FONTE: PETROLITICO (BLOG)
Per la Francia è stato il gennaio 2014 il più caldo degli ultimi 115 anni (a pari merito col 1936 e 1988)*. E’ il primo anno che noto la nuova abitudine delle cinciallegre, non sono venute sul terrazzo a cibarsi di semi di girasole perchè c’è “talmente caldo che trovano ancora insetti in quantità, una sorta di scenario tropicale”, lo conferma la LPO (il corrispondente francese dalla LIPU, lega protezione degli uccelli).
E dal Nord-Ovest Atlantico dove la superficie marina regista un pazzesco +0,81°C di anomalia sulla media e addirittura davanti alle coste di Terranova, Newfoundland, una zona d’acqua grande come la Bulgaria con oltre 4°C di anomalia rispetto alla media 1979-2000, come da grafico, sta arrivando letteralmente di tutto sulle coste europee, metereologicamene parlando. Per non parlare dei 3 metri e mezzo di neve caduti nel Cadore profondo negli ultimi quattro giorni, mi pare siano quasi 6 metri caduti da dicembre nel bellunese oltre i 1000 m… ma non trovo dati affidabili.
Ed intanto il Polo Nord sta combattendo contro temperature dell’acqua di +4°C, +5°C, anche 10°C superiori alla media trentennale. Il grafico del Climate Change Institute che posto qui a lato evidenzia qualche milione di kilometri quadrati di oceano artico “fuori scala”.
E suggerische anche per questa stagione il passaggio molto più a Nord della Gulf Stream che invece di intiepidire l’Europa, fa bollire l’Artico meridionale.
In foto sopra vedete Morlaix, città allagata dal mare e soprattutto da un fiumicello che si è deciso di interrare in parte, decenni fa, per costruirci strade e palazzi. Allagata 3 volte in un solo mese con due allerte orange e una rouge (rispettivamente grado 3 e grado 4 sula scala Météofrance di 4).
Ma forse il bello deve venire… la Bretagna in queste ore è stata sfiorata da Okka e poi da Petra, ennesime tempesta di questo inverno e ne arriveranno altre tre (!) nei prossimi otto giorni, tra cui Qumaira, che si preannuncia sostanziosa, con un centro depressorio previsto addirittura inferiore a 970 mbar e venti oltre 220 km/h (praticamente un uragano di categoria 4: Xynthia, 968 mbar di depressione, nel 2010 fece 60 morti e 3 mld di euro di danni). Il Nord-Ovest francese è stato in allerta per tutto gennaio, il Sud-Ovest ha vissuto due settimane attanagliato da tre piene di media intensità della Garonne con un villaggio, Idron, che non è stato spazzato via dalla carta per miracolo (qui** articolo con video girato da un drone), addirittura al scorsa settimana in allerta rossa per la concomitanza tra grandi maree, forte burrasca, inondazioni in seguito ai volumi di pioggia e ondate di piena dovute alla precedente tempesta.
Osservando la lista*** delle tempeste metereologiche francesi, non c’è da star tranquilli…
1900-1950… 1 tempesta
1950-2000… 7 tempeste
2000-2014… 13 tempeste
Solo per la stagione invernale in corso siamo a otto tempeste (diciamo che sono il corrispettivo di uragani di grado 1 o
2). Sintetizzando, ormai in un mese si scatena l’energia che un secolo fa era diluita su dieci anni.
Va male. Molto male.
Questo accade con un aumento delle temperature medie di 1,5°C su un secolo****.
Il problema è che di questi 1,5°C supplementari la Francia ne ha presi 0,7 solamente negli ultimi 20 anni. 6 delle dieci annate più calde dal 1900 ad oggi sono state registrate dopo il 2000.
Ovviamente i giornali ed il governo francese parlano (urlano!) da due mesi esclusivamente di
– antisemitismo
– omofobia
– calcio e rugby
– inserimento dell’educazione sessuale dalla scuola materna
– etc.
Bocca, pene, ano, piedi… Ecco dove è concentrata tutta l’attenzione delle nostre società post-industriali.
Il cervello? Inutile orpello sostituito da smartfoni assemblati da schiavi.
Fonte: http://petrolitico.blogspot.it/
Link: http://petrolitico.blogspot.it/2014/02/francia-il-cambiamento-climatico-fa.html
5.03.2014
*link : http://www.ouest-france.fr/meteo-record-historique-de-douceur-egale-en-janvier-1904872
**link : http://www.larepubliquedespyrenees.fr/2014/01/26/idron-bizanos-les-inondations-filmees-par-un-drone,1176247.php
*** Emmanuel Garnier, storico del clima; Université de Caen/CNRS ; link : http://www.crhq.cnrs.fr/_index.php?page=biblio/G/Garnier-E-pub
****link : http://www.faire-territoire.fr/2012/20120801_evolution_temperature_france.php