DI GIDEON LEVY
haaretz.com
Il conto dei morti è scorso selvaggiamente. Uno ogni 30 minuti. Ancora. Un altro. Ancora uno. Israele era occupata a prepararsi per la notte del Seder. Le tv hanno continuato a trasmettere le loro assurdità.
Non è difficile immaginare cosa sarebbe successo se un colono fosse stato accoltellato – trasmissioni sul posto, speciali immediati. A Gaza però sono state le Forze di Difesa Israeliane a massacrare senza pietà, ad un ritmo mostruoso, mentre Israele celebrava la Pasqua ebraica.
L’unica eventuale preoccupazione era che i soldati non potevano celebrare il Seder di Pesach. Al calar della sera, i morti erano almeno 15, i feriti almeno 750. Carri armati e tiratori scelti contro civili disarmati. Questo si chiama massacro, non c’è altro termine.
Un intermezzo comico è stato gentilmente offerto dal portavoce dell’esercito, che la sera ha dichiarato: “È stato sventato un attacco. Due terroristi si sono avvicinati al recinto ed hanno sparato ai nostri soldati”. Questo dopo che il dodicesimo palestinese era morto e dopo chissà quanti feriti.
I cecchini hanno sparato a centinaia di civili, ma due palestinesi che hanno osato rispondere al fuoco dei soldati che li stavano massacrando vengono definiti “terroristi”, le loro azioni etichettate “attacchi terroristici” e condannati a morte. L’autocoscienza non ha mai sfiorato le IDF.
I media, come al solito, hanno prestato il proprio orribile supporto. Dopo 15 morti, Or Heller di Channel 10 News ha dichiarato che il più grave incidente del giorno era stato il fuoco da parte dei due palestinesi. Dan Margalit ha “reso onore” all’esercito.
Agli israeliani è stato fatto un altro lavaggio del cervello, e si sono messi contenti a tavola, recitando il salmo “Spandi l’ira tua sulle nazioni che non ti conoscono”.
Il Venerdì Santo cristiano e la notte del seder ebraico sono diventati un giorno di sangue per i palestinesi di Gaza. Non si può nemmeno chiamarlo crimine di guerra perché non c’era guerra.
Cosa succederebbe se dei dimostranti israeliani ebrei, ultra-ortodossi ma anche no, minacciassero di invadere la Knesset? Un tale folle fuoco da parte di carri armati o tiratori scelti verrebbe compreso dal pubblico? L’assassinio di 15 manifestanti ebrei passerebbe in silenzio? E se svariate dozzine di palestinesi riuscissero ad entrare in Israele, questo giustificherebbe un massacro?
In Israele, la vita di un palestinese vale meno di quella di una zanzara. Se ci fossero cento o anche mille morti, il paese “saluterebbe” comunque il proprio esercito. Il suo comandante, il buono e moderato Gadi Eisenkot, d’altronde è riverito in patria. Nelle interviste di pochi giorni fa, nessuno ovviamente gli ha chiesto del previsto massacro, e nessuno glielo chiederà nemmeno ora.
Un esercito che si vanta di sparare ad un contadino sulla sua terra, mostrandone il video sul proprio sito per intimidire gli abitanti di Gaza; un esercito che schiera carri armati contro i civili e si vanta di cento tiratori che aspettano i manifestanti è un esercito che ha perso ogni freno. Come se non ci fossero altre misure. Come se le IDF avessero l’autorità o il diritto di impedire manifestazioni a Gaza.
Dei giovani disperati arrivano di nascosto da Gaza, armati di armi ridicole, marciando dozzine di chilometri senza far del male a nessuno, aspettando solo di essere catturati per sfuggire alla povertà e stare in un carcere israeliano. Neanche questo tocca la coscienza di nessuno. La cosa ancor più preoccupante è che le IDF mostrino con orgoglio la propria presa. La colpa è di Abbas. E di Hamas, ovviamente. E dell’Egitto. E del mondo arabo, e del mondo intero. In pratica, di tutti tranne Israele. D’altronde, è risaputo, i soldati israeliani non commettono mai massacri.
Un uomo si stava alzando dopo aver pregato, un altro è stato colpito mentre fuggiva. I nomi sono stati pubblicati la sera, ma non commuoveranno nessuno. Mohammed al-Najar, Omar Abu Samur, Ahmed Odeh, Sari Odeh, Bader al-Sabag. Questo spazio è troppo piccolo, con nostro orrore, per elencarli tutti.
Gideon Levy
Fonte: www.haaretz.com
1.04.2018
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di HMG