DI JAMES RYAN
L’opposizione alla guerra in Iraq si estende sempre più! La rivoluzione a West Point!
Traduzione a cura di Curzio Bettio (Soccorso Popolare di Padova)
Ordina “Strage!” e scatena i cani della guerra,
che questa ripugnante azione faccia puzzare la terra
con carogne di uomini, invocanti la sepoltura.
(da “Giulio Cesare”)
Perché?
Noi, membri del “West Point Graduates Against The War” siamo inorriditi davanti al comportamento disonesto del governo degli Stati Uniti e, in particolare, di quei suoi componenti a tutti noti come malfattori. Il loro mentire, il loro truffare, il loro frodare e le loro interpretazioni di affermazioni evasive non solo hanno gettato discredito su questi imbroglioni e sul nostro Paese, ma hanno posto in pericolo di morte tantissima gente innocente come risultato diretto dei loro imbrogli. Noi non serviremo questi bugiardi, non lavoreremo per costoro, perché essere loro servitori varrebbe come essere loro di aiuto, favorire o promuovere gli interessi di questa disonorevole amministrazione. Rimanere in silenzio sarebbe come tacitamente servire; noi non vogliamo più a lungo rimanere in silenzio. L’aggressione illegale e l’occupazione dell’Iraq ha causato la morte di decine di migliaia di innocenti, Americani, Iracheni ed altri, provocando un danno incalcolabile all’Iraq e al popolo Iracheno, come pure alla reputazione e all’onore degli Stati Uniti d’America.
Il comportamento di questa amministrazione è particolarmente odioso in quanto si sono fatti beffe del codice di condotta che ci è stato inculcato a West Point.
“Un cadetto non mentirà, non ingannerà, non ruberà e non tollererà che questo avvenga.”
Questo ci è stato insegnato, ad avere rispetto per tutta la vita della verità, e ad avere il senso di responsabilità di fare le cose giuste, anche se questo dovesse significare la messa in guardia dalla dirigenza del nostro Paese.
La nostra posizione può risultare in contrasto con l’opinione di molti dei nostri compagni laureati. I nostri punti di vista molto probabilmente non sono quelli di quell’istituzione ufficiale che è West Point. Questa fa il suo lavoro, noi il nostro. Ora, noi siamo innegabilmente i fulgidi prodotti di questa istituzione, con il marchio di fabbrica dello stile di West Point.
“Dovere, Onore, Patria” questo è il motto dell’Accademia, le nostre parole d’ordine, benissimo. E noi esprimiamo le nostre opinioni come organizzazione di ufficiali diplomati, come i generali a riposo con un simile pedigree esprimono le loro. La differenza? Siamo molti di più noi che questi generali!
Che cosa?
L’Ammiraglio John Paul Jones, il padre della Marina da Guerra Americana, ha pronunciato la migliore affermazione a proposito: “Io potrei sacrificare la mia vita per l’America, ma non posso prendermi gioco del mio onore.” Questa amministrazione non ha fatto nulla di tutto questo. Venditori ambulanti di polli in sembianze di lupi, costoro hanno abbandonato il dovere, l’onore, e la patria.
Considerate che hanno inviato a combattere truppe con equipaggiamento non adeguato, secondo falsi pretesti, fingendo di non conoscere le protezioni del Primo Emendamento della Costituzione note a tutti, le “bizzarrie” della Convenzione di Ginevra, o la rappresentazione malaugurata e mendace fatta all’ONU da Colin Powell. Le loro menzogne e le loro ingannevoli dichiarazioni, particolareggiate in così tanti punti, sono diventate epiche. Hanno tentato di fare il loro gioco. Non ci sono riusciti. Fatti e la storia hanno provato che questa gente è indegna di fiducia ed incompetente. Costoro hanno mentito, decine di migliaia sono morti, e questa è una tragedia morale.
Vergognosamente, il presidente degli Stati Uniti fa la caricatura del suo indecoroso modo di comportarsi al Pranzo dei Corrispondenti alla Casa Bianca. Sono morte delle persone a causa delle sue infami parole, e lui e i suoi consimili, e i giornalisti di quel genere, tutti a sghignazzare fragorosamente e a fare l’occhiolino e a pavoneggiarsi. “Dovere, Onore, Patria”? Ma siamo seri!
Chi?
Noi siamo laureati dell’Accademia Militare di West Point degli Stati Uniti, New York, che sono contro la guerra in Iraq, e contro ogni altra guerra futura con simili premesse.
Le nostre fila includono figli, figlie e coniugi di diplomati caduti. Noi tutti teniamo alta la causa comune contro le politiche ingannevoli e le menzogne dell’amministrazione Bush. Noi siamo incoraggiati dal sostegno che ci arriva da tutto il mondo, ma soprattutto dei contribuenti Americani che hanno fornito le risorse e mantengono in vita l’istituzione che ci ha introdotto nel mondo adulto del servire la nostra Patria. Ed è in questo spirito che noi ora stiamo agendo.
Noi non siamo politicanti, sapientoni professionisti dei mezzi di comunicazione, generali a riposo, attivisti per la pace-ad-ogni-costo, obiettori di coscienza, comunisti o traditori. Noi non abbiamo l’intenzione di rovesciare nulla. Eccetto il modello di falsità di questa amministrazione che ha così dolorosamente arrecato danno a questo paese, alla sua posizione nel mondo, e al mondo stesso.
Noi non abbiamo eredità storiche di vita pubblica, che abbiamo deciso di conservare, visto che non abbiamo mai avuto una vita pubblica. Noi siamo persone normali, forgiate da una unificante esperienza indimenticabile – West Point. Là abbiamo studiato, là ci hanno addestrato, là siamo stati istruiti nello spirito. Noi siamo la voce di un gruppo sempre crescente di donne e uomini, diplomati di West Point, non gente perfetta, ma onorata. E noi parliamo a nome dei tanti che, per loro circostanze, sono riluttanti o incapaci di parlare.
Noi facciamo appello a quei laureati di West Point dalle idee simili alle nostre di stare con noi ed esprimersi contro le politiche disoneste di questa amministrazione, contro la distruzione che ne deriva dell’onore degli Stati Uniti, e contro la dissoluzione del nostro esercito.
Allarme ed appello all’azione
Dichiariamo il no alla guerra preventiva! Prestiamo attenzione alle parole del Presidente Eisenhower: “Quando qualcuno vi parla di guerra preventiva, ditegli che vada lui a combatterla!”
Dichiariamo il no alla tortura! Domandiamo che il governo degli Stati Uniti rispetti le convenzioni di guerra. Noi dovremmo essere indicati come esempio nel preservare almeno alcuni aspetti di umanità nella carneficina e nella devastazione. Oggi, noi stiamo assistendo all’abisso della guerra perpetua. Ci rendiamo conto di quello per cui Nietzsche metteva in guardia, “Se voi scrutate nell’abisso, anche l’abisso guarda dentro di voi.”
Dichiariamo il no alla devastazione dell’onore del nostro paese! Fermiamo le lingue biforcute di questa amministrazione.
Questa non è una questione partigiana. Entrambi i partiti delle camere legislative hanno aiutato e favorito questa corrotta amministrazione. Noi invitiamo tutti a stare con noi e a scrivere ai loro rappresentanti politici. Noi faremo la stessa cosa. Informate questi rappresentanti che non apprezzate il loro silenzio su questi argomenti essenziali. Informate questi rappresentanti di appoggiare e di difendere la Costituzione come hanno giurato di fare. Esigiamo un comportamento onorevole da parte di tutti i pubblici ufficiali. Informate questi rappresentanti su cosa voi provate per il fatto che LORO hanno permesso che accada al nostro paese. E informate questi rappresentanti che noi, “West Point Graduates Against The War”, vi abbiamo mandato. Informateli che noi stiamo con voi. Questa è la verità!
“Ora è il momento!” questo ha affermato tempo fa Martin Luther King. Davvero, ORA è il momento!
Ora noi viviamo sull’orlo del precipizio di un’altra guerra ancora “aggiustata”. Ora è il tempo dell’Iran. Come per l’Iraq, la demonizzazione sta ben viaggiando sotterranea. I cani della guerra hanno la schiuma alla bocca e digrignano i denti. Déjà vu, (già visto), ancora una volta, o, come noi siamo soliti dire a West Point, S.O.S, “Same Old Stuff – Stessa Vecchia Roba,”, termini con il medesimo significato.
E tutto questo in nome della sicurezza della Patria. Prego, siate seri! Come ha dichiarato Dwight Eisenhower: “Se tutto quello che desiderano gli Americani è la sicurezza, allora possono rinchiudersi in una prigione. Qui avranno abbastanza da mangiare, un letto e un tetto sulle loro teste. Ma se un Americano desidera preservare la sua dignità e la sua uguaglianza come essere umano, allora non deve piegare la testa per qualsiasi governo dittatoriale.”
Oggi, noi abbiamo chiare intimazioni proprio da parte di questo governo. Noi pensiamo che gli Americani non siano tanto facilmente intimoriti, e che la grande maggioranza domanda molto più di un regime di false dichiarazioni, e di restrizioni per guerre senza fine, immorali.
Nuove voci possono cambiare il mondo. Queste lo hanno sempre fatto. Unitevi a noi!
James Ryan (Cofondatore di “West Point Graduates Against The War”)
Fonte: http://www.westpointgradsagainstthewar.org/
15.05.06
Traduzione a cura di CURIO BETTIO di Soccorso Popolare di Padova
(Articolo segnalato dal prof. Angelo Baracca)