dichiarazioni ottimiste del segretario alla difesa Donald Rumsfeld, affermazioni di successo da parte della Casa Bianca, comunicati di propaganda del Pentagono, e una inondazione di recenti articoli giornalistici che esaltano il modo in cui l’esercito ha soddisfatto i suoi scopi per quel che riguarda le risorse umane.
Ma le forze armate hanno incontrato il successo solo per una fondamentale “trasformazione”, e non si tratta della trasformazione militare—quella “coevoluzione di concetti, processi, organizzazioni e tecnologia”– di cui in un modo o nell’altro Rumsfeld parla sempre.Mentre, per dirla con le parole di David Von Drehle del Washington Post, si è “liquefatto” l’obiettivo a lungo termine del segretario alla difesa di trasformare l’esercito più potente del pianeta nella sua forza di combattimento più tecnologica, più agile e più futuristica, il vero cambiamento nelle forze armate si è svolto davanti ai nostri occhi sotto la pressione della guerra in Iraq. Questa autentica trasformazione è stata descritta, ma solo in articoli sparsi qua e là riguardanti il nuovo scenario del reclutamento in America.
L’anno scorso, nonostante le sponsorizzazioni al NASCAR, ai rodei professionali, e all’ Arena Football; videogiochi popolari usati nascostamente come mezzi di reclutamento; pubblicità televisive ricolme di seducenti scene di gloria militare; un programma “congiunto di ricerca e studi sul mercato e le comunicazioni di marketing” attivamente impegnato sulle misure per pubblicizzare il servizio militare presso gli ispanici, le persone con precedenti penali e quelli che hanno abbandonato la scuola; e almeno $ 16.000 in spese promozionali impiegati per ogni soldato che si riusciva a convincere, le forze armate Usa non sono riuscite a raggiungere i loro obiettivi di reclutamento. Quest’anno tali metodi sono stati potenziati e approntati per il meglio su 12 aree critiche del reclutamento che trasformano il vecchio motto dell’esercito, “sii tutto ciò che puoi essere”, in materiale per le future gag televisive della tarda sera.
1. Vendita Forzata
Le forze armate, quando non urlano alla ricerca di potenziali soldati attraverso videogiochi, siti Web, o, più recentemente, il text messaging e il sito di social networking MySpace.com, usano reclutatori che impiegano le vecchie tattiche di vendita per imposizione per convincere con l’inganno i giovani impressionabili ad arruolarsi. Recentemente, una madre del New Jersey ha raccontato a un giornale locale dell’insistenza con cui l’esercito prendeva di mira la sua figlia diciassettenne. Quando la madre ha infine chiesto all’esercito di smetterla di chiamare sua figlia, il reclutatore ha vigorosamente protestato. La madre, che altrimenti elogia l’esercito, era comunque scioccata dalle tattiche del reclutatore. “Questo è ciò che mi ha fatto arrabbiare e mi ha spaventato. Il fatto che questo militare mi dicesse che non avevo alcun diritto su mia figlia,” ha affermato.
I teenager sono anche sottoposti alle pubblicità e alle tattiche di pressione dell’esercito nelle scuole. Il Boston Globe ha recentemente scritto che reclutatori stavano approntando degli stand nelle “caffetterie dei licei in tutto il paese”. Mentre il State Journal-Register di Springfield, Illinois, ha riferito che reclutatori del luogo stavano “facendo visita a ciascuna scuola ogni tre o quattro settimane”. In una scuola, gli amministratori sono stati costretti a “porre un freno ai reclutatori aggressivi” e a bandirne almeno uno dal ritornare al campus.
2. Dal Verde al Grigio
L’esercito ha riempito le sue file in primo luogo prendendo di mira i giovani, ma in questi giorni anche i “vecchi” sono nel suo mirino. Nel 2005 le riserve dell’esercito hanno aumentato la loro massima età di arruolamento dai 35 ai 40 anni; poi, più tardi in quello stesso anno, sino a 42 anni. Quest’anno, anche il verde di ordinanza dell’esercito è diventato più grigio con un simile aumento in due passi che ha fatto schizzare l’ arruolabilità al servizio attivo sino ai 42 anni di età.
3. Reclutamento dalla Porta di Servizio
Un altro gruppo di anziani è stato recentemente preso di mira dall’esercito: le Marine Corps Individual Ready Reserve (IRR) [riserve pronte individuali del corpo dei marines n.d.t.]–truppe che hanno lasciato lo stato di servizio attivo e sono ritornate alla vita civile. In agosto, i Marines hanno annunciato che avrebbero iniziato a contrastare lo scarseggiamento di volontari “ attingendo a questa fonte di truppe raramente usata, per riempire le crescenti mancanze di personale nelle unità il cui schieramento è previsto nei prossimi mesi.” Come ha fatto notare il Boston Globe, era “la prima volta dall’invasione dell’Iraq tre anni fa che i comandanti dei Marines hanno intrapreso lo straordinario passo di richiamare all’uniforme coloro che avevano già lasciato i ranghi.”
Da parte sua, l’esercito, secondo il Washington Post, “ ha usato le sue riserve pronte individuali diverse volte dagli attacchi dell’11 settembre 2001. Ha mobilitato circa 5000 soldati da questa riserva negli ultimi cinque anni, la maggior parte dei quali a partire da metà del 2004.” CBS News ha riferito che, dalla riserva dell’esercito, “circa 14.000 soldati con lo status di riservisti sono stati richiamati in servizio attivo dal marzo 2003 e circa 7300 sono stati dispiegati in Iraq.”
4. Promozioni automatiche
All’inizio di quest’anno, l’esercito ha ammesso che, per mantenere i numeri di cui ha disperatamente bisogno, stava rinunciando a quasi ogni misura di qualità per quel che riguarda il suo corpo ufficiali. Secondo le statistiche del 2005 del Pentagono, il 97% di tutti i capitani idonei è stato promosso al grado di maggiore– un salto significativo da una media già storicamente alta del 70-80%. “Il problema in questo caso è che non si sta lasciando indietro l’ultimo 20%,” ha dichiarato al Los Angeles Times un ufficiale di alto grado dell’esercito nel Pentagono. “In pratica, se non sei stato mandato alla corte marziale, verrai promosso a maggiore”. Nonostante le promozioni quasi garantite, il San Antonio Express-News ha scritto che “l’esercito si aspetta di ritrovarsi con 2500 tra capitani e maggiori mancanti, e il numero salirà a 3300 nel 2007.”
5. Legione straniera
In luglio, testimoniando davanti alla Commissione del Senato per le Forze Armate, il Sottosegretario alla Difesa per il Personale e la Preparazione David S. C. Chu ha elencato una serie di agevolazioni attualmente offerte per spingere gli stranieri a rischiare la vita e gli arti per lo zio Sam. Queste includono: “ l’ordine esecutivo del presidente Bush che permette ai non cittadini di richiedere la cittadinanza dopo un solo giorno di servizio militare attivo,” un processo di richiesta semplificato per i membri in servizio, e l’eliminazione “per i non cittadini nelle forze armate, di tutte le tasse per la domanda.”
Notando che circa 40.000 non cittadini stanno già servendo nelle forze armate Usa, Chu ha offerto la sua personale soluzione alla crisi dell’immigrazione. Con i servizi che negavano la possibilità di una chiamata di leva, egli ha dato l’impulso per creare una vera legione straniera a partire da un gruppo “potenzialmente interessato al servizio militare”, gli “stimati 50.000 sino a 65.000 giovani adulti stranieri privi di documenti che sono entrati negli Usa in giovane età.” Chu ha poi perorato leggi come il DREAM Act —che darebbe agli stranieri clandestini l’ opportunità di, tra le altre opzioni, unirsi all’esercito come mezzo per uno status di residenza permanente condizionata.
In aggiunta alla proposta di una possibile fonte di carne da cannone priva di documenti che potrebbe dimostrarsi meno fastidiosa per gli americani rispetto ai loro propri figli e figlie, Chu ha notato che “ l’esercito ha anche dato inizio a diversi nuovi programmi, che comprendono opportunità per coloro con abilità linguistiche, e che potrebbero risultare particolarmente attraenti per i non cittadini.” Solo nel caso che i non cittadini non fossero elettrizzati dalla possibilità di fare servizio con le forze di occupazione in Iraq, l’esercito promette cittadinanza velocizzata, rapide promozioni, e un insieme di altri benefici–compresa una barca di soldi. In aggiunta alla paga per “l’abilità in un linguaggio straniero durante il servizio attivo”, coloro che sono disposti a vendere le loro “abilità in linguaggi mediorientali e unirsi all’ esercito USA come aiuto-traduttori in Iraq o in Afganistan” riceveranno un bonus di arruolamento di $ 10.000– una somma attraente dato che il guadagno annuale per persona in quei paesi arriva agli 800 – 2.000 dollari.
6. Soldati Mercenari
Per risolvere i suoi bisogni di manodopera, l’esercito ha anche aumentato i suoi tentativi in patria–nella forma di più reclutatori e più incentivi finanziari. In alcuni casi, questo può significare bonus di arruolamento alti sino a $ 40.000 per quegli americani con documenti ma poveri che cercano guai per tre anni come soldati di fanteria dell’esercito o specialisti di trattamento degli esplosivi–nettamente superiore al guadagno annuale pro capite per gli afroamericani ($ 16.874), gli ispanici ($ 14.483), e persino per i bianchi non ispanici ($ 28.946).
Secondo un recente articolo della Associated Press, l’esercito sta elargendo più denaro dei contribuenti per attrarre soldati da riarruolare—“un bonus medio di $ 14.000 per i soldati idonei, per un totale di $ 610 milioni in pagamenti extra”.
Coloro che si riarruolano nei marines sembra che nuotino nel denaro più di tutti. Questo luglio, il Maggiore Jerry Morgan, che gestisce il Selective Reenlistment Bonus Program [programma per il bonus di riarruolamento selettivo n.d.t.], ha detto a Stars and Stripes che “il bonus massimo è stato alzato a $ 60.000 per i marines” che prestano servizio in cinque settori dell’esercito critici dal punto di vista occupazionale.
Aggiungete a queste somme i bonus promessi fino a $ 71.424 e $ 23.292, rispettivamente per il personale in servizio attivo e per quello di riserva, per “aiutare a pagare il college” e avrete una mazzetta che può potenzialmente cambiare la vita, sempre che voi abbiate ancora una vita quando supererete finalmente l’ingresso del college.
7. Abuso di potere
Avere più reclutatori che sventolano più denaro comporta dei rischi. L’anno scorso, in mezzo a una tempesta di lamentele per il fatto che i reclutatori lottavano per raggiungere gli obiettivi mensili (anche dando suggerimenti a potenziali arruolati su come passare il test antidroga), l’esercito ha sospeso tutte le attività di reclutamento in tutta la nazione per un giorno di “blocco totale” per riesaminare i suoi metodi e riaddestrare i suoi uomini. Proprio il mese scorso, però, il Government Accountability Office ha pubblicato un rapporto che mostrava che “tra gli anni fiscali 2004 e 2005, sono aumentati i casi identificati e segnalati di comportamento irregolare dei reclutatori, collettivamente, da 4400 casi a 6500 casi; i casi comprovati sono aumentati da poco più di 400 a quasi 630; e le violazioni criminali sono più che raddoppiate da poco più di 30 a quasi 70 casi.”
Ciò che è anche venuto alla luce il mese scorso, e ringraziamo l’ Associated Press per questa rivelazione: “ più di 100 giovani donne che avevano espresso un interesse ad entrare nell’esercito sono state sfruttate sessualmente dai loro reclutatori.” Secondo l’avvocato di una delle vittime, un reclutatore “ le ha detto, esplicitamente, se vuoi entrare nei marines, devi fare sesso con me. Lei era vergine ed aveva 17 anni.” Un’altra giovane vittima ha fatto presente in modo chiaro la situazione, “ il reclutatore aveva tutto il potere. Aveva l’uniforme. Aveva in mano il mio futuro. Mi sono fidata.”
8. Cacciatori di Teste Civili
Non sorprendentemente, dati i tempi difficili e un’amministrazione che non ha mai visto qualcosa che non potesse pensare di privatizzare, il cacciatore di teste privato ha fatto la sua comparsa nel panorama di reclutamento militare. Secondo Renae Merle del Washington Post, come parte di un programma pilota che iniziato nel 2002, due aziende della Virginia, la Serco e la MPRI Inc., “ hanno più di 400 reclutatori assegnati in tutto il paese, e hanno arruolato più di 15.000 soldati. Vengono pagate circa $ 5.700 per recluta.”
Mentre queste aziende nuotano nel denaro del reclutamento, gli stessi reclutatori mercenari ottengono pagamenti bonus, rifornimenti gratuiti di benzina, e giacche di velluto. Possono aumentare il loro salario base di circa $ 30.000 all’anno se riescono a traghettare con successo grandi numeri di giovani privi di scopo e altri nelle forze armate. Come si è dimostrato per l’uso di contractors privati da parte dell’esercito in ogni sorta di ruolo negli anni recenti, questo passo ha suscitato delle ire. Secondo l’onorevole Janice D. Schakowsky (Democratico dell’Illinois), “l’uso di contractors per questo scopo sensibile, che ha a che vedere con le vite dei giovani, è preoccupante”. Era particolarmente preoccupata dalla mancanza di controllo. Il controllo di qualità è stato un altro problema. Mentre un rapporto dell’esercito raccomandava di continuare con il programma da $ 170 milioni, notava anche che i cacciatori di teste civili “arruolavano reclute di minore qualità”.
Eppure il giudizio tutt’altro che favorevole da parte dell’esercito sulla performance del settore privato non ha fatto esitare i suoi ufficiali dall’annunciare in agosto che avrebbero assegnato al MPRI “ un contratto al prezzo e alle richieste stabilite di $ 11.196.996 come parte di un contratto stimato per $ 34.272.571 (se tutte le opzioni vengono esercitate) per i servizi di reclutamento da effettuare presso ciascuna delle 1700 stazioni di reclutamento dell’esercito su tutto il paese.”
[Un articolo pubblicitario della marina diretto ai giovani ispano-americani]
9. Quanto si può cadere in basso?
Gli standard ridotti in questi anni sono a stento rimasti una caratteristica dei soli privati. Come ha fatto notare Brad Knickerbocker del Christian Science Monitor, “l’esercito è stato costretto ad arruolare più soldati dalla categoria ‘più bassa accettabile’ in base ai punteggi dei test, ai livelli di educazione, ai background personali, e altri indicatori di capacità”. Persino il sottosegretario alla difesa Chu ha ammesso in luglio che quasi il 40% di tutte le reclute dell’esercito ha ottenuto, nei test attitudinali delle forze armate, un punteggio nella metà inferiore del totale.
Altri indicatori, nella categoria ‘quanto stiamo cadendo in basso’, della disperazione dell’esercito stanno ora emergendo regolarmente negli articoli. Ecco due esempi:
L’anno scorso, il New York Times ha scritto che due reclutatori dell’ Ohio arruolarono velocemente una recluta “ appena uscita da tre settimane di ricovero in una clinica psichiatrica” persino dopo che i genitori dell’uomo dissero loro che egli soffriva di disordine bipolare — una diagnosi che lo avrebbe reso non adatto. Dopo che gli ufficiali anziani scoprirono ciò, l’arruolamento dell’uomo fu cancellato ma durante “interviste con più di due dozzine di reclutatori in 10 Stati diversi”, il Times ha trovato altre prove di “occultamento delle fedine penali e dei precedenti clinici per quel che riguarda la salute mentale,” tra varie altre pratiche illecite.
Nel maggio di quest’anno, l’ Oregonian ha riferito che reclutatori dell’esercito, usando tattiche di vendita forzata e offrendo migliaia di dollari come bonus di arruolamento, avevano assegnato un teenager autistico “per l’incarico più pericoloso dell’esercito: l’esploratore di cavalleria”. Il ragazzo, che era stato iscritto a “classi scolastiche speciali fin da prima delle elementari”, e che aveva ottenuto “un lavoro part-time di pulizia dei gabinetti e svuotamento della spazzatura tramite un programma speciale per lavoratori disabili”, non sapeva nemmeno che gli Usa erano in guerra in Iraq sino a che i suoi genitori non glielo spiegarono dopo che venne per la prima volta avvicinato da un reclutatore. Solo in seguito a un’ondata di pubblicità negativa l’esercito annunciò che avrebbe sollevato il giovane autistico dei suoi gli obblighi di arruolamento.
10. Armati e Molto Pericolosi
Nel 2004, il Pentagono ha istituito un “Moral Waiver Study” [studio sugli esoneri per motivi morali n.d.t.] il cui obiettivo apparentemente benigno era di “definire meglio la relazione tra i comportamenti precedenti al servizio e il seguente successo durante il servizio”. In pratica significò aprire le porte a potenziali reclute con la fedina penale sporca. Nel febbraio di quest’anno, il Baltimore Sun ha scritto che c’è stato “un significativo incremento delle reclute con con un background che l’esercito definisce di ‘seria cattiva condotta criminale’” — una categoria che include: “ assalto aggravato, rapina, omicidio colposo tramite autoveicoli, minacce terroristiche e acquisto di merci rubate”. Dal 2004 al 2005, il numero di tali reclute è aumentato di circa il 54%, mentre gli esonerati per alcool e droga sono aumentati del 13%, capovolgendo un andamento discendente che durava da quattro anni.
In giugno, il Chicago Sun-Times ha riferito che, pressato dall’esigenza di riempire i ranghi, l’esercito “secondo gli esperti e le statistiche militari ha ammesso un numero crescente di reclute condannate per reati minori”. Infatti, come indicano gli stessi dati dell’esercito, “la percentuale di reclute che entrano nelle forze armate con condanne per reati minori e problemi medici è più che raddoppiata dal 2001”.
Un beneficiario delle nuove politiche morali dell’esercito ha ottenuto una certa fama quest’estate. Dopo che Steven D. Green, che aveva prestato servizio nella centounesima divisione aviotrasportata dell’esercito, è stato accusato di stupro e di quadruplo omicidio a Mahmudiyah, Iraq, è stato rivelato che egli “ proveniente da una famiglia distrutta aveva lasciato le scuole superiori e si era arruolato per trovare una direzione nella sua vita, ma era stato rimandato a casa in anticipo a causa di ‘disordine da personalità antisociale’”. Recentemente, Eli Flyer, un ex analista militare anziano del Pentagono e specialista sulle “relazioni tra il reclutamento e la cattiva condotta nell’esercito” ha riferito ad Harper’s Magazine che Green “era stato arruolato con riserva per almeno due reati legati alla droga o all’alccol. Aveva commesso un terzo reato legato all’alcol appena prima dell’arruolamento, ciò lo aveva fatto finire per un certo tempo in prigione, sebbene questo reato potesse non essere noto all’esercito al momento dell’arruolamento.”
Mentre Green è in prigione che aspetta il processo, lo Houston Chronicle ha scritto in agosto che reclutatori dell’esercito stanno girando alla ricerca di ex carcerati nelle periferie di Dallas. “Stiamo cercando persone con licenza superiore che non abbiano più di un reato sulla loro fedina penale,” ha riferito un reclutatore.
L’esercito ha persino cercato dietro le sbarre della prigione per completare il reclutamento– un caso che si è venuto a sapere riguardava la “prigione giovanile” di Ogden, Utah. Sebbene Steven Price avesse chiesto di vedere un reclutatore mentre era ancora in carcere ed “era a malapena diciassettenne quando si è arruolato lo scorso gennaio”, i suoi genitori divorziati dicono che “i reclutatori hanno usato false promesse e documenti falsi per arruolarlo”. Mentre non è ancora chiaro se la madre del ragazzo abbia veramente firmato un permesso che gli consentisse di arruolarsi, “il padre apparentemente non era affatto contento dell’arruolamento, ma anche il suo nome compare nel documento”.
11. Guerra tra Bande
Secondo il Chicago Sun-Times, funzionari delle forze dell’ordine hanno riferito che l’esercito sta a oggi “ammettendo più candidati che portano tatuaggi delle bande giovanili perché hanno il grave problema di mantenere alti gli arruolamenti”. Fanno notare anche che “l’attività delle bande potrebbe stare aumentando tra i soldati”. L’articolo era corredato con “foto di edifici militari ed equipaggiamento in Iraq vandalizzati con graffiti delle bande di Chicago, Los Angeles e altre città.”
Lo scorso mese, il Sun-Times ha riferito che un membro di una banda che affronta accuse federali per omicidio e rapina si è arruolato nel corpo dei marines “mentre era libero su cauzione– e si stava preparando a partire per il campo di addestramento quando gli ufficiali hanno scoperto che era sotto processo”. Mentre questa particolare recluta fu alla fine cacciata dal corpo, un veterano dell’esercito e detective della polizia di Milwaukee, che presta servizio nella task force federale contro la droga e le bande che ha arrestato l’aspirante marine, ha fatto notare che altri “membri di bande stanno andando in Iraq e mandano armi a casa dove altri membri stanno ricevendo accesso ad addestramento militare e alle armi.”
All’inizio di quest’anno, è stato riferito che un trasferimento di 10.000 o 20.000 soldati a Fort Bliss, Texas ha fatto temere alla polizia locale e all’ FBI la “nascita di una guerra tra membri della banda Folk Nation e un gruppo criminale, il Barrio Azteca, già ben stabilito nell’area”. Il New York Sun ha scritto che, secondo un agente dell’ FBI, “ la Folk Nation, che è stata fondata a Chicago e che include diverse diramazioni sotto il nome di Gangster Disciples, ha preso piede nell’esercito.”
[S. D. Green uno dei soldati accusati di stupro e omicidio a Mahmudiyah]
12. Scambiare Mimetiche da Deserto con Lenzuoli Bianchi
Un altro tipo di membri di “bande” ha iniziato a proliferare all’interno delle forze armate, evidentemente grazie ai ridotti standard di reclutamento e ad un aumentato bisogno da parte dei reclutatori di guardare da un’altra parte. In luglio uno studio da parte del Southern Poverty Law Center, che controlla i gruppi di miliziani razzisti e dell’estrema destra, ha trovato che–a causa delle pressanti preoccupazioni per la manodopera–un “grande numero di neonazisti e di estremisti skinhead” stà oggi prestando servizio nell’esercito. “I reclutatori stanno consapevolmente permettendo ai neonazisti e ai suprematisti bianchi di entrare nelle forze armate e i comandanti non li rimuovono dall’esercito nemmeno dopo averli correttamente identificati come estremisti o membri di bande,” ha detto Scott Barfield, un investigatore del Dipartimento della difesa citato nel rapporto.
Il New York Times ha notato che la rivista neonazista Resistance sta attualmente svolgendo lavoro di reclutamento per l’esercito statunitense “spingendo gli skinheads ad entrare nell’esercito e insistendo perché vengano assegnati ad unità di fanteria leggera”. Come ha spiegato la rivista, “l’ormai prossima guerra razziale, con la pulizia etnica che ne seguirà, sarà soprattutto una guerra di fanteria. Si tratterà di andare casa per casa sino a che la vostra città o il vostro centro non saranno ripuliti e le razze straniere spinte nelle campagne dove potranno essere inseguite ed eliminate.”
Apparentemente la spinta verso il reclutamento ha funzionato. Barfield ha riferito che lui e altri investigatori hanno identificato una rete di personale neonazista in servizio presso l’esercito alla marina e diffusa in cinque installazioni militari su cinque Stati. “Parlano gli uni con gli altri di armi, di reclutamento, di mantenere segrete le loro identità, di organizzarsi all’interno dell’esercito.” C’è poco da stupirsi che in Iraq “Aryan Nations graffiti” si sta oggi disputando lo spazio insieme ai graffiti di altre bande metropolitane americane.
Trasformazione di Forze
Quando la guerra americana in Vietnam raggiunse finalmente uno stop, l’esercito Usa era in uno stato di sbando, se non di quasi disintegrazione. I leader in divisa giurarono che non avrebbero mai permesso all’esercito di venire degradato sino un tale punto.
Una generazione più tardi, mentre le sempre meno attraenti guerre in Iraq e in Afganistan spiraleggiano senza fine, un esercito e un corpo dei marines tesi oltre il limite stanno chiaramente diventando disperati. Con un notevole prezzo in dollari, sforzo, e standard ridotti, i numeri dei militari reclutati e mantenuti vengono sino ad oggi tenuti uguali. Il risultato: le forze di terra Usa sono sempre più fatte da un folle miscuglio di teenager troppo giovani, anziani, combattenti stranieri, membri di bande metropolitane, neonazisti, ex carcerati, ufficiali di grado inferiore e una moltitudine di truppe quasi mercenarie, attirate o mantenute in uniforme tramite grandi premi e promesse.
Nella seconda metà della guerra del Vietnam, mentre stava avvenendo la rottura, i soldati americani iniziarono a scarabocchiare “UUUU” sui loro elmetti– un’abbreviazione che stava a significare “i mal disposti [unwilling], guidati da non qualificati [unqualified], che fanno il non-necessario [unnecessary] per degli ingrati [ungrateful]”. Le forze terrestri Usa del 2007 e oltre, combattenti in Iraq, Afganistan, o in qualunque altra guerra du jour, possono somigliare sempre più al collassante esercito della guerra del Vietnam, alla banda di disadattati criminali mandati dietro le linee nemiche durante la seconda guerra mondiale di un classico film dell’era-Vietnam, The Dirty Dozen [Quella Sporca Dozzina n.d.t.], o ai giannizzeri del vecchio impero Ottomano.
Con una crescente maggioranza di americani che si oppone alla guerra in Iraq, con persino i più ardenti falchi che si rifiutano di unirsi allo stormo, e con il Pentagono che tira sempre più il freno e affonda in nuovi record negativi nel reclutamento e nel trattenimento delle truppe, può emergere una nuova generazione di UUUU fatta tutta di volontari– i deludenti [underachieving], incapaci [unable], tutt’altro che eccezionali [unexceptional], poco intelligenti [unintelligent], instabili [unsound], dementi [unhinged], inaccettabili [unacceptable], malati [unhealthy], indesiderabili [undesirable], non amati [unloved], incivili [uncivil], e persino anti-americani [un-American], tutti guidati da non qualificati [unqualified], che fanno il non-necessario [unnecessary] per degli ingrati [ungrateful]. Le attuali pratiche fanno pensare che questa possa davvero essere la forza del futuro. Non si tratta certo del nuovo esercito che Donald Rumsfeld è andato promettendo per tutti questi anni, ma non si può negare la profondità della trasformazione.
Nick Turse è dottorando presso il Center for the History & Ethics of Public Health della Mailman School of Public Health alla Columbia University. Scrive per il Village Voice e regolarmente per Tomdispatch a riguardo del complesso militare-industriale.
Nick Turse
Fonte: http://www.alternet.org/
Link: http://www.alternet.org/waroniraq/41685/
16.09.2006
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di ALCENERO