DI CLAUDIO MESSORA
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“Con limitazioni” è un eufemismo per nascondere il fatto che la parte più pericolosa del Mes è stata viceversa inattivata, rimessa al volere del popolo. La limitazione in questione, infatti, è cosa non da poco. Nel trattato originale, di cui vi parlo sin dal 23 novembre 2011, è previsto che i singoli stati membri (gli aderenti al Trattato) versino secondo una certa percentuale di contribuzione. Nel nostro caso si tratta del 17,9%, mentre la Germania ha il 27,1464%: su 700 miliardi di capitale iniziale, le quote si traducono in 125 miliardi per noi e 190 miliardi per i tedeschi.Noi, per inciso, abbiamo già deciso di pagare: cinque miliardi all’anno di anticipo per i prossimi tre anni.
Ma il MES faceva ben di peggio: attribuiva ai 17 super-governatori un libretto virtualmente infinito di assegni tutti completamente in bianco che, a insindacabile giudizio della costituenda organizzazione Mes, avrebbero potuto essere riempiti con qualunque cifra, da pagarsi secondo condizioni di volta in volta stabilite e inappellabili, da qui all’eternità, senza possibilità di recesso (salvo ovviamente il recesso da tutta l’Unione Europea).
Bene, la Corte Costituzionale di Karlsruhe ha strabuzzato gli occhi e sentenziato che quella possibilità non era “costituzionale”. Ovvero: bene per la quota parte tedesca di 190 miliardi, ma solo quella: mai e poi mai la Germania deve ratificare un trattato che concede carta bianca a una organizzazione finanziaria costituenda per prelevare capitali spropositati a piacere. Se il Mes deciderà per nuove ricapitalizzazioni, quella decisione dovrà obbligatoriamente passare per il Parlamento e, dunque, per la volontà popolare. Vi sembra poco?
In Germania, la grande Germania del rigore e dell’austerità, la ratifica del Mes ha sollevato un dibattito pubblico consistente che è arrivato fino alla Corte Costituzionale e che ha prodotto questo ridimensionamento nella volontà di potenza degli ideatori del trattato. Da noi? Non solo l’opinione pubblica non è stata informata dai media mainstream, non solo nessuno ha sentito l’esigenza di chiedersi se fosse compatibile con la nostra Costituzione la cessione programmata di parti della sovranità (residua), ma il nostro Parlamento ha addirittura approvato la ratifica del Mes, nel silenzio generale, senza colpo ferire, senza porre condizioni o sentire l’esigenza di porre un vincolo, un freno a un contratto di impoverimento collettivo senza possibilità di remissione per le generazioni a venire.
Abbiamo firmato senza neppure leggere. Liberamente servi.