Come far risorgere l’economia americana

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DMITRY ORLOV
cluborlov.blogspot.com

Donald Trump ha recentemente ordinato alle società statunitensi di spostare la produzione al di fuori dalla Cina e di farla rientrare negli Stati Uniti. Più facile a dirsi che a farsi! O piuttosto, a disfarsi. Il trasferimento della produzione in Cina (e, nel caso della tecnologia informatica, in India) ha consentito alle società statunitensi di beneficiare dell’ampio differenziale salariale e di un contesto normativo semplificato, tutto questo allo scopo di aumentare la redditività. [Le stesse aziende] hanno poi utilizzato questi profitti in eccesso per il riacquisto delle proprie azioni, elargendo generosi dividendi  ai loro azionisti e usando i valori delle azioni così artificialmente gonfiati per giustificare gli stipendi e i premi esorbitanti pagati ai dirigenti.

Nel frattempo, hanno impoverito i lavoratori americani togliendo loro le attività remunerative, erodendo la base di competenze della popolazione americana e, forse la cosa più importante, hanno distrutto la domanda dei loro stessi prodotti, perché sempre più Americani non possono più permetterseli. Man mano che queste tendenze si sviluppavano, rendendo la Cina prospera e gli Stati Uniti sempre più angosciati e impoveriti, con quasi 100 milioni di persone in età lavorativa costantemente senza lavoro, le multinazionali statunitensi non hanno più potuto beneficiare nella stessa misura della loro produzione esternalizzata e perciò hanno approfittato dei bassi tassi di interesse per prendere a prestito ingenti somme di denaro e utilizzarle per continuare a riacquistare le proprie azioni, pagare dividendi e mantenere inalterate le esorbitanti retribuzioni dei propri dirigenti.

Ormai, molte delle principali società statunitensi sono zombi finanziari, in attesa del rialzo dei tassi di interesse che le porterà al fallimento. Ed è a questi zombi che viene assegnato il compito di riportare la produzione negli Stati Uniti. Buona fortuna! Vale a dire, è molto improbabile che un simile sforzo possa essere coronato da successo. Ma, anche se ci riuscisse, risolverebbe il problema, vale a dire che gli Stati Uniti stanno gradualmente trasformandosi in un paese del terzo mondo sull’orlo della bancarotta? Forse no, perché, vedete, l’intera teoria del “rendere nuovamente grande l’America” si basa su un presupposto sbagliato: che la Cina è diventata la più grande economia del pianeta (come potere d’acquisto) e la fabbrica del mondo semplicemente in virtù del fatto che le multinazionali americane vi hanno delocalizzato la produzione.

No, lo straordinario successo della Cina è dovuto principalmente alla sua pianificazione economica e alla sua governance sociale superiore. Chiamatelo stalinismo 2.0. Sotto Stalin, l’URSS era stata in grado di produrre tassi di crescita costanti a doppia cifra attraverso una combinazione di pianificazione centrale e meccanismi di mercato. Aveva anche circa 4 milioni di prigionieri politici, che, per un paese di 200 milioni, sembrano veramente un po’ troppi, ma questa è politica, non economia. Quando si tratta di gestire l’economia, lo stalinismo, ed in particolare lo stalinismo 2.0, la sua versione cinese moderna, è stato ed è un successo straordinario. Fondamentalmente, è una ricetta per costruire il socialismo usando i mezzi del capitalismo (sopratutto il capitalismo di stato), utilizzando ogni mezzo di mercato ritenuto efficace.

Il solo rientro in patria della produzione attualmente in Cina non salverebbe gli Stati Uniti. Per ottenere risultati paragonabili a quelli della Cina, gli Stati Uniti dovrebbero apportare alcune modifiche per rendere la produzione più in linea con lo stalinismo 2.0. Ora illustrerò alcuni di questi cambiamenti, per darvi un’idea di cosa comporterebbero.

Innanzitutto, il sistema politico americano è un caos. Ci sono due partiti politici che concordano su alcune cose (guerra infinita e indebitamento infinito) e litigano in continuazione. Questa è una improduttiva perdita di tempo. Eliminateli e sostituiteli con un unico partito. Chiamatelo partito comunista, se volete; non importa, dal momento che, in ogni caso, nessuno sa o si preoccupa di che cosa sia il comunismo. La funzione del partito unico è quella di far arrivare le decisioni prese a livello federale fino all’ultimo degli abitanti e assicurarsi che siano rispettate. Non vuoi rendere nuovamente grande l’America? OK, allora devi essere un terrorista. Benvenuti nel Gulag! C’è anche il problema degli stati: ce ne sono troppi e ognuno di essi ha la propria legislatura, il proprio ramo esecutivo, il proprio sistema giudiziario e così via. Eliminate tutto ciò, raggruppate gli stati in regioni e trasformate le autorità regionali in dipartimenti federali: Dipartimento del Nord-Est, Dipartimento dell’Ovest, ecc.

Successivamente, bisogna fare qualcosa per gli esorbitanti costi legali. Gli Stati Uniti hanno un numero di avvocati pro capite superiore a quello di qualsiasi altro paese al mondo e la professione legale è privatizzata ed autonoma, fondamentalmente la legge di se stessa. Peggio ancora, il sistema legale è un miscuglio di leggi federali, statali e locali. Infine, i tribunali sono autorizzati a basare le loro decisioni sui precedenti e questa è una vergogna, perché consente loro di reinterpretare le leggi e ribaltare la volontà dei legislatori. Gli avvocati dovrebbero o lavorare direttamente per il governo ed essere pagati in base ad un’unica tariffa oraria, oppure non poter lavorare affatto. La giurisprudenza dovrebbe essere completamente eliminata e sostituita con due unici insiemi di leggi: un codice penale e un codice civile, entrambi a livello federale. Le giurie dovrebbero essere abolite e sostituite con commissioni di giudici e, per casi più ordinari, con magistrati.

Il sistema sanitario negli Stati Uniti vale un quarto dell’economia ed è tutto uno spreco. Cuba spende circa il 5% pro capite in cure mediche rispetto a ciò che spendono gli Stati Uniti ed ha risultati sanitari di gran lunga migliori. La pratica medica dovrebbe essere trattata come un servizio pubblico e de-privatizzata. Le necessità mediche dovrebbero essere stabilite sulla base degli interessi nazionali, con la massima priorità assegnata al mantenimento di una forza lavoro sana e produttiva. A tal fine, l’assistenza sanitaria pediatrica dovrebbe avere la precedenza su ogni altro settore, perché i bambini sani sono la base della forza lavoro futura, mentre i pensionati e coloro che non sono economicamente attivi dovrebbero ricevere un minimo di cure, sopratutto palliative, giusto per  non far crollare il morale del pubblico. Il costo della medicina geriatrica negli Stati Uniti rappresenta attualmente il 35% di tutte le spese mediche; dovrà essere ridotto a circa il 2%.

Dal momento che gran parte della base industriale negli Stati Uniti è obsoleta o è stata smantellata e venduta quando la produzione era stata delocalizzata, deve essere ricostruita più o meno da zero. A tal fine, il governo federale dovrebbe confiscare vaste aree di territorio, dichiararle zone di sviluppo economico federale e costruirvi complessi industriali, completi di alloggi per i lavoratori, scuole, cliniche ed altre risorse. Gli alloggi dovrebbero essere abitazioni ad alta densità, sotto forma di grattacieli, e servite da mezzi pubblici. I siti per queste zone dovrebbero essere scelti in base alla vicinanza alle risorse e alla logistica. Le grandi estensioni degli agglomerati urbani, attualmente utilizzate come alloggi per pendolari, potranno essere demolite per fare spazio.

Dovrebbero essere apportate anche molte altre modifiche minori. Ad esempio, l’obsoleto sistema imperiale di pesi e misure, ancora in uso in Liberia, Myanmar e, stranamente, negli Stati Uniti, deve essere eliminato. Qualsiasi uso delle misure imperiali dovrebbe essere vietato. I malati di mente, che sono attualmente autorizzati a vagare per le strade degli Stati Uniti, dovranno essere rinchiusi. Per migliorare la coesione sociale si dovrebbe vietare l’uso di lingue diverse dall’inglese. Programmi di rieducazione obbligatoria dovrebbero essere istituiti per coloro che non riescono a seguire il codice di abbigliamento, che si comportano in maniera scortese o usano una cattiva grammatica o un linguaggio volgare. E così via…

Ma forse, cosa più importante, si deve capire che rimpatriare la produzione negli Stati Uniti e riqualificare la base industriale non sarà un’impresa redditizia, almeno non subito. All’inizio, e almeno per la durata del primo piano quinquennale, sarà sicuramente in perdita. Chiedere soldi in prestito è una pessima idea, il governo federale ha già $ 21 trilioni di debiti. Invece, questo denaro deve essere confiscato all’1% più ricco della popolazione, quello che possiede quasi il 40% della ricchezza del paese. Una cosa del genere farebbe incassare circa $ 50 trilioni, più che sufficienti per finanziare questo progetto. È meglio farlo nell’ambito di una Rivoluzione Culturale: radunate quelli dell’1%, fate loro indossare cappelli da somaro e fateli marciare per le strade, mentre la gente li bersaglia con frutta e verdura e li sommerge di ingiurie. Oh, e portategli via tutti i soldi e condannali a vita ai servizi sociali non retribuiti.

Questi possono sembrare cambiamenti significativi e, in effetti, lo sarebbero. Ma ci sono ragioni per credere che, se venissero fatti e lo stalinismo 2.0 venisse imposto agli Stati Uniti e seguito fedelmente, allora ci sarebbe veramente la possibilità che l’America possa davvero essere resa nuovamente grande. E così, buona fortuna e che Dio vi benedica!

Dmitry Orlov

Fonte: cluborlov.blogspot.com
Link: http://cluborlov.blogspot.com/2019/08/resurrecting-american-economy.html
27.08.2019
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org

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