DI GERALD CELENTE
Lew Rockwell
Ancora una volta, il mondo è
sull’orlo della guerra. Ancora una volta, il conflitto è nel Medio
Oriente. Ancora una volta, il conflitto è causato dall’energia.
Per anni, l’Iran ha sviluppato energia
nucleare. Per anni, il mondo intero si è rifiutato di credere
alle dichiarazioni dell’Iran sul fatto che la sua energia nucleare fosse
solo per pacifici usi nazionali.
Gli Stati Uniti, Israele, l’Unione
Europea e altre nazioni sostengono che Teheran stia mentendo, e hanno
imposto sanzioni paralizzanti all’Iran. Questi embarghi ora negano cibo
e altri beni di prima necessità al popolo iraniano, mentre alle aziende
mondiali costano clienti e mercati.Il 14 febbraio le sanzioni si sono
inasprite: i proprietari di oltre cento superpetroliere hanno annunciato
che non hanno più intenzione di caricare greggio dai campi petroliferi
iraniani, tagliando così l’unica significativa fonte di reddito del
paese.
Il giorno seguente, il Presidente dell’Iran
Mahmoud Ahmadinejad è andato in visita al Tehran Nuclear Research
Center per assistere al caricamento delle prime barre di uranio
fatte in casa in un reattore che il paese dichiara di voler usare esclusivamente
per scopi medici.
Il conflitto sta andando allo sbando,
oltre il controllo. Nel 2009 l’Iran perse l’uso di centinaia di centrifughe,
dispositivi che ruotano su un asse come i mozzi della ruota di un carro
e che usano la forza centripeta per separare le cose, incluso gli isotopi
dell’uranio. Nel giugno 2010 si scoprì che il problema era dovuto al
famigerato worm Stuxnet, che danneggiò le centrifughe causando
improvvise variazioni di velocità nella rotazione.
Un anno dopo, un’esplosione a una base
militare iraniana ha danneggiato un impianto in cui l’Iran stava sviluppando
missili a lungo raggio, capaci di trasportare testate nucleari. Nei
due anni passati quattro scienziati nucleari iraniani sono stati assassinati,
uno proprio il mese scorso nelle strade di Teheran. L’Iran addossa la
colpa per il sabotaggio e gli assassinii al Mossad, l’agenzia di spionaggio
israeliana, e alla CIA.
In quelli che vengono definite ritorsioni
per vendetta, questa settimana le autorità thailandesi hanno accusato
due iraniani per una serie di attentati in Thailandia e gli inquirenti
rivendicano possibili connessioni tra questi e il tentato omicidio degli
ufficiali israeliani in India. E anche Israele ha accusato questa settimana
l’Iran di aver piazzato un’autobomba (poi disinnescata) nell’auto dell’ambasciata
israeliana nello stato europeo della Georgia.
Nel frattempo l’esercito statunitense
ha tenuto una serie di conferenze stampa e sta ospitando i giornalisti
dei principali media sulla flotta di navi da guerra che pattuglia
il golfo persico. Assassinii e sanzioni sono perpetrati con il pretesto
dell’intenzione iraniana di usare la propria ricerca sull’energia nucleare
come copertura per la costruzione di armi nucleari.
La soluzione di Celente:
se l’Iran è sincero e cerca solo usi pacifici per la sua energia nucleare,
la crisi può essere facilmente disinnescata.
Il problema non è il fatto che
l’Iran sia alla ricerca di energia nucleare. Il problema è che,
come il resto del mondo, l’Iran ha fatto una scelta sbagliata nel combustibile
nucleare.
L’uranio, il combustibile che mette
in moto i reattori nucleari di tutto il mondo, è letale anche quando
non è confezionato in una bomba. È assurdamente complicato da gestire,
il suo comportamento è delicato e imprevedibile, e i suoi rifiuti saranno
fatali milioni di anni dopo che avremo estratto la piccola quantità
di energia consentita dalle nostre tecnologie.
Invece l’Iran potrebbe seguire l’esempio
di Cina, India, Brasile e altre nazioni e convertirsi al torio.
Il torio è un metallo oscuro,
moderatamente radioattivo, prodotto come scarto dall’estrazione delle
terre rare. Questo scarto abbonda sul suolo della Cina, che produce
la maggior parte delle terre rare nel mondo; è bloccato sottoterra
in molti altri paesi, che hanno seguito l’esempio degli Stati Uniti
e che hanno messo al bando l’estrazione di terre rare, poiché il processo
produce rifiuti radioattivi, sotto forma di torio.
Tuttavia quando negli anni ’50 il torio
fu testato come combustibile nucleare, si scoprì che era più
pulito e sicuro dell’uranio. Non può fondere o esplodere spontaneamente
quando una “massa critica” si accumula; e produce principalmente
radiazioni alfa, così deboli che non riescono a penetrare la pelle.
Sebbene il torio produca una traccia di rifiuti radioattivi che durano
bilioni di anni, la quantità è largamente inferiore ai resti dell’uranio.
Il torio è anche più facilmente
accessibile e più abbondante, circa tre volte più dello
stagno. In teoria, un blocco di torio grande quanto una pallina da golf
potrebbe sopperire ai bisogni energetici di tutta la vita di un americano
medio, e ben oltre per un iraniano.
Meglio ancora, la tecnologia per produrre
torio è a portata di mano. International Thorium Energy &
Molten Salt Technology, Inc., una società privata giapponese, vuole
produrre un reattore al torio a 10 chilowatt entro cinque anni. Anche
la Cina e l’India stanno progettando reattori al torio. Con alcune riprogettazioni
il torio potrebbe essere mischiato con l’uranio per produrre barre più
pulite e durature per i reattori nucleari convenzionali già in funzione.
Negli anni che l’Iran impiegherebbe
per costruire un reattore nucleare convenzionale, con le sue torri di
raffreddamento alte centinaia di metri e migliaia di chilometri di tubature,
la nazione potrebbe costruire uno stabilimento per produrre piccoli
reattori al torio.
L’Iran possiede modesti depositi di
terre rare e la Cina, come partner commerciale più importante
dell’Iran, potrebbe facilmente fornire combustibile per i reattori.
La Cina e l’India potrebbero condividere la loro crescente competenza
tecnica con l’Iran, non con obiezioni internazionali ma con l’approvazione
del resto del mondo.
Questi piccoli generatori non presenterebbero
nessuna minaccia regionale o globale e soddisferebbero i bisogni interni
dell’Iran anche più efficacemente del suo piano attuale; i più piccoli
reattori al torio possono essere costruiti abbastanza velocemente in
uno stabilimento, e con una qualità notevole, per essere poi spediti
e installati proprio dove l’energia è richiesta, in una fabbrica, miniera,
base militare o come aggiunta progressiva a un piano convenzionale di
produzione. L’Iran potrebbe presto realizzare un obiettivo dei paesi
occidentali: l’espansione simultanea e la decentralizzazione delle centrali
elettriche.
Come spesso accade, la crisi odierna
è un’opportunità. Se l’Iran veramente volesse solo energia nucleare
“pacifica”, potrebbe scegliere il torio come opzione nucleare…
e Stati Uniti, Israele, Unione Europea e gli altri stati potrebbero
scegliere la pace.
Fonte: How Iran Can Have Nuclear Power and the World Can Have Peace
18.02.2012
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di ELISA DINARDO