DI KTHRCDS
Mentre Repubblica getta fumo negli occhi su Le Pen, nell’Ue serpeggia una certa confusione mista a panico.
È noto che Merkel è stata tra le più accese sostenitrici della “rivoluzione” ucraina. Nonostante l’espressione mansueta da mucca al pascolo, fino a poco tempo fa Angie si mostrava aggressiva e determinata nell’invocare l’applicazione di sanzioni alla Russia. Salvo poi cambiare atteggiamento quando le è stato fatto capire che un conto è fare la voce grossa per fare bella figura ai summit, e un altro è mandare a ramengo l’economia per compiacere Washington.
Tanto più che le euro-minacce non solo non hanno impensierito Mosca, ma sono state propedeutiche alla firma dell’accordo tra Gazprom e la cinese Cnpc per la fornitura di gas naturale per i prossimi 30 anni, per un valore complessivo di $ 400 miliardi, e alla firma del trattato che sancisce la nascita dell’Unione economica eurasiatica tra Russia, Bielorussia e Kazakhstan «che entrerà in vigore nel gennaio 2015» e ridurrà le barriere commerciali tra le potenze regionali in un’area che coinvolge oltre 170 milioni di persone.
Insomma, non siamo riusciti a “isolare la Russia”, come invece ha detto ieri Obama ai cadetti di West Point. Semmai, visto che le transazioni tra Russia e Cina avverranno per lo più nelle rispettive monete nazionali, quelli isolati sono rimasti gli Usa.
Comunque Mosca ha ripetutamente fatto sapere che le forniture all’Europa non subiranno alcuna variazione.
Dev’essere per questo che il commissario europeo per l’energia Guenther Oettinger ha dichiarato per la seconda volta in due settimane che “la Commissione Europea non intende imporre restrizioni agli investimenti russi nel settore energetico europeo”, a conferma che la Ue non ha una politica immediatamente decifrabile all’interno dei suoi confini e che al di fuori di essi la sua influenza è pari allo zero, nonostante “l’€ che ci protegge”.
A ulteriore riprova che l’€ è stato ed è una iattura per l’economia del nostro continente dalla Francia giungono segnali funesti. Con un comparto «manifatturiero costantemente in recessione per mesi», la Francia sembra avviarsi sulla strada di quello che Mario Monti definirebbe “un successo dell’€”, ma che i francesi non sembrano intenzionati a percorrere e non si curano certo di ciò che scrive Repubblica.
In tale contesto appare inverosimile la sicumera con cui Renzi ripete che occorre “cambiare verso all’Europa”, sottintendendo di essere all’altezza del compito, ma dando l’impressione che lui per primo non sappia da dove cominciare.
Fonte: http://goofynomics.blogspot.it/2014
Link: http://goofynomics.blogspot.it/2014/05/germania-russia-zero-uno-ops-c-la-cina.html
30.05.2014