FONTE: ZEROHEDGE.COM
Non sarebbe sorprendente vista la loro posizione ufficiale sulla Siria e il desiderio del loro esercito di assumere un ruolo di maggiore spicco negli affari internazionali
Lo scorso giovedì ci stavamo chiedendo se la Cina fosse sul punto di unirsi alla Russia e all’Iran nell’appoggiare il regime di Assad in Siria.
Il nostro interesse si è risvegliato quando l’Al-Masdar pro Assad (citando un “esperto ufficiale” del SAA che preferisce restare anonimo) pare abbia riferito di “personale e mezzi aerei” cinesi erano attesi nel giro di qualche settimana. Questa a prima vista potrebbe sembrare come qualcosa che salta un po’ fuori dal nulla.
Ma chiunque abbia seguito lo svolgimento del conflitto e che ne sappia abbastanza degli equilibri di potere globali è al corrente del fatto che già da un po’ Pechino ha espresso apertamente supporto a Damasco, in maniera particolarmente evidente quando ha votato, di concerto con la Russia, per porre un veto su una risoluzione del Consiglio di Sicurezza ONU la quale intendeva portare la decisione riguardo al conflitto Siriano presso il tribunale dell’Aja.
Ecco che cosa ha dichiarato la Cina all’incontro del 22 Maggio 2014:
“E’ da qualche tempo che il Consiglio di Sicurezza ha ottenuto e mantenuto unità e coordinamento sulla questione Siriana, grazie agli sforzi dei membri del Consiglio, Cina inclusa, per dare risposte alle maggiori preoccupazioni di ciascuna delle parti in causa”
“In questo momento notiamo che si stanno presentando ampie differenze di vedute tra le parti riguardo alla formulazione di una risoluzione. Ciononostante riteniamo che sia importante continuare nelle consultazioni piuttosto che forzare un voto sulla risoluzione conclusiva a questo stadio. Questo preserverà l’unità del Consiglio evitando di mettere a repentaglio la coordinazione e la cooperazione su questioni quali, su tutte, la Siria, ed ogni altra questione di primo piano”.
“Sfortunatamente il suggerimento Cinese è finito inascoltato; la Cina allora ha votato contro la proposta di risoluzione”.
In altre parole la Cina ha visto come stavano le cose e non è sembrata affatto compiaciuta della direzione che stavano prendendo. Poco più di un anno dopo e Mosca ha già detto stop alla strategia di usare gruppi estremisti Sunniti per destabilizzare Assad e considerando quello che sappiamo per certo sugli sforzi di Pechino per mettere in mostra la crescente capacità bellica Cinese, non sarebbe poi così sorprendente vedere l’ “Armata di Liberazione popolare” fare apparizione a Latakia a sua volta.
Di sicuro, i media Russi riportano che secondo il Senatore Russo Igor Morozov Pechino ha già deciso di prendere parte alla battaglia. Da Pravda.ru:
“Secondo il Senatore Russo Igor Morozov Pechino avrebbe già deciso di prendere parte alla lotta all’ISIS e già inviato vascelli alla volta delle coste Siriane”.
“Igor Morozov, membro del Comitato per gli affari Internazionali della Federazione Russa ha sostenuto, rispetto all’inizio delle operazioni Cinesi contro i terroristi dell’ISIS: “E’ ormai noto che la Cina sta prendendo parte alle nostre operazioni militari congiunte in Siria, un incrociatore Cinese è già nelle acque del Mediterraneo, e una portaerei è al seguito”. Secondo quanto dichiarato da Morozov.
“Secondo lui l’Iran potrebbe unirsi molto presto all’operazione Russa contro i terroristi IS, tramite Hezbollah. Vediamo come la coalizione Russa nella regione guadagna sempre più terreno e la cosa più logica per gli USA sarebbe entrare anch’essi nella coalizione. Nonostante le vedute di Mosca e Washington sulla risoluzione del conflitto Siriano siano diverse, la scarsa efficacia dimostrata dalla coalizione a guida USA contro i terroristi è cosa ovvia. Gli islamisti hanno continuato a rafforzare le loro posizioni”.
“Come ha dichiarato Leonid Krutakov in una intervista a Pravda.ru il conflitto più intenso che sta avvenendo oggi è quello tra Cina e Stati Uniti. La Russia è libera di appoggiare chi preferisce, crede l’esperto, e questo è un fatto che basta a cambiare l’ordine mondiale per parecchi anni a venire”
E’ chiaro che qui occorre ragionare sulla fonte, ma come abbiamo notato sopra se Pechino intende davvero entrare nei ranghi ciò sarebbe del tutto coerente con la posizione di Pechino sul conflitto siriano nonchè sulle volontà dell’ “Esercito di liberazione popolare” di assumere un ruolo più assertivo negli affari internazionali.
Nel frattempo pare che il già solido “nesso” Russia-Iran che sta cambiando le sorti in Siria sia intenzionato a proseguire la lotta all’ISIS anche in Iraq dal momento che Baghdad ha appena siglato un accordo ufficiale per condividere informazioni di intelligence con Mosca e Teheran. Alla CNN:
“L’Iraq dichiara di aver raggiunto un accordo per condividere le informazioni in suo possesso con Russia, Iran e Siria, accordo finalizzato alla lotta contro i militanti ISIS”.
“L’annuncio, diffuso sabato dall’esercito Iraqeno cita: “la crescente preoccupazione da parte della Russia rispetto a migliaia di terroristi con passaporto Russo che commettono atti criminali arruolati nelle fila dell’ISIS”.
“Le notizie arrivano miste alle preoccupazioni USA rispetto al dispiegamento militare Russo in Siria e sembrerebbero confermare i sospetti Americani rispetto a qualche forma di cooperazione tra Baghdad e Mosca”.
Saremmo proprio disattenti a non notare l’importanza di tutto ciò: l’intera narrazione USA sta cadendo a pezzi mentre Russia e Iran si muovono per trasformare lo scarsamente convincente intervento occidentale per contenere l’ISIS in uno sforzo serio per lo sradicamento definitivo del gruppo terroristico.
Ricordiamo come solo poco più di una settimana fa il comandante delle forze speciali Quds Iraniane, Qassem Soleimani aveva essenzialmente accusato gli Usa, senza mezzi termini, di contunuare a fare sussistere lo Stato Islamico in modo intenzionale, in modo tale da servire all’avanzamento dell’agenda geopolitica di Washington svolgendo il ruolo di elemento destabilizzatore in Siria.
Secondo il Pentagono, la visita di Soleimani in Russia (che, ricordiamo, ha violato una proibizione ai viaggi internazionali sancita dall’ONU e ha fatto infuriare gli oppositori dell’accordo sul nucleare Iraniano) è stato “molto importante” per velocizzare i tempi del, comunque ormai inevitabile, coinvolgimento Russo in Siria.
Tale Soleimani è quello che comanda le brigate di elite Scite che combattono l’ISIS in Iraq. Adesso, pare che in aggiunta alla cooperazione in Siria sia riuscito ad assicurarsi una collaborazione Russo-Iraniana per facilitare anche le operazioni Irachene. Secondo la voce dei repubblicani, Fox News:
“Ufficiali Russi, Siriani e Iraniani hanno stabilito una cellula di coordinamento operativo a Baghdad nei giorni scorsi, nel tentativo di iniziare un lavoro congiunto con le milizie sciite appoggiate dall’Iran, attualmente impegnate a combattere lo Stato Islamico”.
“Fonti dei servizi segreti occidentali affermano che la cellula di coordinamento include Generali Russi di ranghi minori. Gli ufficiali dell’esercito Americano affermano che non è ancora chiaro se al momento il Governo Iracheno sia coinvolto o meno”.
“Descrivendo l’arrivo del personale militare Russo a Baghdad, un ufficiale Americano esperto ha affermato: “stanno arrivando da tutte le parti”.
“Mentre anche gli USA sono impegnati nella lotta contro lo Stato Islamico, l’amministrazione Obama ha espresso preoccupazione riguardo al fatto che il coinvolgimento Russo, quantomeno in Siria, possa avere effetti destabilizzanti”
“Ad ogni modo, Mosca, ha stretto legami con i Governi sia della Siria che dell’Iraq. In Maggio, il Primo Ministro Iracheno Haider-Al-Abadi è volato in visita ufficiale a Mosca per discutere di potenziali trasferimenti di armamenti Russi e sulla condivisione delle capacità di intelligence, nonchè sul miglioramento delle capacità belliche e di mantenimento della sicurezza, secondo una dichiarazione dell’ufficio del Primo Ministro in quella data”.
“Il comandante delle forze speciali Quds Iraniane, Qassem Soleimani è stato avvistato a Baghdad il 22 Settembre. Si è incontrato con milizie sciite appoggiate dall’Iran; i servizi segreti ritengono che si sia incontrato anche con i Russi”.
E qui l’ISW (Institute for the study of war):
Quello che sembrerebbe essere successo è che Vladimir Putin abbia sfruttato sia la lotta all’ISIS che la necessità fondamentale da parte dell’Iran di preservare il bilanciamento di potere esistente nella regione allo scopo di aumentare l’influenza Russa nelle questioni del Medio Oriente, la quale a sua volta contribuisce a garantire futuro e protezione agli interessi della Gazprom.
Grazie alla posizione imbarazzante in cui gli USA si sono andati a cacciare, a forza di allearsi, più o meno segretamente, con vari gruppi estremisti Sunniti, Washington oggi non può fare niente per fermare Putin, a meno che il pubblico non voglia all’improvviso accettare che combattere il gran ritorno della Russia e impedire all’Iran di espandere i suoi interessi siano obiettivi più importanti della lotta al terrorismo.
In parole povere Washington si è messa a giocare una pericolosa partita a scacchi geopolitica, l’ha persa e adesso la aspettano due possibili risultati, comunque catastrofici: 1) Che la Cina stabilisca una presenza in Medio Oriente, di concerto con Russia e Iran. 2) Vedere l’Iraq cadere sotto il controllo delle forze Quds e così, indirettamente, sotto il controllo dell’esercito Russo.
Fonte: http://russia-insider.com
Link: http://russia-insider.com/en/politics/us-ropes-china-join-russian-military-syria/ri9996
28.09.2015
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di CONZI
Pubblicato originariamente su Zero Hedge