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La Redazione

 

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CHI SONO I “TERRORISTI?

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A cura di supervice
Il 20 Marzo 2012
168 Views
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DI JUSTIN RAIMONDO
Antiwar.com

Alle prime ore del mattino dell’11 marzo un soldato americano assegnato alle “Forze Speciali” in Afghanistan, stazionate vicino Kandahar, si è recato in un villaggio locale e ha falcidiato sedici persone, tra cui nove donne e tre bambini. Almeno altre tre persone sono state ferite: è andato di casa in casa, nel buio antelucano, uccidendo sistematicamente persone che dormivano nei propri letti. Fatto ciò, li ha intrisi di liquido infiammabile e gli ha dato fuoco.

Nella foto: il sergente Robert Bales autore della strage

Cosa c’è da dire sulle truppe americane schierate in Iraq e in Afghanistan? Dal caso di Abu Ghraib agli omicidi di Mahmudiyah passando per l’assassinio di Hamdania di un vecchio invalido e per gli orrori del massacro di Haditha, si è tratto di un’atrocità dopo l’altra (guarda qui, qui e qui). Più di recente, è stato il team dei “farabutti” assassini che hanno ucciso civili Afgani nel distretto di Maywand per sport. Poi, ci sono state le truppe americane che urinavano sui cadaveri, seguiti subito dopo dall’incidente dell’incendio del Corano, il secondo grande esempio del disprezzo degli americani nei confronti delle popolazioni che dovrebbero “liberare”. Adesso c’è quest’altro caso che, come ci dicono, è il risultato di un “esaurimento nervoso” del soldato americano.

Si è trattato di un crollo nervoso oppure semplicemente della logica estensione dell’addestramento o dell’inclinazione del soldato ad avergli scatenato questa violenta tendenza ad uccidere? Il fatto che non passi un mese senza che venga commessa una qualche atrocità dovrebbe dirci qualcosa.

Mi fa riflettere sul fatto che l’America sia una nazione depravata, un paese dove il peggio del peggio del branco si arruola ed è libero di uccidere, mutilare e stuprare a piacimento.

E Rachel Maddow vuole organizzare per questi ragazzi una parata di “Bentornati a casa” o di “Vittoria”?

Certo che lo fa: persino i “liberali” nel nostro paese sono corrotti dal pervasivo orrore del sentimento nazionale, che contamina tutto quello che facciamo. “Onorare le truppe” è un obbligo a Destra come a Sinistra, perché le suddette atrocità sono solo “incidenti isolati“, esempi di soldati che hanno avuto un “crollo nervoso” e sono stati dei “farabutti”. Le loro azioni non hanno niente a che vedere con la nostra missione, la nostra mentalità, la nostra cultura decadente che glorifica la violenza e disprezza gli stranieri, specie se musulmani. Oh no, sono solo anomalie! Non c’è niente da vedere qui, andatevene.

Non me la bevo. C’è qualcosa di sbagliato, tremendamente sbagliato: una tendenza, un incremento della ferocia che è parte integrante di ogni guerra. Durante la Seconda Guerra Mondiale le barbarie americane furono relativamente rare, anche se non meno riprovevoli. Da quando la presenza americana all’estero è diventata più forte con l’avvio della Guerra Fredda, questo tipo di incidenti sono aumentati, prendendo una piega ancora più feroce e sistematica.

In Corea le truppe americane massacrarono centinaia di civili a No Gun Ri, e si fecero da parte mentre i loro alleati sudcoreani fecero lo stesso a Kwangju. Durante la guerra in Vietnam vaste aree sotto il controllo dei VietCong vennero considerate zone “a fuoco libero” e interi villaggi vennero rasi al suolo dagli americani. Il massacro di My Lai ha mostrato quanto la politica americana sia sfociata in un’orgia di brutalità e il supporto per la guerra ha raggiunto nuovi minimi.

Imbarcati ancora una volta in una crociata internazionale per salvare il mondo, i nostri demoni si sono scatenati, e sono più assetati di sangue e sadici che mai. Perché?

Tanto per cominciare, perché la cultura americana è più violenta e sadica che mai. Quando diventa intrattenimento di massa a un livello di violenza accettabile, appare illimitata: come potremmo considerare il fatto che film come “Kill Bill” o “Natural Born Killers” vengano anche solo prodotti e riscuotano milioni di profitti? In una società sana, certi film resterebbero marginali: in America vengono acclamati come grande “arte” e finiscono per sbancare i botteghini. Roma ebbe i gladiatori, noi abbiamo Hollywood che stimola il nostro desiderio di sangue.

In secondo luogo, lo stato di guerra perpetua in cui ci troviamo, una decade dopo l’11 settembre, ha portato a un dispiegamento multiplo di militari di carriera: dall’Iraq all’Afghanistan a qualunque altra folle missione estera, le truppe americane sono spedite da un luogo problematico all’altro con una velocità da capogiro e poco riguardo per l’equilibrio mentale. L’eff
etto lo si vede nel record di
suicidi e congedi dalle forze armate per finire nei reparti psichiatrici. In più, le attività criminali nei ranghi sono in aumento, con i membri delle gang che sono all’attiva ricerca di uno schieramento nelle zone di combattimento: lo considerano formazione professionale.

È evidente che, quando vengono diffuse le notizie delle atrocità commesse dagli americani all’estero, gli individui più brutali e sadici vengono attratti dall’esercito: proprio come i molestatori di bambini sono attratti dai Boy Scout o come i necrofili considerino un cimitero il luogo di lavoro dei loro sogni. Quindi, vuoi uccidere persone e collezionarne le ossa come “trofei”? Bene ragazzo, allora l’esercito americano è il posto giusto per te!

Terza cosa, la follia dilagante tra i cadetti è una funzione di cui si serve la politica – consapevolmente oppure no – per incoraggiare e anche premiare la crudeltà. Al posto di tutti i BS (?) sul “conquistare il cuore e la mente” che fa parte della “nuova” dottrina di controinsurrezione dell’esercito americano, la realtà è che i soldati sono occupanti circondati da una popolazione ostile che li odia e vuole vederli andar via. Ed è vero: sono circondati su tutti i fronti da gente che li detesta e che li vuole vedere morti. Non c’è da meravigliarsi se qualcuno impazzisce e comincia a uccidere le persone a casaccio.

Questa situazione andrà avanti fin quando la nostra insana politica estera continuerà a puntare una nazione dopo l’altra per “liberare“, occupare e “democratizzare“. Quando troveremo la voglia di attaccare l’Iran, i nostri maniaci assassini in uniforme saranno così eccitati che verremmo informati sulle loro atrocità nel momento esatto in cui il primo soldato americano avrà messo piede sul suolo persiano.

Un ulteriore fattore di incremento del livello di criminalità nelle nostre forze armate pare essere l’apparente immunità legale della nostra élite politica. Al posto delle sparate dell’ex Vicepresidente Dick Cheney che approvava e autorizzava personalmente le torture, il governo di Obama si è rifiutato d’incriminarlo, anche se ha violato le leggi americane. Altri che hanno partecipatoi legali che li hanno giustificati, gli ufficiali che li hanno coperti – sono stati anche loro coperti dall’immunità. In breve, questi tizi la stanno passando liscia: dunque, perché non dovrebbero cavarsela le reclute? Quando il rispetto della legge viene eluso al punto che i dirigenti possono letteralmente farla franca per gli assassinii, perché qualcuno dovrebbe aspettarsi che i loro tirapiedi si comportino in modo impeccabile? Il pesce puzza sempre dalla testa.

Ho la profonda sensazione che vedremo ancora molti di questi orribili spettacoli americani quando, col pretesto di “combattere il terrorismo” – agiamo per assecondare il nostro sadismo in tutto il mondo. Dal momento che questi oltraggi contro la dignità umana e la moralità provocano disgusto nei confronti dei colpevoli, forse un giorno cominceremo a cercare i “terroristi” vicino allo specchio, e capiremo cosa siamo diventati.

Note a margine:

Spero che i miei lettori mi perdoneranno per questo tardivo ”
grazie” a tutti quelli che hanno contribuito alla nostra campagna di raccolta di fondi. Devo dire che è stata, fino a questo punto, la più straziante raccolta che abbia mai fatto finora. Sono ancora scioccato, anche se è tutto finito: non vorrei mai passarci di nuovo, ma temo che dovrò farlo. Si dice che l’economia sia in crescita, ma lasciate che vi dica che le organizzazioni
non profit sono le prime a rendersi conto che le condizioni economiche stanno andando a scatafascio: se la recessione è finita – o quasi finita -, non me ne sono reso conto.

**********************************************

Fonte: Who Are the ‘Terrorists’?

11.03.2012

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di MARIANGELA CRIMALDI

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