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La Redazione

 

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CONTO ALLA ROVESCIA, 10…9…8…7

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A cura di Davide
Il 9 Aprile 2006
209 Views
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DI TET

Se foste cresciuti come me negli anni sessanta sono sicuro che avreste sognato, come me, di diventare un astronauta e di essere lanciati con un razzo verso pianeti lontani. Un ragazzo di 10 anni non tiene minimamente conto delle decine di migliaia di ore necessarie a costruire un razzo o dei miliardi di dollari di denaro pubblico che vengono spesi; non pensa che tutti i sistemi devono essere controllati, ricontrollati e che devono funzionare perfettamente per permettere al razzo di decollare dalla piattaforma di lancio. Un ragazzo di 10 anni pensa solo al conto alla rovescia e al brivido di essere un astronauta in rotta per lo spazio. Ricordo come da bambino guardavo le missioni Apollo e la folla silenziosa mentre si raggiungeva la fase del conto alla rovescia. Tutti trattenevano il fiato in attesa del decollo sperando “contro ogni logica” che non ci fosse nessuna esplosione sulla piattaforma di lancio.
Riguardo alla situazione mondiale possiamo dire di essere giunti alla fase del conto alla rovescia con i media che trattengono il fiato sperando che non avvenga una esplosione sulla piattaforma di lancio. I media ufficiali ci inducono a parlare del tempo o di qualsiasi altra cosa che non siano gli ultimi avvenimenti internazionali, molti dei quali è probabile raggiungano una qualche conclusione nelle prossime settimane. I media “di regime” racconteranno infatti ogni singolo evento tralasciando di presentare il legame che unisce tutti questi fatti.

Qualcuno sta facendo sicuramente tutto ciò che è in suo potere per causare la guerra civile in Iraq, questo mese, se possibile. La Coalizione presente in Iraq si sta disintegrando così come il paese, ed è stata emanata anche una direttiva per il ritiro delle truppe entro la fine dell’anno. Si stanno creando le condizioni per giustificare un nuovo attacco all’Iran, per le sue ambizioni nucleari o per le aspettative della Borsa Petrolifera. I mercati delle materie prime stanno vendendo a un prezzo che è il più alto negli ultimi 25 anni e un impulso è necessario per mantenere i prezzi a questi livelli. L’OPEC minaccia di tagliare la produzione di greggio mentre la Royal Dutch Shell fa del suo meglio per abbassare la capacità produttiva della Nigeria. Il mercato azionario sta lottando per mantenere la stessa contrazione e controllo necessari ad affrontare il prevedibile crollo. Il mercato del dollaro e delle obbligazioni ha la necessità di sapere se sarà necessario aumentare il debito per finanziare una nuova guerra, intanto il livello del debito pubblico americano è già al limite.
Detto questo, il nuovo direttore della Federal Reserve sta per raggiungere l’importante scadenza dei due mesi, ricorrenza che ha visto anche i tre direttori precedenti affrontare una medesima crisi. Comunque il processo democratico continua nel resto del mondo e, una elezione questo mese in Israele, e il prossimo mese in Italia ci diranno verso quale direzione si muove il mondo.
Perché nessuno cerchi di trovare la connessione tra tutti questi eventi è oltre la mia comprensione, così come l’atteggiamento dei media di trattenere il fiato in attesa di vedere cosa accadrà alla fine del conto alla rovescia.

Iraq

Nel corso della storia ogni potenza occupante che ha dovuto affrontare il ritiro ha messo in atto, prima della sconfitta, la strategia della “terra bruciata”.
La guerra civile tra le popolazioni locali è sempre stata la migliore alternativa per gli invasori. L’Inghilterra è stata la nazione più abile a fomentare la Guerra Civile quando l’impero stava crollando. Gli Inglesi fecero tutto il possibile per causare una guerra civile negli Stati Uniti con gli eventi che portarono al 1860, quando risultò chiaro che la Banca Centrale d’Inghilterra aveva perduto il controllo del mercato americano. Non dovrebbe quindi sorprendere che l’India piombò nel caos tra indù e musulmani quando al paese fu assicurata l’indipendenza dalla corona.
Stessa storia riguardo al caos creato dalle truppe americane in Cambogia quando le forze imperialiste furono finalmente cacciate dal Vietnam.
Lasciare il territorio, dal quale gli invasori sono stati costretti a ritirarsi, inabitabile, è stata una pratica usuale per migliaia di anni.

Le forze della Coalizione che ancora restano in Iraq stanno chiaramente preparandosi per il ritiro entro la fine dell’anno. Questo perché molte nazioni hanno già lasciato la Coalizione e anche quelle rimaste hanno chiaramente manifestato questa intenzione.
La Corea del Sud ha già ridotto il suo contingente, il Giappone è pronto ad annunciare il proprio ritiro a giugno. La Danimarca a causa delle diserzioni non riesce a mantenere la “carne da cannone” di 500 soldati.
Non importa quale fascista venga eletto il mese prossimo in Italia perché entrambi i candidati hanno fatto campagna elettorale annunciando il ritiro delle truppe dall’Iraq.
I “prezzolati tirapiedi” Ucraini stanno lasciando, ma la coalizione può ancora contare sul supporto Polacco fino a quando sarà loro conveniente. Gli australiani comandano un gruppo scelto di ben 460 soldati e rimarranno fino a che troveranno un buco per nascondersi.
Lasciare l’Iraq in preda alla guerra civile è la sola opzione rimasta agli invasori. Per questo le forze americane inglesi ed israeliane rimaste continueranno con bombardamenti di moschee e stragi di civili iracheni con la speranza di creare così una via di fuga.

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Iran

E’ chiaro che si sta rapidamente avvicinando il momento di stanare o di far fuori l’Iran. I mercati non vogliono continuare a sostenere lo stress di questa minaccia senza che ci sia una completa liquidazione di qualche tipo. Mi sembra abbastanza chiaro che questa guerra annunciata è tutta una montatura senza fondamento. Considerando che l’Iraq è pronto a cacciare gli invasori, non posso che immaginare che la coalizione o comunque gli Stati Uniti, decidano, “coraggiosamente” di colpire l’Iran.
L’Iran ha risentito più che della perdita della guerra di 15 anni fa, delle sanzioni economiche degli anni seguenti che l’hanno reso un bersaglio facile per l’attacco e l’invasione da parte degli Stati Uniti. Una tra le tante ragioni per le quali penso che questa guerra sia tutta una montatura è che i principali attori che la sosterrebbero non sono ancora venuti allo scoperto. L’ex primo ministro israeliano Sharon vive ormai nel suo mondo dei sogni e due interi gruppi di Guardie Generali Rivoluzionarie Iraniane sono stati “miracolosamente mandati a casa” da Allah.
Mentre coloro che dovrebbero opporsi al conflitto restano silenziosi osservatori, tutti gli altri restano inoperosi in attesa dello “scoppio della pace”.

Penso che le ambizioni nucleari iraniane non siano nient’altro che un tentativo di aumentare la produzione energetica, in modo da permettere al paese di esportare più petrolio in un mercato che già è in fase di saturazione. L’ipocrisia di non permettere all’Iran di produrre energia nucleare, a causa del trattato di non proliferazione, è ormai più di quanto una persona sana di mente possa sopportare. Negli ultimi 35 anni gli Stati Uniti non hanno fatto assolutamente nulla per onorare i termini di questo accordo, che chiede agli Stati Uniti e alle altre nazioni armate con il nucleare, di ridurre ed eliminare i loro arsenali di bombe e missili nucleari. E’ inconcepibile come nessuno urli a gran voce che il trattato di non proliferazione non ha più alcuna validità.
Credo sarebbe relativamente semplice raggiungere un accordo riguardo l’arricchimento del combustile nucleare iraniano entro questo mese. Se la Russia e l’Iran non approfittassero di questo insolito rialzo dei prezzi per le loro esportazioni questo accordo addirittura potrebbe essere concluso in qualche ora.
Non c’è proprio nessun motivo ad impedire il raggiungimento di una rapida conclusione.

C’è un altro argomento che circola con insistenza in internet, come succede per il mito del “Peak Oil”, e riguarda l’apertura della Borsa Iraniana del petrolio entro la fine di questo mese. Questa “buona novella” potrebbe far pensare che la sua creazione possa avere come conseguenza un crollo del dollaro. Ma considerato che solitamente, per ciò che riguarda le notizie che circolano in rete, il loro esatto contrario corrisponde a verità, se davvero gli USA vogliono aumentare il valore del dollaro quasi certamente la creazione di una Borsa iraniana del petrolio potrebbe essere d’aiuto in tal senso. Se davvero questa Borsa aprirà, notizia che per ora circola solo in rete, allora sarà chiaro per tutti che la FED ne sarà stata la principale artefice.
Fosse anche solo per questa ragione, non ci sarà nessuna guerra in Iran.

I mercati

Per quanto riguarda i mercati, deve ancora passare del tempo prima di giungere ad una fase cruciale. Da una prospettiva storica direi che il più importante evento che gli ultimi tre direttori della Fed hanno dovuto affrontare sia stata una grossa crisi di fiducia entro i primi due mesi dall’insediamento.
Sir Alan Greenspan era alla guida da due mesi quando il DOW ha subito una vertiginosa caduta in un solo giorno nel 1987. Paul Volcker ha dovuto fronteggiare una crisi monetaria e finanziaria due mesi dopo aver assunto l’incarico e siamo molto vicini al “magico” termine dei due mesi anche per l’ultimo direttore della FED Ben Shalom Bernanke. Benboy ha alcune frecce al suo arco che non potranno comunque aiutarlo a superare questa prova del fuoco.

Il programma decennale del tesoro ha raggiunto il livello più alto negli ultimi due anni. Trascorso l’inverno le persone torneranno a cercare case da comprare e allora sarà necessario prevenire che la speculativa esploda, e la via più sicura per evitare il crollo del mercato delle case è che i tassi di interesse scendano. Credo che una volta che sarà chiaro a tutti che non ci sarà la guerra in Iran, i tassi di interesse cominceranno a scendere. E’ da notare che siamo al limite massimo del credito che il congresso si è concesso. Credo che, indipendentemente da ciò che voi o io possiamo pensare, al congresso possa convenire aumentare il limite di credito, ma per il momento questo serve per ridurre l’ammontare del debito. Insieme con i tassi di interesse la ripresa del dollaro ha cominciato a rallentare e si avverte la necessità di un piccolo stimolo per superare la resistenza del livello 91/92 sugli indici. Sono sicuro che se la pace scoppiasse tra USA e Iran questo sarebbe il modo più semplice per accrescere il valore del dollaro.

Anche la ripresa del mercato delle merci sembra in via di esaurimento e se non riceverà al più presto una spinta si arriverà al disastro. L’indice S&P500 (standard e poor indice) è cresciuto di circa il 2% questo anno ma considerando le forti resistenze che ha incontrato è possibile abbia raggiunto il livello massimo del 2006.
Il mercato sta approfittando di questo momento, e questo potrebbe portare alla crisi che Shalom Bernanke dovrà affrontare per mettere alla prova il suo coraggio. Credo che il mercato sia in attesa della direzione verso la quale indirizzare gli investimenti, e che ci sia un’enorme quantità di denaro fermo in attesa degli sviluppi della situazione iraniana.

Il mercato delle materie prime sta inviando segnali allarmanti e credo proprio da qui esploderà la crisi di Bernie. Recentemente uno dei ministri delle finanze russi ha dichiarato che i mercati legati all’indice RTS stanno sperimentando una bolla speculativa, questo può dirci molto riguardo ai prezzi delle materie prime. L’oro si sta vendendo al prezzo più alto degli ultimi 25 anni ed il petrolio, sebbene con un’eccedenza di un milione di barili al giorno, continua ad essere venduto con una media di 60 dollari. Ancora non capisco come l’OPEC possa parlare di una riduzione di un milione di barili, mentre al Canada, con l’imbroglio “Tar Sand” si permette di mantenere la vendita di un milione di barili ad un prezzo elevato.
Occorre intervenire in qualche modo e la coalizione delle Sette Sorelle sta facendo di tutto per tagliare la produzione di greggio: lo ha già fatto riducendo la produzione in Iraq, in Venezuela, Russia, Sudan e ultimamente in Nigeria.
Questo mese ci sarà un incontro dell’OPEC in cui verrà discussa la riduzione delle quote.
Se c’è una cosa che la FED potrebbe fare per sostenere il deficit è proprio quella di far sgonfiare la bolla speculativa delle materie prime e da ciò trarremo una chiara indicazione su cosa intendano fare in questo mese.

Marzo promette di essere uno dei mesi più interessanti degli ultimi 3 anni da quando gli USA hanno deciso di aprire il vaso di Pandora invadendo l’Iraq. La Coalizione riuscirà a dare inizio alla Guerra Civile in Iraq? L’Iran sarà denunciata al Consiglio di Sicurezza dell’ONU con la conseguenza dell’inizio della guerra? Ci sarà una Borsa iraniana del petrolio e quale sarà il suo effetto sul dollaro? L’OPEC taglierà le quote o le riserve del Canada si esauriranno prima? Il mercato delle materie prime continuerà a crescere e l’intero sistema economico fondato sul dollaro imploderà? Riuscirà mai Israele ad eleggere “un essere umano” come Primo Ministro? Ed infine, anche Ben Shalom Bernanke riceverà la sua iniziazione allo scoccare dei due mesi come nuovo direttore della FED? È veramente sorprendente come tutto succeda in questo mese, ma la cosa ancora più sorprendente è che sembra che nessuno ne voglia parlare. Quasi che possa portare sfortuna e il missile possa esplodere sulla rampa di lancio.
Pace.

Tet
Fonte: www.accessliberty.com
Link: http://www.accessliberty.com/forum/showtopic.php?tid/400/
6.03.06

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di MEGA E MEGANA

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