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La Redazione

 

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DECAPITANDO IL GUARDIANO DI PALMIRA
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A cura di Davide
Il 20 Agosto 2015
48 Views

DI ROBERT FISK

independent.co.uk

L’ Isis ha ucciso “il guardiano di Palmira”. Torturato per un mese e poi decapitato per aver rifiutato di svelare il luogo segreto dove erano state nascoste opere d’arte di valore inestimabilie delle città dei romani, la morte orribile di Khaled al-Asaad (nella foto) ha sconvolto i suoi colleghi archeologi.

“[Era] un uomo gioioso. Se andavi a Palmira lo vedevi, era un direttore di altri tempi”, una archeologa libanese Joanne Farchakh, ha ricordato che: “Si sentiva la sua passione quando parlava”.

L’ottantaduenne ex direttore del sito archeologico era in pensione da tempo, quando l’ Isis è arrivato a Palmira tre mesi fa. Cosa voleva il “Califfato islamico” da un vecchio “immerso” nelle antichità ? Certamente nessun tour del foro romano e dell’anfiteatro, o tra le vestigia antiche attraverso le quali lui ha camminato con innumerevoli squadre archeologiche straniere per oltre mezzo secolo, garantendo – come ha detto Farchakh – ” la sua alta professionalità e che essi non facessero sbagli” .

In realtà, al-Asaad sapeva che la maggior parte delle opere di Palmira era stata da tempo portata a Damasco (nessuno poteva trasportare tutta l’intera città romana ), ma l’Isis invece pensava che lui avrebbe potuto dire dove erano stati nascosti altri tesori.
Dopo un mese, i miliziani dell’Isis si sono resi conto che al-Asaad non sapeva nulla – o meglio che non avrebbe detto niente – e così lo hanno decapitato e appeso il suo busto su una colonna romana nella città antica.

Era stato, nella sua lunga carriera come funzionario, all’estero a conferenze sull’archeologia, e solo per questo avrebbe meritato una condanna a morte agli occhi dei suoi torturatori puritani. Se si lavora per il governo siriano, anche umilmente ma hai però un ruolo, sei comunque un “uomo di regime”.

Per mesi, l’Isis ha contrabbandato antichità, vendendo oggetti del passato romano della Siria a operatori internazionali, in genere attraverso la Turchia.

“Khaled al-Asaad era sempre lì, e poi è diventato un ostaggio”, ha detto Farchakh. “La verità è che Palmira è essa stessa un ostaggio. Di due guerre e di due sistemi politici”.

Robert Fisk

Fonte: www.counterpunch.org

Link: http://www.counterpunch.org/2015/08/20/beheading-the-guardian-of-palmyra/

20.08.2015

Traduzione per wwww.comedonchisciotte.org a cura della redazione

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