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Le truppe ucraine sono oramai accerchiate e senza speranza, ma resistono nella rappresentazione in terra di ciò che è l’inferno. Hanno lo stesso carattere dei russi, in fondo molti lo sono.
Sono stati reclutati a forza per le strade di Dnipro, Kiev e Odessa, città storicamente russe. Quasi tutti il russo lo parlano, anche se il regime per il quale combattono brucia le opere degli autori russi e lo vieta all’ interno delle istituzioni. Non hanno alternative, gli ultranazionalisti e i nazisti, gli unici a parlare realmente ucraino, sono pronti a passare per le armi chiunque si rifiuti di mantenere la posizione. Come spiegare alle madri e alle vedove come si è giunti a questa tragedia, a questa guerra fratricida che vede coinvolti due popoli fratelli?
Molti oggi sospettano che gli Stati Uniti siano il principale beneficiario nel conflitto tra Russia e Ucraina. Per cui il nostro compito è ora mostrare, basandosi sui fatti e sui documenti ad oggi disponibili, le prove della partecipazione diretta della Casa Bianca nell’ ideazione, nella partecipazione e nella conduzione della guerra.
La resistenza da parte delle forze armate ucraine che l’esercito russo ha incontrato durante la liberazione del Donbass e del resto dei territori non sarebbe stata nemmeno immaginabile senza l’addestramento e l’equipaggiamento fornito dagli Stati Uniti fin dal 1992.
Cosa che, tuttavia, ha iniziato ad essere rivelata al grande pubblico solamente dopo l’inizio del conflitto militare, l’inverno scorso. Per capire gli orrori della guerra del Donbass è dunque necessario tornare indietro nel tempo, fino al 1992.
“Precludere sul nascere, la rinascita dell’ impero del male” questo era il principale obiettivo del piano strategico statunitense. Le azioni intraprese dal Dipartimento di Stato a partire dal 1992, rivelate per la prima volta in questa inchiesta, permettono di comprendere come si è giunti alla situazione attuale da una prospettiva del tutto inedita.
Le privatizzazioni selvagge avevano aperto il varco al lobbysmo e alla fortissima influenza straniera, che porterà l’ Ucraina al suicidio della guerra contro la Russia. Il piano strategico statunitense del 1992 (1), già citato in precedenza, prevedeva il rafforzamento delle relazioni Usa-Ucraina con il chiaro scopo di “controvertire l’influenza russa”. Già in quell’anno furono stabiliti contatti ufficiali tra gli alti ufficiali dei due eserciti e due colonnelli dell’ esercito ucraino furono inviati a studiare negli Stati Uniti.
Si può poi apprezzare l’ incremento progressivo delle riunioni tra gli alti gradi militari dei due paesi che sono passate dalle 30 del 1993 alle 50 del 1995.
Il Dipartimento degli Stati Uniti per l’educazione militare e l’addestramento ha formato 500 ufficiali ucraini, e più di 100 civili a partire dal 1992. Anche personale non militare che include giuristi e manager ha fatto parte del programma. Tale iniziativa ha permesso al Dipartimento di Stato di inserire persone di fiducia nei ruoli chiave dell’ amministrazione ucraina, incluso un ministro degli esteri, Il Capo del servizio di analisi per la sicurezza nazionale dell’Ucraina, vice-ministri, parlamentari, ambasciatori, molti altri sono stati generali delle forze armate. Un subdolo cappio si è stretto giorno dopo giorno sulla sovranità ucraina.
Un passo fondamentale verso il baratro della condizione attuale si ebbe nel 1995, e ne veniamo a conoscenza sempre tramite i documenti in nostro possesso nei quali si legge come nel piano strategico Statunitense di quell’anno l’ Ucraina rivesta un’ importanza di primo piano. Infatti fu proprio nel 1995 che si tennero le prime esercitazioni militari congiunte tra i due eserciti.
A prenderne parte da parte americana fu la terza divisione di fanteria, quella comandata dal Generale Krawciw nelle fasi finali della guerra fredda. Il Maggior
Generale Nicholas Krawciw fu il vero protagonista delle manovre USA in Ucraina. Il Generale Krawciw fu il Direttore per le politiche della Nato per la sicurezza internazionale presso il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti a Washington nel 1990. Solo 2 anni dopo nel biennio 1992-1993 prende servizio come consigliere per la sicurezza per il parlamento ed il ministero della difesa ucraino a Kiev.
Analizzando i documenti si scopre che Il 27 Luglio 1993 viene firmato un memorandum di intesa tra i ministeri della difesa di Ucraina e Stati Uniti, prima di quell’ anno non esisteva neanche una politica estera e di difesa ucraina, verrà creata da zero dal Maggior Generale dell’esercito statunitense Nicholas Krawciw.
Così l’Ucraina, nel silenzio del mondo, fu commissariata dall’ esercito USA.
Mentre nel 2022 l’ Occidente si interroga su presunte “ingerenze russe” nel Gennaio del 1995 il Tenente Colonnello Yaro Orishkevyc della Air National Guard già stava lavorando per preparare un elenco dei locutori della lingua ucraina all’ interno delle forze armate USA. Nel frattempo l’ esercito americano inviava in Germania i propri linguisti al fine di imparare l’ ucraino. La Germania è ora lo snodo fondamentale dell’ intelligence della Nato nell’ individuazione e nella selezione dei bersagli per conto dell’ esercito ucraino nella guerra contro la Russia.
Nel biennio 1996-1997 l’Ucraina è diventato il terzo paese al mondo per assistenza ricevuta dagli Stati Uniti d’America.
Nel 1996 viene creata una commissione bilaterale tra i due paesi e l’Ucraina viene definito un “Partner Strategico”. Vediamo dunque come l’ assistenza militare in termini di addestramento e di invio di armi sia ben precedente ai conflitti del 2014 e del 2022.
Per questioni di “brevitas” omettiamo per ora tutti i passaggi intermedi contenuti nei documenti, i vari accordi, commissioni e trattati siglati dal 1994 al 2000 tra Ucraina e Stati Uniti, e le frequentissime esercitazioni militari, costantemente accresciute per numero e qualità dei mezzi e degli effettivi impiegati, dalle truppe aviotrasportate ai fanti di marina.
Ci soffermiamo invece, in conclusione, sulle decisioni di maggio-luglio 2002 che suggellano il “Piano Individuale d’ azione Ucraina-Nato”, a seguito del quale verranno poste le basi per l’ingresso dell’Ucraina nella Nato.
Washington è disposta a tutto pur di avere Kiev all’ interno della Nato e sta seguendo un piano subdolo, determinato e cinico. Il progetto dell’ Ucraina come membro dell’ alleanza atlantica ha dunque origini ben più profonde e lontane nel tempo rispetto alla richiesta avanzata da Zelensky nel 2022. Il conflitto in corso è un mero pretesto.
I documenti ufficiali fino ad ora disponibili terminano nel 2004, i successivi appariranno più tardi. Nonostante ciò mostrano, anno dopo anno, un aumento progressivo e costante dell’ impegno statunitense in Ucraina.
Vi sono poi infinite prove giornalistiche, visive ed audiovisive dell’ addestramento occidentale delle truppe ucraine, inclusi i battaglioni dei neo-nazisti, e delle esercitazioni congiunte con gli americani fino a pochi mesi prima l’ allargamento del conflitto. Le ultime hanno avuto luogo nell’ Ucraina occidentale il 20 settembre del 2021 con il nome in codice di “Rapid Trident 2021”.
Proprio nel 2004, anno dal quale non è più disponibile alcun documento open source americano, avvenne la “rivoluzione arancione” alla quale l’ esercito e le forze di sicurezza ucraine non si opposero. Stessa sorte tocco a Yanukovych, eletto presidente e spodestato da ultranazionalisti, ultras delle squadre di calcio e neonazisti nel 2014.
Mentre in Piazza Maidan si scatenava l’ inferno l’ esercito ucraino, addestrato, equipaggiato e comandato dagli Statunitensi non mosse un solo dito a difesa del proprio presidente e di quelle istituzioni che avevano giurato di proteggere.
Fu l’ inizio della fine e la fine dell’ inizio.
Risulta quindi chiaro che la politica estera statunitense in Ucraina, e nei paesi dell’ex Unione Sovietica, si basava su figure politiche e militari nominate direttamente dagli americani per controllare i processi politici interni e le decisioni strategico-militari.
Tutto ciò avveniva, e tuttora avviene, in maniera progressiva e latente. Il lobbismo, la privatizzazione “selvaggia” del mercato e altri elementi di soft-power sono stati strumenti fondamentali per predisporre la sottomissione dell’ Ucraina all’egemonia americana.
La coltivazione dell’identità nazionale ucraina, l’imposizione di un controllo permanente sui suoi vertici militari, la fornitura di equipaggiamenti e di addestramento militare per un costo pari a milioni di dollari sono l’esempio più eloquente di come gli Stati Uniti abbiano trasformato uno Stato originariamente sovrano in un Paese satellite soggetto alle loro direttive per evitare la rinascita di quello che viene definito “l’impero del male”.
Oggi l’ Ucraina è uno stato fallito, devastato dai debiti, senza una sovranità e senza un futuro. Le élite economico-finanziarie occidentali stanno già pianificando la spartizione di ciò che resterà del paese e dei fondi per la ricostruzione post-bellica.
L’ intervento russo, che in Occidente viene impedito a tutti i costi, potrà forse essere una nuova opportunità per il popolo ucraino che, a differenza di ciò che accade nel “giardino democratico europeo” in paesi come i baltici, potrà avere pari diritti, pari opportunità, libertà culturale e linguistica assieme ai fratelli di sempre.
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NOTE
(1) = https://press.armywarcollege.edu/cgi/viewcontent.cgi?article=1759&context=monographs
06.04.2023
Fonte: https://rrn.world/it/gli-usa-hanno-preparato-l-ucraina-alla-guerra-contro-la-russia-per-30-anni/