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DI MICHAEL NENONEN
republic-news.org

Per chi li vuole vedere ci sono tutti i segni, ed il momento per agire incalza.

Leggendo The End of America: Letter of Warning to a Young Patriot (Chelsea Green Publishing, 2007) di Naomi Wolf, mi sono reso conto che è più tardi di quanto pensassi.

Molti hanno osservato le mosse del regime di Bush con un crescente sentimento di orrore frammisto alla sensazione di aver già visto tutto, pur non essendo sicuri di quando lo hanno visto.
Siamo confusi perché siamo in conflitto con quelle assunzioni, acritiche e profondamente radicate, che abbiamo riguardo la libertà Americana.

Il libro della Wolf, breve ma meticolosamente documentato, dimostra che quanto sta accadendo negli USA è in verità già accaduto molte volte, e non negli Stati Uniti, ma piuttosto in luoghi come il Cile, l’Italia, la Russia e la Germania. Allora la gente non riuscì a capire, prima che si superasse il punto di non ritorno, perché non fu in grado di riconoscere dove veniva condotta.
E’ una svolta rapida

La Wolf sostiene che negli Stati Uniti è in atto una “svolta fascista“, da una società autoritaria ma ancora relativamente aperta ad una società totalitaria. I mezzi per forzare questa svolta si sono evoluti nel corso dell’ultimo secolo e sono oggetto di studio da parte di aspiranti tiranni di tutto il mondo. Questi metodi fanno anche parte del curriculum formale in luoghi come il Western Hemisphere Institute for Security Cooperation, prima noto come School of the Americas, a Fort Benning, Georgia, dove migliaia di latino-americani sono addestrati dal governo degli USA nelle più crudeli tecniche di sommossa e anti-sommossa.

I fascisti impiegano 10 strategie basilari per abbattere le società aperte.

Evocano una minaccia esterna ed interna al fine di convincere la popolazione a riconoscere poteri straordinari ai loro governanti.
Impiantano prigioni segrete in cui si pratica la tortura, prigioni che sono inizialmente poche in numero e nelle quali vengono internati emarginati sociali, ma che poi rapidamente si moltiplicano e presto finiscono con l’imprigionare “capi dell’opposizione, religiosi che dicono quello che pensano, sindacalisti, personaggi noti, editori e giornalisti“.
Sviluppano una forza paramilitare che opera senza freni legali.
Mettono in azione un sistema di intensa sorveglianza interna che raccoglie informazioni alla scopo di intimidire e ricattare i cittadini.
Infiltrano, monitorizzano e disorganizzano gruppi di cittadini.
Arbitrariamente, in particolare ai confini, detengono e rilasciano persone.
Prendono di mira individui chiave quali funzionari statali, accademici ed artisti, al fine di assicurarsi la loro complicità o il loro silenzio.
Prendono il controllo della stampa.
Pubblicamente sostengono l’equazione: dissenso uguale tradimento.
Infine sospendono il principio della legalità.

Tutte queste strategie sono state oggi impiegate negli USA.

Considera l’evidenza

L’amministrazione Bush e i loro sostenitori hanno costantemente ritratto la minaccia alla sicurezza a causa del terrorismo internazionale come una minaccia alla stessa sopravvivenza della civiltà occidentale, al fine di giustificare una guerra permanente e di mantenere l’opinione pubblica statunitense in una situazione di panico e paranoia.

Nelle prigioni a Guantanamo e Dio solo sa in quante altre sedi illegali della CIA si torturano gli internati, anche se le organizzazioni umanitarie hanno dimostrato che la maggioranza, quanto meno dei detenuti di Guantanamo, sono vittime innocenti di arresti di massa.

Gli internati sono definiti “nemici combattenti” che non hanno alcun diritto nelle giurisdizioni statunitensi o internazionali. E niente può fermare un presidente americano dal riempire queste prigioni con cittadini americani. In un articolo dell’Huffington Post del 24 aprile 2007, la Wolf scrive che grazie al Military Commissions Act del 2006, “il presidente ha il potere di definire qualsiasi cittadino statunitense come nemico combattente. Egli ha il potere di definire ciò che significa nemico combattente. Il presidente può anche delegare ad un membro dell’esecutivo da lui scelto il diritto di definire nemico combattente nel modo che lui o lei sceglie e quindi di arrestare conseguentemente gli americani che cadono nella definizione. Anche se voi o io siamo cittadini americani, anche se risultassimo completamente estranei a quello di cui siamo accusati, egli ha il potere di arrestarci perché domani cambiamo i piani di volo all’aeroporto Newark, o semplicemente bussandoci alla porta; spedirci in gattabuia, tenere voi o me in isolamento, probabilmente per mesi, in attesa di un processo“. Nel libro si sottolinea che se ora agli statunitensi che si trovano in tale situazione viene risparmiata la tortura, se si eccettua l’isolamento allo scopo di indurre una psicosi, e mantenuta la speranza in un futuro processo, entrambe le cose sono destinate a svanire negli stadi finali di una svolta fascista.

Li chiamano “mercenari

Le imprese militari (military contractors) sono la forza paramilitare del regime. I mercenari della Blackwater, molti dei quali addestrati nei più orribili stati polizieschi dell’America Latina, hanno operato in Iraq al di fuori di ogni controllo da parte della legge irachena, americana e militare, assassinando un numero imprecisato di iracheni innocenti con totale impunità. In patria, il contratto con la Blackwater ha fornito centinaia di guardie armate della sicurezza sull’onda dell’uragano Katrina a New Orleans, e ci sono prove che essi hanno sparato sui civili. Il piano di affari della Blackwater prevede nel futuro, con il sostegno dei più grossi gruppi di pressione, l’impiego in disastri ed emergenze in tutti gli Stati Uniti.

I servizi segreti stanno ora aggirando gli ordini dei tribunali per registrare le telefonate dei cittadini, spiare le e-mail, e monitorare le transazioni finanziarie, e l’USA Patriot Act obbliga gli enti, le librerie, le biblioteche e i medici a fornire informazioni confidenziali allo stato.

Migliaia di gruppi di cittadini, anti-guerra, ambientalisti, e umanitari sono stati infiltrati da agenti governativi, molti dei quali hanno chiaramente agito come agenti provocatori al fine di sottominare la solidarietà nel gruppo e legittimare le azioni delle forze dell’ordine contro di loro.

Lista degli oppositori politici

La Transportation Security Administration conserva una lista di sorveglianza terroristica che comprende decine di migliaia di statunitensi attualmente soggetti a perquisizioni e ad arbitrarie detenzioni agli aeroporti. Nella lista sono comprese persone come il senatore democratico Edward Kennedy e lo stimato costituzionalista Walter F Murphy.

Sono stati fatti oggetto di minacce procuratori, agenti della CIA, avvocati militari, e altri dipendenti civili che sono in disaccordo con l’amministrazione Bush. David Horowitz e i suoi colleghi hanno montato e finanziato una campagna intimidatoria su scala nazionale che ha visto studenti universitari spiare i propri professori e che ha con esito positivo costretto i consigli di amministrazione delle Università statali a punire o licenziare i professori con una inclinazione politica a sinistra come Ward Churchill. I sostenitori del regime hanno organizzato campagne con lo scopo di danneggiare le carriere di artisti come i Dixie Chicks per aver criticato il presidente e le sue politiche.

L’amministrazione tiene in pugno la Fox News, ha pagato giornalisti per ottenere una copertura positiva, ha disseminato disinformazione attraverso i media, e sta ferocemente attaccando i giornalisti critici. Gli arresti di giornalisti sono ad un livello mai visto prima.

L’esclusione dell’agente della CIA Valerie Plame da parte dell’amministrazione di Bush è stata fatta come vendetta contro suo marito, Joseph Wilson, il cui pezzo sul New York Times aveva esposto le bugie che l’amministrazione Bush aveva detto per portare la nazione in guerra.

Peggio ancora, le forze statunitensi in Iraq minacciano di morte i giornalisti indipendenti. Nel suo articolo sull’Huffington Post, la Wolf scrive: “Il Committee to Protect Journalists ha documentato numerosi resoconti sulle forze militari statunitensi in Iraq che sparavano, o minacciavano di farlo, su giornalisti indipendenti (non arruolati al seguito delle truppe) e su operatori cinematografici di organizzazioni che vanno da al-Jazeera alla BBC. . . . In alcuni casi i corrispondenti sono stati feriti o uccisi, tra cui Terry Lloyd dell’ITN nel 2003. Sia la CBS che l’Associated Press in Iraq hanno avuto uomini arrestati dai militari USA e portati in prigioni violente; le agenzie di notizie non sono riuscite a trovare prove contro i loro redattori“.

Lo scopo di queste tattiche, come scrive nel libro The End of America, è quello di creare “una nuova realtà nella quale la verità non conti e non possa più essere accertata“.

Dissenso = tradimento

In anni recenti, alcuni Repubblicani di primo piano come Ann Coulter, Melanie Morgan, e William Kristol hanno accusato giornalisti liberali di tradimento e spionaggio per l’aver pubblicato materiale trapelato che avrebbe danneggiato l’amministrazione, e, nel febbraio 2007, il parlamentare repubblicano Don Young ha detto: “I deputati che intenzionalmente compiono azioni in tempo di guerra che danneggiano il morale e indeboliscono l’esercito sono sabotatori e dovrebbe essere messi alla forca“. Sembra molto spassoso, se non fosse che l’amministrazione Bush ha ripristinato il draconiano Espionage Act del 1917, dopo un sonno di oltre mezzo secolo.

Ed infine l’amministrazione Bush dimostra disprezzo per la legge. In The End of America, la Wolf scrive che Bush ha usato più decreti di qualsiasi altro presidente e nel farlo ha ridotto il “Congresso ad un ruolo consultivo. Con questo abuso il Presidente sceglie quali leggi desidera rafforzare o no, prevalendo così sul Congresso e sul popolo.

Così accade che gli americani stiano vivendo sotto una legislazione che i loro rappresentanti non hanno mai approvato. I decreti mettono il presidente al di sopra della legge“. Ha anche distrutto il Posse Comitatus Act, che venne scritto per impedire al presidente di mantenere un esercito permanente da impiegare contro i cittadini. La Wolf scrive che il Defence Authorization Bill del 2007 permette al presidente di “espandere i propri poteri fino a dichiarare la legge marziale e prendere il comando della Guardia Nazionale per ragioni di ordine pubblico; può mandare queste truppe nelle nostre strade sotto la sua direzione – superando i poteri delle locali autorità di polizia – durante un disastro nazionale, epidemie, emergenze sanitarie importanti, attacchi terroristici, e ‘altre condizioni’“. Ciò è un’incredibile espansione del potere presidenziale, che se associata all’uso di mercenari militari (contractors) come la Blackwater, dà al presidente praticamente un’autorità dittatoriale.

La Wolf dimostra che le svolte fasciste non avvengono durante la notte, ma piuttosto nel corso di anni durante i quali i piani dei fascisti si sviluppano ad un ritmo in accelerazione. La Germania del 1933 era più avanti lungo questa strada di quanto non lo fosse nel 1931, e la Germania del 1935 lo era rispetto a quella del 1933. In modo analogo, gli Stati Uniti del 2007 sono più avanti su questa strada rispetto al 2005, e saranno più avanti nel 2009, a meno che un vasto movimento pro-democrazia, completo di procedure di impeachment, non inverta la svolta mentre siamo ancora in tempo. Una semplice vittoria dei Democratici alle elezioni presidenziali del 2008 non riuscirà in questo intento a meno che non porti allo smantellamento di tutto l’ambiente istituzionale e legale creato dall’amministrazione Bush.

Indipendentemente dal fatto che il nuovo presidente sia un Repubblicano o un Democratico, erediterà un retaggio di potere centralizzato che una democrazia non può semplicemente tollerare.

Oltre la sinistra

Sfortunatamente, durante la svolta, gli oppositori politici e gli attivisti tendono ancora a percepire il mondo attraverso un quadro democratico di riferimento, e questo impedisce loro di vedere che gli avversari non stanno più da tempo operando in questa cornice.

Mentre l’opposizione si sta allacciando i guantoni da boxe, i fascisti stanno tirando fuori i machete.

Il lavoro della Wolf presenta qualche problema. Sembra che non conosca che i Neri e gli Indigeni hanno a lungo vissuto sotto un governo quasi-fascista, non esamina il ruolo giocato da precedenti amministrazioni nel preparare il palcoscenico per il regime Bush, non conosce i ruoli giocati dal corporativismo, dalla vasta disarticolazione sociale e dalla destra radicale cristiana nell’ascesa di uno zeitgeist [spirito del tempo] fascista americano. Nonostante questo, è comunque necessario che quante più persone possibili leggano The End of America.

La Wolf scrive degli Stati Uniti, ma i canadesi non hanno di che stare tranquilli. Le forze militari americane e canadesi sono già profondamente irretite. Grazie al NAFTA, siamo legati al fianco dell’economia Americana, mentre il Security and Prosperity Partnership sta integrando le forze di sicurezza dei due paesi e armonizzando le liste di non-volo. Il governo Harper è bramoso di prostrarsi agli americani, anche al punto di rifiutarsi di perorare le cause dei cittadini canadesi nei bracci della morte americani. I potenti gruppi di lobby e di pensiero che influenzano i nostri governi federali e provinciali, come il Fraser Institute e il Canadian Council of Chief Executives, non sono capaci di vedere la svolta per quella che è o non se ne preoccupano. Più di tutto ciò comunque sta la semplice verità che quando la svolta sarà completa, il governo statunitense agirà ancor più in modo irrazionale e belligerante di prima. Il Canada ha risorse di petrolio ed acqua di cui gli Stati Uniti sentiranno il bisogno, e il confine canadese è meno difendibile di quanto lo fosse il confine francese nel 1940.

Americani e Canadesi devono combattere ancor più energicamente di quanto abbiano mai fatto per organizzare ed esercitare una pressione politica e riempire le strade con proteste di massa, far salire la consapevolezza e costruire alleanze con chiunque si opponga al totalitarismo senza preoccuparsi se è un liberale, un socialista o un conservatore. Dobbiamo ripetere tutte le mosse utilizzate nel passato per risuscitare democrazie morenti, e farlo immediatamente, nella disperata speranza che non sia troppo tardi.

Michael Nenonen
Fonte: republic-news.org (Republic of East Vancouver)
Link: http://republic-news.org/archive/177-repub/177_nenonen_america.html
5.12.07

Traduzione a cura di www.comedonchisciotte.org

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