DI DAHR JAMAIL
Ieri, il Ministro della Difesa, Sadoun al-Dulaimi, ha annunciato che a partire da sabato 40.000 truppe irachene sigilleranno Baghdad e cominceranno a dare la caccia agli insorti e alle loro armi. Baghdad verrà divisa in 2 sezioni principali, est e ovest, e all’interno di ciascuna sezione ci saranno aree di controllo più piccole.
Ci saranno almeno 675 posti di blocco e al Dulaimi ha detto che questa è solo la prima fase del giro di vite sulla sicurezza che potrebbe coprire l’intero Iraq.
Tenete presente che la maggior parte dell’Iraq è rimasto in stato di emergenza fin dall’inizio dell’assedio a Falluja, l’8 Novembre.“Imporremo anche un blocco di cemento intorno a Baghdad, come un braccialetto intorno al braccio, Dio voglia, e Dio sarà con noi nel nostro giro di vite sulle infrastrutture terroristiche”.
Alla conferenza stampa c’era anche Bayan Jabor, il Ministro dell’Interno che ha aggiunto “Queste operazioni avranno come obiettivo quello di trasformare il ruolo del governo da difensivo a offensivo”.
Questa è veramente una brutta notizia.
Le forze di sicurezza irachene hanno già una bruttissima fama nella maggior parte di Baghdad. Tre dottori iracheni, in differenti ospedali e differenti momenti, mi hanno detto che loro chiamano la Guardia Nazionale Irachena i “cani degli americani”.
Un altro mio caro amico,anche lui dottore, mi ha scritto recentemente per dirmi: “Le forze Irachene ora hanno ciò che chiamano “liwaa al deeb”, che significa Brigata Lupo. Questo è un nome molto americano ed è un brutto nome che dà l’idea di violenza. In passato le forze Irachene avevano nomi di qualche famoso simbolo islamico o arabo che erano più accettati. Comunque sia, il nome non importerebbe se il loro comportamento fosse retto…..ma loro praticano un terrorismo di stato.”
E ha continuato a dare un esempio di questo comportamento non retto….
“Testimoni oculari nell’area di Al-Saydia, nel sud di Baghdad, mi hanno detto che quando di recente un’autobomba è esplosa e ha distrutto l’area circostante, la gente era sbalordita nel vedere la cosiddetta polizia saccheggiare un negozio devastato di telefonini che era lì vicino! La polizia è ora un manipolo di ladri. Molti di loro erano già dei criminali che erano stati rilasciati dalla prigione di Abu Ghraib prima della guerra.”
Quando ero a Baghdad a gennaio, la Polizia Irachena mi ha sparato contro in due diverse occasioni soltanto perché la nostra macchina viaggiava troppo vicino a loro.
Perciò, a causa della preoccupazione per la sua famiglia, Abu Talat* è ritornato a Baghdad. Ha paura che i suoi figli più giovani saranno arrestati semplicemente perché sono in “età di leva”, secondo l’esercito USA.
Anche adesso a Haditha, dove l’esercito USA è impegnato in un’operazione chiamata “Operazione Nuovo Mercato”, (ma dove li beccano certi nomi?) in qualche modo simile al recente attacco ad Al-Qaim, in cui circa 1000 soldati stanno rastrellando le case. Hanno messo in piedi postazioni per cecchini e secondo un dottore con cui ho parlato oggi e cha ha colleghi a Haditha, “gli americani stanno arrestando moltissime persone, ogni uomo tra i 16 anni e i 25 è immediatamente arrestato senza discussione.”
Così Abu Talat è tornato in trincea, non c’è bisogno di dire che supporto questa decisione di tornare per prendersi cura della sua famiglia, ma non senza una profonda preoccupazione e tristezza.
“Cos’altro posso fare, amico mio”, mi ha chiesto mentre oggi gli stringevo le mani.
Così ci siamo salutati ancora una volta, e in questa situazione è sempre una cosa difficile da fare. Lo vedrò ancora? La sua famigli starà bene? Che cosa se….?
La vita nell’Iraq occupato. In qualsiasi giorno, qualunque cosa può succedere. E’ un terno al lotto.
Lui o qualsiasi altro mio amico là potrebbe fare la fine di quei tre civili che sono stati uccisi dai soldati USA mentre stavano viaggiando su un minibus ad al-Dora, Baghdad.
Il tenente Jamie Davis, un portavoce dell’esercito USA, ha detto del massacro “I dettagli non sono precisi e non sappiamo chi è stato coinvolto.”
Secondo AFP, l’autista del bus che è sopravvissuto all’incidente ha detto che le truppe USA hanno cominciato a sparare dopo che lui si è mosso per andarsene via dalla loro direzione.
Ora con 675 posti di blocco gestiti dai “cani degli Americani”, dovremo abituarci ad ancora più innumerevoli morti di civili in cui “i dettagli non sono precisi ”.
* Abu Talat è interprete e amico iracheno di Dahr Jamail, che ora si trova ad Amman.
Data: 27 maggio 2005
Fonte: Dahr Jamail’s Iraq Dispatches
Traduzione dall’inglese a cura di ENRICO per www.comedonchisciotte.org