A CURA DI URUKNET
Come i nostri lettori ben sanno, il 24 aprile 2008, google.news ha smesso, per la quarta volta, di indicizzare uruknet: le volte precedenti google.news aveva ripreso l’indicizzazione a seguito di numerose lettere di protesta da parte dei nostri lettori, ma l’ultima volta non c’è stato nulla da fare. In un primo momento google.news non aveva neppure risposto alle nostre email, e alla fine, dopo una decina di giorni , ha replicato con una serie di menzogne. Il team di google ha affermato che vi erano state rimostranze contro il nostro sito (senza specificare le ragioni di tale presunte rimostranze) e che pertanto lo avevano rianalizzato (per la quarta volta!) e avevano deciso di escluderlo, in quanto google.news non indicizza news aggregators e uruknet non pubblicava alcun articolo originale.
Entrambe le affermazioni erano platealmente false: la maggior parte dei siti indicizzati da google news sono proprio news aggregators, e come chiunque può constatare, uruknet pubblica quotidianamente anche diversi articoli originali. Aggiungiamo che in occasione della precendente esclusione di uruknet, il team di google, prima di riprendere a indicizzarlo, aveva dato motivazioni del tutto diverse, e altrettanto surreali, per giustificare la rimozione del nostro sito.
Quando abbiamo fatto presente al team di google che su google.news risultavano indicizzati decine e decine di news aggregators, alcuni dei quali addirittura pubblicavano (con il link alla fonte) articoli originali di uruknet, google.news ci ha invitato alla delazione, esortandoci a segnalare i siti che secondo noi venivano indebitamente indicizzati, quasi che noi avessimo chiesto la cancellazione di altri siti e non la reindicizzazione del nostro. A questo punto ovviamente lo scambio di email con il team di google si è chiuso, vista l’inutilità dello stesso e il livello di bassezza a cui google era arrivato.
Ma la censura di google contro uruknet non si è fermata qui: successivamente anche google.com ha iniziato a cancellare articoli di uruknet precedentemente indicizzati: per quanto possa apparire inverosimile, sembra che qualcuno cancelli manualmente, in certi casi dopo poche ore, articoli di uruknet indicizzati da google. Attualmente, google.com indicizza 7,000 pagine di uruknet.info contro le 130,255 indicizzate da yahoo ( e 1,630 pagine del mirroring uruknet.de contro le 23,278 indicizzate da yahoo ).
Addirittura, abbiamo constatato che la posta di google ha blacklistato il nome di uruknet: quando abbiamo ripetutamente, e inutilmente, provato a iscrivere uruknet fra i blog infatti non abbiamo neppure ricevuto la usuale risposta automatica.
A questo punto avevamo la certezza che “qualcuno” aveva richiesto a google di effettuare una censura totale su uruknet: le poche pagine indicizzate ancora da google.com servivano semplicemente a mascherarla e a non renderla immediatamente evidente a un qualsiasi utente.
Occorreva però averne la prova, e ce la siamo procurati facilmente: abbiamo predisposto due nuovi siti, uno in italiano e l’altro in inglese rispettivamentre Notizie dal Medio Oriente
e News from Middle East, che in realtà sono cloni perfetti di uruknet, con solo alcuni cambiamenti grafici, e addirittura li abbiamo messi sul medesimo server su cui si trova uruknet. Poi abbiamo richiesto l’indicizzazione a google.news e, dopo che questi ha analizzato i siti, l’abbiamo ottenuta immediatamente senza il benchè minimo problema.
Dunque tutte le miserabli scuse addotte da google.news per aver delistato uruknet erano, come era evidente sin dal primo momento, menzogne inventate sul momento per tentare di giustificare un’operazione censoria ovviamente sollecitata da chi non gradiva il nostro sito. E’ bastato cambiare il nome al sito, lasciando immutato il contenuto e la forma dello stesso, e immediatemente ogni problema è svanito.
E’ facile prevedere che prima o poi il team di google leggerà questo articolo, e semtterà di indicizzare anche Notizie dal Medio Oriente e News from Middle East, ma naturalmente abbiamo salvato le pagine di google.news in cui vengono riportati centinaia di articoli di News from Middle East e Notizie dal Medio Oriente.
Non ci interessa neppure fare congetture su chi sia stato a chiedere a google di radiare uruknet, anche se non pare troppo difficile ipotizzare da quale ambiente possa essere provenuta la pressione per ottenere censura del nostro sito. Chiunque sia stato, infatti, è ora provato oltre ogni dubbio che google, il principale motore di ricerca mondiale – o almeno alcune persone all’interno del team di google – accetta di censurare siti su richiesta, e poi giustifica maldestramente l’operazione censoria con qualche mezogna inventata sul momento.
E’ chiaro che la gravità estrema di questa questione va ben oltre la de-incizzazione del nostro sito. Nel nostro caso, infatti, la censura senza alcun dubbio è stata dovuta a motivi di ordine politico, ma, visto che questo è il modo di agire di google, è facile immaginare che, se “debitamente” sollecitato, google possa censurare (e verosimilmente abbia già censurato) e, come nel nostro caso, anche blacklistare, siti che risultino sgraditi per qualsiasi altra ragione a chi si sufficientemente potente o importante o comunque abbia adeguati strumenti di pressione. Ovviamente faremo pervenire questo pezzo a tutte le associazioni internet e anti-censura, e nel frattempo chiediamo di comunicarci, all’indirizzo [email protected]> , i casi di censura operati da google, che pubblicheremo sul nostro sito.
Fonte: http://www.uruknet.info/
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10.01.2009