Secondo quanto riferito in esclusiva a Reuters da alcuni funzionari americani, l’amministrazione Biden sta pensando di inviare all’Ucraina missili antinave ancora più potenti, per aiutare l’ex Repubblica sovietica a rompere il blocco navale russo dei suoi porti sul Mar Nero.
I missili in questione, affermano le fonti, sarebbero l’Harpoon, prodotto da Boeing, e il Naval Strike Missile (NSM), prodotto da Kongsberg e Raytheon Technologies. Attualmente, hanno aggiunto, si starebbe discutendo se spedire i missili direttamente a Kiev o se trasferirli attraverso un alleato europeo, ma la decisione di fornire armi ancora più avanzate a Kiev pare non essere in discussione.
Questo soprattutto considerato che il presidente ucraino Zelensky sta facendo pressioni da almeno aprile affinché i suoi alleati occidentali forniscano gli Harpoon o altri missili con capacità simili. Tuttavia, come ha osservato Reuters, nessun Paese fin ora ha voluto fornire tali armi a Kiev, “temendo rappresaglie russe se una nave fosse affondata con un Harpoon della loro scorta”. Ora però, hanno ammesso i funzionari, l’America sta ora considerando di diventare il primo a spedire questi missili all’Ucraina, e successivamente altri potrebbero seguirlo.
L’Ucraina ha anche richiesto sistemi di lancio di razzi multipli (MRLS), come l’M270 di Lockheed Martin. Tale richiesta potrebbe essere esaudita dopo l’approvazione anche del Senato americano del disegno di legge contenente il pacchetto di aiuti da 40 miliardi di dollari, di cui vi abbiamo già parlato.
Tali tecnologie militari così avanzate, affermano le fonti, potrebbero aiutare l’esercito ucraino a rompere il blocco russo del porto di Odessa e degli altri porti del Mar Nero, consentendo così l’uscita dal Paese di carichi di grano e di altre esportazioni ucraine. Dal canto suo Mosca ha già più volte sottolineato che le spedizioni di armi occidentali all’Ucraina stanno “gettando benzina sul fuoco” e potrebbero innescare un conflitto più ampio.
Massimo A. Cascone, 20.05.2022