Al convegno partecipano esponenti parlamentari e dei movimenti contro la guerra, provenienti da tutta Europa, per denunciare la mega esercitazione NATO Trident Juncture 2015 in corso nel Mediterraneo, in preparazione di nuove aggressioni NATO in Africa, Asia ed Europa. Per l’occasione presenzierà Giulietto Chiesa, giornalista, analista geopolitico e blogger del Fatto Quotidiano, a cui abbiamo posto alcune domande.
«Raccogliere il più ampio numero possibile di firme sotto il nostro appello per una Italia neutrale e pacifica. Ma anche avviare una raccolta europea, e dare vita a un comitato europeo che faccia da punto di riferimento per tutti i movimenti, partiti, organizzazioni sindacali e culturali, singole persone, che condividono un tale obiettivo. Questi primi mesi di esperienza, raccogliendo ormai 15mila firme, ci dicono che quasi nessuno sa cos’è la NATO, a cosa serve, perché esiste e altro ancora. Dunque significa aprire un vasto dibattito nel Paese e in Europa perché la gente sappia. Poi si dovrà avviare un’azione politica concertata in tutte le sedi, a cominciare dai mass media, che ignorano la questione e mentono sistematicamente.»
L’uscita dell’Italia e dell’Europa dalla NATO comporterebbe la ridefinizione degli assetti giuridici comunitari o solamente l’abbandono di quelli atlantici, politici e militari?
«Molti di noi pensano che questa Europa attuale sia semplicemente la faccia parallela della NATO. Dunque bisognerà liberare dalla NATO anche la politica. Ma su questo punto la discussione è aperta. Ci sono e ci saranno opinioni diverse. Noi non stiamo fondando un partito. Stiamo cercando di ridurre il pericolo di guerra. E la NATO è un’organizzazione che prepara e produce guerra.»
Per quanto riguarda le singole, ma oramai delegate sovranità nazionali dei rispettivi Stati europei?
«Noi pensiamo che la prima e fondamentale questione di ricupero della sovranità sia l’uscita dalla NATO. La NATO comanda non solo la politica militare. La NATO comanda la politica. Non esiste sovranità nazionale nella NATO. Lo vediamo ogni giorno. Le decisioni NATO sono decisioni degli Stati Uniti. Cioè, gli Stati Uniti ordinano e noi eseguiamo. Questo significa che non siamo affatto sovrani.»
Data l’importanza geostrategica del nostro Paese, l’uscita dalla NATO comporterebbe automaticamente l’avvicinamento dell’Italia alle potenze del blocco Asiatico? Se sì, non si rischierebbe in tal modo di ricreare le premesse per una nuova strategia della tensione?
«L’uscita dell’Italia dalla NATO comporterebbe soltanto la riduzione del pericolo di essere coinvolti in una guerra che non abbiamo deciso di volere. Neutrali significa che nessuno ci percepirà come nemico. E sarà un passo avanti decisivo. Inoltre essere neutrali significa acquisire non solo maggiore sicurezza nazionale, ma anche la possibilità di aiutare i processi di pace nell’area mediterranea. Ci avvicineremmo non solo all’Asia, ma a tutto il mondo. Uscire da un’alleanza non significa entrare in un’altra alleanza. Certo avremo minacce, ma verranno dagli Stati Uniti. Avere un alleato che ti minaccia non è una bella cosa. Un alleato sincero non dovrebbe minacciarti. Se ti minaccia non è un alleato, è un nemico.»
In che modo è possibile avallare l’uscita dall’Alleanza Atlantica senza rischiare ‘tragiche’ ripercussioni?
«Quali tragiche ripercussioni? Il terrorismo è creatura anche occidentale. Certo gli italiani conoscono la strategia della tensione. Sappiamo da dove venne. Appunto dai servizi deviati e dalle ingerenze americane. Di nuovo da loro. Altre minacce, altri ricatti sono all’orizzonte. La Germania li sta già subendo. Ma un popolo che vuole mantenere la propria dignità e il proprio benessere dovrebbe essere in grado di difendersi. Certo l’Italia, da sola, non potrebbe farcela. Per questo io penso che il movimento contro la NATO deve diventare un movimento europeo. In ogni caso noi stiamo facendo un servizio democratico agli italiani. Saranno gli italiani che dovranno decidere dove vogliono stare e come vogliono vivere. L’essenziale è che sappiano quali sono le opzioni che li attendono.»
Chris Barlati
Fonte: www.crudiezine.it
Link: http://www.crudiezine.it/?p=10922
26.10.2015
Se interessa, qui, in “ Civium Libertas [civiumlibertas.blogspot.it]”, vi è la relazione sommaria di un partecipante al convegno in questione…
Intervista molto interessante … la Nato è l’origine di molti dei nostri mali, promuove continuamente guerre in giro per il mondo a sostegno del dollaro, moneta di riserva imperiale, difende insomma gli interessi del padrone e noi poveri schiavi alle sue dipendenze, sprechiamo soldoni in armamenti e li bruciamo alla sanità, alla scuola, alle pensioni … al welfare
La spesa militare italiana, calcolata al tasso di cambio
corrente dollaro/euro, è salita da 65 milioni di euro al giorno nel
2013 a circa 70 nel 2014.
Anche nell’ipotesi che resti invariata nel 2015 (cosa impossibile perché la Nato preme per un aumento), la spesa annuale del 2014 equivale, all’attuale tasso di cambio, a 29,2 miliardi di euro, ossia a 80 milioni di euro al giorno.
Ciò emerge dai dati sulla spesa militare mondiale, pubblicati ieri dal Sipri [www.sipri.org].
Più precisi di quelli del Ministero della difesa, il cui budget
ufficiale ammonta nel 2014 a 18,2 miliardi di euro, ossia a circa 50
milioni di euro al giorno. Ad esso si aggiungono però altre spese
militari extra-budget, che gravano sul Ministero dello sviluppo
economico per la costruzione di navi da guerra, cacciabombardieri
e altri sistemi d’arma e, per le missioni militari all’estero, su
quello del Ministero dell’economia e delle finanze.
L’Italia è al 12° posto mondiale come spesa militare
http://ilmanifesto.info/litalia-spende-80-milioni-al-giorno-in-spese-militari/ [ilmanifesto.info]
invece si tagliano risorse alla sanità …
I dieci miliardi necessari alla prossima legge di Stabilità?
È probabile che il governo li trovi, in parte, tagliando i fondi alla
Sanità. Non si tratterà dei soliti tagli lineari, dicono il commissario
alla revisione della spesa Yoram Gutgeld e il ministro Beatrice Lorenzin,
ma una parte dei risparmi dovrà derivare dalle misure che puntano a
mettere in efficienza il sistema. L’esponente del Nuovo Centrodestra ha
sempre chiesto di reinvestire quei fondi nel Servizio Sanitario Nazionale, ma adesso invece potrebbero invece prendere altre vie.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/07/27/sanita-arrivano-dieci-miliardi-di-tagli-per-decreto-stop-a-visite-e-medici/1908992/ [www.ilfattoquotidiano.it]
Tutti i paesi sono imperialisti con o senza Nato ,la questione da porre è il superamento del capitalismo a livello planetario queste discussioni non portano da nessuna parte ,bisogna rimuovere le cause anzichè fare convegni sugli effetti: il compito dei proletari e quello di dichiarare guerra alla guerra e non di discutere della sovranità ( dei padroni ) a sottometterci in nome dell’unità nazionale con queste iniziative si spalancano le porte al nazionalismo sempre più reazionario ed in ultima analisi alle guerre sostanzialmente si ottiene l’effetto opposto ai buoni propositi.
Intervengo solo per dire una cosa a riguardo dei tagli alla sanitá.
Mi sa che non hai idea di cosa rappresenta la NATO