EGITTO: UNA PISTOLA FUMANTE VIRTUALE ?

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DI MAIDHC Ó CATHAIL
DissidentVoice

Il 12 gennaio 2009, il sottosegretario per i Public Diplomacy and Public Affairs James K. Glassman si è unito a un gruppo di bloggers egiziani che si occupano di politica dal Virtual Newsroom della American University al Cairo. È questa la pistola fumante “virtuale” che indica la collusione americana nella seguente espulsione di Hosni Mubarak?

Meno di due mesi prima, Glassman e Jared Cohen dal Policy Planning Staff della segreteria della Clinton, avevano organizzato un pubblico briefing sull’alleanza del Dipartimento di Stato con dieci partners del settore privato – incluso Facebook, Google, MTV, AT&T, Howcast, Access 360 Media —, per dar vita alla Alliance for Youth Movements (AYM). Durante tale briefing, Glassman ha scelto il 6 April Youth Movement egiziano per la menzione speciale, dicendo che qualcuno dei suoi membri sarebbe stato presente al summit giovanile d’inaugurazione della AYM a New York dal 3 al 5 dicembre. Quando gli è stato chiesto rispetto al “rischio di sguinzagliare qui qualcosa che sarebbe poi ritornato per morderlo, in particolare con i nostri alleati,”, Glassman ha risposto: “siamo di grande sostegno dei gruppi a favore della democrazia in tutto il mondo. E, a volte, questo ci pone in conflitto con certi governi.”

Messo sotto pressione da chi interrogava, Glassman ha spiegato: “Ora, dobbiamo lavorare con quei governi. E lasciatemi anche dire solo che c’è una differenza su un piano operazionale tra il pubblico -quello che facciamo nella diplomazia pubblica e ciò che viene spesso fatto nella diplomazia ufficiale. Stiamo comunicando e partecipando a livello pubblico, non a livello dei funzionari. Così sapete, è certamente possibile che questi governi non saranno così felici – rispetto a quello che stiamo facendo, ma è ciò che facciamo nella pubblica diplomazia.”

Dopo che Jared Cohen ha sottolineato che le organizzazioni che si stanno unendo sul web formano “un nuovo tipo di organizzazione della società civile” che finalmente porti ad una “trasformazione”, Glassman ha ammesso che il governo degli Stati Uniti “stava partecipando da lungo tempo a queste organizzazioni della società civile in luoghi come l’Egitto “.

Come ha rivelato Al Jazeera in un suo sguardo dietro le quinte sul colpo di stato non violento egiziano, il Dipartimento di Stato ha sostenuto che lo April 6 Youth Movement aveva davvero giocato un ruolo cruciale nella “trasformazione”, organizzando e dirigendo le proteste che hanno rovesciato l’alleato di un tempo Mubarak. I leaders del 6 April hanno anche ricevuto un training dal Centre for Applied Nonviolent Action and Strategies (CANVAS) con sede a Belgrado, che lavora a stretto contatto con l’International Center for Nonviolent Conflict (ICNC). L’ICNC fu fondato e finanziato interamente da Peter Ackerman, il multi-milionario “teflon guy” delle obbligazioni di rischio, che ha presieduto alla Freedom House fra il 2005 e il 2009. La freedom house è finanziata in parte dal National Endowment for Democracy (NED), gli specialisti del cambio di regime, guidato dai neoconservatori e sponsorizzato dal governo degli stati uniti.

Il 9 aprile 2010, Ackerman ha partecipato ad un evento dal titolo “Cyber-dissidenti e cambiamento politico”, sponsorizzato dal George W. Bush Institute, che Glassman dirige dal 3 settembre 2009. “Ispirato dal profondo impegno del Presidente e dalla Sig.ra Bush per la libertà di tutti i popoli” dichiara il sito web, “il Bush Institute lavora per incoraggiare i dissidenti e i sostenitori della libertà, creando una potente rete per il supporto morale e l’educazione”. Fra i cyber-dissidenti all’evento di Dallas erano presenti Rodrigo Diamanti dal Venezuela; Arash Kamangir, dall’Iran; Oleg Kozlovsky, dalla Russia; Ernesto Hernandez Busto, da Cuba (che vive a Barcelona); Isaac Mao, dalla Cina; e Ahed Alhendi, dalla Siria. Chiaramente, alcune persone sono viste come più meritevoli di altre del sostegno del Sig. e della Sig.ra Bush per la pace.

Nel 2007, Glassman è diventato il presidente del Broadcasting Board of Governors (BBG), una agenzia governativa degli Stati Uniti che fornisce propaganda al pubblico oltre oceano attraverso Voice of America, Radio Free Europe/Radio Liberty, la Middle East Broadcasting Networks (Alhurra TV e Radio Sawa), Radio Free Asia, e l’Office of Cuba Brodcasting (Radio e Tv Marti). Norman J. Pattiz, il “padre fondatore” di Radio Sawa, che è sempre più popolare in Egitto, siede nel consiglio d’amministrazione della BBG. Pattiz è anche nel consiglio nazionale del Israel Policy Forum, che è “impegnato per una forte e duratura relazione tra Stati Uniti ed Israele e per la promozione degli interessi condivisi di Stati Uniti ed Israele”. Il suo Israeli Advisory Council comprende figure di spicco dell’establishment militare e dall’intelligence, soprattutto David Kimche, che fu descritto una volta come “la spia di punta di Israele ed aspirante capo del Mossad”. Secondo un profilo del Washington Report, “l’uomo con la valigia”, come Kimche divenne noto per i colleghi in Israele, sarebbe comparso in un paese africano un giorno o due prima di un grave colpo di stato, e avrebbe lasciato una settimana dopo che il nuovo regime aveva stabilmente il controllo, spesso con l’aiuto delle squadre di sicurezza israeliane.”

Prima del suo coinvolgimento con la “promozione della democrazia”, Glassman era un membro residente all’American Enterprise Institute, la fabbrica di propaganda neoconservatrice, che incoraggiò il concetto di una “guerra globale al terrore”, in primo luogo per promuovere l’interesse nazionale di Israele. Nel frattempo, ha fondato The American, un magazine di idee per leaders nel mondo degli affari, ed è stato il suo caporedattore dal 2005 al 2007. Evidentemente, i padroni neocon di Glassman non erano stati scoraggiati dalla sua poco invidiabile documentazione degli spostamenti finanziari. Nel suo libro del 1999 Dow 36,000, scritto brevemente prima dell’esplosione della bolla dot-com, aveva predetto che il Dow Jones Industrial Average sarebbe aumentato fino a 36,000 in pochi anni. Commentando l’isteria che aveva indotto la deregulation che indusse la crisi finanziaria nove anni dopo, Ralph Nader scelse il bestseller di Glassman, scherzando sul fatto che lo avrebbe rispedito a Glassman con uno degli zero mancanti.

Speriamo che gli attivisti egiziani che hanno fiducia nella “pubblica diplomazia” di Glassman non abbiano in serbo un analogo brusco risveglio.

Titolo originale: “Egypt: A Virtual Smoking Gun?”

Fonte: http://dissidentvoice.org/
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07.03.2011

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di FRANCESCO N.

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