Bilderberg sarà ancora importante, se cambia il futuro della guerra?

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Il vertice di quest’anno è tutto sulla guerra – ma che cosa vogliono?

Quest’anno il Summit di Bilderberg  è un consiglio di guerra. In agenda: Russia e Iran. In sala conferenze: il Segretario Generale della Nato, il  Ministro della Difesa tedesco e il Direttore dei Servizi di Intelligence francese, DGSE. Si tratta di una sfilza di strateghi, accademici e teorici militari che si sono riuniti a Torino, in Italia, ma per quei paesi che si trovano nei punti caldi della geopolitica non c’è niente di teorico in questi colloqui. Non quando i PM di Estonia e Serbia discutono della Russia né quando il PM della Turchia parla dell’Iran.

L’indicazione più chiara sulle  sorti del conflitto guidato dagli Stati Uniti si può trarre dalla presenza del top war-gamer, il giocatore di punta del Pentagono, James H Baker, esperto di tendenze militari e nessuna tendenza è più di tendenza nel mondo della strategia della guerra, oggi,  se non l’intelligenza artificiale. Quest’anno Bilderberg  dedica un’intera sessione alla I.A. – e ha invitato il teorico militare Michael C Horowitz, uno che ha scritto molto su come vede l’impatto della IA sul futuro della guerra.

Il Presidente della Russia, Vladimir Putin,  si congratula con il Presidente della Cina, Xi Jinping. Cina e Russia stanno investendo molto sulle Intelligenze artificiali. Foto: Sergey Guneyev/AFP/Getty Images

Horowitz considera la IA come un “aiuto definitivo”. In un articolo pubblicato poche settimane fa nel Texas National Security Review, cita una osservazione di Putin del 2017: “L’intelligenza artificiale è il futuro, non solo per la Russia, ma per tutta l’umanità. Chi diventa leader in questa materia governerà del mondo. “

Horowitz dice che “Cina, Russia e altri paesi stanno investendo nella IA per aumentare il loro rispettivo potenziale militare, perché questo permette di fermare la superiorità militare USA.” La dominazione militare globale è improvvisamente diventata di dominio pubblico e questo ci porta al punto più intrigante dell’agenda Bilderberg di quest’anno: “La leadership mondiale degli Stati Uniti”.

Il più eminente tra i geopolitici presenti al Bilderberg, Henry Kissinger, avrà qualcosa da dire, dato che per decenni ha suonato la campana a morto per la leadership mondiale americana. Nel 2005 già scrisse su come l’ascesa della Cina avrebbe comportato “un sostanziale riordino del sistema internazionale“.

La Casa Bianca è chiaramente preoccupata, tanto da aver inviato al Bilderberg il Direttore del Consiglio di Sicurezza Nazionale per la Cina, Matthew Turpin e sicuramente  Turpin non riferirà di questo “spostamento gravitazionale” verso est, di nascosto, solo all’orecchio di Trump.

Ma ecco il punto: questo rimodellamento del potere tettonico, in cui “il centro di gravità degli affari del mondo” si sposta dall’America alla Cina, è un concetto precedente alla IA.  L’ AD di Google recentemente ha detto  che la IA sarà  importante come l’elettricità o il fuoco”. Questa “rivoluzione onnicomprensiva” per le strutture di potere tradizionali potrebbe portare ad una trasformazione totale. Non si tratta solo del passaggio del testimone della leadership mondiale dagli Stati Uniti alla Cina, è l’intera struttura della leadership mondiale che potrebbe – semplicemente – svanire, o prendere una forma che nessuno, nemmeno Kissinger, avrebbe potuto prevedere.

E questo significa per Bilderberg che il sistema di influenza transatlantica e di formazione dell’opinione pubblica che il gruppo ha costruito e perfezionato per decenni, potrebbe svanire da un giorno all’altro. Tutte le macchinazioni diplomatiche di Józef Retinger e Étienne Davignon, tutto il potere dei vari  Rockefeller, Agnelli e Wallenberg diventerebbero irrilevanti con la discontinuità che porterebbe la IA.

Sir John Sawers, ex capo dell’MI6, ora gestisce Macro Advisory Partners, che offre consulenze per navigare  in “un paesaggio globale volatile e frammentario”.  Foto: Elyse Marks / Edelman / PA

Non c’è da stupirsi che Bilderberg, preso dall’angoscia esistenziale, stia cercando disperatamente di tenere il passo con gli ultimi sviluppi tecnologici: quest’anno discute di “quantum computing” in una sessione guidata da Hartmut Neven, Direttore del Quantum Artificial Lab di Google. La lista degli invitati è piena di gente di Google. L’esperto di IA Demis Hassabis, capo del progetto DeepMind di Google, è una presenza fissa nelle conferenze, Bilderberg ha capito che il futuro sta nell’hi-tech e sta attaccandosi a Google con tutte e due le mani.

Intanto si deve pur passare piacevolmente il tempo e cosa c’è di meglio se non qualche piccola guerra per procura con la Russia, soprattutto se si gestiscono enormi fabbriche  di armi, come tanti dei presenti al Bilderberg. Marcus Wallenberg è presidente della Saab, che costruisce jet da guerra. Giampiero Massolo è presidente di Fincantieri, che costruisce fregate e Thomas Enders è il capo di Airbus, la settima compagnia che produce armi al mondo.

Qualche scaramuccia in Estonia farebbe bene agli affari, anche se non all’Estonia.

Comunque la più grande questione etica affrontata dal summit non è se mungere o no profitti dalla follia della guerra, non è Bombardare e Ricostruire paesi, fare debiti per comprare missili ecc… , va tutto bene: è così che funziona il neoliberismo. Quello che è più difficile da giustificare – in un quadro democratico – è il processo decisionale-pratico in cui vengono dibattuti i conflitti : a porte chiuse da gente che decide dove va la politica insieme a industriali miliardari e a speculatori del settore privato. Il PM dei Paesi Bassi che discute sui nuovi punti caldi del mondo, nel lusso e nella più assoluta riservatezza con il CEO di Royal Dutch Shell e con il presidente di Goldman Sachs International. È un’ottica orribile.

Al Bilderberg, il Segretario Generale della Nato discute della Russia con i finanzieri che devono trasformare le informazioni che ricevono in dollari. Il membro di Bilderberg, Sir John Sawers, che era direttore del MI6, adesso è capo della Macro Advisory Partners e aiuta i suoi clienti a navigare “verso un panorama globale volatile e frammentario” così “massimizza le opportunità e minimizza i rischi” e fa lo stesso con la BP, quando partecipa al suo Consiglio di Amministrazione.

Lo stesso che ha fatto Kissinger  per anni con la sua Kissinger Associates: sfruttando le informazioni che possedeva per fare soldi. NON E’ QUESTO il modo in cui deve funzionare la democrazia rappresentativa. Così funziona Wall Street. Questa è la versione geopolitica dell’abuso di informazioni privilegiate: accesso privato a informazioni non pubbliche.

I politici presenti al Bilderberg dovrebbero rendersi conto, quando si prendono una pausa dai brain-storming, per godersi il buffet, che al tavolo del buffet : il vero buffet sono loro. Non c’è molta dignità nel buttare a mare la democrazia, ma c’è un gran mucchio di soldi, e per tanta gente questo basta.

***

Fonte : https://www.theguardian.com
11 giugno 2018

Il testo di questo articolo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali, citando la fonte comedonchisciotte.org  e l’autore della traduzione Bosque Primario

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