DI PIETRANGELO BUTTAFUOCO
ilfoglio.it
A Roma, alla Festa dell’Unità, arriva Pier Luigi Bersani, lui si prende una birra e la gente intorno gli canta in coro: “C’è solo un segretario”. Sarà. Sarà pure il solo segretario. Ma forse sarà la birra. E il caldo di Roma poi, che è untuoso, appiccicoso, gassoso. E l’immagine di lui, forzato al sorriso mentre gli cantano “c’è solo un segretario”, è una scena di disagio. Lo mettono pure alle braci, a rosolare salsicce.E viene, infatti, voglia di rassicurarlo, tipo “no, non sei più il segretario, stai tranquillo” perché c’è quel caldo, quella birra e quel coro che risulta come un contrappasso ma dopo aver smacchiato tutti quei giaguari, dopo aver asciugato gli scogli e pettinato, infine, le bambole, se lo merita proprio di essere il solo segretario.
Se l’è cercata tutta lui la mala ventura e – tra non molto, in autunno – vestirà cardigan come Achille Occhetto, lo incontreranno per strada e, riconoscendolo, gli diranno: “Guarda chi c’è, la prosecuzione della gioiosa macchina da guerra con altri mezzi, ops, metafore!”.
Pietrangelo Buttafuoco
Fonte: www.ilfoglio.it
Link: http://www.ilfoglio.it/riempitivo/416
24.07.2013