DI GUSTAVO DUCH GUILLOT
La Jornada
Al principio il capitalismo creò il suo dio. Un idolo da temere, e lo chiamò, in maniera egocentrica, il Capitale. Un dio maschile che si trova in tutte le cose e in tutti i luoghi, al di sopra di tutte le cose e di tutti i luoghi. Si propagò a dorso del colonialismo economico e del principio del pensiero unico. E si fece sera e albeggiò: primo giorno.
Disse il Capitale: “La terra è caos, confusione e oscurità. Che si faccia una Dottrina.” E fondò l’Economia che ordinò il mondo. E tutto andava bene. “Che si faccia una legione di predicatori economisti della buona novella, una Chiesa responsabile del culto della Dottrina”. E così fu. Germogliarono le istituzioni della Banca Mondiale, del Fondo Monetario Internazionale e dell’Organizzazione Mondiale del Commercio che applicano le proprie Leggi. E il Capitale disse che sarebbero state infallibili, ma non molto sicuro di sé – un dio minore debole – partorì gli Ordini Professionali. E si fece sera e albeggiò: secondo giorno.
E disse il Capitale: “Che si facciano i figli a nostra immagine, a nostra somiglianza”. E il Capitale creò, dopo, le Multinazionali a sua immagine per arricchirsi a loro nome. E si fece sera e albeggiò: terzo giorno.Disse il Capitale alle sue figlie Multinazionali: “Siate feconde, efficienti, redditizie e moltiplicatevi, riempite la terra e soggiogatela: mandate i pesci del mare e gli uccelli del cielo e ogni creatura che striscia o cammina, sulla terra.” E così fu. I fiumi, le mangrovie, i mari, la terra, gli animali, gli esseri umani, il paesaggio, l’aria, tutto è soggetto a transazione, tutto è nel novero delle distruzioni. E si fece sera e albeggiò: quarto giorno.
Disse il Capitale: “Che si abbiano categorie di persone”. E il Capitale dispose lo sfruttamento di alcuni esseri umani: la maggior parte. Si originarono categorie in soprannumero di donne, di indigeni, di neri e nere, di bambini e bambine…E il Capitale disse: “Gli inutili non hanno diritti, neppure pensano o se pensano, sbagliano. La loro funzione è lavorare per produrre più beni (merci, vorrebbe dire in realtà) e più servizi che si possono comprare e vendere, che generano ricchezza: la linfa che alimenta il capitalismo”. E così fu. Sono le serve domestiche, le mani del cotone, le unghie della gomma, le spalle usate per trasportare oro, diamanti e coltan. La giornata di 16 ore, i contratti a tempo e una lunga serie di meccanismi eufemistici della schiavitù. E si fece sera e albeggiò: quinto giorno.
Il Capitale dissimulò e disse: “ Che piova la democrazia.” E sbagliò a metà. Piovve su alcuni paesi e su altri no. Ma in nessuno la si esercita. Si mostra in vetrina e resta inutilizzata quasi senza essere inaugurata. Si usa, in alcune occasioni e più bene che male, nella politica; ma il Capitale non inviò le istruzioni per usarla in economia, nella cultura, nelle relazioni tra uomini e donne, nell’ alimentazione……
E si fece sera e albeggiò: sesto giorno.
Il Capitale vide quanto aveva fatto, e tutto era perfetto. E da allora, dal settimo giorno, l’ottavo giorno, il nono giorno e così via fino alla fine dei tempi, il Capitale e i suoi seguaci riposano.
Gustavo Duch Guillot è l’ex direttore di Veterinari senza Frontiere, collaboratore della Universidad Rural Paulo Freire.
Titolo originale: “Génesis: versión revisada”
Fonte: http://www.jornada.unam.mx/
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14.09.2009
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di ADRIANA DE CARO