DI SUSAN GEORGE
Counter Currents
Immaginate che il mondo sia governato
da cerchi concentrici o da sfere di potere, dove la più potente
è quella esterna. Oggi il cerchio interno è la trascurata
biosfera. Dobbiamo ribaltare questo paradigma. La biosfera deve venire
per prima.
Siamo nel mezzo di una grave crisi
di disuguaglianza. La ricchezza in Europa e specialmente negli Stati
Uniti non è stata così mal distribuita dagli anni ’20 o ’30. Gli “indignados” hanno assolutamente ragione a
identificarsi come il “99%”: loro hanno compreso che l’1%
ha aumentato enormemente la propria ricchezza, mentre tutti gli altri
la stanno perdendo.
Dal mio punto di vista, la crisi più
seria è quella di cui se ne parla di meno: il riscaldamento globale
e il cambiamento climatico. La crisi climatica avrà i suoi peggiori
effetti sulla civiltà e farà apparire le nostre preoccupazioni finanziarie
banali al confronto.
Fatemi spiegare con un’immagine. Immaginate
che il mondo sia governato da cerchi concentrici o sfere di potere,dove
la più potente è quella esterna. Oggi, il cerchio con più potere,
quello con la maggiore influenza sulla nostra vita, è la finanza. La
finanza globale sta letteralmente governando il mondo: guardate quanti
soldi hanno ricevuto le banche dai governi, vale a dire dai contribuenti,
voi ed io.
Un recente rapporto della Federal
Reserve ha calcolato l’importo che la stessa Fed ha speso
per salvare le banche: 16 trilioni di dollari. Questo escludendo quello
che britannici, tedeschi, Francesi, italiani e gli altri hanno speso
per le loro banche. Non ho a disposizione i dati completi. Immaginate
che ogni dollaro speso dalla Fed per salvare le banche sia un
secondo sul vostro orologio, 16000 miliardi di secondi sono più di
500.000 anni.
Le banche hanno speso somme enormi
in attività di lobby, per fare in modo che i governanti
eliminassero le restrizioni alle loro attività. Questa deregolamentazione
ha dato un grande contributo alla crisi, le banche si sono prese grandi
rischi con i nostri soldi. Dal loro punto di vista non c’è stato nulla
di sbagliato: erano “troppo grandi per fallire” e sapevano
che i governi sarebbero dovuti intervenire per salvarle in caso di collasso.
Hanno anche concesso prestiti enormi, spesso prendendosi rischi di anche
30/40 dollari su ogni dollaro realmente in loro possesso. Ma sono state
salvate senza condizioni. Non hanno dovuto fare nessun cambiamento e
continuano a essere troppo grandi per fallire.
Quindi la finanza è senza dubbio
il nostro cerchio più potente, quello più esterno. Il cerchio del
potere successivo è l’economia reale dove sono le persone vere a investire,
produrre, distribuire e consumare. Negli Stati Uniti l’economia reale
riceve solo il 20% degli investimenti a disposizione – il resto va direttamente
nel settore finanziario.
Marx basò la sua analisi sull’economia
reale: gli industriali facevano profitti producendo beni reali e servizi,
utilizzando i lavoratori e tenendo per sé il profitto. Oggi non
serve l’economia reale per fare soldi. Infatti, negli ultimi venti anni
si sono potuti fare molti più soldi scommettendo direttamente sui prodotti
finanziari e rivendendo lo stesso prodotto più e più volte.
Il terzo cerchio del potere è
la società, compresi i governanti che obbediscono agli ordini della
finanza e dell’economia. I governanti obbediscono a queste regole, invece
di farsi obbedire dalla finanza e dall’economia così da trarne vantaggi
per la gente.
I sistemi previdenziali come la salute
e l’istruzione si trovano ovunque sotto attacco, anche in Europa, che
si suppone sia il continente più ricco. I governi si sono indebitati
sempre più negli ultimi tre o quattro anni, in gran parte perché tutti
i loro fondi sono stati spesi per il salvataggio delle banche. Ora ci
si aspetta che le persone paghino ancora una volta; la gente ha già
pagato per salvare le banche e ora deve pagare ancora perché il debito
del governo è troppo alto.
L’ ultimo cerchio è l’ambiente,
la biosfera. È molto piccolo rispetto agli alti tre e molti governanti
vedono il suo mantenimento come una specie di lusso che non possono
permettersi. Questo è poco lungimirante e tragico.
Non vi sorprendete quando vi dico che
la soluzione a tutti i nostri problemi è facile da dire, ma estremamente
difficile da realizzare. È la prima volta nella storia dell’uomo che
le persone sono chiamate a realizzare un cambiamento così fondamentale.
Dobbiamo invertire l’ordine dei questi cerchi appena descritti.
La Biosfera deve venire per prima e
deve essere il cerchio più potente, perché è il cerchio più
potente. Non possiamo combattere le leggi della fisica e della chimica
e, se ci provassimo, di sicuro perderemmo. Non ho mai parlato di “salvare
il pianeta” perché si prenderà cura da solo di sé stesso, com’è
stato per quattro miliardi e mezzo di anni. La questione non è se il
pianeta sopravviverà, ma se sopravviveranno gli umani come specie.
La conferenza sul clima a Durban alla fine del mese prossimo sembra
sarà un altro fallimento colossale, come lo sono state quelle di Copenaghen
o Cancun.
Presto sarà troppo tardi, a meno
che non lo sia già. Scienziati assolutamente seri stanno indicando
che le temperature potrebbero incrementare di 4 o 5 gradi Celsius e
che questo decimerebbe letteralmente la popolazione umana. “Decimare”
significa divedere per dieci, e il 10% è quanto ne rimarrebbe. Non
sappiamo sotto quali condizioni ci troveremmo: probabilmente non in
una condizione pacifica.
Il secondo cerchio sarebbe la società,
una società organizzata democraticamente dove i governanti dovrebbero
essere valutati dal proprio popolo e dove la gente dovrebbe essere il
fondamento di ogni autorità. La vera democrazia non è possibile fin
quando i governi governano per conto del sistema finanziario.
Il seguente, il terzo cerchio dovrebbe
essere l’economia reale con forti investimenti nel lavoro, nell’educazione,
nella salute con una larga spesa pubblica, una distribuzione del reddito
e una tassazione molto più equa. Preferisco non dire “socialista/comunista”
o qualsiasi altro presunto tipo di società perfetta, perché sono estremamente
diffidente dalle persone e dai partiti che credono già di sapere esattamente
come debba essere organizzata una società futura. Spero ci sia una
varietà di organizzazioni che si possano adattare alle diverse culture,
storie e preferenze. Voglio conservare la biodiversità e credo che
la diversità della società sia un valore positivo.
Alla fine ci sarebbe la finanza, il
più piccolo e debole dei quattro cerchi, semplicemente uno strumento,
uno fra tanti, al servizio dell’economia reale, della società e della
biosfera.
Non solo un progetto utopico
Questo non è, e ripeto, non è
un progetto utopico. È perfettamente fattibile se noi popolo togliessimo
il controllo al sistema finanziario. Da quando la crisi finanziaria
nel 2007-2008 è diventata sempre più pesante, ho iniziato a scrivere
su come poter usare la crisi per risolvere le altre due gravi crisi:
l’iniquità sociale ed economica e quella climatica. Questo significherebbe
prendere il controllo della finanza e investire immediatamente nel verde,
in cambiamenti che creino lavoro e andare a cercare i soldi dove realmente
sono, tra le persone e le aziende al di sopra di tutto. In tutto il
mondo, l’1% dell’ 1% della popolazione più ricca – gente le cui attività
liquide – non case, auto etc. ma soldi – ammontano a 35 milioni di dollari
o più. Collettivamente la loro fortuna ammonta a 15 trilioni di dollari,
circa quello che la Fed ha speso per salvare le banche. Anche
loro hanno perso soldi durante il 2008-2009, ma ora si sono ripresi
un guadagno del 25% o anche più.
Una transizione sociale e verde significa che dobbiamo socializzare
le banche. (Dico socializzare e non nazionalizzare, perché il governo
avrebbe la sua parte nella gestione, ma anche i cittadini, gli impiegati
bancari e i clienti dovrebbero dire la loro.) Le banche, quindi, dovrebbero
fare prestiti alle piccole e medie imprese con un progetto innovativo
e consapevole dei problemi ambientali e alle famiglie che vogliono comprare
o costruire case a risparmio energetico e a consumo zero di energia.
Molti studi hanno dimostrato che l’economia ecologica è anche una economia
che crea lavoro in tutti i livelli della società, dai lavoratori edili
agli scienziati di livello mondiale. L’altra priorità per le banche
socializzate sarebbe di estendere il credito alle imprese sociali, aziende
che abbiano una qualche forma di controllo da parte dei lavoratori.
Nessuna legge dice che la democrazia si debba fermare ai margini dell’economia:
l’economia deve essere democratizzata. Le banche dovrebbero essere far
parte del servizio pubblico. Le piccole e medie imprese, al momento,
sono affamate di credito.
Invece di salvare aziende fallimentari per fargli fare esattamente quello
che facevano prima – ad esempio, produrre automobili -, bisognerebbe
pagare il personale, i lavoratori, gli ingegneri per poter ideare nuovi
prodotti che sarebbero di maggior utilità sociale e che potrebbero
produrre nelle stesse strutture. Abbiamo speso secoli trascurando la
creatività di metà degli esseri umani, vale a dire le donne, e continuiamo
a ignorare la creatività della classe lavoratrice.
Ci sono altre mosse da fare che sarebbero troppo lunghe da descrivere
dettagliatamente.
Lasciatemi solo elencarle:
– cambiare gli statuti e i mandati della BCE, così che presti denaro
direttamente ai governi e non alle banche, che poi prestano ai governi
con un tasso di interesse maggiore. La BCE non dovrebbe solo “controllare
l’inflazione” [per ora il suo unico compito] ma favorire la creazione
di lavoro;
– emettere Eurobond e dedicare investimenti per reti di energie pulite
e trasporti intra-europee.
– creare una tassa europea su tutte le transazioni finanziare tra cui
le valute, azioni, obbligazioni e derivati ad un punto base [1/1000];
– chiudere i paradisi fiscali;
– cancellare tutto il debito africano dovuto all’Europa in cambio di
un programma di riforestazione con direzione e partecipazioni locali
che possono essere monitorate [“debito per il cambio climatico”];
– rivedere tutti gli accordi di libero scambio e scegliere gli elementi
che favoriscono gli i diritti umani, del lavoro e quelli ambientali
mentre verranno rottamati gli altri; dare precedenza ai prodotti del
mercato equo [monitorato];
Non dimenticate che le banche sono nostre, proprio letteralmente. Come
contribuenti, le abbiamo pagate con i nostri soldi e non esisterebbero
più se non l’avessimo fatto. Non abbiate paura di dirlo! Altrimenti,
continueremo a vivere una crisi morale proprio come viviamo una crisi
finanziaria, sociale ed ecologica. Fino ad ora abbiamo premiato i colpevoli
e punito gli innocenti. È l’ora di cambiare le cose.
Fonte: Defend The Biosphere And Stop Punishing The Innocent
09.11.2011
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di REIO
La redazione non esercita un filtro sui commenti dei lettori. Gli unici proprietari e responsabili dei commenti sono gli autori e in nessun caso comedonchisciotte.org potrà essere ritenuto responsabile per commenti lesivi dei diritti di terzi.
La redazione informa che verranno immediatamente rimossi:
– messaggi non concernenti il tema dell’articolo
– messaggi offensivi nei confronti di chiunque
– messaggi con contenuto razzista o sessista
– messaggi il cui contenuto costituisca una violazione delle leggi vigenti (istigazione a delinquere o alla violenza, diffamazione, ecc.)