COME USARE L'OLOCAUSTO PER FARE LA GUERRA

DONA A COMEDONCHISCIOTTE.ORG PER SOSTENERE UN'INFORMAZIONE LIBERA E INDIPENDENTE:
PAYPAL: Clicca qui

STRIPE: Clicca qui

In alternativa, è possibile effettuare un bonifico bancario (SEPA) utilizzando il nostro conto
Titolare del conto: Come Don Chisciotte
IBAN: BE41 9674 3446 7410
BIC: TRWIBEB1XXX
Causale: Raccolta fondi


DI MAIDHC O’ CATHAIL

consortiumnews.com

“L’ironia sta nel fatto che adesso l’olocausto Nazista è diventato la principale arma ideologica per promuovere le guerre di aggressione” dice Norman Finkelstein nel documentario “Defamation-Diffamazione” del regista israeliano Yoav Shamir, vicitore dell’Award-2009 per il miglior documentario, descrivendo quanto la percezione dell’anti-Semitismo affetti oggi la politica di Israele e degli U.S.A. “Ogni volta che si vuole far parlare della necessità di una nuova guerra di aggressione, basta pescare nell’olocausto Nazista.”

Se oggi vogliamo cercare qualche prova che appoggi la tesi di Finkelstein, non serve guardare oltre l’ Holocaust Memorial Museum che espone immagini di corpi emaciati e straziati della Siria contemporanea.

La piccola esposizione, intitolata “Genocidio: La Minaccia Continua” conta su una dozzina di immagini che, si dice, siano state prese da un archivio di 55.000 immagini presumibilmente contrabbandate fuori del paese da Caesar”, una misteriosa fonte che sostiene di aver disertato dall’esercito siriano, dove era fotografo militare, dopo aver ricevuto l’ordine di fotografare più 10.000 cadaveri.

Sottolineando la minaccia di un imminente genocidio, quello che si dichiara un disertore, ha detto che la sua coscienza ha reagito quando si è reso conto che un destino simile attende le altre 150.000 persone che – afferma – sono ancora nelle carceri del governo del Presidente Bashar Assad.

“Sono immagini forti, e chi le guarda sente tornare subito alla mente il ricordo dell’Olocaustoè quanto ha dichiarato Cameron Hudson, Direttore del Centro per la prevenzione dei Genocidi del Museo, in una relazione del 15 ottobre presentata alla Associated Press. Hudson – la cui intrigante carriera nella prevenzione del genocidio comprende un periodo di lavoro prestato come Analista di Intelligence della CIA, in Africa – ha aggiunto: “Queste immagini ci mostrano un volto del regime siriano che non conoscevamo davvero. Potreste averne sentito parlare o averlo letto da qualche parte, ma di fronte a queste immagini, non è possibile ignorare.

Ma la promozione fatta dal Museo su queste immagini dell’Olocausto-impossibili-da-ignorare, però ricorda altre immagini già viste un paio di mesi prima, infatti, durante la visita di Caesar, nel luglio scorso, a Washington erano previsti una serie di incontri con il governo USA e con funzionari del Congresso e la sua prima tappa fu, appunto, il Museo dell’Olocausto.

Il 28 luglio, Michael Chertoff, membro del board of trustees che governa il Museo, presentò il sedicente disertore a un piccolo gruppo di giornalisti e ricercatori. Secondo Greg Miller, del Washington Post , questa fu la prima volta che questo Caesar apparve in pubblico per rispondere a domande sulle foto che, secondo alcune organizzazioni per i diritti umani, servivano come prova dei crimini di guerra commessi da Assad.

Chertoff, un co-autore del Patriot Act – USA, non ha esitato a far riferimento ai nazisti per sostenere la teoria dei neocon della guerra globale al terrorismo.” il 22 Aprile 2007 un editoriale del Washington Post titolava Non facciamo errori: QUESTA E’ GUERRA” e l’allora Segretario del Department of Homeland Security scrisse “AlQaeda e i suoi simili hanno una visione del mondo paragonabile a quella degli ideologi storici totalitari, ma adattata alla globalizzazione del 21° secolo“.

Nel commentare gli stretti legami con Israele dell’ex Segretario del DHS, Jonathan Cook annota nel suo libro Israele e lo scontro delle Civiltà che la madre di Chertoff era hostess della El Al negli anni ’50. “Secondo certe fonti risulta che fu coinvolta nella Operzione Magic Carpet, che fece rientrare gli Ebrei dallo Yemen” scrive il giornalista inglese di base a Nazareth. “Sembra possibile quindi che Livia Eisen fosse una cittadina israeliana con possibili collegamenti con il Mossad.”

Tra gli altri membri del Consiglio del Holocaust Memorial, noti per il loro sostegno convinto a Israele e all’interventismo americano, ci sono Elliott Abrams, l’intrigante neocon sopravvissuto al Iran-Contra Affair ed il Premio Nobel per la pace e sopravvissuto all’Olocausto Elie Wiesel.

Scrivendo di politica estera su The Cable, in data 23 aprile 2012, Josh Rogin ha attirato l’attenzione su un punto del discorso che fece Wiesel per il Presidente Barack Obama, durante una cerimonia al Museo dell’Olocausto. Mettendo a confronto il Presidente siriano ed il Presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad con gli autori dell’olocausto nazista, Wiesel implicitamente fece una critica all’apparentemente ottuso non-intervento di Obama,dicendo Quindi, in questo luogo ci chiediamo: abbiamo imparato qualcosa da questa storia? In caso affermativo, come è possibile che Assad sia ancora al potere?

Facendo riferimento alla acuta osservazione di Rogin, uno dei regolari canali multimediali che sostengono l’interventismo anti-Assad, ha notato che quel discorso ne ricordava un altro che Wiesel fece in occasione dell’apertura del Museo nel 1993, quando esortò l’allora Presidente Bill Clinton a intraprendere un’azione militare in Bosnia: Allo stesso modo, il discorso fu pronunciato in un momento in cui l’amministrazione Clinton stava facendo resistenza per non restare sempre più imbrigliata in una guerra civile straniera, ma la pressione per l’intervento stava crescendo di giorno in giorno.

In un’intervista pubblicata l’11 agosto 2013, dal quotidiano turco Today’s Zaman, si rivela che l’interprete di Caesar, in una sessione di domande e risposte al Museo, fece eco alla critica di Wiesel sulla resistenza che stava opponendo il Presidente Obama alle richieste dei neocon e degli interventisti liberali” che spingevano verso un intervento americano più vigoroso in Siria.

Dando ascolto alle continue richieste del movimento Gülen-degli allineati, se l’America avesse “dimenticato la guerra siriana” Mouaz Moustafa ha risposto: E’ il Presidente che è contro l’intervento in Siria, non tutto il governo degli Stati Uniti. Il Presidente Barack Obama è stato molto insulare e cauto sulla Siria. Il Presidente sembra non capire quanto sia importante la Siria per la sicurezza nazionale degli USA [….] Il Presidente non sente il bisogno di spiegare al popolo americano e al mondo quali sono i rischi che si potrebbero correre senza voler adottare una qualsiasi delle “cattive scelte” che potremmo prendere, ma che, comunque, presentano di gran lunga meno rischi della non-azione.

Non è certo un caso che la retorica di Moustafa abbia una somiglianza impressionante con quella degli amici di Israele, come Wiesel. Anche se è una delle facce dei media-promoted più noti dell’opposizione siriana a Washington ha comprensibilmente cercato di nascondere i suoi legami con Tel Aviv, il direttore esecutivo dellla Emergency Task Force siriana ha legami innegabili con uno dei think tank leader della sua lobby americana.

Dopo che si è saputo che la non-profit di Moustafa aveva coordinato il viaggio del senatore John McCain a maggio 2013, per incontrare i cosiddetti “ribelli-siriani-moderati”, un esame sul passato del direttore esecutivo del SETF ha rivelato che è stato uno degli “esperti” del Washington Institute for Near East Policy; ha partecipato al WINEP’s Fikra Forum, una comunità online con lo scopo di generare idee per sostenere i democratici arabi nella loro lotta con i regimi autoritari e con gli estremisti“; si era rivolto all’AIPAC per creare un think tank annuale dal titolo “Inside Siria: La battaglia contro il Regime di Assad.”

Se volessimo infierire ancora di più, potremmo dire che si è scoperto che uno degli indirizzi web del SETF era “syriantaskforce.torahacademybr.org” e l ‘url torahacademybr.org è quello della Torah Academy of Boca Raton, in Florida, i cui valori principali sono la promozione di amore e impegno per Eretz Yisroel.

Di fronte a queste rivelazioni imbarazzanti, Moustafa ha risposto via Twitter, In tanti mi chiamano terrorista/Qaeda/nazista ma non mi dicono di essere un sionista Im [sic], mi negano di entrare in Palestina, ma la Palestina vive in me”. Respingendo di avere un qualche intrigante intreccio con gli yeshiva in Florida, ha detto che per la registrazione dell’ url si è trattato di uno stupido errore del web designer.”

Moustafa, quello che ha dietro le lobby-israeliane, è stato anche l’interprete di Caesar che, quando ha testimoniato prima di entrare in una sessione a porte chiuse di una Commissione Parlamentare per gli Affari Esteri lo scorso luglio, indossava occhiali scuri e una giacca impermeabile blu con il cappuccio in testa. Così si è potuto riconoscere almeno l’interprete.

Come ha riferito The Cable, in una nota di politica estera del 6 giugno 2013, due dirigenti del Comitato per gli affari esteri della CameraEd Royce, R, rappresentante della California, e Eliot Engel, D, rappresentante di New York – hanno inviato dei loro assistenti in Turchia per incontrare esponenti dell’ Esercito Libero Siriano tra il 27 maggio e il 3 giugno e, come risulta dai documenti, l’incontro è stato coordinato dalla SETF (Sirian Emergency Task Force) di Moustafa.

(A settembre, il personale SETF e la Commissione Affari Esteri della Camera hanno dichiarato di aver facilitato un incontro in Turchia che ha portato più di 20 comandanti ribelli siriani a firmare un accordo storico” per unire nella lotta donchisciottesca contro ISIS e contro Assad. )

Interessante notare che l’articolo fa osservare che ” i due legislatori non sono in perfetta sintonia sulla questione che gli Stati Uniti debbano intervenire in modo più aggressivo in questa lunga guerra civile“, con Engel che hascolpito una delle posizioni che sostengono la linea più dura del Congresso sulla Siria, e che è stato il primo ad aver introdotto una legislazione che autorizza la letale assistenza ai ribelli.

Inoltre, come il Rep. Engel ha sottolineato nel suo discorso di apertura alla conferenza sulla Siria, il suo interesse “si è incentrato sulla Siria per un lungo periodo di tempo.” Nel 2003, fece approvare il Syria Accountability Act, che impose le sanzioni contro il governo di Hafez Assad.

Riferendosi alla sua presentazione del Free Syria Act nel marzo 2013, che dava via libera al Presidente per fornire l’assistenza letale a quelli che Engel descrisse come “membri accuratamente controllati di una opposizione siriana moderata“, il deputato democratico, anche lui pro-Israele, da New York disse “Se avessimo avuto un approccio di questo genere già un anno e mezzo fa, saremmo stati in grado di arginare la crescita dell’ ISIS e di indebolire il regime di Bashar Assad. Ma purtroppo, non è stato così e non potremo mai veramente sapere cosa sarebbe successo se avessimo agito in tempo.

Mentre Caesar e il suo interprete palestinesesiriano che vive in America hanno chiaramente dato un appoggio entusiasta agli amici di Israele a Washington, le foto presentate come prova di un presunto olocausto-siriano” perpetrato dalle forze di Assad hanno ricevuto una spinta iniziale da uno dei più forti alleati arabi di Tel Aviv, anche se sotto copertura, nella loro guerra comune contro il governo siriano.

Nel quadro di una revisione delle foto commissionate dal governo del Qatar, David Crane, ex procuratore per i crimini di guerra commessi in la Sierra Leone, secondo quanto è stato riferito, ha passato ore ad intervistare Caesar. In un rapporto di Michael Isikoff, apparso su Yahoo News il 13 ottobre, si cita un commento di Crane sui documenti una macchina fatta per uccidere che non si vedeva dai tempi dell’Olocausto.”

Crane ha lavorato per il governo degli Stati Uniti, come il Direttore del Centro del Museo dell’Olocausto per la prevenzione del genocidio, anche lui nel campo dei servizi segreti militari: precedentemente era stato Direttore dell’Ufficio di Intelligence Review, Vice Consigliere Generale della Defense Intelligence Agency e Professore di Diritto Internazionale all’ United States Army Judge Advocate Generals School

Avendo apparentemente lasciato il mondo intelligence dietro di lui, Crane ha fondato e dirige il Syrian Accountability Project (SAP) presso la Facolta di legge della Syracuse University, che si presenta come uno sforzo di cooperazione tra gli attivisti, delle organizzazioni non governative, studenti e altre parti interessate a documentare i crimini di guerra e i crimini contro l’umanità nel contesto della crisi siriana. Secondo il suo sito web la SAP ha lavorato a stretto contatto con la Syrian National Coalition” che è nella lista dei suoi clienti.

Fondata a Doha, Qatar a Novembre del 2012, la Syrian National Coalition rappresenta il Free Syrian Army – l’Esercito di Liberazione Nazionale – che ha dichiaratamente collaborato con Jabhat al-Nusra che è legata ad al-Qaeda e ai massacri di civili siriani, dell’islamista Ahrar al-Sham, come quello di marzo scorso nel villaggio di Kassab, un enclave ancestrale di una minoranza siriana di etnia armena, sulla confine con la Turchia.

Il Professor Crane è anche vice-presidente di I Am Syria, il cui statuto la definisce come “una campagna non-profit che si appoggia ai media per cercare di informare il mondo sul Conflitto Siriano.” Il Presidente di I Am Syria, Ammar Abdulhamid, ha preso parte a due dei più importanti think tanks pro-Israele – il Saban Center for Middle East Policy e la Fondazione-neocon per la Difesa delle Democrazie – mentre uno dei suoi education directors, Andrew Beitar, è coordinatore regionale dell’istruzione al Holocaust Museum.

Come mostra chiaramente il caso del misterioso Caesar e la sua miniera di foto, quelli che vogliono spingere di più il pedale della guerra di aggressione contro la Siria come sono riusciti a fare in Iraq e in Libia hanno cercato in ogni occasione – per come ha descritto i fatti Finkelstein – di infilarci dentro riferimenti all’Olocausto nazista.

Ma sono sempre più le persone che stanno facendo esperienza da questi stratagemmi, e che dovrebbero tenere a mente le due parole che hanno ispirato l’ Holocaust Memorial Museum USA : “MAI PIU’.”

Maidhc O’ Cathail giornalista, scrittore e analista politico.

Fonte: http://consortiumnews.com

Link : http://consortiumnews.com/2014/10/25/using-the-holocaust-to-justify-war

25.10.2014

Il testo di questo articolo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali, citando la fonte comedonchisciotte.org e l’autore della traduzione Bosque Primario

ISCRIVETEVI AI NOSTRI CANALI
CANALE YOUTUBE: https://www.youtube.com/@ComeDonChisciotte2003
CANALE RUMBLE: https://rumble.com/user/comedonchisciotte
CANALE ODYSEE: https://odysee.com/@ComeDonChisciotte2003

CANALI UFFICIALI TELEGRAM:
Principale - https://t.me/comedonchisciotteorg
Notizie - https://t.me/comedonchisciotte_notizie
Salute - https://t.me/CDCPiuSalute
Video - https://t.me/comedonchisciotte_video

CANALE UFFICIALE WHATSAPP:
Principale - ComeDonChisciotte.org

Potrebbe piacerti anche
Notifica di
2 Commenti
vecchi
nuovi più votati
Inline Feedbacks
View all comments
2
0
È il momento di condividere le tue opinionix