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DILETTANTI ALLO SBARAGLIO: I RETROSCENA DELLA TRATTATIVA GRECIA-EUROGRUPPO

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A cura di Davide
Il 4 Marzo 2015
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DI SHAW TULLY

fortune.com

“Vedere dal vivo il dilettantismo del”Eurogruppo nelle trattative, è stato per me una rivelazione”. Intervista a James K. Galbraith*, professore presso il Lyndon B. Johnson School of Public Affairs, University of Texas

L’economista James Galbraith, ha partecipato, come consulente, questa settimana (a metà febbraio, ndr), con il ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis, ai negoziati tra Grecia ed Eurogruppo. E’ stato intervistato da Shawn Tully per la rivista Fortune per condividere le proprie esperienze “dal di dentro”.

Il destino della Grecia è nelle mani di Angela Merkel ?

Uno degli economisti attualmente più importanti, stretto collaboratore del ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis dice che l’ostacolo fondamentale che ha attraversato sul perscorso per un compromesso è stata la grande divisione registrata all’interno del governo tedesco, con un gruppo che chiedeva la piena adesione della Grecia agli impegni precedenti, e un’altro invece, molto potente, a favore di un compromesso.

“Tutto dipende dalla Merkel,” dice James Galbraith, che a metà febbraio ha trascorso sette giorni con Varoufakis a Bruxelles e Atene.

“Abbiamo sentito il ministro delle finanze della Merkel, con un atteggiamento negativo, e il vice cancelliere differentemente, che voleva il dialogo. Chi non abbiamo sentito invece è stata la Merkel. Sappiamo che non vuole parlare, se non è strettamente indispensabile. Fanno il più possibile i duri, poi fanno una concessione all’ultimo minuto, per evitare di doverne fare due”.

Galbraith riassume con una questione il dilemma-Merkel (e la speranza migliore per il raggiungimento di un accordo):

“La Merkel vuole essere la persona che presiederà la rottura della zona euro?”

E’ difficile immaginare una coppia più diversa da quella formata da Galbraith e Varoufakis. Il primo è il figlio del leggendario economista John Kenneth Galbraith educato ad Harvard, Yale e Cambridge. Varoufakis è un agit-prop che indossa trench di pelle e scargianti camicie blu negli incontri con le conservatrici élite europee e cavalca moto di grossa cilindrata per rilassarsi. Tuttavia, come i colleghi presso l’Università del Texas a Austin, non hanno solo lavorato insieme instaurando un’amicizia personale, ma sono diventati intellettualmente anime gemelle, arrivando a co-scrivere nel 2013 -insieme all’economista britannico Stuart Holland- un opuscolo sulla risoluzione del crisi dell’Eurozona sostenendo il bisogno di sostituire gran parte del debito sovrano delle nazioni in difficoltà con delle obbligazioni a basso interesse super-garantiti dal sostegno della BCE. Chiaramente le idee di Galbraith hanno aiutato a dare forma alla controversa campagna di Varoufakis per mettere “fine” all’austerità in Grecia e proteggere il pubblico impiego e le pensioni dei Greci.

Lavorando in questi giorni fianco a fianco con Varoufakis, Galbraith ha avuto occasione di vedere “dal di dentro” le caotiche manovre dell’Eurogruppo che ha riunito i ministri delle finanze europei, riunioni che si sono tenute lo scorso 16 febbraio a Bruxelles.

“Mi trovavo con i team tecnici, tra l’11 e il 17 febbraio, compresa la riunione di Bruxelles. Ero nella “sala caldaie” e accompagnavo il team di lavoro greco. “

Nel conclave dell’Eurogruppo, Pierre Moscovici il commissario europeo per gli Affari economici e finanziari, ha introdotto a Varoufakis una bozza del progetto che avrebbe permesso alla Grecia di chiedere una proroga del contratto di finanziamento che garantendogli tempo per discutere di un nuovo programma di crescita per la Grecia. Come ha detto Varoufakis nella conferenza stampa dopo la riunione, era pronto a firmare la dichiarazione Moscovici, che ha elogiato come “uno splendido documento” e di un “vero punto di rottura”.

Ma il capo dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, stava sviluppando un proprio documento:

“Yanis ha detto: ‘Ho un testo’. E Dijesselbloem ha detto: ‘No, il testo è questo’ “.

Galbraith e il team gtrec hanno cercato allora di combinare le parti dei due progetti, al fine di produrre un documento accettabile per entrambe le parti:

“Mi sono dedicato poi, insieme ad altri, per unire le due bozze [di Moscovici e di Dijeselbloem] cercando di ottenere un testo che potesse essere firmato. Non ci è voluto più di mezz’ora per farlo. “

Ma poi, secondo la testimonianza di Galbraith, il ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schäuble, ha chiuso l’incontro. “Disse no'” all’elaborazione di una dichiarazione congiunta come preludio a un compromesso, dice Galbraith.

Per Galbraith, la mancanza di coordinamento dalla parte europea è stata stupefacente:

“Io sono un veterano dello staff di esperti del Congresso degli Stati Uniti. Vedere funzionare un organo istituzionale ufficiale con così tanta disaccordo e così in modo ad hoc, osservare in diretta l’Eurogruppo e il suo modo incompetente di fare le cose, è stata una rivelazione per me “.

Il 18 febbraio, Varoufakis ha presentato una richiesta formale di proroga del contratto di prestito con l’Eurogruppo. Ancora una volta, le risposte divergenti hanno lasciato stupito Galbraith:

“Jean-Claude Juncker [presidente della Commissione europea], disse che era un buon punto di partenza.”

Galbraith fa anche notare che il vice ministro degli esteri tedesco Sigmar Gabriel diceva che la lettera sulla estensione del prestito era “un punto di partenza” per le trattative. Ma Schäuble ha smentito Gabriel, disdegnando la richiesta come “una posizione inconsistente.”

«Mi hanno fatto strabuzzare gli occhi con questo spettacolo”, afferma Galbraith. “È la Germania! Il governo più potente in Europa! “.

Per Galbraith, le divisioni interne della Germania, e delle nazioni, hanno messo in chiaro che i leader europei sono cattivi negoziatori:

“Hanno fatto l’errore di lasciare chiaro agli occhi di Yanis che stavano giocando una partita difficile, ma l’hanno giocata male, se giudichiamo le cose dal punto di vista della competenza politica più semplice.”

Galbraith respinge con enfasi l’idea che la posizione greca fosse confusa:

“Credo che gli europei vogliano far finta che sia confusa, ma la confusione esiste solo nelle loro menti, non nella posizione greca.”

Per Varoufakis e Galbraith, la mala politica incrocia la sensatezza economica:

“I giocatori-istituzionali del FMI, la Commissione europea e il BCE- sono stati costruttivi. Ma i creditori, i giocatori attivi, sono i ministri delle finanze, e questi sono divisi e ostili”.

Nel campo delle opinioni radicalmente opposte troviamo la Spagna, il Portogallo e la Finlandia:

“I loro leader politici si trovano ad affrontare processi elettorali e opposizione crescente. Sono terrorizzati dalla prospettiva che le loro opposizioni politiche traggano profitto dalla posizione greca. “

Così la sopravvivenza politica del proprio ruolo è per loro più significativa della salvezza della zona euro.

Per rompere l’impasse verrà probabilmente richiesto l’intervento dell’unico leader abbastanza potente per contrastare queste cattive manovre politiche: Angela Merkel.

In tutto questo terribile pasticcio, l’ammirazione di Galbraith per l’amico Varoufakis non ha fatto che crescere. Anche se molti dicono che il suo guardaroba kitsch e le dichiarazioni provocatorie di Varoufakis -osservando, ad esempio, che l’accordo di riforme era l’equivalente finanziario della tortura del “sottomarino” (1) – generano ostilità nell’establishment finanziario europeo, Galbraith sostiene, invece, che i ministri delle finanze dovrebbero accoglierlo come un uccello raro che osa dire la verità e nient’altro che la verità:

“La sua onestà intellettuale, la chiarezza mentale, l’erudizione, sono cose del tutto inusuali in ambienti europei. E sono certo che, quando si trovano di fronte a lui per la prima volta hanno sperimentato una sorta di shock. “

Come esempio dell’onestà senza macchia, Varoufakis cita l’osservazion
e del suo amico, secondo il quale, tra tutti quelli con cui ha negoziato, Schäuble, il suo avversario più duro, sarebbe “l’unico nel quale ha trovato una certa sostanza intellettuale” .

Dopo le esperienze deprimenti di Bruxelles, Galbraith ha trovato ad Atene un ambiente esultante:

“Da tre a sei mesi fa, Atene risultava senz’altro deprimente. Ora ha operato un radicale cambiamento di umore; il senso di orgoglio è stato restaurato. “

E nessuno simboleggia questo nuovo ottimismo come Varoufakis:

“Camminavamo insieme dal Ministero al Parlamento. Tutta un’esperienza! Le persone che erano in macchina, abbassavano i finestrini per stringergli la mano, gli autisti degli autobus fermandosi per salutare, cammina circondato da ragazzi per le strade “.

Varoufakis si è anche fermato cinque minuti per sostenere calorosamente, una donna delle pulizie in cerca di lavoro:

“Si tratta di una star popolare come lo stesso Alexis Tsipras.”

Riuscirà Varoufakis a tenere la Grecia nell’euro, ma a costo di far cadere il programma per la crescita che ha portato a questo governo di sinistra al potere?

Galbraith «È impossibile. Egli è in sella alla sua moto di grossa cilindrata ed è un buon conduttore. Ha accettato la sua posizione con un sorriso a trentadue denti. Vuole realizzare le sue idee. “

I ministri delle finanze europei non hanno mai conosciuto niente di simile a Varoufakis. E la Merkel dovrà decidere nei prossimi giorni se scendere a compromessi con qualcuno considerato così radicale e trasgressivo è davvero un’opzione per lei. Ciò che c’è in gioco è il futuro dell’euro.

Fonte: www.sinpermiso.info

Link: http://www.sinpermiso.info/textos/index.php?id=7766

22.02.2015

1) http://es.wikipedia.org/wiki/Submarino_%28tortura%29

Traduzione dallo spagnolo per www.comedonchisciotte.org a cura di TORITO

* James K. Galbraith è professore presso il Lyndon B. Johnson School of Public Affairs presso l’Università del Texas (Austin). Tra i suoi libri recenti, la disuguaglianza e instabilità: A Study of the World Economy Poco prima della Grande Crisi (2012) e The End of Normal: La Grande Crisi e il futuro della crescita (2014). E ‘coautore di Yanis Varoufakis e Stuart Holland di modesta proposta per l’uscita della crisi dell’Eurozona (2013).

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