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COME LA FED HA PERSO IL CONTROLLO DELLA QUANTITA’ DELLA MONETA
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A cura di Das schloss
Il 25 Febbraio 2007
51 Views

blankDI AXEL MERK
Merk Hard Currency Fund

Il mondo è inondato di denaro liquido. Questo denaro ha invaso tutti i tipi di beni, dalle azioni alle obbligazioni, dalle proprietà ai beni di consumo. Dovremmo goderci il boom oppure prepararci per la crisi? Ascoltiamo l’adagio di Wall Street e seguiamo il denaro.

Dopo l’esplosione nel 2000 della bolla speculativa sui titoli tecnologici, le autorità statunitensi e asiatiche hanno messo in moto un treno del quale hanno perso il controllo. Nello sforzo di preservare la spesa per il consumo degli Stati Uniti, la FED ha abbassato i tassi di interesse; il governo ha abbassato le tasse e le autorità asiatiche hanno tenuto artificialmente deboli le loro valute per dare un sussidio alle esportazioni verso i consumatori americani.

Queste politiche hanno portato ad una delle crescite più lunghe di sempre della spesa al consumo negli Stati Uniti. Questa non è stata negativa dall’inizio degli anni ’90. Però ad alimentarla non è stato un aumento del potere di acquisto, bensì l’apertura di credito. Fino ad un anno fa, i consumatori hanno approfittato di tassi di interesse di un livello basso inusuale per stamparsi il proprio denaro impegnando parte del valore della propria casa.

Questa forma di finanziamento si sta esaurendo a causa della mancata crescita dei prezzi delle proprietà ed i rifinanziatori (cioè coloro che fornivano questi prestiti a consumatori finanziariamente vulnerabili) stanno attraversando delle difficoltà. Proprietari più prudenti non sono stati ancora influenzati visto che comprano le case sulla base di tassi di interesse di lungo termine; questi fino a dicembre sono stati inusualmente bassi. Ma nelle ultime settimane questi hanno fatto registrare un forte rialzo, e saremo in grado di vedere le prossime e ben più pesanti pressioni che eserciteranno sul mercato delle proprietà. In tale fase vedremo una contrazione della quantità di moneta: il denaro che ha alimentato non solo il mercato delle proprietà, ma anche la spesa al consumo, le azioni, le obbligazioni ed i beni, può dissiparsi.

Perché il valore dei patrimoni ha continuato a salire nonostante la stasi dei prezzi delle proprietà? I consumatori non sono stati l’unica fonte di creazione di denaro. Le aziende statunitensi hanno creato la loro parte di denaro accumulando contante dalle attività con flusso di cassa positivo; ma gli amministratori delle società sembrano privilegiare l’investimento all’estero, fornendo solo uno stimolo limitato alla crescita della quantità interna di moneta.

Una vasta fonte di offerta di moneta è di natura puramente finanziaria, è volatile, o meglio: da una moneta volatile si aveva una bassa volatilità sui mercati. La volatilità nei principali mercati era a un livello basso da record (o quasi) l’anno scorso. Con bassa volatilità, i rendimenti su investimenti rischiosi sono bassi; quando questi sono bassi, gli investitori sono incentivati ad utilizzare più capitale preso in prestito e stare tuttavia nella loro zona di sicurezza. Quello che può sembrare un concetto astratto ha spinto i mercati finanziari nella stratosfera.

Due gruppi sono stati più aggressivi ad avvantaggiarsi di questo: gli hedge funds e le istituzioni che creano i derivati finanziari. Prendiamo come esempio un rapporto del Financial Times a dicembre scorso: questo riferiva che Citadel Investment Group, un gestore di hedge funds, aveva 5.5 miliardi di dollari di spese di interessi su un patrimonio di solo 13 miliardi. Il gruppo di hedge fund normalmente si fa prestare 100 miliardi. Notate però che questo è solo l’indebitamento visibile sui rapporti finanziari; i mezzi investiti potrebbero essi stessi portare un indebitamento ulteriore.

Il mondo dei derivati del credito ha visto una crescita esplosiva. Trichet, presidente della BCE, ha avvisato durante il World Economic Forum di Davos, che l’esplosione dei mercati dei derivati è un rischio per la stabilità dei mercati finanziari. Specificatamente, si è lamentato che il loro prezzo sul mercato sottostima i rischi legati ad essi. Con il premio sui rischi a livello basso record, coloro che emettono i titoli derivati possono prendere in prestito denaro ad un tasso molto vicino al tasso ufficiale della FED. Pertanto non c’è bisogno che la FED stampi denaro, perché tutti possono farlo. Questo è precisamente ciò che sta accadendo; comunque il credito creato non è senza rischi; nella maggior parte dei casi i crediti derivati hanno rischi che solo quelli che li emettono conoscono.

Un anno fa la FED ha smesso di pubblicare M3, un indice di misurazione di ampio respiro dell’ offerta di moneta sul mercato. Solo perché perdi il controllo di una cosa, non significa che non dovresti tenerla sott’occhio. Tra le maggiori banche centrali, solo la BCE presta molta attenzione all’offerta di moneta.

Perché la FED non interviene e prova a limitare gli eccessi dell’industria del credito? Noi abbiamo trovato la risposta tornando al consumatore: se la FED facesse qualcosa riguardo la crescita a spirale del mercato dei derivati, la stretta imposta molto probabilmente andrebbe a discapito del consumatore. Normalmente una recessione non spaventerebbe la FED, ma la globalizzazione ha messo sul tavolo del suo presidente [governatore ndt] Bernanke paure deflazionistiche. Restringere il credito causerebbe un collasso nel mercato immobiliare e nella spesa al consumo; quello che è stato una grossa crescita si trasformerebbe in una grossa caduta.

La paura ricade anche sul dollaro: come conseguenza del disavanzo della bilancia commerciale, gli operatori stranieri devono comprare ogni giorno più di 2 miliardi di titoli in dollari statunitensi, solo per evitare la caduta del dollaro. Con il rallentamento dell’economia statunitense, gli stranieri potrebbero avere uno stimolo a investire da qualche altra parte. Il prezzo crescente dell’oro mette in evidenza che molti investitori pensano che la FED preferisca piuttosto una continuazione dell’espansione monetaria che una forte contrazione. Appunto il presidente Bernanke ha appunto reso chiaro nelle sue pubblicazioni che è a favore di stimoli monetari a spese del dollaro al fine di mitigare i sacrifici della popolazione.

Le forze di mercato proveranno a fermare questa espansione del credito. Mentre uno scenario di crisi con l’implosione degli hedge fund ed un’espansione al settore finanziario è possibile e probabile, non c’è bisogno di una crisi per mettere fine alla festa. Quello di cui abbiamo bisogno è una crescente volatilità che abbiamo già visto nel mercato dei beni e delle obbligazioni; i mercati di equity e di cambio hanno già dato segni di un ritorno di una maggiore volatilità. Con la crescita di questa, gli speculatori probabilmente abbasserebbero il loro indebitamento. A nostro giudizio, il rallentamento dell’economia indotto da un aumento della volatilità potrebbe essere sufficiente a incoraggiare la FED ad allargare ancora una volta la politica monetaria. Qualunque allargamento in questo contesto, avrebbe a nostro avviso un effetto negativo sul dollaro.

Axel Merk
Fonte: http://www.merkfund.com
Link: http://www.merkfund.com/merk-perspective/insights/2007-02-06.html
06.02.07

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di ELISEO DI FOLCO

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