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CAPITALISMO DA TERZO MONDO (L'ALIENAZIONE SI FA GLOBALE)

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A cura di supervice
Il 22 Febbraio 2012
61 Views

DI ROBERT HUNZIKER
Counterpunch

Come è potuto succedere? L’America, lo zar del capitalismo, sta diventando un paese del terzo mondo!

Secondo la più recente relazione dell’U.S. Census Bureau, 46,2 milioni di statunitensi sono poveri. Ovviamente, coloro che dissentono ci diranno che i poveri, per come sono definiti negli Stati Uniti, includono famiglie che hanno generalmente un’alimentazione adeguata, una casa, una televisione, il telefono e probabilmente un DVD e/o un PC e un’automobile. Non malaccio, dopo tutto! È probabilmente vero; tuttavia, bisogna considerare che la soglia della povertà, per come viene definita nel 2010 dal Census Bureau per una famiglia con due bambini, è di 22.113 dollari; i negatori diranno: “Quindi, ci sono più di tre miliardi di persone che vivono con meno di 2 dollari e mezzo al giorno. E allora, da dove esce quest’affermazione che 46,2 milioni di persone negli USA sono poveri? Sono realmente poveri?Una famiglia tipica di quattro persone negli Stati Uniti spende 664,20 dollari al mese per l’alimentazione, supponendo che mangino con un piano al risparmio, secondo le statistiche dell’USDA [Dipartimento dell’Agricoltura]; con un approccio meno attento si arriva a 1.013,80 dollari al mese. Questo significa che alla famiglia rimangono 1.178,55 dollari al mese per tutto il resto, compresa l’assicurazione sanitaria per 414 dollari al mese, la rata media nazionale. Pertanto, alla famiglia di quattro persone rimangono 764,55 dollari per cose come: il pagamento dell’automobile (il pagamento medio per l’auto negli USA è di 475 dollari, ma, visto che si tratta di poveri, supponiamo che sia la metà di questa somma per un’automobile di classe inferiore, ossia 237,50 dollari al mese); per l’assicurazione per l’auto (la media in base ai dati nazionali è di 137,91 dollari al mese); la casa (il costo medio mensile per l’abitazione per gli affittuari ammonta a circa 700 dollari al mese). Sommando tutto questo, mancano 310,86 dollari per mese. Pertanto, la famiglia media di quattro persone deve ridurre di 310,86 al mese la spesa per alimentazione, assicurazione sanitaria, trasporti e casa per non finire in perdita. Non sorprende che molti statunitensi non abbiano l’assicurazione sanitaria, perché, se la eliminano, hanno 103,14 dollari cioè (3,44 dollari per giorno) per lavarsi i vestiti e i denti, per i film, per l’acquisto di vestiti o scarpe, libri, riviste, benzina, per le riparazioni dell’automobile, per le spese di emergenza e per tutto il resto che si può volere. Sono davvero poveri!

Il libero mercato capitalista senza freni non funziona! È un ordine socioeconomico obsoleto che indebolisce sistematicamente le classi medie e basse. Il Council of Foreign Relations ha pubblicato nel marzo 2011 un articolo, “The Evolving Structure of the American Economy and the Employment Challenge”, in cui si afferma che le soluzioni di libero mercato non funzionano. Allo stesso modo, la Banca Mondiale ha pubblicato una relazione nel
2011, in cui dichiara: “I paesi devono sviluppare istituzioni nazionali più legittime, responsabilizzate e capaci che possano fornire sicurezza, giustizia e lavoro ai cittadini.” E il FMI è intervenuto lo scorso anno con un documento dal titolo: “Inequality, Leverage and Crisis” (Disuguaglianza, indebitamento e crisi)”, dove si sottolinea che l’estrema disuguaglianza tra lavoratori e persone ricche è la ragione dell’attuale Grande Recessione e si suggeriscono modifiche radicali nei sistemi tributari e la riduzione del debito per i lavoratori. I templi maestosi del capitalismo lo hanno capito!

È corretta la Teoria dell’alienazione di Karl Marx? Afferma che l’alienazione è il risultato sistemico della natura del capitalismo mediante il quale i lavoratori perdono invariabilmente il controllo del proprio destino quando sono sottoposti al controllo della borghesia sui mezzi di produzione, progettati per ricavare il massimo valore aggiunto dai lavoratori nell’ambito della concorrenza industriale. È esattamente ciò che hanno realizzato i liberi mercati capitalisti privi di regole, che hanno esportato il valore del lavoro al minor offerente, che sia Cina o India, Messico o il Sud-Est Asiatico. Tutto questo ha schiacciato la classe media negli Stati Uniti e ha spianato la strada all’allargamento della classe povera in modo permanente che, da parte sua, sposta il dibattito politico per una sanità più accessibile e anima, in modo difensivo ma audace, i dibattiti dei Repubblicani su come l’abbassamento delle imposte possa creare posti di lavoro. Le imposte non sono mai state così basse negli ultimi cinquanta anni e il maggior numero di nuovi impieghi fu creato sotto Lyndon Baines Johnson, quando l’incremento annuale fu del 3,9 per cento – in base ai dati del BLS – e le imposte erano il doppio di adesso. Di cosa stanno parlando?

La cosa spiacevole è questa: la Teoria dell’Alienazione è corretta, perché il capitalismo, una volta che gli fu permesso di fissare le regole, ha distorto la politica fiscale, favorendo il capitale rispetto al lavoro; abolito la Legge Glass-Steagall, ha distrutto i sogni della classe media statunitense e avviato un impoverimento incontrollato a livello del terzo mondo in tutto il paese. Le famiglie della classe media si sentono più povere e insicure per il proprio lavoro, e i veramente poveri si sentono disperatamente persi. Così funziona il capitalismo?

Il sessanta per cento degli statunitensi guadagna quanto basta per vivere. L’80 per cento delle famiglie col reddito più basso detiene il 7 per cento degli attivi finanziari liquidi. Più di 40 milioni di statunitensi ricevono buoni per gli alimenti. Le storie sul collasso della classe media sono sempre più numerose tra le pubblicazioni più diffuse negli Stati Uniti: Atlantic Monthly,
Time, Arizona Republic, LA Time, NY Times, e in un report del Pew Charitable Trust sul Washington Post. Gli articoli deplorano il crollo della classe media statunitense

A Wall Street, invece è tutto tranquillo perché le cose vanno alle grande, con le multinazionali che traggono il massimo profitto potendo accedere a un vasto bacino
di lavoratori sotto-standard e a brillanti schemi di tassazione nei paradisi fiscali. Alla fine, grazie alla combinazione di regole e favori governativi che favoriscono il capitalismo finanziario, i ricchi si
arricchiscono sempre di più. È il capitalismo in azione nella società attuale, il capitalismo contemporaneo libero dalle restrizioni, la mano invisibile del libero mercato, come predicano i profeti come Milton Friedman… lasciate lavorare la mano libera del mercato e che la teoria del trickle-down (ndt: l’abbassamento delle aliquote d’imposta ai più ricchi per aumentare la spesa) realizzi miracoli… per chi? La storia recente dimostra che
l’economia dell’offerta non è altro che una teoria verbosa!

Nel frattempo, gli Stati Uniti sembrano sempre più una repubblica delle banane con una classe permanente di poveri, una classe media sempre più povera e impotente di fronte ai ricchi sempre più ricchi, gli aristocratici che controllano abilmente chi assume un ruolo pubblico, come quello del presidente; se Mitt Romney riuscisse a conquistare la presidenza, il blocco del dissenso, cioè il movimento Occupy e la manifestazione in Wisconsin della classe media statunitense contro l’establishment, vedrà sicuramente una rinascita. I Repubblicani vogliono ridurre di nuovo le imposte, un qualcosa che non andrà a beneficio dei poveri o della classe media degli Stati Uniti, ma farà pendere ancor più la bilancia a beneficio dei potenti, che dovrebbero utilizzare la nuova ricchezza per fare crescere l’America. Francamente, tutto questo non ha dato ottimi risultati quando Reagan decise di strangolare la nazione con un debito record (trasformando gli Stati Uniti nel maggior debitore al mondo durante la sua amministrazione) realizzando un’economia da Robin Hood all’inverso, togliendo ai poveri e alle classi medie per dare ai ricchi. L’agenda reaganiana continua ad affamare i poveri e le classi medie con poco sollievo per un governo federale con entrate insufficienti, proprio quando gli introiti fiscali in rapporto al PIL sono al minimo dagli anni ’50. È quello che i Repubblicani sostenitori dell’economia dell’offerta chiamano “Affamare la Bestia”.

È difficile stabilire se un altro mandato di Obama alla Casa Bianca riuscirà a placare i poveri e le classi medie, mitigando le future esplosioni di dissenso da parte di una cittadinanza in declino. È molto più probabile tutto rimarrà lo stesso, a parte l’avanzare della lenta e continua riduzione del tenore di vita dei poveri e delle classi medie, e ciò porterà languidamente a una sicura protesta/sollevazione delle masse, convalidando l’ingegnosità della Teoria dell’Alienazione.

È possibile che gli Stati Uniti si vedano obbligati, per evitare i tumulti nelle strade, ad adottare ciò che rese famosa la Danimarca: il Movimento Cooperativo Danese, che è
un metodo di organizzazione economica sotto la guida di aziende controllate dai consumatori e/o dai produttori in cui ogni membro possiede una quota della cooperativa. Secondo il Wall Street Journal e la Heritage Foundation, la Danimarca occupa l’11º posto tra le economie più libere del mondo.
Secondo dati del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, “il suo tenore di vita è uno dei più elevati al mondo, con un PIL pro capite di 58.500 dollari, che la rende il 18º paese più ricco al mondo“. Il carico fiscale medio in Danimarca è del 46 %. The Economist afferma che la Danimarca è una delle economie più competitive del mondo. La sua economia mista, che include un forte stato sociale, ha uno dei più alti livelli di uguaglianza di reddito al mondo, e il suo tenore di vita è al di sopra della media europea. Può darsi che sia un’alternativa fattibile al retrogrado status di repubblica delle banane.

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Fonte: Third World Capitalism

03.02.2012

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SUPERVICE

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