Il “fantasma” del gold standard

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di Megas Alexandros alias (Fabio Bonciani)

Se la moneta è un qualcosa di estremamente reale, che da millenni influenza in modo determinante le sorti dell’umanità, il gold standard – ossia la moneta coperta e quindi convertibile a richiesta del possessore, in oro – è da sempre un vero e proprio fantasma che aleggia nel mondo, ma che di fatto, mai è esistito.

E’ bene chiarirlo fin da subito, la moneta coperta, coniata in oro o in qualsiasi altro materiale prezioso, non è mai stata nella piena disponibilità del popolo ma bensì ad uso esclusivo del Signore.

La moneta c.d. coperta, ovvero dotata di un sottostante fisico, che va oltre il suo essere un credito fiscale – impersonificata appunto dal gold standard – torna puntualmente ad aleggiare nella storia del mondo come un fantasma, quando le élite –  dopo aver privato i governi democratici del monopolio della c.d. moneta fiat – ritengono di aver già fatto a sufficienza i loro porci comodi.

Insomma, sono le élite stesse, che dopo essere state scoperte, riguardo alla frode con cui, per anni, ci hanno prospettato come debito, una creazione di moneta dal nulla senza un sottostante, corrono a trasformarsi in angioletti, facendoci credere come la soluzione al raggiro subito, sarebbe appunto, il fantomatico ritorno al gold standard.

Ecco che la stampa main stream, da più di un anno, ci bombarda per farci credere che la salvezza dei popoli vessati, potrebbe arrivare da questa moneta in costruzione che i BRICS, intenderebbero rendere coperta da oro o materiali preziosi, da utilizzarsi per gli scambi internazionali.

In pratica, lo scenario che ci viene prospettato da buona parte del main stream, sarebbe quello in cui la maggioranza dei paesi fuori dal mondo occidentale che gravitano intorno all’area dei BRICS, sarebbero pronti ad operare al loro interno attraverso l’utilizzo della propria valuta locale, mentre per acquistare beni e servizi da altri paesi, dovrebbero utilizzare questa nuova valuta apparentemente coperta da oro.

Nella sostanza – qualora appunto il sottostante fosse l’oro – nel caso un paese necessiti del corrispettivo di 1 miliardo di valore denominato nella nuova valuta dei BRICS, per acquistare ad esempio, petrolio da un altro paese, questi deve necessariamente trasferire o garantire il trasferimento del medesimo quantitativo in controvalore del materiale prezioso in questione.

Chiariamo subito, questo è quello che ci prospettano: ma ad oggi nessuno dei rappresentanti ufficiali di questi paesi è venuto a dirci, come intendono realmente far funzionare questa valuta in costruzione e se altrettanto realmente esiste l’intenzione di renderla effettivamente coperta.

L’evento storico ci viene rimandato di appuntamento in appuntamento ed il lancio della nuova moneta, pare essere ora in Agenda per il meeting di agosto prossimo che i BRICS terranno in Sud Africa. [1]

All’interno del processo in atto di de-dollarizzazione, in conseguenza della situazione geopolitica creatasi con la messa in atto delle sanzioni verso la Russia, da parte del mondo occidentale, la notizia, dell’imminente arrivo della nuova valuta dei BRICS, viene persino rilanciata da RT, la rete televisiva internazionale di notizie controllata dallo stato russo e finanziata dal governo russo.

Ma appena volti l’angolo, scopri subito, leggendo le dichiarazioni ufficiali, che invece il tanto atteso evento (per il main stream, naturalmente!) non sembra poi così tanto imminente, ma quanto meno un progetto a medio lungo termine, che, per chi conosce la materia e la storia, addirittura mai potrebbe vedere la luce.

Il 5 luglio scorso, Bloomberg riferisce che la BRICS New Development Bank afferma che non ci sono piani immediati per lanciare la propria valuta. Inoltre, in un’intervista che compare sullo stesso quotidiano finanziario, il vicepresidente e direttore finanziario della banca, Leslie Maasdorp, ha discusso delle valute alternative e della loro collocazione negli obiettivi a breve e lungo termine della banca.

“Lo sviluppo di qualcosa di alternativo è più un’ambizione a medio-lungo termine”, ha affermato Maasdorp. Inoltre, il dirigente ha dichiarato: “Al momento non vi è alcuna proposta per creare una valuta BRICS”. Al contrario – continua Bloomberg – i discorsi su una valuta BRICS sono abbondati in vista del vertice che si terrà ad agosto.[2][3]

Quindi, come vedete il netto contrasto tra quanto ci prospetta il main stream e le dichiarazioni ufficiali di chi è preposto alla creazione di questa moneta, è più che evidente!

Certo, i giochi di potere, del Potere, sulla moneta, sono da sempre di vitale importanza per chi comanda le sorti del mondo e quindi all’interno di strategie e doppiogiochismo tra le varie fazioni in campo, tutto ci può stare e tutto può accadere; ma la dottrina prima e la storia poi, come già premesso, ci insegnano che il gold standard mai ha avuto piena attuazione.

Tutti individuano nel giorno della Festa della Vergine Maria del 15 agosto del 1971, come la fatidica data che ha posto fine al gold standard – quando Nixon, sotto pressione francese,  decise di uccidere il sistema di Bretton Woods dei cambi fissi, sospendendo la convertibilità del dollaro in oro.

A dire il vero, di fronte alle spinte inflazionistiche ed alla paura di una svalutazione delle proprie riserve in dollari, già nel 1965 il presidente francese Charles De Gaulle aveva annunciato l’intenzione di cambiare in oro le riserve in dollari detenute a Parigi.

Nixon, con una semplice dichiarazione, non fece altro che ufficializzare quella che era già da sempre la realtà dei fatti; ovvero il gold standard era solo sulla carta!

Nessun paese al mondo stampava moneta in base alle proprie riserve e per dare ancora meno nell’occhio nella corsa ad espandere la spesa pubblica, furono inventati gli odierni e famosi titoli di stato (bond) – moneta fiat non convertibile in oro. In pratica gli Stati al fine di allargare i propri deficit, concedevano ai possessori di bond un interesse in cambio della rinuncia scritta alla convertibilità in oro… questa era la funzione dei titoli di stato nella fantomatica era del gold standard.

Pensate, già molto prima del 1971, Hitler attraverso l’emissione dei ME.FO (moneta fiat a tutti gli effetti), ricostruì la Germania uscita distrutta dalla prima guerra mondiale fino a farla tornare una potenza pronta per dare il via al suo folle progetto di conquista del mondo, che diede inizio al secondo conflitto mondiale

A dire il vero, l’intenzione iniziale dichiarata del presidente Nixon era di sospendere il gold standard solo per un periodo, in modo da riallineare i valori. In realtà, come ben sappiamo la decisione si rivelò permanente.

Da allora, non è più il riferimento all’oro ciò che dà credibilità a una valuta (se mai lo fosse stato!), ma la garanzia delle banche centrali che non le faranno perdere valore. Nel semi-gold standard di Bretton Woods, una banca centrale (sulla carta ma non nei fatti), doveva agire per mantenere la sua valuta al prezzo stabilito dall’ancora dollaro-oro, dopo, tutto si è trasferito sulla credibilità: della banca centrale e della valuta in questione.

Oggi sappiamo bene, attraverso lo studio corretto della dottrina, che per il conseguimento di un benessere generalizzato, è molto meno credibile per la sua riuscita, un sistema di cambi fissi (gold sandard), che l’utilizzo della politica del cambio fluttuante sulla propria valuta.

E’ proprio la libertà che si concede ad una valuta di apprezzarsi e svalutarsi a seconda dei cicli economici, che consente al sistema economico di non doversi preoccupare di raggiungere l’equilibrio nel commercio con gli altri paesi. Anche se tendenzialmente, l’attuazione di tale politica sul cambio, se abbinata a precise politiche economiche, porta ad un riequilibrio delle bilance commerciali.

Quindi, come vedete la storia ci insegna che i sistemi monetari basati sul cambio fisso si intrecciano con quelli del cambio flessibile a seconda degli intenti saccheggiatori delle élite che sono al comando.

L’unione monetaria europea che ruota intorno alla moneta euro, è di fatto al suo interno il più classico degli esempi di un sostanziale cambio fisso, dove i paesi membri privi di regole comuni in materia fiscale e bancaria, sono stati privati della capacità di poter svalutare la propria moneta per tornare competitivi tra loro.

I risultati di questo esperimento delinquenziale li conosciamo molto bene!

Ora, come dicevamo, siamo nella fase storica nella quale la mente del Potere, sta di nuovo paventando il ritorno al gold standard. E gli allocchi naturalmente ci cascano: se la moneta scoperta è il male che ci ha ridotto così, allora meglio quella coperta! Affermano molti inesperti in materia!

Ma, se vi ho detto e spiegato fin dall’inizio che la moneta coperta non è mai esistita nella realtà, qualcosa allora dovrebbe farvi accendere una lampadina, per capire che ci stanno nuovamente fregando!

Ma vi sembra logicamente possibile che stante la quantità di moneta creata e presente nel mondo attuale (il debito pubblico totale del mondo è circa 70 trilioni di dollari), questa possa essere coperta interamente dalla quantità di oro presente sopra (170 mila tonnellate circa) e sotto terra (25 mila tonnellate estraibili circa).

Certo, se parliamo solo a livello di numeri, o meglio di dare i numeri (perché poi con l’oro non si pranza), si rivaluta l’oro con percentuali da capogiro e la si copre la moneta!

Ma poi esiste quello che è il problema pratico, ovvero tutti noi dobbiamo nutrirci, lavarci, riscaldarci, le aziende devono essere funzionanti, ecc… e per fare tutto questo, occorre l’energia. E se anche volessimo ridurre l’energia (gas e petrolio), ad essere l’unico bene che da ora in poi saremmo in grado di scambiarci nel mondo…. vi immaginate, con gli attuali volumi di scambi di energia presenti sul pianeta, quanti container di oro si dovrebbero spostare da un paese all’altro?!

E quando poi le riserve auree di un paese che non ha energia sono finite, cosa fanno gli abitanti di di quel paese?

Insomma, l’applicazione pedissequa del gold standard per come è e per come ce lo presenta il main stream, ci farebbe fare un salto indietro nel tempo di almeno qualche secolo. Un ritorno al passato, che ci vedrebbe tutti, tornare a scaldarci con il fuoco ed a nutrirci con quello che coltiviamo nei campi.

Assisteremmo allo spopolamento delle città, perché un orto per tutti nel centro di Roma sarebbe impossibile da reperire e senza mezzo a motore sarebbe altrettanto difficile, per chi oggi abita nei grandi centri, percorrere cento chilometri al giorno per andare a coltivare il proprio orto e poi tornare a casa.

Se ancora non vi è chiaro, quando sentite parlare di ritorno al gold standard e di nuove monete coperte, vi stanno prendendo in giro….. sotto c’è ben altro!

di Megas Alexandros

Fonte: Il “fantasma” del gold standard – Megas Alexandros

Note:

[1] Wall Street Silver su Twitter: “Russia confirms that they are launching a BRICS currency backed by #gold. It will be on the agenda at the BRICS South Africa meeting in August. Many other countries have applied to join BRICS. De-dollarization is accelerating. 🔊 https://t.co/TM8A9d5Wie” / Twitter

[2] BRICS Has No Immediate Plan for a Currency, CFO of Its Bank Says – Bloomberg

[3] BRICS Bank: There’s “No Immediate Plans” to Launch a Currency (watcher.guru)

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