DI PEPE ESCOBAR
” Il Modello unipolare del Mondo ha fallito.”
– Vladimir Putin – San Pietroburgo, 22 Maggio 2014
La settimana scorsa si sono verificati vari eventi che hanno segnato la nascita di un Secolo Eurasiatico. Naturalmente, c’è stato l’affare sul gas, da 400 miliardi di dollari tra Russia e Cina, che è stato raggiunto solo all’ultimo minuto, mercoledì scorso a Shanghai (ad integrazione dell’accordo venticinquennale di giugno 2013 per 270 miliardi tra Rosneft e la cinese CNPC).
Poi, giovedi, la maggior parte dei protagonisti si sono re-incontrati al Forum Economico di San Pietroburgo – la risposta russa a Davos. Venerdì, il Presidente russo Vladimir Putin, fresco dal suo trionfo di Shanghai, rivolgendosi ai partecipanti ha buttato giù il palazzo.
Ci vorrà tempo per valutare gli effetti reali del ciclone della scorsa settimana in tutte le sue complesse implicazioni. Ecco alcuni dei punti salienti di San Pietroburgo, in dettaglio
Non c’erano molti CEO Occidentali perché l’amministrazione Obama aveva fatto pressioni ( per non partecipare) – come parte della politica di “isolamento della Russia”? – Non molti di meno; Goldman Sachs e Morgan Stanley possono aver snobbato l’evento, ma gli europei che contano c’erano, hanno visto, hanno parlato e hanno promesso di continuare a fare affari.
E soprattutto gli asiatici erano onnipresenti. Considerate questo fatto come un altro capitolo della vendetta cinese per il tour asiatico del Presidente USA Barack Obama dello scorso mese di aprile, che è stato presentato come ” un tour di contenimento della Cina“. [ 1 ]
Il primo giorno del forum di San Pietroburgo ho partecipato a questa sessione cruciale sul partenariato economico strategico Russia-Cina. Fate molta attenzione : la tabella di marcia dice tutto.
Come Vice Presidente cinese Li Yuanchao la definisce: “Abbiamo in programma di unire il programma per lo sviluppo dell’ Estremo Oriente della Russia con la strategia per lo sviluppo della Cina nord-orientale, in un concetto integrato”.
Questa è stata solo una istanza sulla coalizione Eurasiatica che sta emergendo e che è destinata a sfidare tutte le “indispensabili ” eccezioni che saranno sollevate. Un paragone con un semplice patto cino-sovietico risulta infantile. Il putsch in Ucraina – parte del pivot di Washington per “contenere” la Russia – è servito solo ad accelerare il pivot – il perno – che la Russia sta mettendo in Asia, operazione che, comunque, presto o tardi sarebbe stata inevitabile.
Tutto è cominciato nello Sichuan
A San Pietroburgo tra una sessione e l’altra e dalle conversazioni ascoltate, quello che ho visto sono stati dei blocchi che si stanno creando per costruire la Nuova Via della Seta cinese, il cui fine ultimo è quello di unire, attraverso scambi e commercio, niente meno che Cina, Russia e Germania.
Per Washington, questo è più di un anatema. Come risposta si sono spacciate un paio di tesi che, in teoria, dovrebbero garantire un monopolio americano su due terzi del commercio mondiale; la Trans-Pacific Partnership (TPP) – che è stata sostanzialmente rigettata da partner asiatici chiave come Giappone e Malesia durante il viaggio di Obama – e l’ancor più problematico Partenariato Transatlantico con l’UE, che gli europei in genere aborrono del tutto (Trad Ita Breaking bad nel Natostan del sud Asia Times Online , 15 Aprile 2014 ). Entrambe queste offerte si stanno negoziando in segreto e saranno vantaggiose essenzialmente per le sole multinazionali USA.
Per l’Asia, la Cina invece propone una zona di libero scambio ‘Asia-Pacifico’; dopo tutto, la Cina è già il principale partner commerciale dei 10 membri dell’Associazione delle Nazioni del Sudest Asiatico (ASEAN) .
Per l’Europa Pechino propone una estensione della ferrovia che in soli 12 giorni collega Chengdu, capitale del Sichuan con Lodz in Polonia, attraversando il Kazakistan, la Russia e la Bielorussia. L’accordo prevede la rete ferroviaria Chongqing – Xinjiang -Europa, con capolinea a Duisburg, in Germania. Nessuna meraviglia che questa sia destinata a diventare la via commerciale più importante del mondo. [2 ]
C’è di più. Un giorno prima della ratifica dell’ accordo sul gas Russia-Cina, il presidente Xi Jinping ha chiesto niente meno che disegnare una nuova architettura sulla cooperazione per la sicurezza asiatica, che includa ovviamente la Russia e l’Iran ed escluda gli USA. [3] In qualche modo Xi ha fatto eco a Putin, quando ha descritto la NATO come una reliquia della Guerra Fredda.
E indovinate chi era presente all’annuncio di Shanghai – a parte gli ” stan” dell’Asia Centrale – il Primo Ministro iracheno Nouri al- Maliki, il Presidente afgano Hamid Karzai e, soprattutto, il Presidente iraniano Hassan Rouhani.
Le carte in tavola parlano da sole. La Cina sta acquistando almeno la metà della produzione petrolifera irachena – e sta investendo pesantemente nella sua infrastruttura energetica. La Cina ha investito molto nel settore minerario dell’Afghanistan – in particolare su litio e cobalto e, ovviamente, sia Cina chee Russia continuano a fare affari in Iran.[4]
Quindi questo è dove ha portato la politica di Washington dopo oltre un decennio di guerre, di bullismo incessante, di oscene sanzioni e migliaia di miliardi di dollari mal spesi.
Nessuna meraviglia quindi se la sessione più intrigante cui ho partecipato a San Pietroburgo è stata quella sulle possibilità di espansione commerciale ed economica della Shanghai Cooperation Organization (SCO), il cui ospite d’onore non era altri che Li Yuanchao. Io ero, probabilmente, l’ unico occidentale nella stanza, circondato da un mare di cinesi e di asiatici centrali.
La SCO si prepara a diventare qualcosa di ben più di una sorta di controparte della NATO, concentrandosi principalmente contro il terrorismo e sulla lotta contro il traffico di droga e intende espandere il suo campo di azione. Iran, India , Pakistan, Afghanistan e Mongolia sono osservatori , e prima o poi saranno accettati come membri a pieno titolo.
Ancora una volta questa è l’integrazione eurasiatica che si muove. La ramificazione intorno alla Nuova Via della Seta è inevitabile; e questo preannuncia, in pratica, una maggior integrazione con Afghanistan (minerali ) e Iran (energia).
Il nuovo boom della Crimea
San Pietroburgo ha anche chiarito come la Cina vuole finanziare una serie di progetti in Crimea, le cui acque vantano, tra l’altro, ricchezze energetiche, indicibili e ancora inesplorate, che adesso sono di proprietà russa. I progetti prevedono un ponte cruciale che attraverserà lo Stretto di Kerch e collegherà la Crimea alla Russia continentale – l’ampliamento dei porti della Crimea – impianti fotovoltaici – e anche la creazione di Zone Economiche Speciali ( SEZ). Mosca non poteva non interpretare questi progetti che come una approvazione di Pechino alla sua annessione della Crimea.
Per quanto riguarda l’Ucraina, come Putin ha detto a San Pietroburgo, dovrebbe pagare le fatture. [5 ] E per quanto riguarda l’Unione Europea, il Presidente uscente della Commissione Europea Jose Manuel Barroso ha capito almeno la cosa più ovvia : inimicarsi la Russia non è esattamente una strategia vincente.
Dmitry Trenin, Direttore del Carnegie Moscow Center, è stato uno di quelli che hanno detto all’Occidente qualcosa su questi argomenti, ma senza nessun risultato :
“A Russia e Cina non dispiacerebbe una collaborazione ancora più stretta … e questo sarebbe un risultato sicuramente vantaggioso per la Cina, ma darebbe alla Russia la possibilità di resistere alla pressione geopolitica degli USA, di compensare il ri-orientamento energetico dell’UE, di far sviluppare la Siberia e l’Estremo Oriente e di collegarsi alla regione Asia-Pacifico”. [ 6 ]
Di Nuovo sulla Via (della seta)
L’ormai simbiotica alleanza strategica tra Cina e Russia – con la possibilità di allargarsi all’Iran [7 ] – è il fatto nuovo in questo giovane 21° secolo. Un’alleanza che avrà a che fare con tutti i paesi del BRICS , con la Shanghai Cooperation Organization, con il Collective Security Treaty Organization e con il Movimento dei Paesi-Non-Allineati.
Naturalmente i soliti compari continueranno a dire che l’unico futuro possibile di questo accordo approderà ad un “impero benigno”. [8 ] Come se miliardi di persone in tutto il mondo reale – anche gli atlantisti meglio informati – fossero tanto ingenui da bersela. Ma anche se l’unipolarità potrebbe veramente essere morta, il mondo, purtroppo, deve portarsi ancora sulle spalle il peso del suo cadavere. Il cadavere, secondo la nuova dottrina di Obama, adesso sono i “partner-responsabili“.
Per parafrasare (“I left Rome and landed in Brussels”) – ho lasciato St Petersburg e sono atterrato a Roma – per seguire l’ennesimo episodio della lenta decadenza dell’Europa – le elezioni del Parlamento Europeo. Ma prima di lasciare San Pietroburgo ho avuto la fortuna di godermi una illuminazioni di bellezza. Ho visitato un Istituto di Manoscritti Orientali dell’Accademia Russa delle Scienze, praticamente deserto, dove due ricercatori, estremamente competenti mi hanno accompagnato in una visita privata mostrandomi alcuni pezzi che appartengono probabilmente alla più eccezionale collezione di manoscritti asiatici dell’intero pianeta. Come un fanatico viaggiatore abituale della Via della Seta, avevo sentito parlare di molti di quei documenti, ma non li avevo mai visti da vicino. Così adesso ci sono stato, sono stato sulle rive della Neva, come un bambino in un negozio di caramelle (antiche), mi sono imbevuto di tutte quelle meraviglie da Dunhuang alla Mongolia, tra scritti in sanscrito e scritti in vedico, mentre sognavo le Vie della Seta di ieri e di domani.
Sarei rimasto lì per sempre.
Pepe Escobar è autore di Globalistan: How the Globalized World is Dissolving into Liquid War (Nimble Books, 2007), Red Zone Blues: a snapshot of Baghdad during the surge (Nimble Books, 2007), e Obama does Globalistan (Nimble Books, 2009). Nimble Books , 2009). Indirizzo e.mail: [email protected]
Fonte : http://www.atimes.com
Link: http://atimes.com/atimes/Central_Asia/CEN-01-290514.html
29.05.2014
Il testo di questo articolo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali, citando la fonte comedonchisciotte.org e l’autore della traduzione Bosque Primario.
Note:
1. China Thwarts U.S. ‘Containment’ With Vietnam Oil Rig Standoff, Forbes, May 8, 2014.
2. Le president chinois appelle la Chine et l’Allemagne – construire la ceinture economique de la Route de la Soie (in French), Xinhua, March 30, 2014.
3. China calls for new Asian security structure, Washington Post, May 21, 2014.
4. Russia plans to build up to eight new nuclear reactors in Iran, Reuters, May 22, 2014.
5. Naftogaz Debt to Gazprom Stands at $4 Bln – EU Energy Commissioner, Ria Novosti, May 28, 2014.
6. See here.
7. China, Iran and Russia: Restructuring the global order, Al Jazeera, May 20, 2014.
8. In Defense of Empire, The Atlantic, March 19, 2014.