FONTE: TELESURTV.NET
Quaranta anni dopo che gli USA causassero più di 3 milioni di morti nella guerra del Vietnam e circa 170 mila con la bomba atomica su Hiroshima, il presidente Barak Obama include queste due tappe nella sua visita in Asia.
TPP
Da più di 20 anni USA e Vietnam hanno ristabilito le relazioni commerciali, congelate con la guerra. Nel febbraio 2016 il Vietnam ha firmato il Partenariato Trans-Pacifico (TPP, la sigla in inglese).
L’inclusione del Vietnam al TPP ha dei detrattori a Washington. Nonostante abbiano ristabilito relazioni, la postura storica degli USA è segnalare il governo del paese asiatico come un “regime totalitario”; questa opinione ha la sua origine in cui il Vietnam, contro tutti i pronostici, vinse la guerra che porta il suo nome (1955-1975).
Dal 2015 si sono accentuati gli sforzi di Obama per garantire le trattative del TPP con il Vietnam. Quell’anno il mandatario ha ricevuto alla Casa Bianca il leader del partito comunista del Vietnam Nguyen Phu Trong.
La leadership del partito comunista vietnamita ha un ruolo molto significativo all’interno della cupola storica e politica del Vietnam. La riunione con Obama trattò tre temi principali: commercio, cooperazione nella difesa e diritti umani.
Gli Stai Uniti rilanciano la relazione per ottenere un effetto di solo guadagno. Per una parte, hanno messo il veto alla vendita di armi al Vietnam senza aver stabilito delle condizioni. Dall’altra parte, intensificare la “cooperazione” sul TPP sigillerebbe l’alleanza con un altro paese asiatico, oltre al Giappone, molto conveniente per le relazioni con la Cina.
Sulla Cina
La pretesa di alleanza degli USA con il Vietnam si verifica in parallelo con la preoccupazione dell’Occidente per il rafforzamento marittimo della Cina, paese sul quale la Banca Mondiale pronostica una crescita economica del 6,5% per il 2017.
Cina e Vietnam hanno in comune una frontiera terrestre e la disputa per piccoli isolotti nel Mar Cinese Meridionale. I politologi convengono che gli USA non reclamano pezzi di mare, però sperano di riuscire a contenere l’ascesa della Cina in Asia.
Il segretario di Stato americano, John Kerry, dichiarò nel marzo passato che il suo paese e il Vietnam lavorano per la sicurezza del Mar Cinese Meridionale sottolineando che il tema include “interessi comuni.”
Le isole artificiali cinesi hanno un valore geostrategico: le sue acque accolgono un terzo del traffico marittimo mondiale e contengono importanti riserve ittiche che somministrano alimenti alla regione.
Diverse di queste isole sono reclamate da paesi come le Filippine, Vietnam e Malesia. La Cina afferma che le isole Paracel e Spratly le appartengono storicamente; il Vietnam afferma di avere dei documenti come prova del fatto che governò queste isole; mentre le Filippine cercano di aggiudicarsele data la loro vicinanza geografica.
Alcune isole si inondano quando sale la marea mentre altre sono sommerse permanentemente. Si crede anche che abbiano giacimenti di gas e di petrolio.
Alla fine del 2015 una nave da guerra americana navigò per queste acque senza permesso dando inizio alle polemiche.
Egemonia economica
Il presidente Barak Obama verso la fine del 2015 ha dichiarato che il suo paese non permetterà che la Cina guidi l’economia mondiale.
“Non possiamo permettere che paesi come la Cina scrivano le regole dell’economia globale. Noi dobbiamo scrivere quelle regole, aprendo nuovi mercati ai prodotti statunitensi, stabilendo alti standard per la protezione dei lavoratori e preservando il nostro medio ambiente”, ha dichiarato Obama dopo la firma del TPP con il Giappone e altre nazioni.
Alcuni cavi di Wikileaks rivelano che grandi industrie operanti in America del Nord, America del Sud e in Asia, otterranno con il TPP poteri per sfidare regole, azioni e decisioni dei tribunali di governi sovrani grazie a tribunali organizzati dalla Banca Mondiale o le Nazioni Unite.
Senza perdono per Hiroshima
La Casa Bianca ha chiarito che la visita di Obama a Hiroshima, prevista per il 27 maggio, non è un messaggio di perdono né un occasione per rinnegare la decisione della bomba atomica.
Secondo le dichiarazioni del segretario di Stato aggiunto per il Pacifico e l’Est Asiatico, Daniel Russel, nel 2009 Obama disse che gli sarebbe piaciuto essere il primo presidente americano a visitare Hiroshima per “parlare della costruzione di un futuro migliore”.
La Casa Bianca non ha mai risposto alla sollecitudine di una associazione di sopravvissuti delle bombe atomiche di Nagasaki e Hiroshima, che chiedono un incontro con Obama.
Il 6 agosto 1945, quando la Seconda Guerra Mondiale stava ormai terminando, l’aereo Enola Gay sganciò la bomba di uranio “Little Boy”, esplosa a 590 metri di altezza da Hiroshima liberando 13 mila tonnellate di TNT. Più di 100 mila persone morirono.
Tre giorni più tardi esplose la bomba al plutonio “Fat Man” su Nagasaki, che fece un numero di morti simile a quella di Hiroshima. Entrambi gli ordini furono dati dall’allora Presidente statunitense, Harry Truman.
Fonte: www.telesurtv.net/
Link: http://www.telesurtv.net/news/Que-busca-Obama-en-Vietnam-e-Hiroshima-20160521-0011.html#
25.05.2016
Scelto e tradotto per www.comedonchisciotte.org da DIEGO FABRICIO