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La Redazione

 

BUSH ESPANDERA' LA GUERRA PRIMA DELLE DIMISSIONI DI BLAIR

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A cura di Das schloss
Il 21 Gennaio 2007
43 Views

DI MICHAEL CARMICHAEL
The Planetary Movement & Global Research

Le scadenze USA nella guerra all’ Iran dettate dal ritiro del maggiore alleato di Bush

Il capo redattore di Arab Times riferisce che una “fonte affidabile” a Washington ha fornito dettagliate informazioni su un prossimo pesante attacco Usa contro le industrie petrolifere e nucleari dell’Iran.

Secondo le fonti senza nome citate dall’ Arab Times la tabella di marcia Usa è dettata dal ritiro del maggiore alleato di George Bush, il primo ministro Tony Blair.

Il primo ministro britannico ha sacrificato la sua popolarità per appoggiare le guerre di Bush in medio oriente. Indebolito politicamente dalla sua lealtà a Bush, Blair ha promesso pubblicamente di dimettersi dal suo ufficio al numero 10 di Downing Street a partire da questo maggio.

Basandosi su calcoli politici, le fonti hanno informato l’ Arab Times che il mese di aprile sarà il più probabile per l’attacco, in modo da consentire a Tony Blair di giocare un ruolo importante nella giustificazione in occidente della escalation di una guerra profondamente impopolare.
Analisti che lavorano per la Casa Bianca di Bush e Cheney predicono che un attacco militare combinato contro obiettivi iraniani indebolirà il regime e porterà al rovesciamento anche del governo siriano.

Secondo affermazioni attribuite al vicepresidente Dick Cheney dall’ Arab Times la nazione dell’Arabia Saudita è minacciata territorialmente dal regime iraniano. Molti sciiti vivono all’interno dell’Arabia Saudita, i loro maggiori raggruppamenti si trovano nelle regioni che producono il petrolio. Il mese scorso, Cheney è andato a Riyadh per uno straordinario incontro faccia a faccia con il re Abdullah. E’ ora ovvio che gli Usa pianificano di espandere la guerra improvvisamente e il prossimo attacco all’Iran è stato uno dei maggiori argomenti di queste discussioni private.

In un’altra affermazione il rispettato esperto Usa di sicurezza, l’ex colonnello Usaf Sam Gardiner ha presentato una sequenza di manovre tattiche che si svolgeranno e che precederanno il lancio dell’assalto delle forze armate Usa contro obiettivi in Iran-un progetto che il colonnello Gardiner teme essere un’escalation per portare con cautela un allargamento della guerra in medio oriente.

Da esperto di tattica militare il colonnello Gardiner predice:

“Come uno degli ultimi passi prima di un attacco vederemo aerei cisterna dell’aviazione Usa spostati in luoghi insoliti, come la Bulgaria. Questi verranno usati per rifornire durante le loro missioni di attacco contro l’Iran i bombardieri B-2 basati negli Usa. Quando ciò accadrà saremo solo a pochi giorni da un attacco”.

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[L’ ex Colonnello USAF Sam Gardiner]

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[Il bombardiere B-2]

Nel 2003 Bush e Cheney hanno ordinato di lanciare la guerra all’Iraq il 18 e il 19 di marzo. Queste date sembrano ora nella finestra di opportunità di rilevanza operazionale, essendo il periodo di maggiore probabilità dalla metà di marzo a metà aprile.

Nel frattempo possiamo aspettarci di vedere un’escalation del tipo di quella prevista dal colonnello Gardiner e da altri, e la gestione delle percezioni-cioè la deliberata creazione di propaganda da parte del governo Bush-Cheney -un compito che è stato per breve tempo condotto dall’ Office of Strategic Influence stabilito subito dopo l’11-9.

L’ex segretario alla difesa Donald Rumsfeld chiuse l’Office of Strategic Influence quando l’esposizione della sua sfrontata disinformazione portò un’indignazione internazionale.

Secondo SourceWatch, Rumsfeld ha nascostamente resuscitato l’OSI in una varietà di nuove forme: l’ Office of Global Communications; l’ Information Awareness Office (IAO) e il CounterInformation Team.

Le successive mosse militari saranno da un punto di vista tattico come presentate da Gardiner, e saranno sincronizzate insieme ad una tempesta di propaganda anti-iraniana proveniente dalle agenzie di gestione della percezione che sono sotto il controllo del Pentagono.

In seguito alla sconfitta la scorsa settimana nelle elezioni locali iraniane dei candidati preferiti dal presidente Ahmadinejad, è ormai perfettamente chiaro che l’attacco Usa rinforzerà il suo sempre più impopolare governo.

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Voci provenienti da ogni parte dello spettro politico iraniano stanno ormai criticando il presidente Ahmadinejad che ha convenientemente lasciato Theran per un lungo tour in America Latina. Col forte crollo della popolarità di Ahmadinejad egli accoglierà con favore i piani di guerra Bush e Cheney, perché essi gli permetteranno di avvolgersi nella bandiera e di giocare il ruolo del difensore della fede.

Secondo la ING Wholesale Banking, le conseguenze economiche di un attacco Usa all’Iran saranno severe. Esperti finanziari predicono forti reazioni nei mercati, e stanno già raccomandandosi di vendere le azioni israeliane. L’impatto sul greggio Brent sarà drammatico con la previsione di prezzi che cresceranno sino agli $ 80 al barile parallelamente a forti crolli nei prezzi delle azioni. Analisti esperti predicono cadute drammatiche di: dollaro Usa; guadagni da obbligazioni governative; mercati azionari e materie prime industriali insieme a picchi nei prezzi di petrolio e oro.

Secondo gli ultimi sondaggi, due terzi degli americani appoggiano negoziati con l’Iran e si oppongono a un attacco militare Usa che allargherebbe una guerra già profondamente impopolare.

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[Il senatore Joe Biden (Democratico, Delaware)]

La scorsa settimana il senatore democratico del Delaware Joseph Biden, ha avvertito il segretario di Stato Condoleezza Rice che qualunque allargamento della guerra contro l’Iraq tramite un attacco attraverso i confini iraniani darebbe inizio a una crisi costituzionale in America.

E’ stato ormai tracciato lo scenario per uno storico confronto politico in America che rivaleggerà con la crisi dello Watergate degli anni ’70.

Michael Carmichael è Presidente e Chief Executive Officer del “The Planetary Movement”, Oxford, UK, e contribuisce frequentemente a Global Research.

Fonti:

US military strike on Iran seen by April ’07; Sea-launched attack to hit oil, N-sites

Colonel Sam Gardiner

Office of Strategic Information – SourceWatch

Study Finds Bipartisan Public Consensus on Wide Range of Foreign Policy Issues – Majorities of Both Parties Agree on How to Deal with Iraq, Iran, Nuclear Proliferation, Climate Change and Other Issues

US military strike on Iran seen by April ‘07 – Sea-launched attack to hit oil, N-sites By Ahmed Al-Jarallah
Editor-in-Chief, the Arab Times

Pieces in Place for Escalation Against Iran

Attacking Iran – ING Wholesale Banking

Si ringrazia Peter Webster

Michael Carmichael
Fonte:h ttp://www.globalresearch.ca/
Link
16.01.2007

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