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IL PROGETTO AMBIENTALE DI GANDHI

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A cura di Davide
Il 20 Marzo 2005
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Un tributo alla mente fantasiosa e pragmatica del Mahatma Gandhi che ha spesso espresso la necessita’ di vivere in armonia con la natura

DI KISHORE GANDHI

Quello della crisi ambientale e’ ormai un’argomento di fondamentale importanza a livello internazionale, soprattutto in seguito al disastro dello tsunami. Oltre alle organizzazioni internazionali, come l’UNEP ( Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente) organismi governativi e non governativi, anche molti attivisti sociali hanno espresso una seria preoccupazione per le questioni ambientali coinvolte nei programmi di sviluppo.

In un suo recente articolo Amitav Ghosh diffida del folle proposito di impiantare un progetto turistico nel Sahara, nel cuore delle foreste del Sundarbans. Nonostante i diversi allarmi sul fragile ecosistema, politici e programmatori non hanno dedicato un’adeguata attenzione all’erosione di protettori naturali come foreste di mangrovie, barriere coralline, carburanti fossili nel processo di sviluppo. Connesso a questo progetto e’ l’intervento su di un fiume – altra questione spinosa che ha suscitato le ire degli ambientalisti – che di conseguenza alterera’ l’equilibrio del nostro eco-sistema. Questo articolo e’ un tributo alla mente fantasiosa e pragmatica del Mahatma Gandhi che ha spesso espresso la necessita’ di vivere in armonia con la natura. Gandhi era contro lo sfruttamento indiscriminato delle risorse naturali durante il processo di industrializzazione del paese, e reiterava che era necessario contenere le aspirazioni. Nel suo libro, A Note on Gandhi, Aldous Huxley scrive: ” A questo essere anfibio, che si muove sul limite tra l’animale e lo spirituale, che tipo di ambiente sociale, politico ed economico e’ piu’ adatto?”

A questa domanda Gandhi aveva dato una risposta semplice eppure acutissima: “Gli uomini dovrebbero vivere e operare entro comunita’ grandi quando la loro statura mentale e fisica….comunita’, piccole da permettere una reale gestione e una reale coscienza delle responsabilita’ personali, accorpate a macrounita’, di modo che non si rischi di abusare del potere.

Mahatma Gandhi credeva nell’autonomia dell’individuo e rifiutava il processo di centralizzazione, sia politica che economica, in quanto entrambe sono contro l’esistenza di un ordine sociale non-violento. La sua idea di democrazia Sarvodaya era davvero radicale, e il suo desiderio era di applicarla sin dalle fondamenta di una struttura sociale, dichiarando che le persone acquisiscono potere attraverso stimoli politici.

Ha diffuso l’universalita’ del suo messaggio in tutta l’India e ha articolato I due concetti di ahimsa e di satyagraha per emancipare il genere umano dalle sue paure. La sua era una visione olistica e psicologicamente unica. Per esempio, nella sua risposta a Montague, Gandhi disse che che non avrebbe potuto condurre una vita religiosa se non non si fosse identificato con tutto il genere umano. Per lui l’intero insieme delle attivita’ umane costituiva un’unita’ indivisibile. Non avrebbe mai potuto pensare alla possibilita’ di una divisione fra operativita’ politica, sociale, economica, come a un una serie di compartimenti stagni. Non conosceva nessuna altra religione oltre all’attivita’ umana. Credeva che la religione fornisse le basi morali per tutte le altre atttivita’.

Viviamo in un mondo indipendente eppure interidipendente, forgiato dalle tecnologie della comunicazione e dal capitalismo, che sta traformando un nuovo tipo di societa’, una societa’ globale che si basa su una liberale economia di mercato. L’abbiamo scoccata, la freccia irreversibile del tempo, e ora le nostre coscienze ne sono scosse, di fronte alle nuove strutture che crollano, e alle nuove che emergono.

Questa fase di transizione e’ piena di pathos e di dolore. Il processo di globalizzazione della vita e della mente ormai si sente ovunque, nella politica, nel commercio, nella cultura, nell’economia. Questo processo genera anche valori negativi, come terrorismo, traffico di droga, malattie sessuali. La societa’ moderna patisce l’assenza di una direzione. Ci stiamo dirigendo verso un genocidio di uomini e ambiente.

Lo scenario moderno mostra i sintomi di una in-civilizzazione in cui l’individuo sperimenta una fase involutiva e la societa’ sembra un’istituzione senza valori. Siamo incapaci di compiere distinzioni tra fatti e valori, fini e scopi, informazione e conoscenza. “La condizione del nostro tempo”, come ha detto una volta Auden, “Ci circonda come un crimine sconcertante”. Auspicare a una riflessione sull’uomo moderno sembra una banalita’: la crisi appare una condizione normale. Il crollo di una condizione ambientale stabile e’ il riflesso dell’intervento predatorio dell’uomo sulla natura.

Ma la crisi ci fornisce anche la possibilita’ di poter smuovere le nostre risorse interiori e materiali, per ricreare l’uomo e la societa’; bisogna credere nella rivalsa di nuovi sistemi di valori. Indagare sulla possibilita’ di un ‘innovazione richiede un dialogo con un’anima sensibile come Mahatma Gandhi, che si e’ totalmente immerso in un’unica visione e vi ha creduto per tutta la sua vita. Integralista, egli riteneva che la visione olistica della vita e una totale disciplina fossero in grado di risolvere I problemi creati dallo spreco, dallo sviluppo iniquo, e dal crollo della volonta’. Il messagio di Gandhi all’uomo e’ semplice e diretto: “Sii te stesso, trasforma te stesso, trascendi te stesso.” Gandhi cantava il canto dell’unita’ del genere umano – unita’ della vita nella diversita’ ,di un’epoca devastata dalla frammentazione psicologica, da ideologie e da barriere culturali e razziali.

Gandhi e’ ormai un nome familiare. Nessun altro uomo sin da Buddha ha attirato tanto rispetto, ammirazione e amore dalla gente. Peche’ lui sembra fornire una risposta esaustiva a molti quesiti seri, sul modo di vive la via, sul modo di pensare. Quale e’ stato il suo messaggio, e quale la sua missione di vita per l’India e il mondo? Cio’ che Matthew Arnlod ha detto di Shakespeare si potrebbe dire di lui:

“Tanti come noi pensano. Tu sei libero.
Noi continuiamo a porci domande. Tu sorridi.”

Come essere uomini nelle moderne condizioni di vita? L’ideale di Gandhi risiede nell’equilibrio e nell’integrita’ dell’uomo, pur credendo che questo sia un ideale difficile da perseguire, ma degno di sforzo. In tutta la sua vita Gandhi ha cercato di indagare le varie opportunita’ di esistenza in cui l’individuo potesse svilppare le sue massime potenzialita’ e potesse vivere in armonia con il cosmo sotto ogni profilo – da quello materiale a quello spirituale.

Kishore Gandhi
Fonte: The Daily Pioneer
31th of January 2005

Fonte:www.peacelink.it
23 febbraio 2005
Scelto e tradotto per Peacelink da Raffaella Malandrino (Nuova Delhi febbraio 2005)

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