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DI FABRIZIO DI ERNESTO

La Fallaci rinviata a giudizio per vilipendio della religione islamica
Gioca con i fanti ma lascia stare…la santa
Che l’Italia sia uno stato confessionale è indubbio.
L’ultima conferma di ciò c’è stata fornita dai recenti funerali del papa polacco per i quali un’intera città si è fermata per rendere il ‘doveroso’ omaggio al sovrano dello stato più reazionario e religioso dell’intero mondo.
Chiaramente in nome della religione cattolica tutto è lecito, tranne ovviamente rispettare gli altri culti religiosi.

Ha infatti in questi giorni sollevato un vespaio di polemiche la decisione del Gip di Bergamo, Armando Grasso, di rinviare a giudizio la scrittrice, filo americana ed anti islamica, Oriana Fallaci per vilipendio alla religione islamica.
A sporgere denuncia contro la scrittrice è stato Adel Smith, il presidente dell’Unione Mussulmani d’Italia, già salito alle cronache nostrane per la questione legata alla presenza dei crocefissi nelle aule scolastiche.
Smith aveva deciso di querelare la scrittrice perché in alcuni dei suoi scritti l’autrice ‘si è prodigata nel propagare l’odio contro l’Islam ed i Mussulmani, distorcendo fatti storici reali e inventandone altri, calunniando, offendendo e diffamando a più riprese i mussulmani di tutto il mondo”.
Tra le espressioni usate dalla Fallaci per ‘apostrofare’ i Mussulmani figurano anche le seguenti espressioni ‘fottuti figli di Allah’, ‘stronzo’ ‘grulli’ ‘figli di puttana’, ‘minchione’ ed altri ancora.
Chiaramente se questi termini fossero stati usati da un qualche scrittore islamico per definire i cattolici noi italiani saremmo già scesi in guerra per intraprendere l’ennesima santa crociata ma essendoci al centro di questa vicenda la Fallaci la cosa ha assunto un tono ben diverso.
Il nostro mondo politico, da sempre molto attento all’elettorato cattolico, si è subito alzato in piedi per difendere ‘l’obiettiva’ scrittrice.

I primi ad alzare la voce contro ‘l’assurda’ decisione del gip di Bergamo sono stati gli anti islamici per eccellenza, ovvero i leghisti, per i quali la decisone è una sorta di ‘boomerang per la giustizia, per i giusti, per il rispetto della nostra cultura, della nostra nazione e della nostra religione’.
Per il presidente dei senatori leghisti Ettore Pirovano con la sua accusa “il signor Smith è riuscito nel suo disegno: portare davanti ad un tribunale chi, con l’arte della scrittura e del pensiero occidentale, si batte contro l’integralismo islamico. Oriana Fallaci davanti ad un tribunale italiano è la vittoria di chi da sempre l’ha contestata e vilipesa per il suo libero pensiero, a cominciare da quei circoli dell’estrema sinistra e della sinistra cosiddetta moderata che vent’anni fa la osannava, ora la vogliono alla gogna. La Lega si batterà contro questo insolente provvedimento e farà sentire alta la sua voce per Oriana Fallaci senatore a vita”.
Forse per linea dinastica prima ci sarebbe il pronipote del cavallo dell’Imperatore Caligola…
Parole nel vento sono venute anche dal ministro della Giustizia Roberto Castelli.
Per il guarda sigilli leghista “bisogna distinguere tra il vilipendio che implica una reale volontà di offendere e quella che è lotta politica”.
Quindi se veramente, come ripetono da più di tre anni gli americani, ad abbattere le torri gemelle perché tutto questo odio nei loro confronti? Stavano solamente facendo della lotta politica.
Anche l’ex tele volto Rai ed oggi portavoce di Forza Italia, Elisabetta Gardini, ha voluto spezzare una lancia in favore della ‘santa’ Oriana.
“Vorrei esprimere la mia personale solidarietà ad Oriana Fallaci. Ritengo infatti che, a prescindere dal fatto di essere d’accordo o no con quanto scrive nei suoi libri, sia vergognoso che qualcuno possa essere posto sotto processo soltanto per aver espresso le proprie convinzioni, oltretutto all’interno di un’opera letteraria”.
“Ritengo inoltre – ha aggiunto l’esponente forzitaliaota – che l’uso del reato d’opinione possa rappresentare un modo subdolo attraverso il quale si rischia di imporre una visione della realtà e di perseguitare chiunque non si uniformi a quella visione. Invito quindi tutti a riflettere sui pericoli che derivano dall’uso strumentale di una giustizia che rischia di mutare aspetto, caso per caso, per motivi ideologici, creando di fatto una disparità fra i cittadini”.
Giusto, peccato che viviamo in una società così libera e democratica che chi non si ‘adegua’ al pensiero politicamente corretto viene bollato come sovversivo o terrorista.
Certo, in quel caso si tratta spesso di poveri cittadini e non di scrittori di ‘regime’ quindi è ‘giusto’ se non vengono protetti dalla legge.

Commenti privi di senso compiuti sono stati espressi anche dal ministro per le Pari opportunità, Stefania Prestigiacomo, secondo cui l’Italia “sta diventando un Paese inquietante se si comincia a condannare o comunque a sanzionare la libertà d’espressione o la cultura”.
Probabilmente la Prestiogiacomo farebbe bene a rileggersi la nostra ‘liberale’ costituzione per capire che questa è la situazione del nostro paese da sessant’anni.
La bionda politica ha poi continuato dicendo “leggere che si vuole processare la Fallaci per le sue idee mi fa sentire puzza di una sorta di laica ‘fatwa’, come quella che da anni costringe Salman Rushdie alla clandestinità. Vogliamo che le idee della Fallaci diventino clandestine in Italia?”, se proprio dobbiamo rispondere non possiamo far altro che gridare un sì forte e deciso.
Se la destra difende la Fallaci, la pseudo sinistra nostrana, chiaramente, non è da meno.
“Il rinvio a giudizio di Oriana Fallaci per vilipendio della religione islamica è un fatto assai grave. Non c’è il minimo dubbio, a mio avviso, che nei libri recenti di Oriana Fallaci si trovano affermazioni apparentemente dure, crude, astiose e sprezzanti verso popoli, culture, religioni diverse da quelle occidentali ma è pacifico che le affermazioni della Fallaci vadano discusse e criticate, anche con asprezza, solo ed esclusivamente sul piano dialettico del confronto di opinioni della battaglia culturale. Mai su quello giudiziario. Il reato d’opinione è, e deve restare, un ferro vecchio, le cui tacce residue vanno cancellate al più presto dal nostro ordinamento”.
Questo, infatti, è il parere di Luigi Manconi, responsabile nazionale del dipartimento diritti civili dei Ds.

Ancora una volta quindi i nostri politici di regime difendono, in un’assurda alleanza bipartisan, chi aiuta a diffondere il verbo atlantico e a fare propaganda per la chiesa cattolica.
Ancora una volta le nostre forze politiche vogliono mischiare le carte in tavola per i loro scopi privando gli italiani di una visione obiettiva e veritiera della realtà.
Che il reato d’opinione sia anacronistico e sbagliato è una santa verità, ma che ce se ne ricordi solo quando a pagare potrebbe essere un esponente di regime e non un semplice cittadino è sbagliato, perché la legge dovrebbe essere uguale per tutti e non avere figli e figliocci.

Fabrizio Di Ernesto
Fonte:www.rinascita.it
link:http://www.rinascita.info/cogit_content/rq_politica/Giocaconifantimalasciastar.shtml
26.05.05

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