Perfettamente sano, 29 anni, nessun malessere lamentato in quei giorni. Eppure la vita di Davide Marchesi si è improvvisamente interrotta dopo una serata trascorsa fuori con gli amici a ridere e scherzare, la sera dell’11 novembre 2021 a Medolla, in provincia di Modena.
Dopo aver riaccompagnato a casa gli altri presenti con la sua macchina, il ragazzo è tornato a casa ed è crollato al suolo davanti agli occhi atterriti dei genitori, subito dopo aver appoggiato il portafogli sul comò. Inutile l’arrivo dei soccorsi, che non hanno potuto far altro che constare il decesso. Una storia che continua a far discutere, soprattutto alla luce della possibile correlazione tra la morte e il vaccino anti-Covid.
Come raccontato da Angela Camuso sulle pagine della Verità, infatti, l’unico farmaco assunto da Davide prima del malore fatale era stato il siero Pfizer, costretto come tanti altri ragazzi a vaccinarsi dalle disposizioni del governo. Prima dose il 6 agosto 2021, seconda l’11 settembre dello stesso anno.
“Mio figlio non era convinto di volersi vaccinare – ha raccontato la madre del giovane, Sabrina – ma dopo due anni di lockdown ha deciso di farlo per andare in vacanza. Voleva andare a Ostia, dove una sua amica aveva una casa al mare e lo aveva invitato insieme ad altri amici per trascorrere qualche giorno in compagnia”.
Dopo la prima dose Davide aveva avuto “un forte mal di testa, così forte da impedirgli di andare a lavoro. Faceva il commesso al supermercato Famila di San Felice, un paese vicino, e in sei anni non aveva mai preso un giorno di malattia. Anche dopo la seconda dose ha avuto un forte mal di testa che però dopo qualche giorno è passato, così tutti abbiamo pensato che fosse a posto”.
Due mesi dopo il malore fatale, che ha spinto i genitori a far analizzare alcuni campioni di tessuto prelevati dalla salma alla professoressa Cristina Basso, docente ordinario di Anatomia patologica presso l’Università degli studi di Padova, nonché direttrice del reparto di Patologia cardiovascolare dell’azienda ospedaliera cittadina.
Dall’esame è emerso, come riportato dalla Verità, “che il ragazzo non aveva alcuna cardiomiopatia e dunque la sua morte è stata causata da un fattore esterno”. Il vaccino Pfizer è appunto un farmaco che tra i suoi effetti più documentati può provocare miocardite, ovvero una lesione del muscolo cardiaco che genera aritmie con diverse possibili evoluzioni.
La famiglie di Davide si è ora rivolta a un medico legale per lo svolgimento di altri esami: “Vogliamo sapere innanzitutto perché nostro figlio è morto, vogliamo saperlo per avere pace”.