DI MICHAEL E. SELLA
The Canadian
L’amministrazione Bush ha insabbiato e ignorato un’analisi di una simulazione di guerra del Pentagono che indicava che un attacco alle installazioni nucleari o militari dell’Iran porterebbe direttamente alla totale distruzione della Quinta Flotta della Marina ora stanziata nel Golfo Persico.
Il Generale Paul Van Riper guidò un ipotetico Stato del Golfo Persico nei giochi di guerra Millennium Challenge del 2002 il cui risultato fu la distruzione della Quinta Flotta. La sua esperienza e le sue conclusioni sulla vulnerabilità della Quinta Flotta in un conflitto militare asimmetrico, e le implicazioni per una guerra contro l’Iran sono state ignorate. I neoconservatori dell’amministrazione Bush stanno attualmente promuovendo aggressivamente una rosa di attacchi militari contro l’Iran che culmineranno in un attacco alla Quinta Flotta della Marina degli Stati Uniti con sofisticati missili cruise anti-nave. Stanno ignorando le esperienze di Van Riper durante il Millennium Challenge e la loro attinenza all’attuale conflitto sullla questione nucleare con l’Iran.
L’Iran ha missili cruise a sufficienza per distruggere gran parte o anche tutta la Quinta Flotta che si trova nel raggio d’azione dei lancia-missili mobili strategicamente posizionati lungo il terreno montagnoso che dà sul Golfo Persico. L’amministrazione Bush sta deliberatamente sminuendo la vulnerabilità della Quinta Flotta alla tecnologia missilistica avanzata acquistata dalla Russia e dalla Cina a partire dalla fine degli anni 90. I missili cruise più sofisticati dell’Iran sono il Sunburn e lo Yakhonts. Secondo esperti militari questi sono missili contro cui le navi da guerra moderne non hanno alcuna difesa efficace. Provocando deliberatamente una rappresaglia iraniana alle azioni militari statunitensi, i neoconservatori sacrificheranno volontariamente gran parte o tutta la Quinta Flotta. Ciò culminerà in una nuova Pearl Harbour che creerà la situazione politica ideale per una guerra totale contro l’Iran e per ulteriori azioni militari nella regione del Golfo Persico.
La vulnerabilità della Quinta Flotta all’arsenale missilistico anti-nave dell’Iran
La Quinta Flotta della Marina degli Stati Uniti è stanziata nello Stato del Bahrain che ha la responsabilità di perlustrare il Golfo Persico, il Mare Arabico, il canale di Suez e parti dell’Oceano Indiano. Attualmente la Quinta Flotta è costituita da un gruppo portaerei e due portaelicotteri. Arrivò al massimo dell’espansione nel 2003 durante l’invasione dell’Iraq, quando comprendeva 5 gruppi portaerei e sei portaelicotteri. Al momento è capitanata dalla USS Enterprise (CVN-65), la prima portaerei nucleare commissionata nel 1961, che il 2 novembre ha cominciato a partecipare ad un’esercitazione navale nel Golfo Persico.
La base della Quinta Flotta nel Bahrain si trova a sole 150 miglia dalla costa Iraniana, ed è nel raggio d’azione della nuova generazione di missili cruise anti-nave dell’Iran. Inoltre qualunque nave della Marina avrebbe difficoltà di manovra entro i limitati confini del Golfo Persico e sarebbe sempre a tiro della frastagliata costa iraniana che si estende lungo tutto il golfo fino al mare Arabico.
L’Iran cominciò ad acquistare tecnologie militari avanzate dalla Russia poco dopo che questa nel 2000 si distaccò dal protocollo di Gore-Chernomyrdin, che limitava le vendite di equipaggiamento militare della Russia all’Iran. Di conseguenza la Russia cominciò a vendere all’Iran tecnologie militari che potrebbero essere usate in un conflitto armato con gli Stati Uniti. Queste comprendevano sistemi di difesa in aria e missili cruise anti-nave in cui la Russia si era specializzata per combattere la netta superiorità navale degli USA.
Lo SS-N-22, o “Sunburn”, raggiunge velocità di Mach 2,5, o circa 2400 Km/h, usa tecnologia stealth ed ha una gittata di 200 Km. Contiene una testata convenzionale di 375 Kg in grado di distruggere la maggior parte delle navi. Ancora più preoccupante è lo SSN-X-26, o “Yakhonts” missile cruise che ha una gittata di circa 300 Km e che rende vulnerabili all’attacco tutte le navi della marina staunitense nel Golfo Persico.
Ancora più importante è il fatto che Yakhonts è stato concepito specificamente per essere usato contro gruppi portaerei e che la Russia lo abbia venduto a livello internazionale.
Entrambi Yakhonts e Sunburn sono stati progettati per ingannare il sistema di difesa Aegis, attualmente in uso sulle navi della marina americana, usando tecnologia stealth e manovre di volo a bassa quota. Nella fase finale dell’avvicinamento all’obiettivo questi missili intraprendono manovre evasive per evitare le difese anti-missile delle navi. La minaccia rappresentata da Yakhonts, Sunburn ed altri missili anti-nave avanzati progettati dalla Russia e venduti alla Cina, all’Iran e ad altri paesi è talmente grande che l’ufficio per il collaudo delle armi del Pentagono si è mosso nel 2007 per fermare la produzione di altre portaerei finchè non venga sviluppata una difesa efficace contro questi sistemi.
L’Iran ha acquistato quantità di entrambi gli Sunburn e Yakhonts sufficienti a distruggere dalle proprie coste montagnose l’intera Quinta Flotta in qualunque punto del Golfo Persico si trovi.
Giochi di guerra Millennium Challenge
Millennium Challenge è stato uno dei giochi di guerra più grandi che siano mai stati condotti che hanno coinvolto 13,500 soldati distribuiti in 17 postazioni. I giochi di guerra comprendevano anche un uso massiccio di simulazioni al computer, sono durati più di 3 settimane e sono costati 250 milioni di dollari. Millennium Challenge consisteva in una guerra asimmetrica tra le forze militari statunitensi, guidate dal generale William Kernan, ed un anonimo stato del Golfo Persico. Secondo quanto dichiarato dal Generale Kernan i giochi di guerra avrebbero “collaudato una serie di nuovi concetti di combattimento recentemente sviluppati dal Pentagono”. Usando una serie di strategie asimmetriche di attacco con navi cammuffate da nave civile, aeroplani in attacchi kamikaze, e missili cruise Silkworm, quasi tutta la Quinta Flotta fu distrutta. I giochi hanno rilevato come strategie asimmetriche potrebbero sfruttare la vulnerabilità della Quinta Flotta ai missili cruise anti-nave nello spazio ristretto del Golfo Persico.
Con una decisione controversa il Pentagono decise semplicemente di resuscitare la Quinta Flotta per continuare la simulazione che si concluse con lasconfitta dello stato del Golfo Persico. L’affondamento della Quinta Flotta fu ignorato ed i giochi di guerra furono dichiarati un successo dei nuovi “concetti di combattimento” adottati dal Generale Kernan. Questo portò il Generale Paul Van Riper, il comandante dello stato del golfo immaginario, a chiamare i risultati ufficiali un “vuoto esercizio di propaganda”. In un’intervista televisiva rilasciata più avanti il Generale Riper dichiarò che “quando i concetti che il comando stava collaudando non hanno dato i risultati sperati il comando ha riscritto l’esercizio per poter provare la loro validità. Questa era la mia critica.”
Sono fondamentali le dichiarazioni del Generale Riper sull’efficacia della tecnologia ormai datata dei missili cruise usati nei giochi, il missile Silkworm usato per affondare una portaerei e due porta-elicotteri cariche di Marine per un totale di 16 navi affondate. Quando fu chiesto al Generale Kernan di confermare le dichiarazioni di Riper, rispose: “Non lo so. A dire la verità. Non ho ancora avuto modo di valutare l’accaduto. Ma è una possibilità. Le specifiche del missile cruise. Non posso rispondere a questa domanda. Dovremo rispondervi in altra sede.”
I giochi di guerra Millennium Challenge hanno chiaramente dimostrato la vulnerabilità della Quinta Flotta della Marina degli Stati Uniti ad un attacco con missili cruise Silkworm. Hanno ripetuto l’esperienza degli inglesi durante la guerra delle Falkland negli anni ’80 quando due navi furono affondate da 3 missili Exocet. Entrambi gli Exocet ed i Silkworm appartengono ad una generazione di missili anti nave più vecchia che furono sorpassati di gran lunga dai Sunburn e gli Yakhonts, Se Millennuim Challenge era un test per una guerra asimmetrica con l’Iran, la maggior parte della Quinta Flotta degli Stati Uniti andrebbe perduta. Non sorprende il fatto che che Millennium Challenge fu riscritto per nascondere questo fatto imbarazzante. Ad oggi c’è pochissima consapevolezza pubblica della vulnerabilità della Quinta Flotta finchè rimane nel Golfo Persico. Pare che l’amministrazione Bush abbia falsificato il risultato dei giochi di guerra per promuovere la propria strategia neoconservatrice nel Medio Oriente.
La Strategia dei Neoconservatori per attaccare l’Iran
I Neoconservatori condividono una filosofia politica secondo cui il dominio degli USA sul sistema internazionale in qualità di unica super potenza dev’essere prolungato indefinitamente nel 21esimo secolo. All’inizio del 2006 i neoconservatori nell’amministrazione Bush hanno cominciato a promuovere con vigore una nuova guerra contro l’Iran motivata dalla minaccia rappresentata dal programma di sviluppo del nucleare. L’Iran ha confermato più volte che il proprio programma nucleare è legale e conforme al trattato di non-proliferazione. Dal 2004 l’amministrazione Bush cita informazioni dell’intelligence secondo cui l’Iran sta segretamente sviluppando armi nucleari e questo non deve assolutamente essergli permesso.
Una gran parte della ricerca nucleare iraniana si è svolta in laboratori sotterranei ad oltre 20 metri di profondità, isolati da cemento speciale che li protegge da qualsiasi attacco di tipo convenzionale conosciuto. Questo fatto spinse l’amministrazione Bush nel 2006 ad argomentare che si dovranno usare armi tattiche nucleari per distruggere gli impianti nucleari iraniani. Tutto ciò culminò in un’acceso dibattito tra neoconservatori di spicco come Dick Cheney e Donald Rumsfld con i Joint Chiefs of Staff che rimasero irremovibilmene opposti alla strategia. Seymour Hersh riferì l’opposizione dei Joint Chiefs of Staff nel maggio 2006.
Ulteriori sforzi da parte dei neoconservatori per giustificare una attacco militare convenzionale sono stati minati dallo scetticismo del pubblico riguardo alla minaccia rappresentata dal programma nucleare iraniano e dall’ottemperanza dell’Iran con il trattato di non-proliferazione secondo Mohamad El Baradei, capo dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica.
El Baradei cita stime dell’esercito statunitense secondo cui di qui a qualche anno l’Iran sarà in grado di creare carburante nucleare del livello richiesto per usi bellici. L’amministrazione Bush, frustrata da un’opposizione decisa a propri piani sia all’interno della burocrazia e dell’esercito USA, sia nella comunità internazionale, ha adottato una strategia a tre teste per raggiungere l’obbiettivo di annientare l’Iran.
La prima consiste nell’alimentare la percezione pubblica di una crisi della sicurezza internazionale con l’avvertimento di una Terza Guerra Mondiale nel caso in cui il programma nucleare iraniano non venga fermato. In una conferenza stampa del 17 ottobre il presidente Bush ha dichiarato: “se siete interessati ad evitare una Terza Guerra Mondiale, dovreste essere interessati ad evitare che ottengano (gli iraniani) le conoscenze necessarie a realizzare armi nucleari.” La sconcertante retorica di Bush fu presto seguita da quella del Vice Presidente Cheney che il 23 di ottobre dichiarò che Gli USA ed i loro alleati erano “pronti a imporre serie conseguenze” all’Iran.
La seconda ha spostato l’enfasi dalla rimozione degli impianti nucleari iraniani all’ evidenziare il suo appoggio al terrorismo. Data l’opposizione rampante, sia politica che militare, agli attacchi alle strutture atomiche iraniane, l’amministrazione Bush adesso rappresenta l’Iran come nazione sostenitrice del terrorismo in Iraq.
Questo cambiamento di strategia è stato fortemente aiutato dall’approvazione da parte del Senato degli Stati Uniti dell’emendamento Kyle-Lieberman il 26 settembre che riconosce il Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Iraniane come un’organizzazione terroristica straniera. Questo renderebbe possibile l’autorizzazione da parte dell’amministrazione Bush di attacchi contro le basi della Guardia Rivoluzionaria Iraniana in Iran giustificati dal fatto che sostengono gruppi terroristici iracheni che attaccano le forze militari statunitensi.
La terza e forse la più pericolosa delle nuove strategie dell’amministrazione Bush consiste nel sanzionare una missione segreta che creerebbe l’atmosfera politica necessaria per una guerra contro l’Iran. Questo è probabilmente ben illustrato dall’incidente noto come “Bent Spear” del 30 agosto 2007 quando cinque (più tardi si disse sei) missili cruise a testata nucleare furono trovati in viaggio verso il Medio Oriente per una missione segreta.
Le testate nucleari potevano trasportare da 5 a 150 kiloton e sarebbero state ideali per un attacco alle strutture nucleari sotterranee dell’Iran o per un’operazione sotto falsa bandiera che sarebbe stata imputata all’Iran. Tuttavia il personale dell’Aviazione disubbidì ad ordini “illegali”, che molto probabilmente arrivavano dalla Casa Bianca, ed evitò la possibile detonazione di una o più testate nucleari nella regione del Golfo Persico.
Conseguenze di un attacco all’Iran
Nel tentativo di intimidire l’Iran l’amministrazione Bush ha piazzato due flotte portaerei nel golfo Persico. L’entità ed il tempismo di un possibile attacco militare da parte degli USA contro gli impianti nucleari e/o militari iraniani influenzerebbe la velocità e la scala di una risposta iraniana. Questa risulterebbe con ogni probabilità in una escalation militare culminante nell’impiego da parte dell’Iran del proprio arsenale di missili cruise anti-nave sulla Quinta Flotta e la chiusura totale dello stretto di Hormuz. La possibilità che ha l’Iran di nascondere e lanciare missili cruise da posizioni sopraelevate lungo tutta la costa del Golfo Persico renderebbe tutte le navi della Quinta Flotta nel golfo vulnerabili. La Quinta Flotta rimarrebbe intrappolata e non potrebbe ritirarsi in acque più sicure. I giochi di guerra Millennium Challenge del 2002 si conclusero con l’affondamento della maggior parte della Quinta Flotta.
Se partisse un attacco all’Iran prima della fine del 2007 porterebbe alla distruzione della USS Enterprise ed alla morte del suo equipaggio di 5000 uomini. Ulteriori perdite con le sue navi di supporto ed altre unità navali della Quinta Flotta di stanza nel Golfo Persico sarebbero catastrofiche. Un attacco iraniano con missili cruise riprodurrebbe le perdite di Pearl Harbour, quando l’affondamento di 5 navi, la distruzione di 188 aerei e la morte di 2333 persone portò rapidamente il Congresso USA ad una dichiarazione di guerra contro il Giappone imperiale.
Una dichiarazione di guerra all’Iran da parte del Congresso porterebbe ad una massiccia campagna di bombardamenti ed eventualmente ad un’invasione militare per giungere ad un cambiamento di regime in Iran. Verrebbe reintrodotta la coscrizione militare per fornire il personale per l’invasione dell’Iran e per sostenere le truppe già stanziate in Iraq e Afghanistan che si troverebbero sotto maggiore pressione. Le tensioni con altre superpotenze aumenterebbero rapidamente, ad esempio con la Cina e la Russia che hanno fornito all’Iran sistemi bellici sofisticati che potrebbero venire usati contro l’esercito USA. La chiusura totale dello stretto di Hormuz alle navi e le condizioni di guerra negli USA porterebbero ad un collasso dell’economia mondiale e ad una ulteriore erosione delle libertà civili in un’America impegnata in una guerra.
Conclusioni
Lo scenario descritto sopra è molto plausibile date le capacità dei missili cruise anti-nave iraniani e la vulnerabilità delle navi della Marina degli Stati Uniti a questi mentre operano nel Golfo Persico. L’amministrazione Bush ha nascosto al pubblico americano la vera entità della vulnerabilità della Quinta Flotta e come potrebbe essere intrappolata e distrutta in un conflitto aperto con l’Iran. Ciò è comprovato dalla controversa decisione di sminuire i veri risultati dei giochi di guerra Millennium Challenge e le opinioni del Generale Van Riper sulle lezioni da imparare. Uno dei risultati della diatriba è stata l’adesione del Generale Van Riper ad un gruppo di generali in pensione che chiedono le dimissioni di Donald Rumsfeld.
I neoconservatori nell’amministrazione Bush sono pienamente coscienti della vulnerabilità della Quinta Flotta, eppure hanno provato più di una volta a stanziare fino a 3 gruppi portaerei nel Golfo Persico, il che aumenterebbe solo le perdite degli USA nel caso di una guerra con l’Iran. E ancora l’amministrazione Bush ha tentato di portare avanti piani di attacco nucleare, convenzionale e/o nascosto all’Iran che farebbero precipitare la situazione verso lo scenario descritto in precedenza.
Una conclusione che si può ragionevolmente trarre è che i neoconservatori dell’amministrazione Bush sono disposti a sacrificare anche tutta la Quinta Flotta provocando l’Iran a lanciare il proprio arsenale di missili cruise anti-nave per poter giustificare una “guerra totale” contro l’Iran e cambiarne il regime con la forza. Si può evitare una nuova Pearl Harbour richiamando alle proprie responsabilità i funzionari dell’amministrazione Bush disposti a sacrificare la Quinta Flotta per perseguire l’ordine del giorno dei neoconservatori.
Michael E. Sella
Fonte: www.thetruthseeker.co.uk
Link: http://www.thetruthseeker.co.uk/article.asp?ID=7500
8.12.07
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di DANIEL MONTI