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La Redazione

 

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IL DISASTRO NUCLEARE CHE POTREBBE DISTRUGGERE IL GIAPPONE … ED IL MONDO

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A cura di Das schloss
Il 26 Aprile 2011
128 Views
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DI HIROSE TAKASHI
Counterpunch

Pericolo di un Terremoto Killer nell’Arcipelago Giapponese

Le centrali nucleari del Giappone stanno rapidamente invecchiando;
come cyborg, vengono a mala pena mantenute operative da un continuo
ricambio di pezzi. Ed ora che il Giappone è entrato in un periodo di
attività sismica e che un enorme incidente potrebbe verificarsi in
qualsiasi momento, le persone vivono in uno stato costante di ansia.
I sismologi ed i geologi sono d’accordo sul fatto che, dopo una
cinquantina di anni di inattività, il paese è entrato in una fase di
attività sismica con il terremoto di Hanshin-Awaji (nel sud della
prefettura di Hyogo). Nel 2004, il terremoto di Chuetsu ha colpito la
prefettura di Niigata, danneggiando il villaggio di Yamakoshi. Tre
anni dopo, nel 2007, il terremoto a largo di Chuetsu ha gravemente
danneggiato i reattori nucleari di Kashiwazaki-Kariwa. Nel 2008, ci fu
un terremoto nelle prefetture di Iwate e Miyagi, che ha causato la
scomparsa di un’intera montagna. Poi nel 2009 la centrale nucleare di
Hamaoka fu messa in stato di emergenza dal terremoto della baia di
Suruga. Ed ora, nel 2011, abbiamo il terremoto dell’11 marzo a largo
della costa settentrionale. Ma ci si aspetta che il periodo di
attività sismica continui per decenni. Dal punto di vista della
sismologia, uno spazio di 10-15 anni non è altro che un attimo nel
tempo.

Poiché la placca pacifica, la più grande delle placche che avvolgono
la Terra, è in movimento, ho previsto che ci saranno grandi terremoti
in tutto il mondo.

A conferma dei miei timori, dopo che il terremoto nella baia di Suruga
nell’agosto del 2009 arrivò come un triplo shock, è stato seguito a
settembre ed ottobre dai terremoti a largo di Samoa, Sumatra e
Vanuatu, di magnitudo tra i 7.6 e gli 8.2 gradi. Ciò significa dalle
tre alle undici volte la forza del terremoto nel sud della prefettura
di Hyogo.

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Tutte queste scosse sono avvenute intorno alla placca pacifica ed
ognuna di esse era situata al confine con questa placca o con una
sotto la sua influenza. Poi l’anno dopo, nel 2010, a gennaio è
arrivato il terremoto di Haiti, al confine con la placca caraibica,
spinto da quelle pacifica e quella di Cocos, poi nel febbraio l’enorme
terremoto di 8.8 gradi di magnitudo al largo del Cile. Ho pregato che
questa serie di terremoti su scala mondiale finisse, ma il movimento
della placca pacifica non sembra volersi fermare ed ha portato nel
2011 al terremoto dell’11 marzo nel Giappone nord-orientale ed al
conseguente crollo di Fukushima.

Ci sono molte faglie sismiche, capaci di produrre terremoti di
magnitudo 7 o 8, vicine ad ogni centrale nucleare del Giappone,
compreso l’impianto di reprocessing di Rokkasho. È difficile credere
che ci siano delle centrali nucleari che non verrebbero danneggiate da
un terremoto di magnitudo 8.

Un caso rappresentativo è lo stesso impianto di reprocessing di
Rokkasho, dove è ormai chiaro che la faglia sottomarina vicina si
estende anche nell’entroterra. L’impianto di Rokkasho, dove le scorie
radioattive (polveri letali) di tutte le centrali del Giappone vengono
raccolte, è situato in corrispondenza dell’incontro sotterraneo tra la
placca pacifica e quella americana. Vale a dire che la più grande
placca che costituisce il pericolo maggiore per la centrale di
Rokkasho, si sta ora muovendo nelle profondità del sottosuolo
giapponese.

L’impianto di Rokkasho era stato costruito in origine con un fattore
di resistenza ai terremoti molto basso, ovvero di 375 gals [il gal, o
galileo, è un’unità usata per misurare la massima accelerazione del
sottosuolo durante i terremoti; diversamente dalle scale che ne
misurano l’intensità generale, il gal misura l’effettivo movimento del
suolo in luoghi specifici, ndt]. Oggi il fattore di resistenza è stato
aumentato a soli 450 gals, nonostante il fatto che recentemente in
Giappone si sono susseguiti terremoti che hanno registrato più di 2000
gals. Peggio, la penisola di Shimokita è una formazione geologica
estremamente fragile che era sul fondo dell’oceano sino alla recente
emersione del periodo Jomon (periodo interglaciale) 5000 anni fa; se
vi capitasse un terremoto potrebbe essere completamente distrutta.
L’ impianto di reprocessing di Rokkasho è dove viene raccolto tutto il
combustibile nucleare impiegato da tutte le centrali di energia
nucleare del Giappone e poi riprocessato in modo da separarne il
plutonio, l’uranio ed il resto delle scorie radioattive liquide. In
breve, è la fabbrica più pericolo di tutto il mondo.

Presso l’impianto di Rokkasho, ad oggi sono immagazzinati circa 240
metri cubi di scorie liquide. Il non occuparsene in modo
appropriato potrebbe portare ad una catastrofe nucleare che va oltre il
crollo di un reattore. Queste scorie liquide generano continuamente
calore e devono essere costantemente raffreddate. Ma se un terremoto
dovesse danneggiare i tubi di raffreddamento o togliere l’elettricità,
il liquido comincerebbe a bollire. Secondo un’analisi preparata
dall’industria nucleare tedesca, l’eventuale esplosione di questo
impianto potrebbe esporre le persone ad un raggio di 100 km e
radiazioni da 10 a 100 volte oltre il livello letale, il che significa
presumibilmente morte istantanea.

Il 7 aprile, proprio un mese dopo il terremoto dell’11 marzo nel
nord-est del Giappone, c’è stata una forte scossa di assestamento.
All’impianto di reporcessing di Rokkasho è stata staccata la corrente.
Il serbatoio contenente il combustibile nucleare e le scorie
radioattive liquide sono stati (a mala pena) raffreddati dai generatori
di emergenza, il che significa che il Giappone era sul punto di essere
distrutto.

Hirose Takashi ha scritto una montagna di libri, la maggior parte
sull’industria nucleare ed il complesso militare-industriale.
Probabilmente il suo libro più famoso è Nuclear Power Plants for Tokyo
[“Impianti di Energia Nucleare per Tokyo, ndt] in cui porta la logica
dei fautori del nucleare alla sua logica conclusione: se siete così
convinti che siano sicure, perché non costruirle nel centro delle
città invece che a centinaia di miglia di distanza dove si perde metà
dell’elettricità lungo i cavi?

Titolo originale: “The Nuclear Disaster That Could Destroy Japan … and the World

Fonte: http://www.counterpunch.org
Link
25.04.2011

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di ROBERTA PAPALEO

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