Unificazione delle CBDC? Le banche globali ci dicono che la fine del sistema del dollaro è vicina

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Brandon Smith
alt-market.us

Lo status di riserva mondiale consente un’incredibile libertà di manovra in termini di politica monetaria. La Federal Reserve sa che c’è una costante domanda di dollari all’estero legata alla necessità di importare ed esportare più facilmente le merci. Lo status petrolifero del dollaro lo rende inoltre essenziale per il commercio del petrolio a livello globale. Ciò significa che la banca centrale degli Stati Uniti è stata in grado di creare moneta fiat dal nulla in misura di gran lunga superiore a qualsiasi altra banca centrale del pianeta, evitando al contempo gli effetti immediati dell’iperinflazione.

Gran parte del contante e del debito denominato in dollari (fisico e digitale) finisce nei forzieri di banche centrali straniere, banche internazionali e società di investimento, dove viene detenuto come copertura o utilizzato per aggiustare i tassi di cambio di altre valute per ottenere vantaggi commerciali. Si stima che circa la metà del valore di tutta la valuta statunitense circoli all’estero.

Dopo il crollo del credito del 2008 lo status di riserva mondiale, insieme a vari strumenti di debito, ha permesso al governo degli Stati Uniti e alla Fed di creare decine di trilioni di dollari in nuova valuta, il tutto tenendo sotto controllo l’inflazione (più o meno). Il problema è che è possibile tenere tutti questi dollari all’estero solo per un certo periodo di tempo e, alla fine, le conseguenze della sovrastampa si fanno sentire.

L’accordo di Bretton Woods del 1944 aveva creato il quadro di riferimento per l’ascesa del dollaro USA e, sebbene i vantaggi siano evidenti, soprattutto per le banche, i costi sono alti. Pensate allo status di riserva mondiale come a un “patto con il diavolo”: avrete la fama, la fortuna, la fidanzata sexy e la bella macchina, ma un giorno il diavolo verrà a riscuotere e, quando lo farà, si prenderà TUTTO, compresa la vostra anima.

Sfortunatamente, sospetto che per gli Stati Uniti il momento stia per arrivare e potrebbe assumere la forma di un nuovo sistema, simile al vecchio Bretton Woods, che elimina il dollaro come riserva mondiale e lo sostituisce con una nuova struttura digitale a paniere. Le banche globali stanno essenzialmente ammettendo di avere un piano per una revisione completa del mondo finanziario basato sul dollaro e la creazione di un sistema incentrato sulle CBDC e costruito su “libri mastri unificati”.

Ci sono stati tre recenti sviluppi, tutti annunciati in successione, che suggeriscono che la sostituzione del dollaro è imminente (prima della fine di questo decennio).

Il modello XC del FMI – Una politica centralizzata per le CBDC

La piattaforma XC del FMI è stata rilasciata come modello teorico nel novembre del 2022 e coincide con il concetto, da tempo discusso, di un paniere globale di diritti speciali di prelievo, solo che, in questo caso, riunirebbe tutte le CBDC sotto un unico ombrello insieme alle “valute tradizionali”.

[Questa piattaforma] viene promossa come una struttura politica per rendere “più facili” i pagamenti transfrontalieri con le CBDC e questo modello si concentra principalmente sugli scambi di valuta tra governi e banche centrali. Naturalmente, questo modello pone il FMI come intermediario in termini di controllo del flusso di transazioni digitali. Il FMI suggerisce che la piattaforma XC renderebbe meno complicata la transizione dalle valute tradizionali alle CBDC per tutte le nazioni coinvolte.

Come aveva osservato il FMI in una discussione sui libri mastri centralizzati nel 2023:

“Potremmo ritrovarci in un mondo in cui abbiamo entità collegate in una certa misura, ma alcune entità e alcuni Paesi sono esclusi. E noi, in quanto istituzione globale e multilaterale, puntiamo a fornire una connettività di base, un insieme di regole e una governance che siano veramente multilaterali e inclusive. Quindi, credo che l’ambizione sia quella di puntare ad un’innovazione che sia compatibile con gli obiettivi politici e che sia inclusiva rispetto all’ampia composizione, ad esempio, del FMI”.

Traducendo, i sistemi decentralizzati sono cattivi. L'”inclusività” (collettivismo) è buona. E il FMI vuole lavorare in tandem con altre istituzioni globaliste nel ruolo di facilitatore (controllore) di questo collettivismo economico.

Il Libro Mastro Unificato della Banca dei Regolamenti Internazionali

Il giorno dopo l’annuncio del FMI sugli obiettivi della sua piattaforma XC, la BRI ha rivelato i suoi piani per un libro mastro unificato per tutte le CBDC, chiamato “BIS Universal Ledger”. La BRI sottolinea che il progetto intende “ispirare fiducia nelle valute digitali delle banche centrali” e “superare la frammentazione degli attuali sforzi di tokenizzazione”.

Mentre il FMI si concentra sul controllo delle politiche internazionali, la BRI si interessa degli aspetti tecnici legati alla globalizzazione delle CBDC. Nei loro libri bianchi affermano chiaramente che una società senza contanti è, di fatto, l’obiettivo finale e che le transazioni digitali devono essere monitorate da un’entità centralizzata per mantenere il denaro “sicuro”. Come sostiene la BRI nella sua ampia panoramica sui Libri Mastri Unificati:

“Oggi il sistema monetario si trova alla vigilia di un altro grande balzo in avanti. Dopo la dematerializzazione e la digitalizzazione, lo sviluppo chiave è la tokenizzazione – il processo di rappresentazione digitale dei crediti su una piattaforma programmabile. Questo può essere visto come il prossimo passo logico nella registrazione digitale e nel trasferimento di beni.

….. Il progetto prevede che questi elementi vengano riuniti in un nuovo tipo di infrastruttura del mercato finanziario (FMI) – un ‘libro mastro unificato’. I vantaggi della tokenizzazione potrebbero essere sfruttati appieno in un libro mastro unificato, grazie al carattere definitivo del regolamento che deriva dal fatto che il denaro della banca centrale risiede nella stessa sede di altri crediti. Sfruttando la fiducia nella banca centrale, una sede condivisa di questo tipo ha un grande potenziale per migliorare il sistema monetario e finanziario”.

Tre sono le principali affermazioni fatte dalla BRI nel suo programma: primo, la digitalizzazione del denaro è inevitabile e il contante è destinato a scomparire, soprattutto perché [la digitalizzazione] rende più facile la circolazione del denaro. In secondo luogo, i metodi di pagamento decentralizzati sono inaccettabili perché “rischiosi” e solo le banche centrali sono sufficientemente qualificate e “affidabili” per mediare lo scambio di denaro. In terzo luogo, l’uso dei libri mastri unificati è in gran parte progettato per tracciare e rintracciare e persino indagare su tutte le transazioni CBDC, ovviamente per il bene pubblico.

Il sistema della BRI si occupa molto di più delle transazioni private rispetto all’esempio del FMI. È la base tecnica per la centralizzazione di tutte le CBDC, sarà governato in parte dalla BRI e dal FMI, ed è previsto che venga utilizzato su larga scala nei prossimi due anni. Già oggi diverse nazioni stanno testando il libro mastro della BRI. È importante capire che chiunque agisca come intermediario nel processo di scambio globale di denaro avrà tutto il potere, sui governi e sulla popolazione.

Se ogni movimento di ricchezza viene monitorato, dal passaggio di miliardi tra i governi al pagamento di pochi dollari da un individuo a un rivenditore, ogni aspetto del commercio può essere limitato dai capricci dell’osservatore.

Il Progetto Transfrontaliero SWIFT: un altro modo per controllare il comportamento degli Stati nazionali

Come abbiamo visto con il tentativo di usare la rete di pagamento SWIFT come randello contro la Russia, i globalisti hanno un ulteriore motivo per avere un centro di transazioni monetarie ad alta velocità e su larga scala. Anche in questo caso, si tratta di centralizzazione e chi controlla l’hub ha i mezzi per controllare il commercio… fino a un certo punto.

L’esclusione dallo SWIFT ha arrecato un danno minimo all’economia della Russia, proprio perché esistono metodi alternativi per trasferire denaro e mantenere i flussi commerciali. Tuttavia, con un ombrello monetario globale basato sulle CBDC, sarebbe impossibile per qualsiasi Paese operare al di fuori dei confini. Non si tratta solo della facilità di escludere una nazione dalla rete, ma anche di avere il potere di bloccare immediatamente il trasferimento di fondi alla parte ricevente dello scambio.

In altre parole, tutti i fondi provenienti da una qualsiasi fonte russa potrebbero essere tracciati e bloccati prima che possano arrivare nelle mani, ad esempio, di un destinatario in Cina o in India. Una volta che tutti i governi saranno completamente sotto il controllo di un sistema monetario centralizzato, di un libro mastro centralizzato e di un hub di scambio centralizzato, non saranno mai in grado di ribellarsi e questo controllo si estenderà alla popolazione generale.

Vorrei anche ricordare ai lettori che la maggior parte delle nazioni sta seguendo questo programma. La Cina è la più desiderosa di aderire allo schema valutario globale. La Russia fa ancora parte della BRI, ma il suo coinvolgimento nelle CBDC non è ancora chiaro. Il punto è che non dovete aspettarvi che i BRICS contrastino il nuovo ordine monetario, non succederà.

Le CBDC richiedono automaticamente la fine del dollaro come riserva mondiale

Cosa c’entrano dunque tutti questi progetti globalisti riguardanti le CBDC con il dollaro e la sua venerata posizione di valuta di riserva mondiale? Il nocciolo della questione è questo: un sistema di CBDC unificato esclude completamente la necessità o il caso d’uso di una valuta di riserva mondiale. Il modello a libro mastro unificato prende tutte le CBDC e le omogeneizza in una sorta di liquidità, con caratteristiche simili per ogni CBDC in un breve periodo di tempo.

In questo scenario i vantaggi dell’uso del dollaro scompaiono e il valore delle valute diventa relativo all’intermediario. In altre parole, il FMI, la BRI e altre istituzioni correlate dettano le proprietà delle CBDC e quindi non c’è alcun aspetto distintivo di ogni CBDC che ne renda una più preziosa delle altre.

Certo, alcuni Paesi potrebbero essere ancora in grado di evidenziare la loro valuta grazie ad una maggior produzione o ad una tecnologia superiore, ma il vecchio modello di avere un grande esercito come modo per assicurarsi il Forex e i favori commerciali è morto. Alla fine i globalisti faranno valere due argomenti prevedibili:

1) “Una moneta di riserva mondiale sotto il controllo di una sola nazione è ingiusta e noi, come banchieri globali, dobbiamo rendere il sistema “più equo””.

2) “Perché avere una valuta di riserva quando tutte le transazioni sono comunque sotto il controllo del nostro libro mastro? Il dollaro non è più facile da usare per il commercio internazionale rispetto a qualsiasi altra CBDC, giusto?”.

Infine, il dollaro deve morire perché è parte integrante del “vecchio mondo” degli scambi materiali. I globalisti desiderano una società senza contanti perché è una società facilmente controllabile. Pensate ai lockdown per la Covid e ai tentativi di passaporti vaccinali: se all’epoca avessero avuto un sistema senza contanti avrebbero ottenuto tutto ciò che volevano. Rifiutate di prendere il vaccino sperimentale? Chiuderemo i vostri conti digitali e morirete di fame.

Questo è stato anche parzialmente tentato (si pensi alle proteste dei camionisti canadesi), ma con il contante fisico c’è sempre un modo per aggirare un embargo digitale. Senza denaro fisico non avrete altre opzioni, a meno che non intendiate vivere esclusivamente di quello che coltivate e barattare beni e servizi (uno stile di vita a cui la maggior parte delle persone nel primo mondo ha bisogno di molto tempo per abituarsi).

Credo che una percentuale consistente della popolazione americana andrà in guerra prima di accettare una società senza contanti, ma, nel frattempo, c’è ancora da affrontare l’inevitabilità di un crollo del dollaro. Le organizzazioni globaliste stanno spingendo affinché le CBDC diventino attive MOLTO rapidamente e, quando questo accadrà, insieme ai libri contabili centralizzati, il dollaro tradizionale perderà rapidamente il suo favore. Ciò significa che i trilioni di dollari verdi detenuti all’estero cominceranno ad affluire in America tutti insieme, causando un disastro inflazionistico ben superiore a quello a cui stiamo assistendo oggi.

Per quanto l’economia abbia beneficiato in passato dello status di riserva mondiale, soffrirà altrettanto quando il dollaro svanirà, per essere sostituito da una struttura ancora peggiore di quella fiat. Questo a meno che non si verifichi un drammatico sconvolgimento che elimini completamente l’ordine globalista dall’equazione…

Brandon Smith

Fonte: alt-market.us
Link: https://alt-market.us/unification-of-cbdcs-global-banks-are-telling-us-the-end-of-the-dollar-system-is-near/
30.04.2024
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org

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