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La Redazione

 

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I SEGRETI DEL POTERE

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A cura di Davide
Il 24 Maggio 2006
45 Views

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El Mundo

Agenti segreti nordamericani hanno fatto sparire 55.000 pagine dell’Archivio nazionale che raccoglievano la registrazione delle operazioni clandestine realizzate dai successivi governi statunitensi a partire dagli anni ’50.

Dall’ Archivio nazionale degli Stati Uniti sono sparite cinquantacinquemila pagine. Il calcolo è approssimativo. Potrebbero essere di più. Gli agenti della CIA e quelli di altre organizzazioni di servizi segreti, trascorrono infatti il tempo curiosando nella biblioteca principale della National Archives and Records Adminitration (NARA) alla ricerca di frasi e paragrafi che possano mettere in pericolo la “sicurezza nazionale”. E quando trovano ciò che pensano di stare cercando, eliminano l’intera pagina.Gli agenti hanno già un nome. Sono chiamati securocrats, burocrati della sicurezza. E stanno lavorando segretamente dall’ottobre 2001, quando era massimo il terrore dopo l’attacco alle Torri gemelle e al Pentagono. Obiettivo: controllare i documenti dalla guerra di Corea (anni 50) fino a quelli ultimamente desecretati. E particolare attenzione è stata dedicata ai documenti che il presidente Clinton ordinò di rendere pubblici alla fine degli anni 90, poiché si tratta di centinaia di migliaia di pagina che sono andate ad ingrossare gli archivi degli Stati Uniti nel corso di un programma speciale di desecretazione durato cinque anni.

L’ordine del presidente Clinton fu quello di “aprire” al pubblico tutti i documenti “segreti” che avessero più di 25 anni. Ovviamente ci furono delle eccezioni che riguardarono, tra gli altri, tutti i documenti che avrebbero potuto rivelare i metodi dei servizi segreti o essere d’aiuto ai terroristi.

E se Clinton si è occupato di desecretazione, il presidente Bush ha ordinato “un’operazione di nuova secretazione”.

Tutto si è svolto in segreto fino a che la notizia non è scoppiata provocando, nelle ultime settimane, le proteste dei congressisti e degli storici. Il nuovo responsabile dell’Archivio Nazionale, Allen Weinstein, era furioso e ha promesso che farà tutto il possibile per fermare questa operazione clandestina che va contro il diritto di sapere. Perché tutti abbiamo diritto di sapere ciò che è successo nelle nostre storie nazionali. E di sapere quale è stato il ruolo giocato dagli Stati Uniti.

Ho scavato negli archivi desecretati all’inizio di questo secolo per sapere che cosa fosse successo con il Cile. Il risultato è stato agghiacciante. Ho trovato, descritta nei minimi dettagli, l’intera Operazione Fubelt messa in moto per impedire che l’eletto Salvador Allende diventasse presidente ed entrasse nel Palazzo della Moneta, nel 1970. A capo dell’operazione, il presidente Richard Nixon, il suo consigliere per la Sicurezza Nazionale Henry Kissinger e il direttore della CIA Richard Helms. E’ inutile dire che a questa operazione furono assegnati i migliori agenti della CIA.

Il cosiddetto Track Two di questa operazione cercava di provocare un golpe militare per impedire che Allende diventasse presidente. Si corruppero generali e ammiragli, eppure si presentò un grave ostacolo. Il capo dell’Esercito, il generale René Schneider, dichiarò ripetutamente che avrebbe rispettato la Costituzione. Se Allende avesse ricevuto l’approvazione del Congresso, disse, sarebbe stato presidente.

La soluzione della Casa Bianca? Assassinare il capo dell’Esercito cileno. Telegramma dell’ambasciatore Edward Korry alla Casa Bianca (21 settembre 1970): “ Il generale Schneider deve essere neutralizzato, eliminandolo se necessario”. Telegramma 628 (8 ottobre) del quartier generale della CIA alla propria base a Santiago del Chile: “C’è qualcosa che possiamo fare per eliminare Schneider? Comprendiamo che si tratta di una domanda retorica, però intendiamo ispirare le riflessioni sul tema sia lì, sia qui”.

Tramite valigia diplomatica la CIA inviò tre pistole mitragliatrici, abbondanti munizioni e granate lacrimogene per l’attacco. Messaggio del quartier generale della CIA (datato 18 ottobre 1970): “Immediato Santiago. Si stanno inviando per posta [cancellato] normale, pistole mitragliatici e munizioni, partono da Washington alle ore 07.00 del 19 ottobre”. L’aggregato militare dell’ambasciata, colonnello Paul Wimert, distribuì decine di migliaia di dollari agli assassini e consegnò le armi. Anni più tardi confessò il fatto innanzi a una commissione del Senato: “Fu il capo locale della CIA, Henry Hecksher, a consegnarmi 250.000 dollari da dare ai militari cileni che ci avrebbero aiutato a liberarci del generale Schneider. Quello era il punto cruciale, liberarci di Schneider”.

Fu così che il capo dell’Esercito Cileno, rispettoso della democrazia e della legge, fu attaccato il 22 ottobre 1970 e morì dopo quattro giorni di agonia. Il colonnello Paul Wimert – aggregato militare – andò con il comandante locale della CIA a gettare le armi sul fondo del mare nella rada di Valparaiso. Confessò poi al Congresso degli Stati Uniti che il crimine “fu una faccenda sporca, immonda. Mi vergognai di me stesso e addirittura non sopportavo la mia immagine riflessa nello specchio quando mi radevo”.

La cosa si ritorse contro il presidente Nixon e il consigliere Henry Kissinger. Quel crimine convinse molti oppositori della necessità di rispettare la tradizione democratica cilena e pertanto Salvador Allende divenne presidente del Cile.

E’ possibile che tutti i documenti che coinvolgono la Casa Bianca in questo assassinio siano legati all’ “operazione di nuova secretazione” ordinata da Bush. Motivo? La famiglia del generale Schneider ha presentato a Washington una denuncia contro Henry Kissinger nel settembre 2001. Questa denuncia è stata inoltrata lentamente dai tribunali. E pochi giorni fa, la Corte Suprema l’ha definitivamente respinta.

Che cosa ha detto il tribunale massimo degli Stati Uniti? Ha accolto le argomentazioni del Governo Bush (Dipartimento di Giustizia) a difesa dell’ex funzionario Henry Kissinger. Ha detto che se si aprisse un caso giudiziale si dovrebbe giudicare se, nel contesto della guerra fredda, “fu appropriato che un funzionario di alto livello ( ) appoggiasse azioni segrete contro un marxista dichiarato [Allende] che avrebbe assunto il potere in un paese dell’America Latina”.

Quando si riflette su questi fatti, è inevitabile aggiungere anche il fattore TPI. Mi riferisco al Tribunale Penale Internazionale che opera dal luglio del 2002, con sede nella città dell’Aja, nonostante la forte opposizione dei tre potenti del pianeta (Stati Uniti, Cina e Russia). Il TPI giudicherà i crimini di genocidio, di lesa umanità, di guerra. Nessuno commesso prima del luglio 2002. L’ex funzionario Henry Kissinger non può essere portato innanzi ai suoi 18 giudici. L’assassinio del generale Schneider resterà impunito. Ma quali saranno i crimini commessi e che si continueranno a commettere senza che sia possibile accusare gli agenti degli Stati Uniti?

Per il momento la minaccia è aperta. Il paese che appoggia il TPI perde l’ “appoggio militare” degli USA. Con un’eccezione: al paese in questione non accadrà nulla se, parallelamente, firmerà con la Casa Bianca un trattato bilaterale che abbia effetto unilaterale. Quale? L’impegno a non portare mai un cittadino degli Stati Uniti innanzi al TPI, indipendentemente dal crimine di cui è accusato.

Tutti i paesi latinoamericani hanno sottoscritto il TPI. Il Cile rappresenta l’eccezione, perché ancora non osa farlo. E il crimine del suo capo dell’Esercito, un generale democratico, sprofonda nel labirinto di impunità della Casa Bianca.

Patricia Verdugo, giornalista cilena, è autrice di “Salvador Allende. Anatomia di un complotto organizzato dalla Cia” 2004, Baldini & Castoldi

Fonte: http://www.rebelion.org
Link: http://www.rebelion.org/noticia.php?id=31207
9.05.06

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di FLORA BONETTI

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