La redazione non esercita un filtro sui commenti dei lettori, a meno di segnalazioni riguardo contenuti che violino le regole.

Precisa che gli unici proprietari e responsabili dei commenti sono gli autori degli stessi e che in nessun caso comedonchisciotte.org potrà essere considerato responsabile per commenti lesivi dei diritti di terzi.

La redazione informa che verranno immediatamente rimossi:

Messaggi che entrano automaticamente in coda di moderazione per essere approvati prima di pubblicarli o vengono sospesi dopo la pubblicazione:

Nota: se un commento entra in coda di moderazione (e quindi non appare immediatamente sul sito), è inutile e dannoso inviare di nuovo lo stesso commento, magari modificando qualcosa, perché, in questo caso, il sistema classifica l’utente come spammer e non mostra più nessun commento di quell’utente.
Quindi, cosa si deve fare quando un commento entra in coda di moderazione? bisogna solo aspettare che un moderatore veda il commento e lo approvi, non ci sono altre operazioni da fare, se non attendere.

Per qualsiasi informazione o comunicazione in merito, scrivere alla redazione dal modulo nella pagina dei Contatti

Una persona può avere un solo account utente registrato nel sito.

Commentare con utenti diversi è una pratica da trolls e vengono immediatamente bannati tutti gli utenti afferenti ad un’unica entità, senza preavviso.

SANZIONI IN CASO DI VIOLAZIONE DEL REGOLAMENTO STABILITE DALLA REDAZIONE CDC:

1) Primo avviso da parte del moderatore (in rappresentanza della redazione) e cancellazione del commento.

2) Secondo avviso da parte del moderatore (in rappresentanza della redazione) e conseguente ammonizione: l’account del commentatore verrà sospeso temporaneamente per 72 ore previo avviso individuale

3) Terzo avviso da parte del moderatore (in rappresentanza della redazione) e conseguente blocco dell’account con l’impossibilità permanente di accedere al portale web

Consigliamo caldamente di leggere anche la pagina delle F.A.Q. le domande frequenti e la nostra Netiquette

La Redazione

 

I piu' letti degli ultimi 30 giorni

E BRAVA LIANA

blank
A cura di Davide
Il 5 Dicembre 2012
152 Views
152 Views
blank

DI CARLO BERTANI
carlobertani.blogspot.it

Sapevamo di liane sulle quali volava Tarzan, con Jane che lo aspettava e cucinava lo stufato di rinoceronte mentre Cita schiamazzava per avvertire di nuovi pericoli, sempre fra una liana e l’altra. Questa era la legge della jungla: mille pericoli in agguato.

La nostra Liana, invece, è una persona ed è una giornalista di Repubblica: Liana Milella, cronista giudiziario del quotidiano di De Benedetti, la quale quando avverte pericoli non schiamazza come Cita, bensì scrive.

E, appena emanata la sentenza della Consulta che ordina di distruggere le intercettazioni telefoniche Mancino-Napolitano, non schiamazza, starnazza un telegrafico post che riportiamo integralmente dal titolo – più che esplicativo – “E adesso distruggere subito” – che ci fa venire in mente solo Torquemada:

“Sarebbe sbagliato se la procura di Palermo, dopo la decisione della Consulta, attendesse ancora. Il passo obbligato adesso è uno solo, nel rispetto dovuto tra istituzioni. Chiedere al gip, nel giro di poche ore, di distruggere le telefonate di Napolitano con Mancino. Sarebbe un errore, un atto di arroganza, attendere le motivazioni della sentenza. Nelle poche righe del comunicato della Corte c’è già tutto quello che i pm dell’inchiesta Stato-mafia devono sapere.” (1)

Finito: tutto qui. Manca solo, al termine, il classico “capito mi hai”? per farlo diventare un avvertimento in stile mafioso. Da parte di Liana Milella.

Ora, che i magistrati di Palermo non conoscano la legge mi sembra un’accusa un poco eccessiva: sanno benissimo – a parte ricorsi in sede europea – che le sentenze della Corte Costituzionale si rispettano.

Il problema, allora, si sposta dalle parti della Corte Costituzionale, la quale – col trascorrere degli anni – s’è trasformata sempre di più in una Corte “Presidenziale” e “Governativa”.

Ci viene in soccorso, per introdurre il dubbio, un articolo (2) comparso sul Fatto Quotidiano e passato subito nel dimenticatoio, nel tritacarne della carta stampata per il quale la notizia dell’uomo che morde un cane scaccia quella del cane che morde l’uomo.

La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo si lagna per l’alto numero dei casi presentati dall’Italia (quasi il 10%!) sul totale dell’area OCSE: siamo in testa, seguiti da Turchia e Russia le quali, però, ci sopravanzano per il cumulo delle multe.

Si tenga presente che il ricorso in sede europea è possibile solo quando sono stati esauriti tutti i ricorsi in sede nazionale: in pratica, sono tutti ricorsi contro sentenze della Consulta e, in minor numero (giacché il ricorso alla Consulta è spesso promosso da avvocati e magistrati, per opposte ragioni) dalla Cassazione.

Note sono le sentenze su Rete4 e su Europa7 – che l’Italia non applica, continuando a pagare sanzioni – meno note altre, come la “sentenza Agrati” (personale scolastico) nella quale, in un paio di paginette, i magistrati europei quasi irridono ben due (!) chilometriche sentenze della nostra Corte Costituzionale, affermando che il “re è nudo”: le sentenze – spiegano i giudici europei senza mezzi termini – sono state redatte in quel modo ampolloso e confuso per una sola ragione, ossia per dare ragione ai vari governi ed impedire i giusti rimborsi.

Ma torniamo all’attuale sentenza: a meno che Mancino telefonasse per dare a Napolitano la ricetta degli arancini siciliani, lì si parlava di mafia, di trattativa stato-mafia la quale, non dimentichiamo, ha lasciato sul terreno due eroici magistrati, Falcone e Borsellino. Più Livatino e tutti gli altri.

I magistrati italiani sono “usa e getta”? Se non lo sono li “gettiamo” in un pilastro di cemento oppure li disintegriamo con l’esplosivo?

Vede, Milella, se lo Stato italiano fosse prodigo di risposte sulla lotta alla mafia, sui suoi contatti (il cosiddetto “terzo livello”), sulle modalità d’esecuzione dei suoi affari, su chi è “a servizio” e chi, invece, rischia la pelle, potremmo concludere che bene ha fatto la Consulta ad impedire un conflitto istituzionale.

Così non è, siamo chiari. Al punto che – per evitare le “talpe” – Falcone e Borsellino si rinchiusero per mesi alla fortezza dell’Asinara, lontani da tutto e da tutti per preparare l’istruttoria di un importante processo di mafia. Senza essere “sparati” prima: sapevano che sarebbe successo dopo.

Per gli italiani, questa sentenza ha il sapore della “sabbia”, ossia di quella sabbia che fu gettata (e continua ad esserlo) su mille inchieste: ricorda come veniva chiamata la Procura romana? “Il porto delle nebbie”.

In tempi nei quali le cosche stanno impadronendosi sempre di più degli appalti, entrano nelle amministrazioni, controllano il territorio al Nord quasi come al Sud e infarciscono le amministrazioni di loro uomini, non sarebbe stato più produttivo mostrare le carte?

O non c’è nulla, e quindi Re Giorgio (l’appellativo non è mio, è del New York Times) potrebbe tranquillamente mostrarlo agli italiani, magari spiegando cosa è successo, oppure c’è qualcosa: allora – in una vera democrazia – Napolitano, Mancino, Martelli e chi altro è coinvolto dovrebbero portare loro stessi quelle intercettazioni ai magistrati, insieme alle dimissioni da qualsiasi carica istituzionale.

Ci sarebbero ancora da dire due parole sul suo giornale e su chi e che cosa rappresenta: basta appoggiare il “salasso-Monti” e si sacrifica anche l’antimafia? Beh, allora vale anche qual che disse l’ex ministro Lunardi: “Con la mafia si deve convivere.” Che pena, per lei e per i bravi giornalisti di “Repubblica”, ridotti a dei pennivendoli schiavi del pensiero dominante e uniformato, urbi et orbis, nel nome del saccheggio della popolazione.

Concludiamo con la nota locuzione di Falcone, che ricordava i troppi “professionisti dell’antimafia”. Capito mi hai, Milella?

Carlo Bertani
Fonte: http://carlobertani.blogspot.it
Link: http://carlobertani.blogspot.it/2012/12/e-brava-liana.html
5.12.2012

NOTE

(1) Fonte: http://milella.blogautore.repubblica.it/2012/12/04/e-adesso-distruggere-subito/?ref=HREA-1  

(2) Vedi : http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/04/12/giustizia-italia-prima-casi-pendenti-alla-corte-europea-diritti-delluomo/204046/  

ISCRIVETEVI AI NOSTRI CANALI
CANALE YOUTUBE: https://www.youtube.com/@ComeDonChisciotte2003
CANALE RUMBLE: https://rumble.com/user/comedonchisciotte
CANALE ODYSEE: https://odysee.com/@ComeDonChisciotte2003

CANALI UFFICIALI TELEGRAM:
Principale - https://t.me/comedonchisciotteorg
Notizie - https://t.me/comedonchisciotte_notizie
Salute - https://t.me/CDCPiuSalute
Video - https://t.me/comedonchisciotte_video

CANALE UFFICIALE WHATSAPP:
Principale - ComeDonChisciotte.org

Notifica di
23 Commenti
vecchi
nuovi più votati
Inline Feedbacks
View all comments

FORUM DEI LETTORI

RSS Come Don Chisciotte Forum – Argomenti recenti

  • Pre e Post Patriarcato. 11 Dicembre 2024
    Prima dell'avvento del patriarcato. Dopo l'avvento del patriarcato.
    Esquivèl
  • La scommessa: geostrategia 10 Dicembre 2024
    Se abbiamo finito gli svarionamenti, alla "abbiamo vinto abbiamo perso", per questa prima "tranche" di degustazioni al massacro inutle di poveracci (al solito) potremmo forse farci la domand...
    GioCo
  • Al Jolani vero muslim ? Per niente. 10 Dicembre 2024
    Qualche dubbio dopo Al Baghdadi, criptojewish criminale tanto quanto i suoi tagliagole, mi era venuto. Adesso qualche indizio a conferma che Abu Mohammed Al Jawlani ( Al Jolani ) sia in rea...
    oriundo2006
  • Articolo del 2020: Tutti i rischi del deposito ENI di Calenzano (oggi 2 morti, 3 dispersi, 9 feriti n.d.r. ) 9 Dicembre 2024
    Tutti i rischi del deposito ENI di Calenzano DiGian Luca Garetti/Lascia un commento/3 Novembre 2020 Abbiamo intervistato Maurizio Marchi della sezione di Medicina Democrati...
    marcopa
  • Eppure... 8 Dicembre 2024
    La morte, da noi in occidente forse il timore più grande, di certo abbiamo un atteggiamento ipocrita, falsamente feticista, dove la "Signora in Nero" comanda su tutto e su tutti. La realtà ...
    GioCo
1 / 146 Pagine


blank