DI KURT NIMMO
Secondo un oscuro articolo apparso sull’agenzia Italiana Adnkronos International website, dalla destra Americana è uscita una proposta demenziale, un disegno per
“terminare la Guerra in Iraq dividendo il paese in sei territori completamente autonomi.”
Adnkronos ha raccolto l’informazione apparentemente segreta da “diversi siti web Iraniani”, compreso Baztab. < Come commentato dagli Iraniani (anche se non viene data alcuna indicazione su come abbiano ottenuto l’informazione), “il piano è stato sviluppato da David Philip, un ex consigliere della Casa Bianca [ora impiegato dall’American Foreign Policy Council (Consiglio Americano per la Politica Estera)]” e implica la divisione dell’Iraq in “tre regioni meridionali – tra le sei proposte—da destinare al controllo da parte degli Sciiti, due delle regioni settentrionali da assegnare alle forze Curde e una regione assegnata ai Sunniti.”
È interessante notare come questo “piano” rispecchi quasi esattamente il piano dell’estrema destra Israeliana per “balcanizzare” l’Iraq, come spiegato dettagliatamente da Oded Yinon , un ex dipendente del Ministero degli Affari Esteri Israeliano, che lavorò per l’ultraconservatore Jerusalem Post. L’ultimo scritto di Israel Shahak(1), citando Yinon, definisce questi mini-stati “Haddadland,” feudi costruiti artificialmente e governati da leaders “completamente dissociati dalla popolazione”. Come nota Shahak, il piano richiede che “gli arabi continuino ad essere sempre divisi, più di quanto lo siano ora e che manchi un qualsiasi movimento veramente progressista al loro interno”, una situazione che il Pentagono, attraverso operazioni coperte, sta tentando di portare a compimento, grazie a “pseudo bande” (basta pensare ad al-Zarqawi), gruppi terroristici fasulli (per esempio, attentati dinamitardi faziosi contro moschee e assassinio di figure religiose, operazioni assolutamente differenti da quelle messe in atto dalla resistenza, cioè attentatori suicidi contro poliziotti Iracheni e forze di sicurezza organizzate dagli Americani).
Per fare funzionare il piano dell’American Foreign Policy Council, gli Iracheni dovranno essere divisi lungo linee etniche e religiose: tali sforzi causeranno probabilmente una Guerra civile. Come evidenziato dal punto di vista di Paul Craig Roberts,
“L’offensiva pianificata contro Baghdad [Operazione Lightning] è essa stessa l’inizio di una Guerra civile. I 50.000 soldati rappresentano un governo Sciita. Queste truppe cacceranno i Sunniti. Non esiste modo migliore per iniziare una Guerra civile.”
La mente pensante di Bush, Dick Cheney, rivelò a grandi linee la tabella di marcia per l’operazione di balcanizzazione dell’Iraq, al Larry King Live (famosa trasmissione televisiva Americana ndt). “Penso che il livello di attività che oggi osserviamo da un punto di vista militare, diminuirà in modo considerevole. Credo che siano gli ultimi rantoli della ribellione” o piuttosto della “ribellione” come viene definita oggi (invece di portare avanti una “ribellione”, gli Iracheni, se gli Strausscon (2) realizzeranno il loro piano, si combatteranno l’un l’altro in una Guerra civile che terminerà con la sopra menzionata suddivisione in sei pezzi, delimitati da confini etnici e religiosi). Secondo la CNN, Cheney “prevede che i combattimenti termineranno prima che l’amministrazione Bush termini il suo mandato.”
L’American Foreign Policy Council “è composto da noti specialisti in politica estera e difesa, e funziona come preziosa risorsa per i rappresentanti governativi ai più alti livelli”, secondo il suo sitoweb. In alter parole, è una combriccola dell’estrema destra Strausscon “dedicata a portare informazioni a quelli che praticano o influenzano la politica estera degli Stati Uniti”, finanziata dalla Lynde and Harry Bradley Foundation, che ha fondato anche il Project for a New American Century e l’American Enterprise Institute (vedere la nota di Media Transparency su Lynde and Harry Bradley Foundation e l’articolo di Bruce Murphy Neoconservative clout seen in U.S. Iraq policy ).
In breve, la riformulazione da parte di David Philip del piano Sionista vecchio di decenni per la balcanizzazione della regione Araba e del Medio Oriente Mussulmano sembra abbia non solo nuove energie, ma viene considerata come “uscita strategica” degli Strausscon dal sempre più profondo pantano Iracheno. Naturalmente questo sconcertante piano è destinato a causare immensa resistenza e rancore, come fu per il Mandato Britannico, agli inizi dello scorso secolo, specialmente a causa del fatto che gli Iracheni realizzeranno di essere stati manipolati ancora una volta, questa volta sotto l’egida di un manipolo di Sionisti che sognano una Pax Israelica e, come scrive Israel Shahak, “la costituzione di guarnigioni Israeliane in postazioni strategiche tra i mini-stati, dotate delle necessarie batterie mobili di distruzione” a patto che gli Stati Uniti, l’ultima superpotenza rimasta, non siano in realtà un Gulliver, un uomo montagna, che sarà abbattuto da uno sciame di Lillipuziani infuriati.
Fonte: http://globalresearch.ca
Link: http://globalresearch.ca/articles/506A.html
1.06.05
Tradotto da MILHO
Da:http://Milho.ilcannocchiale.it
Note:
1: Israel Shahak, insegante di chimica in pensione che gira il mondo tenendo conferenze sulle storture dello Sionismo.
2.Strausscon: neologismo usato da Nimmo in cui fonde il nome del filosofo Leo Strauss e il termine Neocon.