GUERRA IN LIBIA: LE DIVISIONI NEL CONSIGLIO DI TRANSIZIONE E NELLE FORZE RIBELLI

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DI MICHEL CHOSSUDOVSKY E MAHDI DARIUS NAZEMROAYA

Global Research

La morte del generale Abdel Fattah

Al-Younes, Comandante in Capo delle forze è sta annunciata il

28 luglio. Younes era l’ex ministro degli Interni del colonnello Gheddafi

che è passato ai ribelli. Younes era anche uno dei leader del

Consiglio di Transizione Nazionale a Benghazi.

La sua morte ha creato un vuoto nella

struttura di comando militare, che contribuirà inevitabilmente nel

breve termine a indebolire la capacità militare dell’insurrezione.

Avrà anche ripercussioni sulla tempistica delle operazioni della NATO.
Alcuni report non ancora confermati

affermano che Younes è morto sul campo di battaglia in un combattimento

contro le forze armate libiche. Già da giorni circolavano voci che

Al-Younis fosse morto. Questi resoconti riportavano che stesse combattendo

nelle montagne occidentali e che poteva esser stato ucciso in battaglia.

Altre informative riportano che è stato ucciso dal Consiglio di Transizione.

Anche nella cerchia dei ribelli ci

sono ipotesi che Al-Younes sia stato ucciso “perché era un

traditore “.

La comunicazione ufficiale del Consiglio

di Transizione afferma che giovedì 28 luglio il generale Al-Younes

e due alti ufficiali sono stati uccisi da uomini armati:

“Il

leader dell’opposizione Mustafa Abdul Jalil ha annunciato

giovedì notte in una conferenza che Abdel Fattah Younes

è stato ucciso dopo essere stato richiamato nella capitale dei ribelli

Benghazi per essere sottoposto a un indagine giudiziaria.”

Negoziazioni segrete con Tripoli?

Al-Younes forse stava tentando di tornare

a Tripoli. Ci sono stati alcuni resoconti che riguardavano trattative

segrete tra i membri del Consiglio di Transizione e il governo libico.

Una fazione del Consiglio di Transizione potrebbe aver cercato di negoziare

una soluzione con Tripoli.

Poco meno di due settimane prima, si

era svolto un incontro a Bruxelles (mercoledì 13 luglio) tra una

delegazione del Consiglio di Transizione Nazionale e il Segretario Generale

della NATO Anders Fogh Rasmussen. La delegazione ha anche incontrato

il Consiglio Nord Atlantico, il corpo di governo della NATO. Fogh Rasmussen

ha confermato che “la NATO continuerà la sua campagna di bombardamenti

in Libia fino a che le forze di Gheddafi continueranno a minacciare

i civili. […] Fino a che la minaccia esiste, dovremmo continuare a

occuparcene.”

Mentre era a Bruxelles, il leader

del CNT dei ribelli Mustafa Abdel Jabril ha negato categoricamente i

colloqui con Tripoli: “Tutte queste voci sulle trattative avute

tra il regime e il Consiglio di Transizione Nazionale sono assolutamente

false”, The

Associated Press: Rebels deny talks with Gadhafi, 13 luglio 2011)

Divisioni all’interno del

Consiglio di Transizione e delle Forze Armate

La morte di Al-Younes ha provocato

una lotta intestina nel Consiglio di Transizione. La leadership

di Mustafa Abdel Jibril è stata messa in discussione, in modo particolare

dai membri della tribù Obeide di Al-Younes. Jibril stava cercando di

far intensificare la campagna di bombardamenti della NATO a sostegno

di un’”avanzata militare” su Tripoli delle forze ribelli.

In seguito alla morte del generale

Younes e di due dei comandanti più alti in grado, le forze ribelli

sono nel caos. Si stanno sviluppando divisioni nelle forze ribelli.

La connessione con la CIA

Ci sono state anche accuse sul fatto

che Younes sia stato assassinato da una fazione rivale dell’insurrezione

capeggiata dal comandante militare Khalifa Hifter, che è noto come

agente della CIA:

Il generale Hifter si

è ritirato nella Virginia interna, e ha vissuto negli ultimi venti

anni a Vienna (una cittadina) che si trova a cinque minuti dal quartier

generale della CIA a Langley. […]

Manipulations Africaines, un libro pubblicato da

Le Monde Diplomatique nel 2001, traccia le connessioni di Hifter

con la CIA fin dal 1987, riportando che allora era un colonnello nell’esercito

di Gheddafi e che fu catturato mentre combatteva in Ciad contro il governo

di Hissène Habré appoggiato dagli USA. Hifter ha disertato nel Fronte

di Salvezza Nazionale Libico (LNSF), il principale gruppo anti-Gheddafi,

anche questo sostenuto dalla CIA. Ha organizzato una propria milizia,

che ha interrotto le operazioni una volta che Habré

fu sconfitto da Idriss Déby (sostenuto dalla Francia) nel 1990.[…]

La forza di Hifter, creata e finanziata dalla CIA in Ciad, di dissolse

con l’aiuto della CIA poco dopo che il governo fu rovesciato da Idriss

Déby.” Il libro cita un report dell’U.S. Congressional

Research Service datato 19 dicembre 1996 per testimoniare che “il

governo statunitense stava fornendo aiuto militare e finanziario

all’LNSF, e che alcuni membri dell’LNSF furono trasferiti negli

Stati Uniti.” (Asad Ismi The

Middle East Revolution: The Empire Strikes Back: Libya Attacked by the

US e NATO, Global

Research, 18 maggio 2011)

Il comandante Khalifa Hifter tende

a sostenere la fazione islamica della ribellione a cui si sono uniti

membri del Gruppo di Combattenti Islamici della Libia (LIFG).

Sostenere la Jihad libica

Affiliato ad Al Qaeda, il LIFG

(Al-Jama’a al-Islamiyyah al-Muqatilah bi-Libya) fu fondato

in Afghanistan con il supporto della CIA dai mujahideen libici

veterani del conflitto con l’Unione Sovietica.

Dai suoi inizi fino

alla metà degli anni ’90, il Gruppo di Combattenti Islamici

della Libia (LIFG) ha svolto il ruolo di “forza dell’intelligence

su mandato della CIA e del Secret Intelligence Service, l’MI6.

A partire dal 1995, il LIFG si è attivato nello stipendiare una

jihad islamica diretta contro il regime secolare libico, che provocò

nel 1996 un tentativo di assassinio di Muammar Gheddafi. (Michel Chossudovsky, “Our Man in Tripoli”:

US-NATO Sponsored Islamic Terrorists Integrate

Libia’s Pro-Democracy Opposition,

Global Research, 30 luglio 2011.)

Gli jihadisti, sostenuto in modo segreto

dalle intelligence occidentali sono ora sulla linea del fronte

con gli insorti:

Al-Hasidi [un veterano

dei mujahideen] ha ripetuto che i suoi combattenti

“sono dei patrioti e dei buoni musulmani, non terroristi”, ma ha

anche aggiunto che “anche i membri di al-Qaeda sono buoni

musulmani e stanno combattendo contro l’invasore [le forze

di Gheddafi]”. (Libian rebel commander admits his fighters have al-Qaeda

links, Daily Telegraph, 25 marzo 2011, grassetto aggiunto)

Abdul Hakim Al-Hasadi è il

leader dell’LIFG che ha ricevuto addestramento militare in un

campo di guerriglia in Afghanistan. È a capo delle forze di sicurezza

dell’opposizione in uno dei territori in mano ai ribelli con circa

mille uomini a disposizione. (Libian rebels at pains to distance themselves

from extremists, The Globe e-Mail, 12 marzo 2011)

La coalizione USA-NATO sta armando

gli jihadisti. Le armi sono state veicolate all’LIFG dall’Arabia

Saudita, che è storicamente, dall’avvio del conflitto sovietico-afghano,

ha sostenuto segretamente Al Qaeda. I Sauditi stanno ora fornendo

ai ribelli, assieme a Washington e Bruxelles, razzi anti-carro e missili

terra-aria. (Michel Chossudovsky, “Our

Man in Tripoli”: US-NATO Sponsored Islamic Terrorists Integrate

Libia’s Pro-Democracy Opposition,

3 aprile 2011)

Il modello del Kossovo

L’assassinio del generale Younes,

oltre a creare divisione tra gli insorti, può rinforzare il controllo

USA-NATO sulla fazione islamista nei ribelli, che è appoggiata dalla

CIA e dall’MI6.

Quello che si sta prospettando in Libia

è il “Modello del Kossovo”. L’Armata di Liberazione

del Kossovo (KLA) era integrata da brigate islamiche affiliate ad

Al Qaeda, per non menzionare i suoi collegamenti al crimine organizzato.

La KLA era sostenuta segretamente dalla CIA, dall’intelligence

tedesca (BND) e dal britannico MI6.

A partire dal 1997, la KLA è

stato responsabile di aver ucciso rappresentanti delle forze dell’opposizione

nel Kossovo, tra cui alcuni membri della Lega Democratica del Kossovo

capeggiata da Ibrahim Rugova. È stata poi utilizzata nel 1999 come

strumento della NATO nella guerra contro la Yugoslavia. E nel 1999,

dopo la fine della guerra, la KLA è stata innalzata, con il sostegno

delle Nazioni Unite e dell’Unione Europea, fino a farle guidare un

indipendente e “democratico” “stato mafioso”.

La “Guerra al Terrorismo”

che sostiene “La Guerra al Terrorismo “

Con un po’ di sarcasmo, la coalizione

USA-NATO contro la Libia è “sui due fronti” della propria “guerra

al terrorismo “.

Dicono di “combattere il terrorismo”,

quando in realtà stanno segretamente sostenendo e finanziando il terrorismo.

Stanno combattendo contro qualcuno,

ma non contro i terroristi.

Sono su entrambe le sponde della “Grande

Bugia”. Finanziano una guerra santa contro il “terrorismo

islamico”, e nel frattempo sostengono le forze jihadisti affiliate

ad Al Qaeda all’interno dell’”opposizione” libica”.

******************************************************

Fonte: http://www.globalresearch.ca/index.php?context=va&aid=25827

29.07.2011

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SUPERVICE

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